Il capitolo 6 di Deuteronomio si apre con una preghiera incredibilmente importante che Mosè insegnò agli Israeliti. “Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE. Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze” (Deuteronomio 6:4-5).
Fino a questo momento Mosè aveva guidato la nazione nel deserto per 40 anni. Aveva visto il pruno ardente, poi Dio lo aveva mandato dagli anziani d’Israele per dichiarare: "Il grande Io Sono è qui. Dio si muoverà potentemente e i tuoi 400 anni di prigionia e schiavitù finiranno. Al più presto andrò dal Faraone e gli parlerò, gli dirò 'di lasciare andare il mio popolo'. Dio è in azione!”
Riuscite a immaginare quest'uomo il cui cuore desiderava vedere i figli d'Israele liberati dalla schiavitù, e invece loro si lamentavano contro Dio? Dopodiché, tutti furono mandati in un viaggio durato dei decenni attraverso il deserto. Se questo non avesse spinto Mosè a essere cinico sia sulle persone che su Dio, non so cosa potrebbe farlo.
Gli israeliti si lamentavano contro Dio e dubitavano molto delle sue promesse. Non so da che tipo di famiglia vieni, ma se trascorri molto tempo in una famiglia piena di dubbi e discorsi negativi, queste cose avranno effetto su di te. È in questo frangente che devi fare ciò che ha fatto Mosè. Devi allontanarti dalla folla e restare solo con Dio e pregare: "Proteggimi in quel luogo e in tutti i luoghi in cui potrei essere riempito da queste voci di incredulità".
Quando entriamo in questo luogo di vicinanza con Dio, lontano dalle voci ciniche, il nostro cuore comincerà a riempirsi di gioia. Dobbiamo ricordare chi è Dio in tutta la sua santità, e allora ricorderemo il nostro amore per lui. Questo fa parte di ciò che Mosè sta insegnando alla generazione seguente in questa preghiera.
Quando ricordiamo intenzionalmente la natura di Dio, la fede che rimane in noi comincerà ad essere edificata nella nostra vita e cominceremo a vedere ancora una volta sicurezza nel Signore. Ed è questa sicurezza che libera l'effusione della benedizione di Dio.