Adempiere al tuo destino!
Cos'è il destino? In parole semplici destino è il piano di Dio per la tua vita. E' il tuo futuro ordinato e stabilito da Dio. Destino è quello che Dio ha predeterminato che tu sia e diventi nella Sua divina volontà.
Ci rattrista nel leggere nelle scritture di uomini e donne di Dio che hanno mancato al loro destino. Dio predeterminò un'opera o un ministerio per ognuno di loro, ma essi finirono con l'abortire il Suo piano. Iniziarono nel modo giusto, si mossero nella potenza della loro chiamata, ma alla fine morirono nella vergogna e nella rovina, mancando al piano di Dio per la loro vita!
Ditemi: è possibile per tali credenti, essere così aggravati ed oppressi, così disperati da diventare convinti di non farcela?
Dio stesso scelse Saul per guidare Israele alla libertà dai Filistei. Quando il profeta Samuele posò gli occhi su Saul per la prima volta, il Signore disse: "E quando Samuele vide Saul, l'Eterno gli disse: "Ecco l'uomo di cui t'ho parlato; egli è colui che signoreggerà sul mio popolo" (1 Samuele 9:17).
Il Signore stava dicendo: "Guarda bene Samuele, questo è l'uomo che io ho scelto per guidare Israele!". Samuele non scelse Saul, nemmeno Israele lo fece, invece Dio disse: "Io ho scelto quest'uomo!"
La Bibbia dice di Saul: "E lo spirito dell'Eterno t'investirà e tu profeterai con loro, e sarai mutato in un altr'uomo" (1 Samuele 10:6). Saul fu veramente trasformato dal tocco di Dio nella sua vita: "E non appena egli ebbe voltate le spalle per partirsi da Samuele, Iddio gli mutò il cuore, e tutti quei segni si verificarono in quel medesimo giorno" (1 Samuele 10:9). Poi Samuele gli disse qualcosa di meraviglioso: "E quando questi segni ti saranno avvenuti, fa' quello che avrai occasione di fare, poiché Dio è teco" (1 Samuele 10:7). In altre parole: "Va con fiducia Saul, perché Dio è con te".
Abbiamo qui un uomo, stabilito da Dio, sul quale si muoveva lo Spirito Santo, dotato di uno Spirito di profezia, destinato da Dio a guidare Israele, e Dio era con lui. Quante altre cose meravigliose si potrebbero dire di lui?
E Saul cominciò bene. Per un tempo visse nel suo destino, camminando nel timore di Dio. Vinse ben presto una grande guerra contro gli Ammoniti; ed il popolo venne alle loro case dicendo: "Il popolo disse a Samuele: 'Chi è che diceva: Saul regnerà egli su noi? Dateci quegli uomini e li metteremo a morte" (1 Samuele 11:12).
Ma Saul rispose: "Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi l'Eterno ha operato una liberazione in Israele" (1 Samuele 11:13).
Saul fu stabilito come re su Israele, ma una delle figure più tragiche in tutta la Bibbia c'è data proprio da quest'uomo quando comincia a deviare. Egli, infatti, camminò per ciò cui era destinato solo per un breve tempo, ma ancora Dio voleva che Saul finisse i suoi giorni nella Sua benedizione. Il Suo desiderio era che fosse ricordato come l'uomo che aveva liberato Israele dalle catene dei Filistei. Ma Saul mancò al suo destino! Cominciò a sgretolarsi man mano, cadendo nel suo crescente bisogno d'applausi ed accettazione dell'uomo. Fece compromessi per ottenerli, mancando così al piano di Dio per la Sua vita.
E' così triste vedere Saul verso la fine della sua vita mentre affronta una delle battaglie più importanti per Israele con il suo cuore ripieno di terrore. Finì poi per consultare la malvagia maga di Endor, dicendole: "...Dio si è ritirato da me e non mi risponde più né mediante i profeti né per via di sogni..." (1 Samuele 28:15).
Per sua propria confessione Dio non era più con lui. Che pensiero spaventoso! Una persona può essere chiamata ad un grande piano divino, camminando nella benedizione ed unzione di Dio ma ad un tratto si perde su un altro binario finendo con l'essere abbandonato da Dio.
