Sentinelle nella notte!

Viviamo dei tempi nei quali è necessario comprendere e proclamare i messaggi dei profeti. Gesù visse e predicò, avendo sempre la consapevolezza di adempiere le parole dei profeti. "Poi, prese con sé i dodici, e disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno compiute riguardo al Figlio dell'uomo tutte le cose scritte dai profeti" (Luca 18:31).

Gesù rimproverò i due discepoli sulla via di Emmaus perché non credevano a quello che avevano detto i profeti: "Allora Gesù disse loro: O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette!" (Luca 24:25).

Pietro afferma chiaramente che i profeti parlano di questi nostri ultimi giorni: "Tutti i profeti, che hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunziato questi giorni" (Atti 3:24).

Giovanni Battista comprese e predicò il messaggio dei profeti. Non aveva bisogno di nessuna nuova rivelazione, dottrina o verità. Predicava usando Isaia: "In quei giorni venne Giovanni il battista, che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino. Di lui parlò infatti il profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri" (Matteo 3:1–3).

Non abbiamo bisogno di verità più attuali, né di cercare qualcosa di nuovo che ci solletichi le orecchie. Ci occorre solo ascoltare cosa hanno detto i profeti riguardo a questo giorno, al nostro giorno. Essi si riferirono a Cristo accuratamente, in ogni dettaglio. Sicuramente sono nel giusto anche in quello che riguarda i loro avvertimenti e moniti per noi!

In tutto il Nuovo Testamento, vediamo l'ordinato svolgimento di avvenimenti in adempimento di tutto ciò che era stato detto dai profeti. "Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie" (Matteo 8:16–17). "Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là; molti lo seguirono ed egli li guarì tutti; e ordinò loro di non divulgarlo, affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia" (Matteo 12:15–17).

Isaia vide la gloria di Gesù secoli fa; egli predicò di Cristo nella sua età. Isaia non vide solo il Signore e Salvatore futuro; ebbe anche una visione dura e devastante dei giorni nei quali noi viviamo. La visione contenuta nel capitolo 21 deve essere compresa, considerata e proclamata! E' il messaggio per i tempi di oggi!

Il profeta non ci fornisce i dettagli di questa visione orripilante, ma la sua percezione del futuro è stata così devastante, da agitarlo violentemente. Isaia svela l'impatto che essa ha avuto su di lui: "Perciò i miei fianchi sono pieni di dolori; delle doglie mi hanno colto, come le doglie di una partoriente; io mi contorco, per quello che sento; sono spaventato da ciò che vedo. Il mio cuore si smarrisce, il terrore s'impossessa di me; la sera, alla quale anelavo, è diventata per me uno spavento" (Isaia 21:3–4).

Che cosa causava quelle convulsioni nel corpo di Isaia? Perché il cuore gli batteva così all'impazzata? Perché quell'angoscia dell'anima? Aveva visto una tempesta salire dal deserto. Un grande esercito nemico: "…carri, cavalieri a due a due, truppa a dorso d'asini, truppa a dorso di cammelli…". Il profeta vede la prossima caduta del sistema di Babilonia. Ode e vede, con le orecchie e gli occhi dello spirito, la fine di tutto ciò che appartiene a questo mondo: l'orgoglio, l'ambizione, la malvagità e la corruzione. "Ed ecco venire un carro con un uomo e due cavalli. Quello gridava: Caduta, caduta è Babilonia! E tutte le immagini scolpite dei suoi dèi sono frantumate al suolo" (Isaia 21:9).

Isaia vide il giudizio e la distruzione che stava per giungere, e gridò: "Osservi, osservi attentamente" (Isaia 21:7). Egli gridò: "In piedi, o capi! Ungete lo scudo!" (verso 5). Ma nessuno ascolta! Al contrario, "si prepara la mensa, vegliano le guardie, si mangia, si beve" (Isaia 21:5).

