Con Dio Niente è Impossibile
Conosco un certo giovane che vive con una paura costante. Quest'orribile sentimento lo accompagna dal giorno in cui si è allontanato dal Signore.
Questo giovane era stato salvato gloriosamente ed era stato riempito di Spirito Santo. Aveva testimoniato della potenza della grazia divina nella sua vita. Ed era stato un testimone effettivo del Vangelo. Aveva consigliato molte persone nella sua chiesa, ministrando loro l'amore di Cristo. Poi un giorno, di punto in bianco, aveva detto: "Ne ho abbastanza. Non voglio più condurre questa vita".
Se n'era andato in giro dappertutto a dire che era stufo dei cristiani. Ed era arrabbiato con Dio per non aver risposto alle sue preghiere. Aveva detto al suo pastore: "Le tue prediche non fanno che mettermi addosso un senso di colpa. Voglio godermi la vita. Voglio bere un po', voglio passare in pace qualche vacanza e fare di tanto in tanto delle feste. Non voglio strafare. Voglio soltanto godermela un po'". Così aveva abbandonato la sua fede.
Per favore, notate che questo giovane non era un pagano e non era cieco spiritualmente. Aveva una forte conoscenza della Bibbia. Era equipaggiato con la verità del vangelo. Aveva permesso allo Spirito Santo di muoversi e di convincerlo. Ed aveva sperimentato la gioia di servire il Signore.
Ma oggi quello stesso giovane è un cristiano totalmente differente. È caduto profondamente nel peccato. Si porta nel cuore una tristezza indicibile che cerca di oscurare dandosi al bere. Frequenta delle feste per cercare la gioia, ma quelle feste non fanno che lasciarlo vuoto. Fa del sesso con diverse donne, ma alla fine si ritrova più solo e disperato che mai.
Questo credente una volta vibrante è in una spirale puntata verso il basso, e lo sa. Pian piano sta diventando un alcolizzato. Piange pensando a ciò che è diventata la sua vita. Ed ha una paura terribile che Dio lo abbia abbandonato. È convinto di aver oltrepassato i limiti e di non poter ritornare indietro. L'ultima volta che gli ho parlato, mi ha detto: "Ho sprecato così tante benedizioni. Non posso pensare di aver gettato all'aria tutte le mie speranze". Considera di aver oltrepassato i limiti, pensa di essere troppo attanagliato dal peccato e di non poter più ritornare a Dio.
Ad un certo punto, mi ha scritto una lettera nella quale mi diceva di essere perseguitato da tutti i sermoni che aveva udito. Si rivedeva negli avvertimenti di Paolo: "A meno che, dopo aver predicato, non sia io stesso riprovato" (1 Corinzi 9:27).
Alla fine, al colmo della disperazione, decise di ritornare in chiesa per l'ultima volta, in cerca di speranza. Ma il sermone che udì quel giorno lo colpì profondamente. Era stato tratto da Ebrei 6:4-6: "Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia".
Nella mente di questo giovane uomo, questa descrizione gli calzava a pennello. Era stato illuminato dalla Parola di Dio. Aveva gustato il dono celeste del perdono. Aveva sperimentato il tocco dello Spirito Santo. Ed ora pensava: "Ho svergognato Gesù. La mia vita peccaminosa lo crocifigge giorno dopo giorno". Queste parole continuarono a ronzargli nelle orecchie: "è impossibile per chi cade, essere di nuovo rinnovati".
Quel sermone aveva spento il suo ultimo raggio di speranza. Camminando fuori dalla chiesa, si sentì condannato alla dannazione eterna. Non poteva controbattere le Scritture. Credeva di essere stato destinato a vivere il resto dei suoi giorni in miseria e disperazione.
Oggi, migliaia di ex credenti sono nelle stesse condizioni di questo giovane. Ad un certo punto, si sono allontanati da Dio, hanno peccato rovinosamente e sono scaduti dalla grazia. Ora vivono in opposizione diretta all'incredibile luce che avevano ricevuto in passato. E sono convinti di non aver più speranza di salvezza.
Questa descrizione ti si addice, o si addice a qualcuno che conosci? Se sì, vorrei darti lo stesso messaggio che diedi a quel giovane:
Come fondatore del ministero Teen Challenge, sono stato testimone della salvezza di migliaia e migliaia di persone. Molte di quelle anime erano veramente senza speranza. Fra queste c'erano drogati e alcolizzati, spacciatori e ladri, omosessuali e prostitute, atei ed adoratori di Satana, criminali incalliti e membri di bande. Con mio grande stupore, li ho visti trasformati meravigliosamente dalla potenza di Cristo. Hanno ricevuto guarigione, rinnovamento, libertà assoluta dalla loro schiavitù. E sono cresciuti potentemente nella Parola e nella grazia di Dio.
Eppure, a volte, Satana ha sedotto alcuni di questi convertiti, inducendoli a ritornare alla vecchia vita. Una volta caduti, ha gridato nelle loro orecchie: "Sei troppo legato per essere liberato. Sei maledetto, senza speranza, non puoi essere liberato. Non potrai mai più tornare a Gesù".
Penso ad una giovane coppia che si avvicinò al nostro ministero alcuni anni fa, James e Mary Thomas. Questa coppia aveva girovagato ed era senza una dimora fissa, in più rubava per procurarsi l'eroina. Quando entrarono nel nostro edificio, erano come morti, fuori di testa. James era mentalmente distrutto, ed era così sotto l'effetto della droga da riuscire a pronunciare a malapena il suo nome. Mary era alcolizzata, ed era ridotta in pelle ed ossa.
