Come Non Venire a Dio!
Credo che la maggior parte delle persone che si fa chiamare con il nome di Cristo abbia imparato ad andare a Lui nei momenti di bisogno. Infatti, molti Cristiani credono nella necessità di pregare. Molti cercano il Signore diligentemente, andando a Lui con lacrime, con dolore sincero e con pentimento. Spandono i loro cuori davanti a Lui con pianti e suppliche toccanti, convinti, come lo era Davide, della Parola di Dio: "Il mio cuore mi dice da parte tua: 'Cercate la mia faccia'. Cerco la tua faccia, o Eterno" (Salmo 27:8).
Probabilmente siete d'accordo con me che molti Cristiani cercano Dio in preghiera. Eppure vi faccio una domanda: Dio ascolta ogni Suo figlio che grida a Lui? Tutti quelli che vanno al Signore cercando la Sua benedizione e il Suo favore ottengono una risposta? Tutti quelli che chiedono, ricevono?
Che ne dite di quelli che vanno a Dio con molte lacrime e digiuni? Ci sono credenti che a volte digiunano per venti, trenta o anche quaranta giorni. Alcuni Cristiani africani digiunano per lunghi periodi, credendo che Dio possa risuscitare i morti.
E che ne dite di quelli che passano lunghe, agonizzanti ore invocando Dio? Vengono ascoltati solo per la loro diligenza, la determinazione o la sincerità?
Molti Cristiani hanno idea che tutto quello di cui hanno bisogno è "di più, di più, di più" - più tempo appartati con Dio, più lacrime, più disperazione, più zelo per la Sua Parola. Qualcosa dentro li spinge: "Se solo potessi digiunare di più, pregare di più, piangere di più, sarei un Cristiano migliore e Dio risponderebbe alle mie preghiere".
Davide testimoniò: "Nella mia angoscia invocai l'Eterno e gridai al mio Dio; egli udì la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi" (Salmo 18:6).
La Scrittura ci dice che per il gridare di Davide, Dio discese tuonando dai cieli: "Allora la terra fu scossa e tremò... Egli abbassò i cieli e discese... L'Eterno tuonò nei cieli... Egli dall'alto stese la mano, mi prese e mi trasse fuori dalle grandi acque" (Salmo 18:7, 9, 13, 16).
Vi chiedo: questo è tutto? Basta semplicemente gridare a Dio, gridare forte a Lui, e Lui vi ascolterà e vi libererà?
C'è un anello mancante in molte nostre vite. Spesso è per questo che non riceviamo risposta a molte delle nostre preghiere - perché i nostri cari non sono ancora venuti a Gesù, perché andiamo avanti anno per anno senza liberazione o guida.
Cari, quell'anello mancante è la fede! "Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6).
Giacomo spiega: "Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore" (Giacomo 1:6-7). Se una persona si intrattiene nel dubbio, non importa quanti fiumi di lacrime verserà. Non riceverà niente da Dio!
Davide fu ascoltato e liberato dal Signore non semplicemente perché andò a Lui con lacrime. No - perché andò con il cuore pieno di sicurezza e fiducia in Dio! I Salmi abbondano delle testimonianze di fiducia totale di quest'uomo: "Benedetto sia l'Eterno, perché ha udito la voce delle mie suppliche. L'Eterno è la mia forza e il mio scudo; il mio cuore ha confidato in lui e sono stato soccorso..." (Salmo 28:6-7).
Naturalmente, Dio desidera che noi gridiamo a Lui. Egli ci chiama a gridare a Lui con forza, dal nostro intimo. Eppure Egli non ascolta tali grida a meno che esse non siano accompagnate dalla fede! Davide disse: "...egli è il nostro aiuto e il nostro scudo... perché confidiamo..." (Salmo 33:20-21).
"L'Eterno è la mia rocca la mia fortezza e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio..." (Salmo 18:2). Qui Davide sta dicendo: "Aspetterò il Signore - Lui mi salverà - perché credo nel Suo santo nome!"