Giudizi indescrivibili sono alla porta; immensi eserciti marciano sotto le mura; è venuto il giorno della resa dei conti! Il profeta sta gridando: "Fate attenzione! Preparatevi! Ungete gli scudi! Indossate l'armatura!" Ma essi ignorano i suoi avvertimenti! Vanno avanti per la loro via, mangiando, bevendo, facendo feste, sciorinando un banchetto di prosperità, successo e divertimento. Sono sordi! Non vogliono sentir parlare dell'oscurità che sta montando fuori delle mura! Hanno i loro profeti di buone notizie seduti al capo delle loro tavole. Siedono con loro su divani d'avorio e profetizzano dolci parole. "Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore, che dicono ai veggenti: Non vedete! E a quelli che hanno visioni: Non ci annunziate visioni di cose vere! Diteci cose piacevoli, vedete cose immaginarie!" (Isaia 30:9–10).

Che visione chiara ebbe Isaia del giorno attuale! Ecco una sentinella allarmata che suona la tromba, supplica i disattenti perché si sveglino e si preparino per il giorno del disastro! Ma i capi apparecchiano i tavoli e si danno alle danze ed al gioco!

Non solo essa viene ignorata; le si grida anche: "Adesso basta con le tue condanne e le tue tetraggini! Sei stato troppo a lungo sulle mura! Perché non ci dai una parola buona? Perché sei così rude, così scomodo, così negativo?"

Vi chiedo: se la sentinella se ne sta queta, se ha paura di avvertire, se si rilassa e si tranquillizza, potrà cambiare qualcosa? Tutto ciò fermerà la distruzione? NO!

"Poiché così mi ha parlato il Signore: Va', metti una sentinella; che essa annunzi quanto vedrà!" (Isaia 21:6). In questi tempi travagliati, Dio ha stabilito delle sentinelle fedeli. Esse vedono l'avvicinarsi del giudizio divino, ed hanno l'incarico di avvertire il popolo.

Sappiamo che nel Vecchio Testamento i profeti e le guide erano stabilite come delle sentinelle. Alcuni venivano chiamati "veggenti", perché camminavano così vicini a Dio da vedere ciò che altri non potevano. Potevano vedere il nemico che si avvicinava; potevano vedere nel futuro; i loro avvertimenti arrivavano proprio dal cuore di Dio. Dio disse ad Ezechiele: "Figlio d'uomo, io ti ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele; quando tu udrai dalla mia bocca una parola, tu li avvertirai da parte mia" (Ezechiele 3:17).

Dio parlò attraverso Isaia: "Sulle tue mura, Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle; non taceranno mai, né giorno né notte. Voi che destate il ricordo del Signore, non abbiate riposo, non date riposo a lui, finché egli non abbia ristabilito Gerusalemme, finché non abbia fatto di lei la lode di tutta la terra" (Isaia 62:6–7).

Questo dovrebbe incoraggiare molto il santo residuo! Dovrebbe dare speranza a tutto quel popolo di Dio che singhiozza e piange per le abominazioni che sono nella casa del Signore! Dio ha stabilito delle sante sentinelle che non taceranno mai! Notte e giorno, esse suoneranno la tromba ed avvertiranno il popolo finché la casa di Dio non sarà purificata e risvegliata!

Alcuni dicono: "Questo messaggio riguardo ad un giudizio incombente, dato da profeti che sono a modo loro, finirà! Questi avvertimenti ridicoli, queste minacce tonanti, queste visioni sconvolgenti cesseranno!" Per niente! Dio ha appostato le sue sentinelle! Dio ha dato loro disposizione di non fare silenzio! Chiameteli presuntuosi, disinformati, chiamateli come volete, non saranno bloccati nella loro missione. Sono stati messi al loro posto per divina autorità.

Il Nuovo Testamento è una chiamata alla vigilanza rivolta ad ogni servo di Dio! "In verità vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio; perché verrà sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo" (Luca 21:32–36).

Paolo avverte i ministri di oggi: "Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, fortificatevi" (I Corinzi 16:13).

Paolo rimase per tre anni a vigilare sulla chiesa di Corinto: "Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli. Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime" (Atti 20:28–32).

Ai sorveglianti, ai vescovi, ai pastori, diceva la stessa cosa: "Sorvegliate, avvertite, giorno e notte, con lacrime!" Parlando dei veri ministri, Paolo disse che essi "vegliano per le vostre anime". Questo è il banco di prova della vera sentinella! Si sta preoccupando dei suoi interessi, dei suoi sogni, delle sue ambizioni? O sta vegliando per le anime? Se Paolo dovesse predicare oggi a dei ministri, comunicherebbe lo stesso messaggio che diede al giovane Timoteo: "Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio" (2 Timoteo 4:3–5).

