Canzone Giusta – Lato Sbagliato

I figli d'Israele erano in una situazione senza speranza!

Il Mar Rosso stava di fronte a loro; c'erano le montagne a sinistra e a destra; Faraone ed i suoi carri di ferro li stavano raggiungendo. Il popolo di Dio sembrava intrappolato definitivamente, messo alle strette e pronto per essere abbattuto. Che ci crediate o meno, Dio li aveva condotti di proposito in questa situazione precaria!

Era un momento di puro panico nel campo d'Israele. Gli uomini tremavano di paura, le donne ed i bambini si stringevano addosso ai nonni ed ai parenti. Di subito una folla di capi famiglia adirati si fece intorno a Mosè, gridando: "Certamente questa è la fine! Non c'erano forse abbastanza tombe in Egitto, invece di essere seppelliti in questo luogo? Ci hai trascinati qui per morire. Te lo avevamo detto in Egitto di lasciarci in pace. Era meglio essere schiavi piuttosto che morire in questo miserabile deserto!"

Mi domando se anche Mosè abbia avuto un momento di trepidazione a proposito di questa circostanza. Nondimeno, quando questo uomo di Dio pianse, il Signore sembrava che lo rimproverasse: "Perché gridi a me?" (Esodo 14:15).

Nessuno in Israele poteva immaginare quale grande liberazione Dio stava per dar loro! Repentinamente il vento separò il mare ed il popolo camminò all'interno di due grandi onde, ma su terra asciutta. Quando Faraone e la sua potente armata cercarono di seguirlo, le acque cominciarono ad infuriarsi di nuovo, richiudendosi ed affogandoli tutti!

Che spettacolo che deve essere stato! Il popolo di Dio guardò indietro dall'altra sponda e vide il loro potente nemico distrutto come fossero soldatini di stagno. Di subito un canto sorse nel campo, proprio quando, ancora una volta, realizzarono che Dio li aveva liberati da una situazione impossibile! Le scritture ci ricordano la loro reazione ed il canto che innalzarono:

"Israele vide la grande potenza con cui il SIGNORE aveva agito contro gli Egiziani. Il popolo perciò ebbe timore del SIGNORE, credette nel SIGNORE e nel suo servo Mosè... Allora Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico al SIGNORE: Io canterò al SIGNORE, perché è sommamente glorioso; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. Il SIGNORE è la mia forza e l'oggetto del mio cantico; Egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo glorificherò, è il Dio di mio padre, io Lo esalterò" (Esodo 14:31, 15:1-2).

Possiamo conoscere questo glorioso canto di vittoria, prendendolo direttamente dalle Scritture. In molte chiese di oggi, i cristiani elevano le loro voci per cantarlo.

"Israele vide la grande potenza con cui il SIGNORE aveva agito contro gli Egiziani... Allora Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico..." (Esodo 14:31, 15:1-2).

Essi cantarono il giusto canto, ma lo fecero dal lato sbagliato! Il canto d'Israele non fu elevato con vera fede, perché fu cantato solo quando giunsero sull'altra riva del Mar Rosso – il lato della vittoria e non quello della prova!

Sapete, ci sono due rive per ognuna delle nostre prove e tentazioni: la riva della prova e la riva del coronamento; la riva est delle tenebre e della disperazione e la riva ovest della vittoria e della liberazione. Qualunque dubbioso può mettersi a cantare, dopo che la prova è passata e la vittoria è arrivata. Ma è sulla riva della prova dove il Signore vuole che impariamo a cantare le Sue lodi. Egli merita la nostra adorazione nel momento più scuro, dove sembra non esserci alcuna via d'uscita, nel quale non c'è più assolutamente speranza – e Lui soltanto può liberarci!

Potete ben immaginare la scena in Israele dopo la loro vittoria: Miriam danzava con tutte le fanciulle, agitavano i tamburelli, tutti cantavano e gridavano le lodi a Dio. Le Scritture ci dicono che esclamavano con forza: "I popoli lo hanno udito e tremano... Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno" (Esodo 15:14-15).

Si debbono essere proprio sentiti sicuri e potenti. Ma la vittoria era stata sminuita dal fatto che Israele aveva fallito nella prova quel giorno! Solamente Mosè aveva il diritto di cantare sulla riva ovest. Prima che le acque fossero separate, il popolo aveva mormorato, si era lagnato, aveva protestato e si era lamentato ad alta voce!

