AVERE UN FILO TAGLIENTE

Riconquistare la passione in un tempo come questo.

Quando ero adolescente, essere “al limite” significava perdere la calma. Voleva dire essere nervosi, ansiosi, quasi sul punto di tuffarsi da un precipizio emozionale.

Oggi, essere“ al limite” rappresenta qualcosa di molto positivo. Suggerisce: abbattere le barriere, pensare fuori dal coro, vivere sul limitare di un cambiamento sperato.

Penso che entrambi le accezioni di “al limite” si possano applicare ai giorni nostri. Non c’è mai stato un momento come questo, nella vita adulta, in cui la società sembrasse così ansiosa, nervosa e timorosa di arrivare al limite. E, al tempo stesso, non vi è mai stata una generazione più “al limite” nella fiducia che Gesù si stia muovendo.

Allora, qual è il tuo limite? È offuscato dalla paura, dall’ansietà, non sai come muoverti per progredire nella fede? Oppure il tuo limite è affilato dalla fede, passa attraverso la paura per parlare di speranza in un tempo d’incertezza?

Le sfide che ci spingono oggi verso il limite – una pandemia globale, un’economia a pezzi, angosciose proteste razziali – sono completamente diverse da quelle viste negli ultimi 50 anni e anche più. Hai il limite necessario per parlare come voce di Gesù in questi tempi?

Nella chiesa dei primi secoli, i leader facevano spesso riferimento ai sette peccati capitali. Uno di questi era la pigrizia o “accidia”, dal termine latino “acedia”. Oggi questa parola ha un significato leggermente diverso, parla di essere privi di passione. Per un  Cristiano vivere senza fuoco nell’animo significava sprecare la vita che Dio gli aveva dato. In assenza di un vangelo, limite significava vivere in una dimensione inferiore a quella decisa da Dio per te.      

Una storia presente in 2 Re 6 parla di questo. Il profeta Eliseo stava insegnando a un gruppo di giovani profeti a diventare voci spirituali affidabili del Paese. Ovviamente, per essere una voce simile, questi giovani dovevano avere un limite spirituale. Studiare sotto la guida di Eliseo lo assicurava loro. Questo capitolo si apre con una nota apparentemente mondana, ma contiene una lezione spirituale che si applica a ogni Cristiano dei nostri giorni.

“I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: ‘Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci’. Eliseo rispose: ‘Andate’” (2 Re 6:1-2).

Questi giovani leader stavano cercando di portare avanti, come poi fecero, l’opera che Dio aveva dato loro. Quasi immediatamente si presentò un ostacolo. “Quando giunsero al Giordano, si misero a tagliar legna. Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell’acqua. Perciò egli cominciò a gridare: ‘Ah, mio signore! L’avevo presa in prestito!’” (2 Re 6:4-5).

L’autore di questo brano vuol farci sapere che il giovane profeta che aveva perso il ferro della scure aveva una passione. Il significato ebraico di “uno di loro” è “quello”. Implica che egli superava gli altri con una passione eccezionale. Primo, aprì gli occhi al bisogno che Dio gli mostrava, e vide l’inadeguatezza della situazione presente. Secondo, agì con la visione ispiratagli da Dio di far accadere qualcosa. In breve, ebbe la visione del futuro voluto.   

Queste due cose – vedere il bisogno e agire con visione – sono essenziali per ogni persona che ministra

Quando una chiesa ha una visione relativa all’assistenza di persone che affrontano il problema della mancanza di una casa, quelle persone vulnerabili non vivranno più in pericolo nelle strade. Le cure prestate loro e le loro vite trasformate dimostrano al mondo che cosa accade quando il regno dei cieli di Dio si manifesta sulla terra. È uno spettacolo glorioso al quale assistere.

Ora, egli corse verso quello che pareva un ostacolo insormontabile. Ricorda che il fiume Giordano aveva un ampio bacino d’acqua. Anticamente, nella storia degli Israeliti, Dio aveva miracolosamente diviso questo fiume, in modo che le persone potessero attraversarlo in modo sicuro. E, quando il ferro della scure di questo giovane scomparì nell’acqua, egli si disperò al pensiero che affondasse e andasse perduto.

Il ferro della scure caduto in acqua rappresenta tutte le cose relative alla passione che Dio ci dona.

Immaginalo come il tuo dono unto. Si tratta di una passione piantata in te dallo Spirito, è un utensile che ti aiuterà a compiere tutto ciò che Dio ha progettato per te. È l’opposto di “acedia”, che paralizza ogni chiamata al servizio del regno.

Questo dono ha un grande valore. Ecco perché il giovane profeta grida inorridito quando il ferro della scure che gli era stato dato affonda nell’acqua. Si angoscia per la perdita subita.