"Oracolo (peso, grido) contro Duma. Mi si grida da Seir" (Isaia 21:11). Genesi 36:8 spiega che "Duma" (Edom) è Esaù. In Malachia 1:3, Dio dice: "…ho odiato Esaù; ho fatto dei suoi monti una desolazione…" Malachia ci dà il punto di vista di Dio circa quello che Edom (Esaù) rappresenta: "Se Edom dice: Noi siamo stati annientati, ma torneremo e ricostruiremo i luoghi ridotti in rovine, così parla il Signore degli eserciti: Essi costruiranno, ma io distruggerò. Saranno chiamati Territorio dell'empietà, Popolo contro il quale il Signore è sdegnato per sempre" (Malachia 1:4). Il testo ebraico dovrebbe essere tradotto letteralmente: "Gli uomini li chiameranno territorio dell'illegalità, il popolo contro cui Geova nutre indignazione fino all'eternità".

Qual è il grido che giunge dalla terra dell'illegalità? E' lo stesso che si leva dall'America religiosa! Siamo diventati la terra dell'illegalità. Siamo coloro che hanno rigettato il Signore, ed egli è indignato contro di noi!

Ecco qual è il grido che giunge dalla terra dell'illegalità: "Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?" (Isaia 21:11). Proprio questa è l'espressione usata in ebraico.

Non si ode alcun grido del tipo: "Che dobbiamo fare per essere salvati? Come possiamo pentirci e tornare a Dio? Come possiamo prepararci a combattere il nemico?" La sola domanda di questi figli di Dio ingannati era: "Quanto ci vuole ancora, prima che ritornino i tempi del benessere? Fra quanto tempo sorgerà il nuovo giorno, di modo che possiamo tornare ai nostri festini ed alle nostre bevute?"

Tenete conto di quello che vi dico: è già venuto il giorno in cui moltitudini di amanti della prosperità guidati dai loro predicatori di successo mostrano una sola grande preoccupazione: entrare in un nuovo giorno di beatitudine e prosperità senza fine! Quando intorno a loro cominciano a cadere le tenebre della recessione e della depressione gridano: "Quanto durerà? Fra quanto tempo torneremo nella luce solare dei tempi piacevoli? Quanto sarà profonda questa oscurità?" E profetizzano di periodi di grandezza e benessere che stanno per venire.

Per loro, la Scrittura che dice: "Viene la mattina, e viene anche la notte…" significa qualcosa di molto diverso. La vedono come la promessa che Dio stia per stabilire presto il suo regno terreno! Nessun imminente ritorno di Cristo. Nessuna aspettativa di incontrare il Signore nell'aria! Sono diventati così legati alla terra, che non possono rinunciarvi neanche per incontrarlo in gloria!

Questo è il grido della gente della nuova era! E' il grido di un vangelo di predicatori del regno che si va diffondendo: "Sta per sorgere un nuovo giorno! Un giorno di pace sulla terra e di prosperità! Affermano con presunzione: Dio ci darà la ricchezza del mondo; diventeremo re; avremo il dominio di tutti i governi, la scienza, i tribunali e le leggi". Non stanno più sperando di vedere "il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con grande potenza e gloria" (Marco 13:26). Evidentemente, non credono alle parole di Gesù che avvertiva: "Su questa terra dovrete soffrire e sarete perseguitati". Rigettano l'avviso di Gesù che la chiesa sarà odiata da tutti (Luca 21:17). Non ci si aspetta più che Cristo ritorni "come il ladro nella notte" (1 Tessalonicesi 5:2). Non credono all'avvertimento di Paolo che una "improvvisa distruzione" sta per venire sulla terra (1 Tessalonicesi 5:3). Eppure, Gesù disse con chiarezza: "Il mio regno non è di questo mondo". Il suo regno è nel cuore degli uomini.

Ascoltiamo la risposta delle sentinelle (Isaia 21:12): "Viene la mattina, e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure". Ciò che stanno dicendo è: "Per quelli che tornano e si pentono, sta per arrivare un nuovo giorno, ma per quelli che vivono nel terreno dell'illegalità, legati dallo spirito di Esaù, con le loro concupiscenze ed il male, non c'è altro che la notte!"