Il proposito di Dio nel permetterci d'inciampare nelle nostre crisi senza speranza, è quello di provarci – per costruire in noi un fondamento di fiducia in Lui! Altrimenti come potrebbe il Suo popolo essere capace di credere in Lui per tutte le battaglie che lo aspettano?

Abbiamo sentito recentemente di molti ministri di Dio che sono caduti in peccati come adulterio e scandali finanziari. Ma molto peggiori di essi agli occhi di Dio sono il crescente numero di ministri, che si allontanano dal ministerio perché hanno permesso al dubbio ed alla paura di sopraffarli.

Riceviamo lettere da tutti i paesi che ci informano su intere congregazioni che stanno cadendo nella tentazione e nella rovina perché il pastore, che una volta predicava la fede, si è arreso e ha abbandonato tutto. Non è riuscito a cantare il giusto canto nel lato giusto!

Miei cari, ogni crisi che vi trovate a fronteggiare proprio in questo momento, è un'opportunità di imparare ad aver fiducia – per costruire un fondamento atto a fronteggiare qualunque cosa che arriverà nel resto della vostra vita! Questa prova era un'opportunità per Israele di mettere uno specchio davanti al loro cuore e rivelare i dubbi che avevano nel loro interno – in modo da potersi volgere a Dio con fede!

Se solo si fossero ricordati dei miracoli dei quali erano stati testimoni in Egitto, sarebbero stati capaci di dire: "Sia che viviamo o che moriamo noi siamo del Signore!" Avrebbero potuto incoraggiarsi uno con l'altro elevando un canto di ringraziamento – lo stesso che avrebbero poi cantato nel lato sbagliato: "Grande è il nostro Signore e degno di essere lodato..." Esso si sarebbe sparso in tutto il campo ed avrebbe infiammato la loro fede! Ciò avrebbe stabilito un fondamento per una fede costante in Dio! Avrebbe iniziato una fede incrollabile e provata col fuoco, che li avrebbe condotti attraverso le sofferenze del deserto e delle battaglie di Canaan. Li avrebbe stabiliti come il popolo di Dio sulla terra – una luce per le nazioni!

Ma Israele non cantò. Perse ogni confidanza nell'amore del loro Padre celeste – ed accusò Dio di averlo abbandonato!

Recentemente, un caro fratello nel Signore ha alleggerito il suo cuore con me a proposito di una profonda, oscura prova che è perdurata per qualche tempo. Qualche anno fa aveva lasciato un lavoro ben pagato, perché aveva capito che in un prossimo futuro avrebbe dovuto fare dei compromessi per rimanere in quel posto. Per mesi aveva spedito numerose richieste di assunzione ad altre aziende, ma nessuna porta gli era stata aperta.

Questo era stato un tempo di dura prova per lui, nel mentre aveva ricevuto ogni sorta di consiglio da molti amici cristiani bene intenzionati. Alcuni gli dicevano che doveva esserci del peccato nella sua vita, per questo Dio non aveva aperto alcuna porta. Altri esprimevano: "Se tu avessi abbastanza fede..."

Ma questo fratello mi raccontava: "Se Dio sta cercando di dirmi qualcosa attraverso tutto ciò, non riesco a cogliere il messaggio. Non riesco neanche a vederne lo scopo. Sono contento per le persone che vogliono incoraggiare alcuni che come me sono afflitti – ma fino a che non lo provi in te stesso, non puoi proprio capire il dolore! Io amo il Signore, però mi sembra di non avere alcun speranza. Questa prova continua ad andare avanti ed ovunque io mi giri vedo solo dei vicoli ciechi!"

Quindi mi disse qualcosa che mi colpì profondamente, che è diventato lo spunto di questo messaggio: "Io voglio uscire fuori da questa prova con una testimonianza. Non voglio che Dio mi dia soltanto un altro lavoro, mi liberi dai miei problemi e mi permetta di andare avanti senza che io abbia imparato qualcosa di Lui.

