Camminando nella gloria
Io credo che ci sia solo una cosa che può mantenerci fermi nei tempi difficili che stanno sopraggiungendo, e questa è la comprensione della gloria di Dio. Ora questo può sembrarti un concetto eccessivo e superbo, che sarebbe meglio lasciare ai teologi. Ma io sono convinto che il soggetto della gloria di Dio ha un reale ed effettivo valore pratico per ogni vero credente. Afferrando questo concetto noi possiamo dischiudere la porta ad una vita vittoriosa!
Io ho già scoperto due importanti verità nei miei studi su tale soggetto:
1. La gloria di Dio è una rivelazione sulla natura e sull'essere del nostro Signore.
Potete ricordare dal Vecchio Testamento che Mosé ebbe in concreto una visione della gloria di Dio. Prima di ciò, il Signore mandò Mosé senza alcun chiarimento su chi fosse Lui Stesso, se non le parole: "IO SONO". Ma Mosé volle conoscere qualcosa di più su Dio. Così Lo supplicò: "Signore, mostrami la Tua gloria".
Dio rispose prendendo da parte Mosé e nascondendolo dentro una fessura della roccia. Quindi, dicono le scritture, Egli si rivelò a Mosé in tutta la Sua gloria: "Il SIGNORE passò davanti a lui, e gridò: Il Signore! Il Signore! Il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato" (Esodo 34:6-7).
Io credo che tale passo sia assolutamente essenziale per comprendere il nostro Signore. Spesso quando noi ci mettiamo a pensare alla gloria di Dio, pensiamo alla Sua maestà e splendore, al Suo potere e dominio, oppure ad una qualche manifestazione verso il Suo popolo, come ad esempio un'adorazione impetuosa. Tutto ciò può essere l'effetto della visione della gloria di Dio. Ma non è la gloria per cui Lui vuole essere conosciuto da noi.
Il modo in cui Dio vuole che noi conosciamo la Sua gloria è attraverso la rivelazione del Suo grande amore verso il genere umano. Ed è proprio questo che Lui rivelò a Mosé: "Il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato" (Esodo 34:6-7).
Il Signore è di continuo in attesa di mostrarci il Suo amore, perdonandoci, sommergendoci con la Sua grazia e facendoci tornare a Lui!
2. La rivelazione della gloria di Dio ha potenti effetti su coloro che la ricevono e pregano per comprenderla.
Su questo punto Mosé vedeva il Signore come un Dio di legge ed ira. Lui tremava di terrore quando si presentava alla presenza del Signore per rivolgergli delle suppliche, implorando benedizioni per Israele. Questo era alla base della sua relazione faccia a faccia con il Signore.
Nondimeno appena vedeva la gloria di Dio, non aveva più paura del Signore. Invece era mosso all'adorazione: "Mosé subito s'inchinò fino a terra e adorò" (verso 8). Egli vide che Dio non era soltanto il tuono, il fulmine e la squillante tromba che lo aveva fatto tremare di paura. Al contrario, Dio era amore e la Sua natura era di benevolenza e tenera grazia!
Vedete come ci viene qui mostrata la straordinaria verità delle Sacre Scritture? La vera adorazione proviene da cuori che vengono sopraffatti da una visione dell'immeritato amore di Dio verso di noi. Ciò è basato sulla rivelazione che Dio ci dà di Se stesso, della Sua benevolenza, della Sua grazia, della Sua volontà di perdonare. Così se noi siamo pronti a lodarlo in spirito e verità, la nostra adorazione deve essere basata su questa maestosa verità su di Lui.
In verità, quando noi riceviamo una rivelazione della gloria di Dio, la nostra adorazione cambia. Perché? Vedere la Sua gloria cambia il nostro modo di vivere! Essa influenza la nostra espressione e comportamento cambiandoci da "gloria a gloria", facendoci più simili a Lui. Ogni nuova rivelazione del Suo amore e della Sua grazia ci reca un cambiamento sovrannaturale.
Sono convinto che questo sia l'unico vero modo durevole di cambiare che ci possa capitare. Questo non accade seguendo dei seminari, o ascoltando famosi predicatori, o assorbendo messaggi di auto miglioramento da libri o registrazioni. No, questo procede dall'avere una rivelazione di Dio, punto e basta! E Dio ci ha già dato questa rivelazione di Se stesso, in Esodo 34.