Isaia andò oltre, per spiegare meglio il significato. Per quelli che sono ricaduti indietro ed i superficiali, è un giorno di "tumulto, di calpestio, di perplessità…Si abbattono le mura, il grido d'angoscia giunge fino ai monti" (Isaia 22:5). Quelli che vivono per se stessi, che desiderano il successo, il potere ed il dominio terreno si sveglieranno in un giorno di perplessità e di guai senza precedenti.

Ciò che fa più paura è che Isaia sta parlando dei nostri giorni! Solo un rimanente santo, separato, sarà partecipe della santa Sion, la città che viene da parte di Dio! Mentre molti predicano di un nuovo periodo di potere, gloria e dominio sulla terra, ciò che effettivamente avranno sarà solo un giorno pauroso di perplessità, dolore, ed invocazioni d'aiuto!

I predicatori del paradiso restaurato sono dei profeti ingannati. Lo si può provare con facilità per mezzo della Parola di Dio. Ecco la prova inconfutabile che Dio non li ha mandati, ma che sono stati ingannati e parlano di proprie immaginazioni: "Allora io dissi: Ah, Signore, DIO! ecco, i profeti dicono loro: Voi non vedrete la spada, né avrete mai la fame; ma io vi darò una pace sicura in questo luogo. Il Signore mi disse: Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore" (Geremia 14:13–14).

Lasciate che vi mostri una delle accuse più tristi che la Parola di Dio contiene contro le cattive sentinelle. "Sul mio letto, durante la notte, ho cercato il mio amore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. Ora mi alzerò, e andrò attorno per la città, per le strade e per le piazze; cercherò il mio amore; l'ho cercato ma non l'ho trovato. Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata; e ho chiesto loro: Avete visto il mio amore? Di poco le avevo passate, quando trovai il mio amore; io l'ho preso, e non lo lascerò, finché non l'abbia condotto in casa di mia madre, nella camera di colei che mi ha concepita" (Cantico dei Cantici 3:1–4).

Ecco la sposa, la chiesa, il popolo di Dio veramente ansioso ed assetato di trovare il suo Signore! Lo vuole! Desidera ardentemente il suo amore e la sua presenza! E' un popolo che lo sta cercando! Non sa come trovarlo! C'è un incontro con alcune delle sentinelle! Se c'è qualcuno che possa sapere dove trovarlo, deve essere la sentinella. Chi potrebbe non aver notato quell'uomo descritto tanto accuratamente: "L'amico mio è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila. Il suo capo è oro finissimo, le sue chiome sono crespe, nere come il corvo. I suoi occhi paiono colombe in riva a ruscelli, che si lavano nel latte, montati nei castoni di un anello. Le sue gote sono come un'aia d'aromi, come aiuole di fiori odorosi; le sue labbra sono gigli, e stillano mirra liquida. Le sue mani sono anelli d'oro, incastonati di berilli; il suo corpo è d'avorio lucente, coperto di zaffiri. Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, superbo come i cedri. Il suo palato è tutto dolcezza, tutta la sua persona è un incanto. Tal è l'amore mio, tal è l'amico mio, o figlie di Gerusalemme" (Cantico dei Cantici 5:10-16)?

Alla sentinella essa domanda: "Avete visto colui che la mia anima ama?" Cioè: "Conducetemi da colui che la mia anima desidera! Voi siete le sentinelle; portatemi da lui!"

Che tristi parole sono quelle che seguono: "Di poco le avevo passate, quando trovai il mio amore". La sposa sta dichiarando: "L'ho trovato solo dopo che ho lasciato le sentinelle cieche. Non potevano aiutarmi…" Isaia dice: "I guardiani d'Israele sono tutti ciechi, senza intelligenza; sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare…" (Isaia 56:10).

Rifletteteci! Nel capitolo 21 le sentinelle sono sveglie; chiamano il popolo all'azione, dicono solo la verità, fedelmente, vegliando giorno e notte. Adesso, nel capitolo 56, alcune si sono addormentate; giacciono come un branco di cani pigri. Si rifiutano di suonare la tromba! Hanno smesso di dare l'allarme! Alcune dormono sulle mura! Sono diventate spiritualmente cieche, ignoranti, senza più alcun discernimento.