Davide afferma chiaramente che tutti i padri di Israele - quelli che furono liberati agli inizi - furono ascoltati da Dio perché credettero in Lui: "I nostri padri hanno confidato in te hanno confidato in te e tu li hai liberati. Gridarono a te e furono liberati, confidarono in te e non furono delusi" (Salmo 22:4-5).
"...ho camminato nella mia integrità e ho confidato nell'Eterno senza vacillare" (Salmo 26:1). Davide era determinato a non arrendersi mai, perché la sua fiducia era ancorata al Signore. Infatti, fu la fede incrollabile di Davide che mosse Dio a liberarlo: " Perché tu hai liberato l'anima mia dalla morte e hai preservato i miei piedi da caduta... Ho posto la mia fiducia in Dio, non temerò. Che cosa mi può fare l'uomo?" (Salmo 56:13, 11).
Quasi ogni volta che Davide grida al Signore in preghiera, sentiamo la sua testimonianza di fede: "Dio mi ascolta perché credo in Lui! Grido a Lui con lacrime in base alla fede che ha messo nel mio cuore".
Cari, lo Spirito Santo mi ha reso particolarmente sensibile al problema della fede durante un recente periodo di avvilimento in preghiera. Avevo passato una settimana da solo digiunando e cercando il Signore. C'erano certe cose per le quali volevo pregare - bisogni fisici, più potere di preghiera nella mia predicazione, i pesi della chiesa, lo spargimento dello Spirito Santo su New York. Volevo essere aperto con il Signore su tutti questi bisogni.
Durante quella settimana, ho citato tutte le Scritture che parlavano di gridare al Signore e di aggrapparsi ai corni dell'altare. Ho messo sotto controllo la mia carne. Ho passato diversi giorni digiunando. E andai al Signore con grandi pianti - con il cuore puntato su Lui, con l'unico desiderio di piacergli. Ho camminato per l'appartamento, piangendo e gridando a Dio: "Oh Signore, devi rispondermi!"
Ho passato molte ore inutili cercando certezza che le mie preghiere fossero vittoriose. Ma, alla fine, lo Spirito di Dio parlò amorevolmente ma fermamente alla mia anima: "David, fermati! Asciuga il tuo volto e smetti di piangere."
Lo Spirito continuò: "Smetti di piangere - smetti di camminare per la stanza! Va, siediti. Ho qualcosa da dirti: non venire più in Mia presenza con incredulità! Non ascolterò le tue grida, i tuoi pianti o le tue suppliche finché non crederai alla Mia Parola. Mi stai implorando di fare quello che ti ho già promesso. Non stai credendo alla Mia Parola!"
Puoi piangere finché non ti siano rimaste altre lacrime - ma non servirà a niente. Nessuna preghiera, lacrime o digiuno che puoi offrirMi senza fede può piacerMi. Nessuno dei tuoi sforzi per ottenere delle risposte servirà, David - fino a quando non verrai a Me con fede!"
"Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6).
Questo mi porta direttamente al soggetto: come non venire a Dio! Mi sento costretto dallo Spirito a condividere con voi diverse cose da non fare quando andate al Signore in preghiera:
Sentiamo tanto predicare sulla necessità di pregare, e ci sentiamo condannati quando trascuriamo di pregare. Così combattiamo con la carne, la assoggettiamo, ci discipliniamo a pregare, e rimaniamo soli con Dio per invocarLo.
Eppure non riusciamo a concepire che Dio possa essere dispiaciuto per le ore che passiamo in preghiera, per i giorni di digiuno, per tutte le nostre lacrime. E' impensabile che Egli non ci ascolti dopo quei grandi sforzi - che tutto possa essere inutile, che non Gli dia alcun piacere.