Molta gente intorno a me mi sta osservando ed io voglio che vedano in me una testimonianza verso Dio. Voglio essere esaminato e provato. Altrimenti, tutto ciò che ho imparato a proposito della fede in Dio sarebbe soltanto vuota teoria. Se essa non funziona in tempi difficili, allora è inutile!"

Qualcuno potrebbe dire: "Ma non è affatto naturale cantare un canto di liberazione mentre si è nel dolore. Se fossimo stati nei panni d'Israele, anche noi avremmo gridato di paura. E' umano preoccuparsi delle proprie spose e della propria famiglia, mentre sei disoccupato, i tuoi figli sono nel bisogno ed ogni tipo di problema ti piomba addosso".

Fratelli e sorelle, Dio non la vede in questo modo. La Sua prospettiva è immensamente differente dalla nostra. Era Egli senza pietà mentre diceva a Mosè: "Perché stai gridando verso di Me? Di' al popolo di muoversi!" Forse questo significa che Egli non ha alcuna cura delle nostre umane passioni e dei nostri dolori?

No! Le Scritture affermano: "...e nel deserto, dove hai visto che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta suo figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati in questo luogo" (Deuteronomio 1:31). Egli era un padre amorevole e caritatevole. E non aveva prestato orecchio agli insulti senza fine ed alle malignità, perdonandoli loro!

Può darsi che abbiate nella vostra famiglia degli adolescenti. Se vi date pensiero a quanto accade nella nostra nazione, nelle nostre città, nelle scuole, potreste domandarvi di come possa Dio tenere insieme ogni cosa. Ma non cominciate a pensare che il nostro amorevole celeste Padre non ascolti le vostre preghiere e non circondi i vostri figli con un muro di fuoco!

Il Signore disse ad Israele: "I vostri bambini, dei quali avete detto: "Diventeranno una preda!", i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; a loro darò il paese e saranno essi che lo possederanno" (Deuteronomio 1:39). Dio aveva liberato i figli, ma non gli adulti che avevano rifiutato di credere in Lui!

Non c'è nulla di sbagliato nell'andare al Signore quando sei nella prova e gridare: "Aiuto!" Dio comprende quando il tuo cuore è spezzato ed ogni cosa sembra oscura. Davide disse: " Nella mia angoscia invocai il SIGNORE, gridai al mio Dio" (Salmi 18:6).

Ma viene il tempo nel quale lo Spirito Santo vi incontra in preghiera e dice, come fece con Mosè: "Perché stai gridando? Quando farai crescere la fede nel tuo cuore?"

Vedete, Dio sa bene che non siete in pericolo. Egli conosce il modo per darvi liberazione. Infatti Egli può usare milioni di modi. E tu non riesci proprio a vederlo, mentre sei messo con le spalle al muro! Per i figlioli d'Israele, il muro era il Mar Rosso. Se avessero cercato di andare verso le montagne, i leoni e le altre bestie li avrebbero divorati. Essi erano bloccati, intrappolati, esattamente dove Dio voleva che lo fossero!

Avevano ricevuto la liberazione di Dio in quel giorno – ed elevarono il loro canto solo successivamente. Ma il loro canto era superficiale, senza fondamento. Vediamo la prova del fatto che era superficiale: tre giorni dopo, essi erano tornati alle loro vecchie vie di dubbio e paura!

Tutto ciò che fecero in quelle ore di crisi, fu di tenere nascosta la loro paura. La spinsero in fondo dentro di loro e la coprirono con un manto di lode. Non diedero un colpo mortale ai loro dubbi. Ma questo era lo scopo per cui la crisi era venuta.

Miei cari, c'è un canto da elevare, e deve essere cantato dalla parte giusta. E state certi che se il mondo conosce che siete Cristiani, vi chiederà di cantarlo. Il Salmista scrive: "Là ci chiedevano delle canzoni quelli che ci avevano deportati, dei canti di gioia quelli che ci opprimevano, dicendo: «Cantateci canzoni di Sion!» Come potremmo cantare i canti del Signore in terra straniera?" (Salmi 137:3-4).

Il popolo di Dio si trovava nel momento più difficile della loro vita. E mentre venivano deportati, coloro che li avevano catturati chiedevano loro che cantassero. Ma non c'era più vita in loro – non c'era altro che depressione, disperazione, scoraggiamento!