Vedere la gloria di Dio cambia anche il nostro rapporto verso gli altri. Paolo dice alla chiesa di Efeso: "Voi avete visto e gustato la gloria di Dio. Ora siate l'immagine di questa gloria verso gli altri!" - "Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesini 4:32).
Ora lasciate che vi parli a proposito del cammino nella gloria di Dio.
Molti cristiani parlano della loro intimità con il Signore e del loro cammino con Lui, del loro modo di conoscerLo, della comunione che hanno con Lui. Ma noi non possiamo avere comunione con Dio senza ricevere nei nostri cuori la piena rivelazione del Suo amore, della Sua grazia e della Sua misericordia.
La comunione con Dio consiste in due cose:
1. Ricevere l'amore del Padre
2. Ricambiare il Suo amore.
Tu puoi stare ogni giorno in preghiera per ore, dicendo al Signore quanto Lo ami, ma questo non è avere comunione. Se tu non hai ricevuto il Suo amore, tu non puoi avere comunione con Lui. Semplicemente non puoi avere comunione con il Signore senza che tu sia certo del Suo amore per te.
Il salmista ci incoraggia a entrare "... nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode" (Salmo 100:4). Qual è la ragione per dare questa lode e ringraziamento? E perché stiamo dando un così forte invito? Perché noi stiamo mostrando la natura di Dio per quella che è: "Poiché il SIGNORE è buono; la sua bontà dura in eterno, la sua fedeltà per ogni generazione" (verso 5).
Io so che quando vado al mio Signore, io non vado davanti a un aspro, spietato, esigente padre. Egli non mi aspetta con il Suo viso adirato, ansioso di punirmi con la sua verga. Egli non è colui che non traccia la via davanti a me, aspettando che io sbagli in modo da poter dire: "Ti ho preso in fallo!"
No, io vado da un Padre che si è rivelato a me con un amore puro ed incondizionato. Egli è tenero e sensibile, pieno di grazia e misericordia, ansioso di portare i miei pesi e le mie preoccupazioni. Io so che Lui non mi volterà le spalle quando Lo invoco.
Questo è il motivo per cui entro nei suoi cortili con lode e ringraziamento, ed è anche il motivo per cui io sono grato per quello che il mio Dio è. Egli ha cura di tutto quello che mi riguarda!
Pochi credenti, comunque, si sono impadroniti dell'amore di Dio per loro, attraverso la fede. Coloro che non l'hanno fatto vivono in paure e disperazione, con poca o proprio senza speranza, come fossero sempre in una tempesta. Essi non riescono a comprendere perché le loro vite non sono appagate, perché sono pieni di problemi e confusione. Essi spesso pensano: "Io prego ogni giorno e leggo la mia Bibbia. Io mostro a Dio costantemente quanto amore ho per Lui. Quindi perché io non trovo pace e ristoro?"
Questo accade perché loro non hanno mai afferrato la verità che Dio li ama! Essi non hanno compreso che, a dispetto delle loro debolezze e fallimenti, il loro Padre Celeste prende cura di loro attraverso tutte le loro prove!
Il profeta Sofonia disse qualcosa di incredibile sull'amore di Dio verso di noi. Egli scrive: " Il Signore, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per causa tua; si acquieterà nel suo amore, esulterà, per causa tua, con grida di gioia" (Sofonia 3:17).
Questo verso ci parla di due importanti cose riguardo a come il Signore ci ama:
1. Dio si acqueta nel Suo amore per il Suo popolo.
In lingua ebraica, la frase "si acquieterà nel Suo amore", viene tradotta come: "Egli rimarrà in silenzio a causa del Suo amore". Dio sta fondamentalmente dicendo: "Io ho trovato il mio vero amore e ne sono totalmente soddisfatto! Non ho bisogno di cercare altrove perché non trovo da lamentarmene. Io sono completamente ripieno di questa relazione e non voglio riprendere indietro il mio amore. Esso è completamente a posto!"
Sofonia ci sta dicendo: "Questo è l'amore di Dio per te! Egli vuole che tu sappia che ha trovato ciò che cercava, cioè te! Tu stai recandoGli grande gioia!"
2. Dio prende grande piacere dal Suo popolo.
Sofonia testimonia: "Esulterà, per causa tua, con grida di gioia"(Sofonia 3:17).
In altre parole sta dicendo: "L'amore di Dio per te è così grande che è come un cantico sulle Sue labbra!"