Abbiamo qui la figura di Saul, un re che finì con il prostrarsi davanti ad una maga. Ed egli morì nella vergogna, abbandonato da Dio. Sulla sua tomba potrebbero essere state scritte le seguenti parole: "l'uomo che ha mancato al suo destino".
Sansone è un'altra tragica figura del Vecchio Testamento. Il suo destino si sapeva ancora prima che fosse nato. Secondo le scritture: "...egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei" (Giudici 13:5).
Gli angeli annunciarono la nascita di quest'uomo dando ai genitori istruzioni dettagliate sul come crescerlo. Sansone doveva essere un Nazireo, il che significava che egli doveva essere votato al servizio di Dio per tutta la sua vita.
Non doveva bere vino o tagliarsi i capelli; non doveva nemmeno andare ad un funerale di un parente. Sansone crebbe sotto una severa disciplina, quando era ancora giovane sperimentò il movimento dello Spirito di Dio sopra di lui: "...lo spirito dell'Eterno cominciò a muoversi su di lui..." (verso 25).
So cosa significa. Lo Spirito Santo si è mosso su di me per la prima volta ad uno di quei campeggi estivi di vecchio stampo quando avevo solo otto anni. Ed Egli ha continuato a farlo durante tutta la mia adolescenza. Andavo nella mia stanza a pregare e sentivo lo Spirito di Dio muoversi in me.
Voglio chiedervi: "Qual è la prima cosa che fa lo spirito di Dio quando si muove in noi? Ci convince di giustizia e di giudizio. Poi egli ci guida e ci conforta, c'insegna, ed Egli prega attraverso di noi con gridi e... supplicazioni.
Puoi esserne sicuro che lo Spirito di Dio ha convinto Sansone. Il ragazzo era guidato, insegnato e confortato dallo Spirito Santo. Se avreste incontrato Sansone quando aveva nove o dieci anni vi avrebbe probabilmente detto: "Dio ha detto che sono speciale; mi dicono che gli angeli hanno annunciato la mia nascita, ho lo spirito di Dio su di me ed Egli mi ha chiamato ad essere un Nazireo. Un giorno aiuterò Israele a diventare un popolo libero".
Sansone sapeva di avere un destino da adempiere. Egli nacque per uno scopo, per iniziare cioè il processo di liberazione d'Israele dalla schiavitù dei Filistei. E per venti anni sansone camminò nell'autorità del suo destino. Era giudice d'Israele. Ha perseguitato i Filistei dando un raggio di speranza alla nazione.
Dovete capire che la forza di Sansone non era nei suoi capelli ma al movimento dello Spirito su di lui? Le scritture ci dicono che le sue capacità derivavano dal fatto che lo Spirito Santo veniva su di lui. Senza lo Spirito Sansone sarebbe stato debole proprio come me e te.
Dio aveva la piena intenzione di benedire con grandi vittorie il resto degli anni di Sansone. Il Suo Spirito sarebbe rimasto su di lui fino all'ora della sua morte. La storia avrebbe detto di Sansone: "fu fedele fino alla fine. Fece tutto quello che Dio aveva preparato per lui, vivendo per poi morire in onore al Signore". Egli ha adempiuto al suo destino!
Ma non fu così! Sansone si sviò perché il suo cuore fu ottenebrato dal peccato, mantenne solo un'esteriorità di santità. Quando andò per incontrare Dalila sapeva bene che era in pericolo. Anche se lo Spirito Santo si muoveva su di lui, quest'uomo non permise mai che fosse toccato nel suo intimo. Sansone non aveva alcuna verità dimorante in lui.
Abbiamo qui un'altra tragica figura di un uomo che ha mancato al suo destino. Dopo aver camminato per vent'anni nella chiamata di Dio, Sansone cominciò a degenerare. Divenne un uomo sensuale perdendo anche la stima ed il rispetto del suo stesso popolo. Sansone Avrebbe potuto vivere i suoi giorni in dignità come un vaso ad onore. Ci sarebbe stata una vittoria dopo l'altra per quest'uomo di Israele.
Avremo potuto leggere di come quest'uomo crebbe di valore in valore nella potenza e nell'unzione dello Spirito di Dio. Leggiamo invece di un uomo che è finito nella maniera più pietosa della storia biblica.