Una moltitudine di Cristiani si trova nella stessa posizione al giorno d'oggi. Ti senti intrappolato dalle tue circostanze. Il diavolo ti sta dando la caccia, correndoti velocemente dietro per tentarti con un vecchio desiderio. Sei sul punto di arrenderti, pensando: "Non ce la faccio. A dispetto di tutti i miei pianti e le mie preghiere, sembra che non riesca a liberarmi da questa tentazione. La vecchia schiavitù del peccato è sempre alla mia ricerca!"

Quando Israele cadde nella schiavitù babilonese, questi gli gridarono: "Cantate per noi, suonate! Abbiamo sentito parlare di voi e di tutto quello che Dio ha fatto per voi. Le nostre spie ci hanno raccontato tutto! Dunque ora prendete i vostri tamburelli e portate le vostre arpe. Suonateci una canzone! Mostrateci la vostra gioia nel vostro Dio!"

Non credo che tale richiesta fosse stata fatta solo per schernirli. Credo invece che fosse stata fatta in modo supplichevole. Gli dei babilonesi li avevano lasciati vuoti ed aridi. Non avevano speranza. Invece avevano ascoltato gli israeliti che cantavano al loro Dio – un Dio che li aveva accompagnati attraverso incredibili vicende. Si dicevano tra loro: "Questo popolo ha un Dio che ha aperto il mare per loro. Il Suo fuoco scende dal cielo. Egli si erge di fronte ai loro nemici. Ci deve essere qualcosa in questo loro Dio!"

Come qualunque essere umano, essi volevano vedere un popolo che fronteggiasse gli stessi problemi che essi sopportavano e che affrontassero le loro stesse battaglie – ma che riuscissero a cantare e gridare e avere una fede certa nelle ore più buie! I babilonesi chiedevano una canzone, perché c'è una domanda nel cuore di chiunque si lamenta: "Dove possiamo trovare su questa terra qualcosa che ci permetta di cantare quando hai perso ogni cosa?" Essi avevano bisogno di una testimonianza! Ed è importante che i figli di Dio, ovunque essi siano e qualunque sia il momento, elevino il cantico di Sion: "Dio, io credo in Te qualunque cosa accada!"

Il mondo, in ogni caso, non accetterà alcuna altra testimonianza. Spesso i programmi fatti dalle chiese lasciano le persone morte ed aride nell'anima. Di questi tempi persino le guarigioni hanno soltanto un lieve impatto, perché il mondo ha visto molti "miracoli della medicina" come trapianti di cuore, trapianti di arti, trapianti di occhi.

Il mondo ci sta gridando: "Facci vedere un miracolo! Non è l'apertura del Mar Rosso che ci meraviglia. Neanche i ciechi che tornano a vedere oppure lo zoppo guarito. Invece è quando tu puoi vedere le ore più buie della tua vita, una situazione che è senza speranza secondo qualunque ragionamento umano – e tu puoi sorridere con gioia, cantare lodi a Dio! Questo è il miracolo che vogliamo vedere!"

Se non ti occupi di affrontare i tuoi dubbi, tenderai ad avere uno spirito di mormorio e di lamentazione. Vivrai e morrai in questo modo. I tuoi dubbi non possono essere semplicemente soppressi. Debbono essere completamente sradicati dalle fondamenta!

Diamo un'occhiata ad Israele soltanto tre giorni dopo la loro liberazione dall'Egitto. Hanno cantato, suonato i tamburelli e testimoniato della potenza e della forza di un Dio potente, vantandosi che Egli li stava guidando e proteggendo. Poi arrivarono a Mara, che significa "acque di amarezza". Questo era un altro luogo di prova per loro.

Vedete, Dio permette problemi dopo problemi fino a quando impariamo finalmente la lezione. Se noi ci rifiutiamo di impararla, verrà il tempo in cui Egli ci lascerà ai nostri mormorii ed amarezze. "...ed essi si diressero verso il deserto di Sur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua... Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: «Che berremo?»" (Esodo 15:22,24).

La Domenica avevano fatto una grande festa, cantando, danzando e lodando! Ora era Mercoledì – e di nuovo si trovavano in mezzo ai problemi. Un'altra crisi e sarebbero caduti a pezzi!

Come può un popolo perdere così rapidamente la propria sicurezza? Perché non ne avevano affatto! Non avevano alcun fondamento sul quale poggiarsi!