"Rallegrarsi" significa avere gioia e letizia. É la manifestazione esteriore di un'allegrezza interiore. È anche la più alta espressione dell'amore. La parola ebraica che Sofonia usa per "rallegrarsi" è la parola "tripudiare" che ha il significato di sobbalzare come sopraffatti da un'estasi gioiosa.
Puoi riuscire ad immaginare il Padre celeste così innamorato di te da fare salti di gioia solo a pensarti? Puoi credere alla Sua parola che egli ti ha amato prima della fondazione del mondo, prima che la razza umana esistesse, prima ancora che tu fossi nato? Puoi accettare che egli ti ha amato anche dopo che sei caduto nei peccati di Adamo diventando un Suo nemico?
Dio si aspettava tutti i tuoi peccati e fallimenti, tuttavia egli ti ha amato con lo stesso dolce amore. Infatti Egli ha mandato il Suo Spirito per farti aprire gli occhi sulla tua perduta condizione e del tuo bisogno di Lui. Egli ti ha attirato a Sé, stringendoti tra le Sue braccia. Quindi quando tu vieni alla croce in pentimento, vieni nel Suo regalo di amore per te. Egli ha promesso: "Io ti ho amato e ti amo ancora, e ti amerò fino alla fine!"
Se Dio ti ha così tanto amato quando eri nel pieno del peccato, preoccupandosi fin tanto da immolare il Suo proprio figliolo per te, per quale motivo Egli dovrebbe levarti il Suo amore ogni volta che tu sbagli o commetti un errore? In questi momenti noi dobbiamo ricordare chi Egli dice di essere per noi; amore, benedizione, paziente all'ira. Questa è la Sua gloria e noi dobbiamo sempre tornare ad essa.
Una moltitudine di figli di Dio conosce poco o niente di una vita di comunione con Lui. Perché accade ciò?
Conosco Cristiani che hanno un concetto triste e contorto del Padre celeste. Vorrei ricordarvi la parabola del servitore che nascose il suo talento perché aveva una immagine distorta del suo padrone. Il servitore disse: "Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro" (Matteo 25:24).
Nello stesso modo molti credenti di oggi pensano: "Non c'è alcuna possibilità che Dio possa essere contento di me, avendo gioia e cantando d'amore. Io ho sbagliato verso di Lui così miseramente troppo spesso, arrecando disonore al Suo nome. Come è possibile che Egli mi ami specialmente nel combattimento che sto affrontando?"
Conosco delle famiglie nelle quali i bambini cercano di farsi ancora più piccoli in presenza di un padre mediocre e duro. Prima che lui torna a casa giocano allegramente. Ma quando lo vedono tornare, corrono dalla mamma e si attaccano alla sua gonna. Non ho mai visto alcuno di questi bambini andare vicino al padre, a meno che non vengano da lui interpellati. Non cercano il suo conforto e non chiedono di essere abbracciati da lui. Temono di essere alla sua presenza.
Io credo che questa sia una delle ragioni più forti per cui così tanti cristiani non vogliono stare vicino al loro Padre celeste. Hanno timore di essere vicini a Lui perché credono di aver commesso qualcosa di sbagliato verso di Lui. Hanno una fastidiosa sensazione di aver trascurato qualche compito, di essere pigri spiritualmente, di aver fatto qualcosa di sbagliato. Tutto ciò che riescono ad immaginare di Lui e che è pieno di fuoco consumante, pronto a giudicarli e condannarli.
Molti Cristiani pensano: "Dio mi ha dimenticato tanto tempo fa, io non posso tornare ora a Lui. Mi rigetterà. Credo proprio di aver superato il limite oltre il quale non posso più essere perdonato". NO! Dio non rigetta mai nessuno di quelli che tornano a Lui pentiti. Non è nella Sua natura! Non possiamo giudicare il Padre celeste paragonandolo a un padre umano. Lui non è così.
Il quesito che ci dobbiamo porre oggi è: come possiamo non voler stare vicino ad un Padre che ci scrive lettere d'amore, nelle quali ci dice che brama di stare con noi, Lui che è sempre pronto a stringerci tra le sue braccia, che ci assicura di avere solo buoni pensieri al nostro riguardo, e che a dispetto della nostra stoltezza ci assicura: "Satana può raccontarti che tu sei inutile. Ma Io ti dico che sei la mia gioia!"
È la nostra riluttanza a credere alla Sua parola di accettare e a ritenere la meravigliosa rivelazione della Sua gloria, che ci trattiene dall'avere comunione con Lui!