Anche nei suoi ultimi giorni, quando Sansone distrusse il tempio dei Filistei, non fu questa una grande vittoria; perché? Il suo desiderio era solo per una vendetta personale. La sua preghiera quel giorno non era per nulla per vendicare il nome del Signore, ma piuttosto fu: "Dio, dammi forza ancora una volta per vendicare i miei occhi!".
Sansone morì in un grosso inganno, avendo mancato al suo destino. Sulla sua tomba si sarebbe potuto leggere: "l'uomo che ha mancato al suo destino".
Se c'è mai stato un uomo con un destino, questo era Salomone. Egli fu l'uomo più saggio, più ricco ed il più rispettato dei suoi tempi. Ed il suo destino era chiaramente prospettato davanti a lui. Egli sarebbe stato il re che avrebbe liberato una volta e per sempre Israele dalla schiavitù dell'idolatria. Salomone promise sia a suo padre sia a Dio sia avrebbe abbattuto ogni idolo in Israele.
Per un tempo Salomone camminò nel suo destino; fino al punto che la regina di Sebe, in una sua visita, rimase senza fiato alla sola vista della maestà di Salomone mentre scendeva dal tempio.
Ma qualcosa successe nella vita di Salomone e anch'egli mancò al suo destino.
Questo uomo ammassò qualcosa come novecento tra mogli e concubine e molte delle quali di altre nazioni; e per compiacerle costruì un "corridoio ambasciatoriale ", con un tempio dietro l'altro.
Ben presto l'uomo che era stato chiamato a liberare Israele dall'idolatria divenne egli stesso un idolatra accompagnando una moglie dietro l'altra ai loro templi e inginocchiandosi davanti ai loro idoli.
Salomone finì per mancare al suo destino, un uomo decrepito, illuso ed immorale. Entrò nell'eternità gridando: "tutto è vanità..."
Come Salomone prima di lui anche il re Uzzia mancò al suo destino. Quest'uomo ascese al trono all'età di sedici anni destinato ad essere uno dei più grandi re di Israele. Ricevette consiglio dal profeta Zaccaria, ricevette visioni dal Signore, era potentemente benedetto da Dio.
La Bibbia afferma che Uzzia cercò il Signore e Dio lo fece prosperare e diventare forte: "E Dio gli diede aiuto... e la sua fama si sparse sino ai confini dell'Egitto, perché era divenuto potentissimo" (II Cronache 26:7).
Fatta eccezione per Salomone, Uzzia ebbe la più gran reputazione di ogni altro re in Giuda. Era un unto di Dio. Portò il risveglio alla nazione abbattendo gli idoli e camminando in accordo alla parola di Dio. Quando quest'uomo consacrato guidava il suo carro per le strade della città gli era dato onore e rispetto, riceveva doni e tributi da tutto il mondo.
Ma le scritture ci dicono: "Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise una infedeltà contro l'Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell'Eterno per bruciare dell'incenso sull'altare dei profumi (2 Cronache 26:16).
Quest'uomo fu vinto dall'orgoglio. Voleva essere sacerdote ed anche il re. Disubbidendo, Uzzia entrò nel tempio e cominciò ad agitare l'incenso davanti all'altare. Ricevete un rimprovero per questo, ma quando egli punto infuriato il suo dito, in risposta, la sua mano cominciò immediatamente a seccarsi diventando lebbroso. Uzzia dovette essere cacciato dalla casa di Dio!
Che vergogna! Uno dei più grandi e ricchi re della storia della Giudea, doveva ora essere isolato. Fu condotto in una piccola dove spese il resto dei suoi giorni da lebbroso: "Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e stette nell'infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell'Eterno..." (verso 21).
Uzzia morì nella desolazione, tagliato fuori da ogni benedizione di Dio. Quando questo re che una volta fu uno dei grandi morì, delle moltitudini avrebbero dovuto essere intorno a lui. Il suo passaggio avrebbe potuto essere un onore al nome del Signore. Invece, egli morì quasi come uno sconosciuto, con il corpo mangiato dalla lebbra. Uzzia mancò al suo destino!