Comunque, la Parola del Signore è chiara: "Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore" (Giacomo 1:6-7)
Cari, fate vostra questa parola: senza fede è impossibile piacere a Dio! Abrahamo è un uomo che sviluppò una fede che non vacillò verso ciò che Dio gli aveva promesso:
"E, non essendo affatto debole nella fede, non riguardò al suo corpo già reso come morto (avendo egli quasi cent'anni), né al grembo già morto di Sara. Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo" (Romani 4:19-21).
Ora stiamo parlando di "impossibilità" - credere in Dio per ciò che sembra umanamente impossibile. Il Signore promise un figlio a queste due persone che avevano dei corpi "morti". Quale sfida alla fede! Era una situazione umanamente impossibile. Abrahamo aveva ora novantanove anni, le sue ghiandole riproduttive e l'utero di sua moglie Sara erano "morti".
"Poi Dio disse... il suo nome, sarà Sara. E io la benedirò e da lei ti darò pure un figlio... ella diventerà nazioni; re di popoli usciranno da lei... Sara tua moglie ti partorirà un figlio..." (Genesi 17:15-19).
Dio stava dicendo: "Sebbene i vostri corpi siano 'morti', avrete un bambino. E tutte le Mie promesse di fede avverranno tramite questo figlio. Abrahamo, sarai padre di molte nazioni!"
Perché Dio non gli diede Isacco tredici anni prima, quando nacque Ismaele - quando i loro corpi erano ancora attivi? Perché aspettò che la situazione diventasse umanamente impossibile - e solo una fede assoluta in Lui avrebbe potuto portare a compimento la promessa?
Perché quel seme sarebbe dovuto essere "di fede" - nato completamente nella fede. La fede di Abrahamo non era ancora matura. Aveva vacillato alla promessa di Dio!
Anche Sara conosceva la promessa. E dopo aver atteso dieci anni senza alcun figlio, diventò impaziente ed escogitò un piano. Disse ad Abrahamo: "Entra dalla mia serva; forse potrò avere figli da lei".
Abrahamo le diede ascolto, pensando: "Dopo tutto, la promessa deve avverarsi per mezzo del mio seme". Così entrò da Agar, e le nacque un figlio, Ismaele.
Ma Sara fu adirata verso suo marito con gelosia: "La responsabilità per l'offesa fattami ricada su di te" (Genesi 16:5), come per dire: "E' tutta colpa tua." E aveva ragione! Abrahamo avrebbe dovuto credere alla Parola del Signore che Sara avrebbe partorito un figlio. Ma non aspettò Dio - e tagliò corto, cercando di fare avverare la promessa da sé. Peccò contro la luce che gli era stata data. E Dio negò decisamente la sua richiesta che Ismaele fosse l'erede.
Vedete, Abrahamo doveva ancora sviluppare una fede che non vacillasse, che fosse incrollabile. E ciò sarebbe potuto avvenire solo attraverso prove e difficoltà. Alla fine, la Parola di Dio testimonia di lui: "...neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio..." (Romani 4:18).
Eppure la promessa fatta da Dio ad Abrahamo non si avverò per altri novanta anni. Questa volta, comunque, Abrahamo credette in Dio "...contro ogni speranza..." (Romani 4:18). La Scrittura dice: "...non riguardò al suo corpo già reso come morto..." (verso 17) e non ebbe alcun dubbio. Era "...pienamente convinto..." (verso 21) che quello che Dio aveva promesso, Egli l'avrebbe fatto. A lui e a Sara fu dato un figlio - nato nel grembo della sola fede!
Vi siete fermati a "considerare" le vostre circostanze, come fece Abrahamo? Avete smesso di cercare di ragionare e di cercare di capire come Dio soddisferà le vostre necessità? O siete ancora impantanati, pensando a tutte le impossibilità e gli ostacoli?