A questo punto potreste pensare: "Sicuramente il Signore non gioisce per qualcuno che è ancora nel peccato. Io non credo che Egli possa amarmi, se continuo a peccare. Questo genere di pensiero è al limite della bestemmia".
Certo, Dio ama il suo popolo ma non ama i loro peccati. La Bibbia dice che Egli riprende ogni figliolo che continua a camminare sulle vie dell'iniquità, ma è sempre lento all'ira. Dopo averci ripreso, il Suo Spirito ci riempie con un sentimento di sdegno verso i nostri peccati.
Attraverso tutto ciò l'amore di Dio rimane inalterato. La Sua parola dice: "Poiché io, il SIGNORE, non cambio" (Malachia 3:6). "... dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:17). "Perché sono Dio, e non un uomo" (Osea 11:9).
Dio non voglia che il Suo amore per noi, abbia alti e bassi come il nostro amore per Lui! L'amore che Gli portiamo, varia praticamente ogni giorno, andando dal caldo e zelante, al tiepido o proprio freddo. A volte siamo proprio come i discepoli pronti a morire per Lui, ma poi invece ci dimentichiamo di Lui occupandoci di altre cose. Noi possiamo dire al Signore di credere che Lui può supplire a tutti i nostri bisogni e tenerci lontano dalle cadute, ma questa non è vera comunione. La domanda che dobbiamo porci è: crediamo pienamente al Suo amore per noi? È il Suo amore per noi saldo nei nostri cuori?
Vorrei chiedervi se potete dire: "Il mio padre celeste è innamorato di me! Lui dice che sono dolce e amabile ai suoi occhi ed io Gli credo. Non ho idea a cosa vado incontro, o come sarò tentato o provato, Lui mi salverà. Sarà sempre con me in ogni prova, non permettendo che alcuna cosa mi possa schiacciare. Egli è sempre amabile e gentile verso di me!"
Tutto ciò accade quando la vera comunione ha inizio. Noi saremo convinti ogni giorno che passa dell'immutabile amore che Dio ha per noi. E noi dobbiamo mostrare di credere alla Sua rivelazione su Se stesso. Giovanni scrive: "Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui"(1Giovanni 4:16).
Questa fiducia da sola può guarire la tua anima. È la vostra sola arma contro il diavolo, il quale mente dicendo che sei troppo indegno per pregare ed avvicinarti a Dio. Convincere te stesso di questa verità è l'unica via che può aprirti alla vera comunione!
Se siete mai stati innamorati di qualcuno, potrete capire di cosa sto parlando. Immaginate un marito che è fuori per lavoro per la maggior parte del tempo, ma che è totalmente innamorato di sua moglie. Egli chiama la sua amata sposa ogni notte che è fuori di casa. Di quando in quando chiama magari solo per lasciarle un messaggio sulla segreteria telefonica. Il suo messaggio potrebbe assomigliare a questo:
"Ciao amore. Sto chiamando per dirti che il solo pensiero che tu esisti e che mi ami, mi dà vigore. È il sostegno di cui ho bisogno per la giornata. So che oggi avrò una dura giornata di lavoro. Ma ho appena letto la lettera che mi hai scritto e, che gioia! Sapere che tu mi stai pensando mi manda in estasi!"
Questo è il tipo di amore che il Padre celeste ha per te. Credici!
Camminare nella gloria di Dio non significa soltanto ricevere l'amore del Padre, ma amarlo al meglio a nostra volta. È amore reciproco, diamo e riceviamo amore. La Bibbia ci dice: "Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze" (Deuteronomio 6:5).
Dio ci dice: "Figlio mio, dammi il tuo cuore" (Proverbi 23:26). Il Suo amore richiede che noi ricambiamo verso Lui un amore che è totale, indivisibile, che richiede tutto il nostro cuore, anima, mente e forza.
Comunque sia il Signore ci dice senza mezzi termini: "Tu non puoi guadagnare in qualche modo il Mio amore. L'amore che ti reco è immeritato da parte tua". Giovanni scrive: "In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati" (1Giovanni 4:10). "Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo" (verso 19).
Non possiamo certo svegliarci una mattina, decidere di lasciare i nostri peccati e convertirci a Gesù. No, è lo Spirito di Dio che ci ha raggiunto nella durezza dei nostri cuori, ci ha mostrato la nostra perdizione ed il nostro miserabile stato di peccato.