C'erano molti destini come c'erano molti re, sacerdoti, profeti ed ogni singolo, ordinario credente. Anche le persone più basse, quelle chiamate ad essere servi, adoratori, pastori di pecore, fabbricanti di tende, ognuna aveva il suo proprio destino.
E mentre guardiamo le loro vite dobbiamo convincercene. Dobbiamo imparare dai fallimenti di questi santi del passato che hanno mancato al loro destino.
Ma non possiamo paragonare il nostro destino ad ogni persona del Vecchio Testamento! Vedete, Nel Nuovo Testamento Dio ha fatto una cosa interamente nuova. Egli non misura più il nostro destino come faceva con quelli sotto il vecchio patto. Le loro vite non hanno niente a che fare a partire dalla croce di Gesù Cristo. Alla croce Dio ha riunito tutti i destini dell'umanità in un solo grande scopo e li ha messi tutti nel Suo figliuolo: "per tradurlo in atto nella pienezza dei tempi, e che consiste nel raccogliere sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nei cieli, quanto quelle che sono sopra la terra" (Efesini 1:10).
Dio ha riunito tutti i nostri destini in Gesù così che il Suo figliuolo potesse avere la preminenza. Oggi non ci sono più destini individuali, ma un solo destino per tutti i credenti. Sì, tu hai un destino, ed è lo stesso del mio. Non importa se sei una cameriera o il capitano di una nave da crociera. Noi tutti abbiamo lo stesso, fissato e predeterminato destino datoci prima che il mondo era formato. Cos'è questo singolo, grande e glorioso destino? L'apostolo Paolo lo rivela nella sua lettera agli Efesini: "siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell'amato suo" (Efesini 1:4-6).
In breve Dio dice: "negli ultimi giorni, nella pienezza dei tempi, io ho un solo proponimento divino. Ed è che ogni mio seguace venga ad essere adottato da Gesù Cristo; ed a vivere senza macchia, portando lode e gloria al mio nome".
"In lui, dico, nel quale siamo pur stati fatti eredi, a ciò predestinati conforme al proposito di Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà, affinché fossimo a lode della sua gloria, noi, che per i primi abbiamo sperato in Cristo" (Efesini 1:11-12).
Il nostro destino è di essere adottati come figli di Dio! Noi siamo stati adottati dal nostro Padre celeste ed il diavolo non ha alcuna pretesa da noi. Ora dobbiamo vivere per il nostro Signore, santi e puri, per la potenza dello Spirito di Dio. Il nostro unico scopo sulla Terra è di vivere la nostra vita come una lode e gloria per Lui. Riuscite quello che Paolo sta dicendo? Il destino di nessuno è misurato con le sue "grandi opere" o dagli obiettivi raggiunti e nemmeno dalle sue opere ed azioni speciali.
Il destino di nessuno infine è di costruire ministeri di successo, istituzioni o chiese. Potresti dire: "Aspetta un attimo fratello Dave, vuoi sostenere che non era il tuo destino di fondare il Teen Challenge, il ministerio mondiale per alcolizzati e drogati? Stai dicendo che non era il tuo destino di venire a New York e fondare Times Square Church?".
Io ringrazio Dio che mi ha dato la possibilità di essere il padre di queste opere. Esistono oggi più di 300 centri di riabilitazione in tutto il mondo. Ed ora c'è anche il centro di lode per Gesù a Broadway, al centro del mondo. Ma nessuna di queste cose era il mio destino. Il mio destino ha poco a che fare con quello che Dio mi ha permesso di Fare. Il mio destino è stato sempre quello di raggiungere le anime perdute e di portarle nella pienezza di Gesù, per la gloria e lode di Dio. Il mio destino era anche di camminare come un figlio adottato di Dio, vivendo una vita senza macchia, alla Sua gloria.
Quando sono venuto a New York non è cambiato niente, il mio destino è rimasto quello di edificare il corpo di Cristo e di camminare davanti al Signore come un figlio adottato. Un giorno non un solo edificio che il nostro ministerio ha costruito rimarrà in piedi. Né le istituzioni, né la scuola biblica e neanche i centri di riabilitazione. Tutti svaniranno. Ed io quando sarò davanti al giudizio non potrò portare neanche una di queste cose con me.