Non andate in preghiera al Signore finché non avete smesso di "considerare" tutte le impossibilità! Non andate a Lui finché non siete completamente persuasi: Egli è capace e desideroso di fare tutto ciò che ha promesso. Non devi più vivere nella paura o nella schiavitù. Dio ci ha dato ogni cosa concernente la vita e la devozione:
"Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà... attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina..." (2 Pietro 1:3-4).
Cari, ogni vostro "vacillamento" nasce dall'incredulità. Vacillare significa "contendere, calcolare, cercare di capire, dimostrare i tuoi meriti, dibattere sul problema". Il significato di "...neppure dubitò per incredulità..." in Romani 4:20 è questo: "Abrahamo non ha dibattuto; non ha portato avanti contese o ragionamenti che avrebbero indebolito la sua fiducia".
Avere fede significa abbandonare tutte le tue controversie. Quando vai a Dio, devi lasciarti alle spalle i dibattiti, tutti i ragionamenti, l'essere senza speranze, tutte le domande, tutti i dubbi. E devi essere pienamente persuaso che Egli manterrà la Sua Parola. Dio vuole fare l'impossibile - perché più impossibile è la situazione, più gloria Egli riceverà!
Abbiamo paura di abbandonarci alla fede e di credere alle promesse di Dio. Così aggiungiamo questa frase alle nostre preghiere: "Se è nella Tua volontà, Signore..."
Quella frase è menzionata solo una volta nelle Scritture. Fu detta da Gesù, nel giardino del Getsemani:
"...Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu" (Matteo 26:39).
Ora alcuni dicono che Dio non abbia ascoltato quella preghiera - che Gesù bevve il calice. Ma io credo - come anche Finney e altri - che Dio ascoltò la preghiera di Gesù, e che il calice fu allontanato da Lui. Lasciatemi spiegare: il calice di cui Gesù parla non ha niente a che fare con la Croce. Piuttosto, il calice era la Sua paura di morire nel Giardino per l'angoscia. "...L'anima mia è profondamente triste, fino alla morte..." (verso 38).
Vedete, Cristo ha sempre abbracciato la Croce. Per tre anni parlò ai Suoi discepoli che quella era la Sua destinazione, e non ha mai cercato di sfuggirla o di evitarla. Sapeva che l'umanità non avrebbe potuto essere salvata senza la Croce e senza lo spargimento del Suo sangue.
Così non avrebbe potuto chiedere di "evitare" la Croce. Piuttosto, il calice di cui parlava era quello dell'angoscia, un dolore mortale. Era addolorato per il rifiuto dell'umanità per l'offerta di grazia di Dio - un dolore così profondo da fargli piangere lacrime come di sangue.
E quel calice passò. Gesù uscì da quella preghiera di agonia con pace, calma, prontezza di andare alla Croce. Qualcosa di meraviglioso venne su di Lui, ed Egli sapeva che sarebbe dovuto essere sacrificato sulla Croce. Il calice era passato - perché Dio aveva risposto alla Sua preghiera!
L'apostolo Giovanni afferma: "...se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce" (1 Giovanni 5:14). Credo che possiamo sostituire la parola 'volontà' in questo verso con 'promessa'. Perché? Ogni promessa di Dio è una rivelazione della Sua volontà!
Prendete, per esempio, la promessa di Dio di "...salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla Sua gloria irreprensibili e con grande gioia" (Giuda 24). Perché dovresti andare a Dio chiedendo: "Se è nella Tua volontà, Padre, preservami dal cadere" - quando Egli te lo ha già promesso? Quel tipo di preghiera è una disgrazia!
Eppure pensiamo di dare a Dio un ultimatum quando preghiamo così. E dopo, quando ci siamo stancati di pregare perché manchiamo di fede, spieghiamo: "Evidentemente non era volontà del Signore". Diamo a Dio un'uscita di emergenza - una scusa per non rispondere! Cari, non osiamo andare a Dio pregando: "Signore, se è nella Tua volontà, aiutami nelle mie necessità". La Parola di Dio afferma chiaramente:
"Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesù" (Filippesi 4:19). E non osiamo andare a Lui pregando: "Signore, se è nella Tua volontà, dammi il Tuo Spirito" - perché Dio promette di spandere il Suo Spirito su chiunque lo chiede!