Egli ci ha mandato la Sua Parola per mostrarci la verità, ha mandato il Suo Spirito per convincerci ed infine ci ha raggiunto Egli stesso. Ed ha fatto tutto questo per noi.
Ora come l'amore di Dio è contrassegnato dalla pace e dalla gioia, così il nostro amore per Lui deve avere questi stessi due elementi.
Davide espresse la sua pace nel suo amore per Dio quando scrisse: "Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te" (Salmi 73:25). Il cuore che ama il Signore smette di cercare altrove per avere conforto. Piuttosto riceve totale appagamento in Lui. A somiglianza di un innamorato, il pieno amore di Dio è meglio della vita stessa!
In tal modo un cuore gioisce nel provare amore verso Dio. Esso canta e danza nella gioiosa estasi nel Signore. Quando un figliolo di Dio conosce quanto sia grande l'amore del suo Padre celeste per lui, egli mette una grande gioia nella propria anima!
La Bibbia ci dice anche che il nostro amore per il Padre deve essere dato tramite il Suo Figliolo. Gesù dice: "Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6). È solo attraverso Cristo che noi siamo accettati presso il Padre ed abbiamo accesso a Lui. Inoltre Dio ha messo tutta la Sua bontà, pietà, grazia, amore, la Sua gloria nel Suo Figliolo. Ed ha mandato Gesù per manifestare e rivelare quella gloria a noi. In questo modo Cristo viene a noi come l'espressa immagine del nostro amato Padre. "Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore" (Giovanni 15:9).
Dio ci ama così come siamo in Cristo. E quindi noi mostriamo amore verso Dio, nel nostro amore per Gesù. In qualità di capo della chiesa e gran sacerdote, Gesù porta il nostro amore al Padre per noi.
Ora lasciatemi citare uno dei più potenti versi in tutta la Scrittura. I Proverbi ci danno queste profetiche parole di Cristo: "Io ero presso di lui come un artefice; ero sempre esuberante di gioia giorno dopo giorno, mi rallegravo in ogni tempo in sua presenza; mi rallegravo nella parte abitabile della sua terra, trovavo la mia gioia tra i figli degli uomini" (Proverbi 8:30-31).
Amati noi siamo i figli menzionati in questi versi! Dalla fondazione della Terra, Dio prevedeva un corpo di credenti che si sarebbero uniti al Suo Figliolo. E già da quel momento il Padre si rallegrava e gioiva in questi figli. Gesù testimonia: "IO ero la delizia di mio padre, la gioia del Suo essere. Ed ora chi si rivolge a me con fede è ugualmente la Sua delizia!"
Allora come dobbiamo contraccambiare l'amore di Gesù? Ci risponde Giovanni: "Perché questo è l'amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi" (1 Giovanni 5:3).
Ma quali sono i Suoi comandamenti? Gesù dice che in sostanza ce ne sono due e "da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti" (Matteo 22:40). Il primo e più importante comandamento è amare Dio con tutto il nostro cuore, anima e mente. Senza aspettarci niente in contraccambio. Il secondo è di amare il nostro prossimo come noi stessi. Questi due semplici, non gravosi comandamenti sommano tutta la legge di Dio.
Gesù sta dicendo che noi non possiamo essere in comunione con Dio e non possiamo camminare nella Sua gloria, se portiamo rancore verso qualcuno. Perciò amare Dio significa amare qualunque fratello e sorella nello stesso modo che noi veniamo amati dal Padre.
"Se uno dice: Io amo Dio, ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo fratello" (1 Giovanni 4:20-21). "Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (verso 8).
Tutta la comunione e l'intimità con il Signore viene tagliata via se abbiamo un attitudine di non amore o di non perdono verso un'altra persona. Noi possiamo lodare Dio con le mani alzate, pregarlo tutti i giorni, trascorrere ore a studiare la Sua Parola ma se noi siamo aspri e senza misericordia verso chiunque, tutto ciò che facciamo è vano. Giovanni dice: "Una tale persona è un bugiardo. Tu non ami veramente Dio sebbene Lui ti ama!"
Se ti riconosci in questa situazione, non dire a Dio soltanto: "Signore, sono dispiaciuto, perdonami". Piuttosto vai da quella persona come insegna la Parola di Dio e riconciliati con Lui. "Va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta" (Matteo 5:24).
Solo allora potrai trovare vera intimità con il Padre. E potrai camminare nella Sua gloria tutti i giorni della tua vita!