Questi ministeri sono semplicemente "pesi" del Signore che Egli ha condiviso ed affidato a noi mentre camminiamo nel nostro destino di adempiere la Sua perfetta volontà.
Egli ha benedetto questi ministeri perché abbiamo vissuto nel nostro destino. Cari santi, Dio non sta richiedendo grandi obiettivi da raggiungere. La Bibbia dice molto chiaramente: "O uomo, Egli t'ha fatto conoscere ciò ch'è bene; e che altro richiede da te l'Eterno, se non che tu pratichi ciò ch'è giusto, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente col tuo Dio?" (Michea 6:8).
Paolo era molto sicuro di quello che era il suo destino: "il quale noi proclamiamo, ammonendo ciascun uomo e ciascun uomo ammaestrando in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo, perfetto in Cristo. A questo fine io m'affatico, combattendo secondo l'energia sua, che opera in me con potenza" (Colossesi 1:28-29).
Questo è anche il mio destino come ministro del Signore. Quello di essere sempre più conforme all'immagine di Cristo e di vedere voi fare lo stesso!
Mi dispiace per molti giovani ministri che chiamano, mi scrivono e vengono a visitarmi da tutta la nazione. Molti stanno sforzandosi di vivere per un destino frutto di un'invenzione della loro carne. Alcuni pasturano piccole chiese, versando il loro cuore per la loro congregazione, ma ad un tratto viene in città un altro pastore che apre una chiesa con mille credenti!
Molti giovani ministri paragonano poi loro stessi con il nuovo arrivato pensando: "sicuramente anche io sono destinato a grandi cose come lui sta facendo. Cosa c'è che non va in me? Perché io non sono benedetto con grandi risultati? Lui sta attraendo grandi folle mentre io ho solo un gruppetto la domenica. Non comprendono che quello non è il loro destino. Il loro destino invece, è di far conoscere Gesù meglio alle loro congregazioni, di avere la mano di Dio su di loro, di camminare senza macchia davanti al Signore. L'uomo con vera potenza è quello che ha una personale conoscenza di Cristo!
Ho visto molti musicisti cristiani sforzarsi di ricevere qualche riconoscimento, sperando che il loro destino fosse di scrivere qualche canzone che li porterà in cima alle classifiche. Similmente molti scrittori cristiani vogliono produrre quel " grande " libro. E molti uomini d'affari cercano quell'occasione che li distinguerà nel loro campo.
Cari, se state camminando nel vostro destino, l'unica cosa che vi distinguerà è il vostro desiderio di sorpassare gli altri nella conoscenza di Gesù. Nessun altro spender più tempo di te con Lui, nessun altro accetterà con tanto entusiasmo la Sua adozione. Questa è grandezza!
Non sto parlando ai ministri ma ai laici. Voglio dimostrarvi cosa significa adempiere il proprio destino. Credenti, non importa quanto successo avete al di fuori della vostra casa. State mancando al vostro destino se non state diventando sempre più simili a Gesù all'interno della vostra casa. Se non state diventando più dolci, più amorevoli e pazienti con le vostre famiglie, se non state crescendo nell'amore e nella conoscenza di Cristo casa, non state adempiendo il vostro destino!
Mogli e madri, prima che il mondo esistesse Dio vi ha già visto nel tempo e nel luogo presente; Egli conosceva quale sarebbe stato il vostro indirizzo, Egli aveva già un piano ben determinato per la vostra vita!
A volte magari dice a te stessa: "sono sola una casalinga, tutto quello che faccio è cucinare, pulire la cassa e crescere i figli. Come può questo essere il mio destino?" Ma non riesci a capire quanto è importante il tuo posto?? Avrai un gran successo nella vita se un giorno presenterai davanti a Lui i tuoi figli cresciuti nel timore del Signore. Dio ha sempre saputo di quanti figli ti avrebbe prestato; Egli conosceva già i loro nomi e le loro personalità, aveva già contato i capelli del loro capo ed ha destinato te di crescerli in una casa ripiena della presenza e potenza di Cristo. I tuoi figli non sono dei giocattoli o bamboline residenti, essi rappresentano un investimento che Dio ha affidato a te, essi fanno parte del tuo destino.