Noi abbiamo la stessa passione protettiva per l’unzione di Dio? Tutti noi abbiamo una chiamata nella vita, indipendentemente dall’età o dal momento in cui viviamo. Siamo preziosi per Dio, e la nostra chiamata non è una cosa trascurabile per lui. La nostra risposta dovrebbe essere: “Signore, possa il taglio della mia scure non essere mai spuntato o andare perduto. Che io possa mantenere la scure che mi hai dato sempre tagliente per compiere l’opera che mi hai chiamato a eseguire”

I casi e le esigenze della vita possono portarci a trascurare la nostra scure e lasciare che la lama perda il filo. Accade quando entra “acedia”, il peccato mortale. La moderazione non è mai un’opzione per chi prende la sua croce per seguire Gesù.

Quando abbiamo una visione ispirata da Dio, il Signore spesso ci risponde in modo sorprendente

Isaia aveva una potente visione della restaurazione dell’ostinata Giuda, ma ciò pareva impossibile, perché  Israele continuava ad allontanarsi da Dio. Quando il profeta presentò questo problema al Signore, sorprendentemente, gli fu detto che il suo desiderio era troppo piccolo. Dio diede a Isaia una visione del futuro Messia. “E’ troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra” (Isaia 49:6).

Dio disse a Isaia: “La restaurazione di Giuda è solo l’inizio di quello che ho progettato”. Il Signore ha una visione molto più ampia per il mondo quando ci dà un’unzione ministeriale. Il punto in cui crediamo che un’opera termini è sovente solo il punto di inizio.

Chiunque riceva dal Signore un incarico avrà il filo della sua scure testato. Fu una sorpresa che il ferro della scure del giovane profeta si staccasse e cadesse nel Giordano? Non c’era modo di recuperarlo. Sarebbe stata la fine del sogno del giovane profeta. E allora, dove era la sua fede in quel momento?

È questo il momento in cui, più che mai, siamo tentati di affidarci alle nostre sole forze per vedere la visione di Dio. Paolo ci dice quanto sia folle tutto ciò: “Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:3). Operare nella carne rende soltanto le cose più difficili e può impedire di adempiere i propositi di Dio: “Se il ferro perde il taglio e uno non lo arrota, bisogna che raddoppi la forza” (Ecclesiaste 10:10).

Alcuni Cristiani sanno che la loro fede si è smorzata. Si sentono così inutili e in colpa da pensare di non poter più recuperare la passione che avevano un tempo. Si rassegnano a vivere senza una visione. Se questa è la situazione che stai vivendo, allora ho scritto questo messaggio proprio perché arrivi direttamente al tuo cuore.

Non possiamo più restare in questa condizione, soprattutto in un momento della storia come quello che stiamo vivendo. Il mondo è così alla disperazione che grida letteralmente per ricevere speranza. Ma il nemico ha ingannato molti Cristiani, inducendoli a pensare di non avere nulla da offrire.

Considera il giovane spaventatissimo che perse il ferro della scure nel Giordano. Avrebbe potuto gridare: “Che cosa farò adesso? Ho visto il mio sogno affondare come un sasso nelle profondità del fiume”. Paura e preoccupazione non sono mai le parole finali per un Cristiano. Non importa quanto in profondità sia caduto il ferro della tua scure, Dio provvede a recuperarlo in te. Infatti i momenti di disperazione come questi sono proprio quelli in cui egli cerca di far risorgere la nostra fede.

Fortunatamente Eliseo era presente quando il ferro della scure cadde nell’acqua. “L’uomo di Dio disse: ‘Dov’è caduta?’” (2 Re 6:6). Oggi il Signore potrebbe chiedere a qualcuno di noi: “Dov’è affondata esattamente la tua fede?” Dio vuole riportarti a quel punto, per mostrarti il suo potere di far risorgere la fede che era stata sepolta dalle onde della sofferenza, della delusione o del dubbio.

“Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro” (2 Re 6:6). Che miracolo incredibile! Il pesante ferro della scure apparve sulla superficie dell’acqua, fluttuando come un giubbotto di salvataggio.      

Che cosa accadde dopo? “Disse: ’Prendilo’. Quello stese la mano e lo prese” (2 Re 6:7). Il profeta più anziano chiamò il profeta giovane a fare un passo di fede e recuperare il suo attrezzo. Caro amico, il Signore farà lo stesso con te. Ti indicherà il dono che sta facendo riemergere e ti chiederà di prenderlo, recuperandolo per fede. Questa è la misericordia di Dio per noi. Egli provvede potenza di resurrezione e ci invita a fare un passo di fede per recuperare il dono.

Non permettere che questo momento difficile prosciughi in te la passione che ti era stata donata

Come il Signore si muove sulle acque del dubbio, lavorando per ripristinare il filo della passione, così spetta a te farti strada in fede, credendo. “Sì, il ferro della mia scure è tornato a galla. Quello che era perduto nella mia vita è riemerso. Lo Spirito Santo solleva la mia fede dalle profondità e presterò attenzione alla sua chiamata. Dio la sta riportando indietro perché io possa parlare della speranza della sua gloria in un momento come questo”. Che chiamata incredibile e santa!