Infatti, Dio ci dà promesse grandi e preziose cosicché impariamo a credere in Lui con audacia: "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno" (Ebrei 4:16).
A molti Cristiani suona molto spirituale pregare: "Signore, se è nella Tua volontà..." Ma troppo spesso questa attitudine nasce dal dubbio. Tali persone diventano deboli e scostanti nella fede. Sebbene essi possiedano una grande, gloriosa promessa - con la volontà di Dio perfettamente chiara in essa - hanno paura di prendere una posizione!
Il vero modo spirituale di pregare è scavare nella Parola di Dio e scoprire la Sua volontà nelle Sue promesse. Quindi chiedi la Sua volontà, la Sua promessa. Tienila alta dinanzi a Lui!
Quello che ho appena detto per qualcuno potrebbe sembrare un errore. Ma la verità è che siamo diventati molto pigri nell'insegnare la Parola di Dio per conoscere la Sua volontà. Quello che sto dicendo è che la Sua volontà può essere conosciuta studiando le Sue promesse - e conoscendole, sapremo qual è la volontà di Dio e pregheremo davvero "secondo la Sua volontà."
"...Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete" (Marco 11:24).
Dio non scherza. Non è come quei grandi magazzini che pubblicizzano qualcosa ma quando arrivi ti dicono: "Spiacente, è terminato" - e quindi cercano di venderti qualcosa di più costoso.
No - Dio non fa sostituzioni! Se Gli chiedi del pane, non ti darà in cambio una pietra. Se Gli chiedi del pesce, non ti sorprenderà con un serpente (vedi Matteo 7:9-10).
Quando al cieco fu chiesto cosa desiderava, egli gridò: "Che io possa vedere!" Gesù non rispose: "Aspetta, lascia che io ti dia qualcosa di meglio per te. Lascia che io ti dia una migliore vista spirituale, per poter leggere nella mente della gente e conoscere i pensieri profondi di Dio. Questo sarà molto meglio". No! La Bibbia dice che Gesù gli diede proprio quello che aveva chiesto - la vista!
Giacomo dice che se una persona chiede saggezza a Dio, Egli gli darà saggezza - non pazienza, sopportazione o discernimento, ma saggezza! (vedi Giacomo 1:5). Quando sei specifico con Dio, Egli è specifico con te. Perché? Egli vuole rispondere esattamente a quello che Gli chiediamo - cosicché lo aspetteremo per fede!
Spesso ragioniamo in noi stessi: "Se Dio non mi darà quello che chiedo, allora qualunque altra cosa mi darà deve essere buona o migliore". Uno dei miei detti preferiti era: "Se Dio chiude una porta, deve averne una migliore da aprire". No! Questa non è la teologia corretta. Può sembrare spirituale, ma è basata sul dubbio!
Gesù ci dice:
- "E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete" (Matteo 21:22).
- "E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò" (Giovanni 14:13-14).
- "Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto" (Giovanni 15:7).
Dio vuole che siate più specifici con Lui. Così, vi chiedo: Esattamente per cos'è che state pregando?
E' per la salvezza della tua famiglia? Allora aggrappati alla Sua promessa di salvare te e la tua famiglia (vedi Atti 16:31). Vai a Dio con audacia nella Sua promessa. E non essere soddisfatto finché non vieni ascoltato nello specifico!
Intere città possono essere salvate. Amici non salvati possono venire a Gesù. Ma può non essere abbastanza per te! Devi persistere, credendo, finché la tua richiesta venga ascoltata ed ottenga risposta. Devi dire: "Signore, è tutto meraviglioso - ma è il mio amato che devi salvare!" Sii specifico con Lui - e continua a chiedere finché non accade!