Ti voglio chiedere: i tuoi figli dicono ai figli della vicina "la mia mamma prega per me, è dolce e premurosa", oppure dicono "ragazzi, eccola di nuovo che comincia a gridare a squarciagola".
Tuo marito ti guarda con rispetto? Ti dice: "potremo avere le nostre differenze, ma vedo che il tuo atteggiamento è sempre quello di sanare e non dividere; corri sempre nella tua stanzetta di preghiera!".
Il tuo destino è di crescere dei figli in una casa dove la preghiera è una cosa comune, dove le vostre vite ed il vostro matrimonio sono una lode alla gloria di Dio.
Mariti e padri, potete immaginare vostra moglie che dice di voi: "mio marito è umano, commette degli errori, ma è un uomo di preghiera e sta sempre più diventando come Gesù. Vive quello che predica, lo so perché ogni giorno che passa diventa sempre più dolce e gentile con me, e considera sempre più i miei bisogni".
Non voglio innalzare me stesso, ma fu una delle cose più belle della mia vita udire mia moglie che diceva: "David ha un carattere, ma sta cercando di cambiarlo. Non importa cosa dicono gli altri, io so che sta camminando con Dio!" Io spero che questo possa essere detto anche quando morirò. Questo è destino!
Molte mogli di predicatori hanno detto a Gwen ed a me "tutto quello che posso fare è di stare seduta ad ascoltare quel che mio marito predica; è sempre che sorride alla chiesa ma a casa è egoista e cattivo con me. A volte vorrei solo gridare!".
Conosco un ministro che ha fatto grandi opere per Dio. Ha scritto anche dei libri meravigliosi; ha fondato istituzioni sia in America sia fuori. Era conosciuto come n uomo di fede e di visione, un uomo con un destino.
Ma un giorno suo figlio, un giovane ministro, mi ha chiamato dicendomi: "fratello David, sono così ferito. Mio padre non è quello che la gente pensa, egli non sa cosa significa dire la verità. Molte delle storie che racconta di miracoli sono solo bugie. Quando ne ho parlato con lui lo ha ammesso, ma non smetterà!"
Ho parlato poi con suo padre, ed egli mi ha detto: "Si, David, sono un bugiardo abitudinario, non so più nemmeno dove sia la verità". Ho pregato per quest'uomo, ma non ci fu nessun cambiamento. Suo figlio mi chiamò un po' di tempo dopo dicendomi che le cose stavano sempre più peggiorando; suo padre sembrava essersi dato completamente a questo peccato.
Quest'uomo non era un uomo di destino, quando comparirà davanti al Signore le sue opere bruceranno e tutti i suoi scritti lo condanneranno. Niente di queste cose erano il suo destino. Piuttosto il suo destino era di diventare come Gesù, di crescere in santità, giustizia, purezza, senza bugie. Egli può forse vantarsi di essere un uomo con un destino, ma certamente ha mancato al suo obiettivo!
Così tanti credenti si stanno sforzando di compier cose meravigliose per Dio. Ma il Signore la mette con queste semplici parole: "Stai andando di gloria in gloria? Stai diventando sempre più come Gesù?" (Romani 8:29).
Nel giorno del giudizio non una sola parola sarà detta delle grandi opere compiute dagli uomini; non ci saranno annotazioni di fama personali o di successi.
La domanda sarà invece: "Sei cresciuto in Cristo? Hai permesso allo spirito Santo di insegnarti a servire gli altri, di arrendere fin'anche i tuoi stessi diritti? Com'eri a casa? Qual era il tuo atteggiamento?"
Cari santi, state andando verso il vostro obiettivo? Siete diventati quest'anno più simili a Gesù rispetto allo scorso anno? Il vostro matrimonio sta migliorando o sta deteriorandosi? I vostri figli vi vedono più teneri e gentili o più egoisti e chiusi? Le persone che vi conoscono vedono in voi l'amore di Cristo?
Che cosa sarà scritto sulla vostra tomba: "l'uomo che ha mancato al suo obiettivo?" Oppure: "l'uomo che ha camminato umilmente con il suo Dio?"