Cosa è successo? Isaia afferma che sono diventate egocentriche! Smaniose! Piene di desideri e di sensualità! "Sono cani ingordi, che non sanno cosa sia l'essere sazi; sono pastori che non capiscono nulla; sono tutti vòlti alla propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all'ultimo. Venite, dicono, io andrò a cercare del vino e c'inebrieremo di bevande forti! Il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!" (Isaia 56:11–12). Isaia lamentava: "Il giusto muore, e nessuno vi bada" (Isaia 57:1).

Alcuni sono diventati ingordi, badano solo a se stessi, ai propri sogni e progetti, sono caduti nella concupiscenza e nell'amore del piacere. Hanno scelto la comodità, l'accettazione ed il rispetto degli uomini. Sono stati corrotti dal desiderio di potere e rispettabilità. Gesù descrive la condizione di quelli che sono all'inferno: "Dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne!" E' il verme del desiderio! Se quel verme non viene distrutto in questa vita, continuerà a divorare la mente delle persone per tutta l'eternità.

Guardate, quanti ministri, oggi, cadono in adulterio! Il verme del desiderio li sta divorando come un cancro, distruggendo l'amore di tante persone. Sono così pochi quelli che piangono per i perduti! Ancora di meno sono quelli che si preoccupano della ricaduta del popolo di Dio! C'è bramosia, presentazione di se stessi, egocentrismo!

Il suo dolore va oltre la loro cecità spirituale! Oltre l'orgoglio e la bramosia! Oltre la sensualità e l'egocentrismo! E' una sofferenza che ha due aspetti!

Il primo, riguarda il fatto che Dio non potrà mai essere felice della caduta di una sola delle sue creature. Egli lamenta la perdita del loro amore! La perdita della loro comunione! La perdita di un figlio diletto! Di qualcuno che era così importante per la sua opera sulla terra. Saul cade, ed il profeta Samuele piange per lui. Absalom si ribella e viene ucciso durante la ribellione; tuttavia, Davide piange: "Absalom, figlio mio, figlio mio!" Non dovrebbe Dio essere triste per le perdita delle sue sentinelle che si sono ribellate e sono cadute?

Il secondo, è il fatto di dover nuovamente abbandonare le sentinelle corrotte ai loro peccati! Chiamo questo fatto il "triste abbandono". Lo trovate in Romani 1, ma anche in tutta la Parola di Dio. Dio non annulla mai la sua offerta di grazia e misericordia! La sua grazia è eterna! Ma quando uomini che una volta hanno conosciuto la verità, l'hanno predicata ed abbracciata, diventano schiavi e prigionieri delle loro bramosie e rifiutano di abbandonarle, quando rifiutano di camminare in santità davanti ad un Dio santo, allora Dio deve abbandonarli ai loro peccati!

Potete vedere questo terribile permesso in Ezechiele 20:39: "A voi dunque, casa d'Israele, così parla Dio, il Signore: Andate, servite ognuno i vostri idoli…"

Dio sta abbandonando anche questa nazione cristiana ai suoi idoli. Egli dice: "Va' al tuo idolo televisivo! Abbandonati al tuo amante segreto! Vai alle tue cassette pornografiche! Va' alle tue riviste sozze! Al tuo peccato nascosto! Se preferisci i tuoi idoli, piuttosto che camminare completamente separato, in santità, allora, va' all'oggetto dei tuoi desideri".

"Ho aperto all'amico mio, ma l'amico mio si era ritirato, era partito. Ero fuori di me mentr'egli parlava; l'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato, ma non mi ha risposto. Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata, mi hanno battuta, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo" (Cantico 5:6–7).

Potreste mai crederlo? Le sentinelle cieche stanno battendo la sposa! La stanno ferendo! Le strappano il velo! Quel velo che la ricopre di modestia! Il velo dietro il quale può arrossire! Dietro di esso, può chiudere gli occhi di fronte a tutti gli altri, in modo da non dover commettere peccato!

Pensate a tutti quei concerti rock nella casa di Dio! Le danze disordinate! Gli spettacoli chiassosi! L'enfasi sul materialismo, il successo e la promozione di sé…La crescita tumorale del mondo nella chiesa. La mancanza di dolore per il peccato che c'è fra i credenti. L'accettazione della musica rock, punk e disco nella chiesa. Le buffonerie, la superficialità, le battute oscene, il bere e l'impurità sessuale. Tutto questo è colpa di sentinelle ingorde e decadute, che stanno strappando il velo alla sposa! Ancora una volta, sentinelle cieche stanno "strappando il velo…"

Le sentinelle cieche fecero questo ai figli di Israele, ed ora stanno cercando di farlo al popolo di Dio oggi: "Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: Pace, pace, mentre pace non c'è. Saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quando io li visiterò saranno abbattuti, dice il Signore" (Geremia 6:14,15).