E di nuovo fallirono nella loro prova! Non avevano imparato assolutamente niente dal problema precedente – e di nuovo persero un'occasione per far buona mostra di sé davanti alla grandezza del loro Dio. Da quel giorno in avanti, Israele non riuscì ad imparare niente da Dio!

Avevano cominciato a considerare la Sua bontà come fosse loro dovuta. Non avevano cibo, per cui Egli mandò la manna dal cielo. Fece scendere delle quaglie dall'alto, ricoprendo tutto il terreno intorno al campo. Ma neanche una parola di ringraziamento fu udita! Al contrario, il popolo mosso dall'ingordigia fece incetta di tutto quanto Dio gli aveva dato. Israele era divenuto caparbio!

Quale vergogna è passare da un problema ad un altro e non imparare nulla da essi! Questo porta ad una sciagura: essere lasciati ad uno spirito di mormorio!

Israele era stato testimone del miracolo di Dio al Mar Rosso. Avevano visto le acque di Mara sanate. Avevano assistito all'acqua che scorreva dalla roccia del monte Horeb. Ed avevano gustato la manna e le quaglie che erano scese dal cielo.

Ora erano preparati e pronti per andare nella Terra Promessa. Dio aveva dato loro un'ultima opportunità per arrivare alla terra della speranza e della fede in Lui.

Avevano mandato 12 spie in Canaan e 10 di loro tornarono con un brutto resoconto: "...è davvero un paese dove scorre il latte e il miele... Però... le città sono fortificate e grandissime... Noi non siamo capaci di salire contro questo popolo, perché è più forte di noi ...è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo vista, è gente di alta statura; e vi abbiamo visto i giganti... Di fronte a loro ci pareva di essere cavallette..." (Numeri 13:27-28, 31-33).

Questo resoconto causò il caos più completo nel campo d'Israele. Tutte le emozioni nascoste, ogni dubbio e paura che avevano covato dentro di loro, esplosero in rabbia verso Dio! Quando Giosuè si rizzò in piedi e disse: "Dio è con noi! Dio è potente!" avrebbero voluto lapidarlo!

Il popolo non lo sapeva in quel momento, ma questa prova era per prepararli alla loro prima battaglia in Canaan, a Gerico.

Le spie avevano detto: "La prima cosa che troverete in quei luoghi è una città fortificata che ha nome Gerico. E' inespugnabile. Semplicemente non c'è modo di penetrarvi! Noi non abbiamo armi, neanche arieti di sfondamento. E' tutto inutile, senza speranza. Perché dovremmo cercare di passare per di là?" Miei cari, questo discorso viene dritto fuori dall'inferno! E questo è esattamente ciò che il diavolo vuole che noi pensiamo a proposito dei nostri problemi: "Non c'è alcun modo di uscirne fuori". Ma sappiate che Dio ha un piano già pronto! Solo che non riuscite a vederlo. Tutto ciò che vedete è il muro davanti a voi.

Ma Dio vede infinitamente al di là di quanto voi possiate fare. Per Lui non c'è alcun muro. E' talmente facile per Lui attraversarlo. Nessuna complicazione può trattenerLo, perché Egli non si da pensiero del potere del nemico. E' tempo di credere in Lui!

Per Israele questa era l'ultima possibilità. Era il momento di rialzarsi e cantare, per mostrare a Dio la loro fede! Era il tempo per qualcuno di rizzarsi in piedi e dire: "Noi pensavamo di morire nel Mar Rosso, ed Egli ci ha liberato! Credevamo che fosse la fine per noi alle acque amare di Mara ed Egli ci ha liberato! Eravamo certi che saremmo morti di fame nel deserto, ed Egli ci ha liberato! Abbiamo pensato molte volte che fosse finito tutto. Ma ogni volta Dio ci ha condotti fuori dal pericolo. Egli ci ha guidato senza alcun pericolo fino a così lontano! Fateci ora testimoniare davanti a tutto il mondo che il nostro Dio è potente!"

Ma nessuno lo fece! Israele fallì nella sua ultima possibilità! Dove era la vittoria, il cantico? Non ce ne fu nessuno! Israele pensava solo a piangere!