Hai problemi economici, debiti? Centinaia di persone possono testimoniarti che i loro bisogni vengono esauditi, è ciò è bene. Ma devi perseverare in preghiera con Dio finché i tuoi bisogni sono esauditi! Devi dire: "Questa non è una risposta alla mia preghiera, Signore. Voglio che sia Tu a farlo per me!"
Ma non puoi chiedere con un cuore di cupidigia. "Voi desiderate e non avete... Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri" (Giacomo 4:2-3). Il desiderio di Dio è che tu cammini con Lui in modo da cercare le cose che Lui fa nascere nel tuo spirito. Con il tempo, ti ritroverai a cercare prima il Suo regno, pregando per le anime perdute. E improvvisamente vedrai accadere altre cose per le quali non hai neanche pregato.
Dio ti benedice quando non chiedi egoisticamente - quando chiedi per cose vicine al Suo cuore!
- Andate a Dio con un cuore disposto a perdonare. Se nutrite rancore verso qualcuno, potete scordavi tutto sulla fede, il digiuno o la preghiera. E' impossibile che Dio ti ascolti se non perdoni. "Ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre" (Matteo 6:15).Dio si è confrontato con me su questo argomento. So come ci si sente ad essere feriti da qualcuno senza provocare. Ma se vado al Signore avendo del risentimento verso qualcuno, so che le mie preghiere non saliranno neppure sopra la mia testa. Non voglio neanche pregare finché nel mio cuore si è messo tutto a posto.
- Ubbidite alla Parola di Dio. Fate quello che vi chiede: "E qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che gli sono gradite" (1 Giovanni 3:22).Lo Spirito Santo vi mostrerà tutto quello che nella vostra vita dispiace a Dio. Egli promette di rivelarvi tutto, se semplicemente andate a Lui con fede.Se siete sposati, trattate il vostro compagno o compagna con amore, intelligenza e onore, "...affinché le vostre preghiere non siano impedite" (1 Pietro 3:7).
Se vai a Dio mentre lotti con tua moglie, puoi dimenticarti di essere ascoltato da Lui. Le tue preghiere saranno impedite dal tuo cuore ingiusto! - Andate a Dio con fede sempl ice, infantile. "...In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli" (Matteo 18:3).Questo verso non significa che sarai perso per l'eternità. Piuttosto, Gesù sta parlando del regno dei cieli in terra. Senza fede infantile, Egli dice, non vi approprierete mai o entrerete in tutte le provviste che ha fatto.
Non conoscerai mai il paradiso in terra - le cose che Dio ha preparato per coloro che Lo amano - a meno che tu non vada a Lui credendo come un piccolo fanciullo.
Per grazia di Dio, intendo andare a Lui ogni giorno di questo nuovo anno, prendendo le Sue promesse al trono della grazia e portandole davanti a Lui. Voglio dirgli: "Ecco quello che hai detto, Signore - La Tua volontà rivelata. E io credo in quello che Tu hai detto. Perciò voglio iniziare a ringraziarTi per la risposta proprio adesso. Non Ti chiederò di fare quello che già hai promesso. Voglio ringraziarTi per aver adempiuto la Tua Parola per me!"
Caro santo, lascia questo nuovo anno essere il tuo anno di fede, credi. Appropriati delle promesse di Dio. Sono tutte tue! Gesù promette, "...qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia" (Giovanni 15:16).
Credi in Dio per le anime dei tuoi cari. Credi in Lui perché il Suo Spirito sia sparso sulla tua vita. Credi in Lui per la tua condizione fisica, la tua situazione economica. Egli non ti abbandonerà. Rimani fermo sulle Sue promesse, anche se un milione di altre persone la pensa diversamente. Fa che la Parola di Dio sia vera e ogni uomo un bugiardo! Egli promette: "Mi prenderò cura di tutte le cose. E soddisferò ogni tuo bisogno". Amen!