Esse finiscono per predicare un altro Gesù, un altro vangelo! Ascoltate questi versi così chiari: "Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri". "Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere" (2 Corinzi 11:13–15).

Ascolto i cosiddetti cantanti rock e punk cristiani, mentre parlano così dolcemente d'amore per Gesù e del loro desiderio di portarlo lì dov'è il mondo. Tutto ciò suona così pio, umile, sincero. Dicono le parole giuste, ma il loro cuore non appartiene interamente al Signore. Dio dice di loro: "Il Signore udì le vostre parole, mentre mi parlavate; e il Signore mi disse: Io ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolto; tutto quello che hanno detto sta bene. Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, affinché venga del bene a loro e ai loro figli per sempre!" (Deuteronomio 5:28,29).

Alcune sentinelle cieche del nord–ovest hanno introdotto nelle loro chiese danze con le mogli altrui. Danzano per ore con la moglie di qualcun altro fissandosi intensamente negli occhi, e chiamano tutto questo "connessione spirituale". Per sostenere questa pratica come un "nuovo movimento dello Spirito Santo", è stata elaborata una dottrina intricata e malvagia. Essa sta provocando divorzi, suicidi fra gli adulti e terrore fra i ragazzi di coloro i quali ne restano irretiti. Vi sono coinvolte molte centinaia di persone e fra di loro aumentano i casi d'adulterio. I capi di questa dottrina diabolica predicano in maniera così dolce di Gesù, della sposa di Cristo, e a volte le loro parole suonano bene. Ma sono le profezie e le dottrine di demoni. Le persone coinvolte sono diabolicamente ispirate da "angeli di luce", venuti per ingannare, se possibile, anche gli eletti. A loro si riferisce il Cantico dei cantici quando dice che colpirono la sposa, la ferirono e le strapparono il velo! Do ha promesso che li colpirà con il santo fuoco della sua gelosia: "Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati; ma una terribile attesa del giudizio e l'ardore di un fuoco che divorerà i ribelli" (Ebrei 1:26,27).

Grazie a Dio, perché le vere e fedeli sentinelle che sono sulle mura non scenderanno mai a compromessi! Non cesseranno dall'avvertire i giusti circa le seduzioni e le infiltrazioni dei malvagi in mezzo al popolo di Dio. Nessun cristiano sincero potrà avere dubbi su chi deve ascoltare in questi giorni in cui le voci sono così tante.

Ci sono due testi molto chiari ed inequivocabili che riguardano gli avvertimenti profetici:

  1. La vera profezia cerca di distogliere i cristiani dal peccato.

    "Se avessero assistito al mio consiglio, avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo; li avrebbero distolti dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni" (Geremia 23:22)

    State attenti alla voce di quelli che cercano di distogliervi dalla vostra malvagità. Evitate quelli che usano parole consolatorie senza riferirsi mai al peccato.

  2. Gli avvertimenti profetici, fin dal principio, hanno sempre parlato del giudizio sui malvagi.

    "Però, ascolta ora questa parola che io pronunzio in presenza tua e in presenza di tutto il popolo. I profeti che apparvero prima di me e prima di te, fin dai tempi antichi, profetarono contro molti paesi e contro grandi regni la guerra, la fame, la peste" (Geremia 28:7–8).

    Quelli che avvertono del giudizio imminente sono in buona compagnia. Usano le stesse parole di tutti i profeti "fin dai tempi antichi".

Dichiaro con ogni sicurezza che gli avvertimenti che provengono da parte delle sante sentinelle di Dio sono la più grande prova del suo amore nei confronti di questa generazione. Egli ama il suo popolo tanto da prepararlo; da dargli tempo per pentirsi e per preparare la via del Signore in santità! Quelli che amano il Signore saranno riconoscenti. Quelli che in Sion vogliono prendersela comoda si ribelleranno e si indigneranno.