"Allora tutta l'assemblea alzò la voce e diede in alte grida; e quella notte il popolo pianse. E tutti i figli d'Israele mormorarono contro Mosè e contro Aaronne e tutta l'assemblea disse loro: «Fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto! Perché l'Eterno ci conduce in questo paese per farci cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri piccoli saranno preda del nemico . Non sarebbe meglio per noi ritornare in Egitto?» E si dissero l'un l'altro: «Scegliamo un capo e torniamo in Egitto!» Allora Mosè ed Aaronne si prostrarono a terra davanti a tutta l'assemblea riunita dei figli d'Israele.

Poi l'Eterno disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E Fino a quando rifiuteranno di credere dopo tutti i miracoli che ho operato in mezzo a loro?»" (Numeri 14:1-5,11).

Alla fine la pazienza di Dio cedette. Ascoltate cosa Lui ebbe a dire a questi inveterati mormoratori:

"... domani tornate indietro e incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mar Rosso». E i vostri figli pascoleranno le greggi nel deserto per quarant'anni... finché i vostri cadaveri non siano consumati nel deserto" (Numeri 14:25,33).

Gesù Risolve Ogni Nostro Dubbio, Paura Ed Incredulità.

"Ma chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là . Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore" (Giacomo 1:6-7).

Il mondo di oggi è pieno di Cristiani che non sono fermi nella Santa Parola di Dio. Pensano che sia una cosa innocente sedersi alla tavola di Dio mormorando e lagnandosi, come se Lui non li sentisse. Dio ascolta ogni nostro mormorio! Accusano Dio di non aver cura di loro, insinuano che Egli li trascura!

Dio mi ha avvertito di non dare ascolto a dubbi insistenti ed alle paure, né a mia moglie, né ai miei amici, neppure alle persone che mi sono più care e neanche ai miei colleghi. Dio afferma di prendere questi dubbi, portarli alla croce e posso dire: "Gesù, liberami dalla mia incredulità! Toglila via!"

Israele trascorse i seguenti 40 anni in tumulti, mormorii, proteste, gelosia, ripieni di amarezza. Che miserabile esistenza hanno condotto, sempre proclamando di essere i figlioli di Dio, sempre reclamando di essere santi. Ma queste testimonianze venivano da loro stessi, non da Dio.

Non c'è alcun lavoro, nessuna liberazione, per un uomo o una donna che sta sempre a recriminare continuamente davanti a Dio. Starai sempre senza alcun compito per il resto della tua vita! Nel caso che tu abbia un lavoro da fare, sarà come un giogo intorno al tuo collo! E' una questione di vita o di morte! Devi arrivare fino ad un luogo dove potrai imparare ad avere fede in Lui. Se lo impari ora, la prossima volta che ti troverai in una prova, potrai cantare e innalzare lodi al tuo Liberatore! Ci sarà vittoria – ma cosa ancora più importante, avrai inferto un colpo mortale a tutti i tuoi dubbi, paure ed incredulità.

Dove puoi cominciare? Guardandoti nello specchio della Parola di Dio! Considera le tue parole ed azioni negli ultimi 30 giorni: hai mormorato? Recriminato? Forse vuoi dire: "Si, l'ho fatto, ma non ho mormorato verso Dio!" Oh, si che l'hai fatto! Non ha nessuna importanza dove o verso chi hai recriminato. E' diretto ugualmente a Dio!

Dovunque io guardi nella mia Bibbia posso leggere: "Abbi fede in me ed io ti condurrò! Lascia che Io guidi i tuoi passi". Ma questo cosa richiede di fare? Semplicemente questo: Stai fermo e aspetta la salvezza del Signore. Forse obietterai: "Ma se non accade nulla?" Questa risposta rivela dubbio e paura!

Cari santi, volgetevi a Dio e dite: "Signore, ho fatto tutto quello che mi era possibile in questa situazione. Sono certo che non posso fare nient'altro per risolverla. Voglio credere in Te ed aspettare fino alla Tua vittoria.

Lasciate che Dio vi renda una testimonianza a questo mondo – un testimone della Sua fedeltà. AmateLo con tutto il cuore fin da ora. DateGli ogni vostro problema, tutta la vostra fede e fiducia – ed Egli vi darà la giusta canzone nel giusto lato!