Eppure Dio fece un'opera miracolosa in questa coppia. Entrambi vennero salvati potentemente. Poi il Signore li ristorò fisicamente, ravvivando il colorito dei loro volti e facendo loro riacquistare del peso. Ristorò anche le loro facoltà mentali. James, in particolare, aveva una mente brillante. In poco tempo, imparò da solo il greco e l'ebraico. Li inviammo entrambi ad una Scuola Biblica, dove James stupì i suoi insegnanti. Il suo istruttore d'ebraico gli disse: "Che posso insegnarti ancora? Sai più di me".
Dopo essersi diplomati, James e Mary andarono in California, dove diedero inizio ad un ministero nelle carceri. Lavorarono insieme per circa dodici anni, ministrando a centinaia di prigionieri. James predicava ed insegnava la Bibbia, mentre Mary consigliava e raggiungeva le donne piene di problemi. Ai nostri occhi, questa bellissima coppia era un trofeo della grazia di Dio. Erano un esempio splendente della potenza di Gesù, capace di trasformare anche le vite più disperate.
Non si sa come, però, ma dopo anni di benedizioni da parte di Dio, Mary si fece scoraggiare. Satana riuscì a sedurla di nuovo con l'alcool. I giorni seguenti furono un vero e proprio inferno per questa famiglia. Mentre James ministrava nelle prigioni, Mary sgattaiolava nei bar. A volte rimaneva fuori di casa per tutta la notte. James doveva uscire a cercarla, e la trovava spesso in una pozzanghera di vomito. Singhiozzando, gli diceva: "Non so cosa mi sta succedendo. Sono rientrata di nuovo in questo vortice. Non riesco a distruggere questo vizio".
Poi una notte Mary scomparve, e James non riuscì a trovarla. Passarono diverse settimane. James si sentì così scoraggiato, che lo invitammo nel nostro quartier generale in Texas. Non avevo mai visto un uomo ferito in questo modo. Ma mi disse: "Non voglio lasciarla. So quello che Dio ha fatto per noi".
Tre giorni dopo, Mary ci chiamò da un ospedale. La polizia l'aveva trovata mezza morta nel bel mezzo di una strada. Si era prostituita ed era stata picchiata selvaggiamente. James scappò a vederla, e la portò alla nostra fattoria per farla riprendere. Quando entrarono, nessuno riconobbe Mary. Il suo volto era sconvolto, le labbra gonfie, la pelle piena di lividi.
Dopo averla fatta riposare un po', tutti noi iniziammo a ministrarle di nuovo l'amore di Dio. Ma lei non riusciva ad accettarlo. Conosceva molto bene Ebrei 6:4-6, e ce lo citò: "è impossibile ricondurli al ravvedimento, se si sviano". Sapeva di aver gustato il dono celeste e di aver preso parte alla Parola di Dio. Ora era sconvolta dal fatto che aveva crocifisso di nuovo il suo Salvatore. Tutto quello che riusciva a dire era: "è finita per me. Una volta predicavo agli altri. Ma guardate cosa sono diventata. Ho rifiutato l'amore di Gesù. Ho peccato contro la luce. Lui non può più accogliermi". Pensava di essere destinata a ricadere nelle sue vecchie abitudini, e di finire la sua vita buttata per strada. Voleva soltanto morire.
Ritornerò più tardi alla storia di Mary. Ma per adesso, voglio esaminare il significato della frase: "è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento". Per chi, esattamente, è impossibile?
Mary Thomas sapeva che l'amavo. Mi rispettava come ministro della Parola di Dio. Eppure, Mary non voleva essere raggiunta. Nessuna delle promesse di Dio riusciva a smuoverla o a incoraggiarla. Neanche l'amore di suo marito riusciva a toccarla. Le sue orecchie sembravano tappate, il cuore indurito e l'anima impossibile a convincerla.
È spaventoso cercare di ministrare ad un credente caduto profondamente nel peccato. Sembra che più una persona sia stata spirituale, più sia difficile raggiungerla una volta caduta. Gli si potrebbe parlare come oracolo di Dio, vivere i patos della croce davanti a lui, parlargli del cuore di Gesù - ma il suo cuore rimarrebbe di pietra. Ti direbbe: "Si sento sull'orlo di un buco nero. Se ci cado, non potrò più riuscirne. Non ho più forza di ritornare indietro. Ho paura di cadere, e di finire all'inferno".
Geremia profetizzò questa condizione: "Di' loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; chiamali, ma essi non ti risponderanno" (Geremia 7:27). Parimenti, Gesù disse di quelli che avevano indurito il loro cuore alla sua Parola: "Il cuore di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi" (Matteo 13:15).
Ho visto moltitudini di empi rispondere alla mia predicazione. Fra questi molti peccatori incalliti: capi banda inferociti, stregoni, rapitori e persino assassini. Ma questi non si sono induriti all'evangelo, come i credenti descritti in Ebrei 6:4-6. Io vi dico: è impossibile per qualsiasi ministro, raggiungere e rinnovare questi credenti caduti. Perché? Perché hanno permesso al diavolo diconvincerli: "Hai peccato troppo spesso contro la luce. Ed ora è troppo tardi per te. Semplicemente, non puoi essere raggiunto".
Nessun marito ha mai amato sua moglie quanto James Thomas. Questo marito non smise mai di amare Mary, nonostante lei si prostituisse. Rimasi sbalordito nel vederlo prendersi cura di lei in quei giorni dolorosi e difficili. Questa donna era stata violentata e picchiata da altri uomini. Ma ora suo marito le sedeva accanto, curandole le ferite, lavandole il viso e piangendo per lei.
Eppure, era ancora più strabiliante il fatto che il grande amore di James e la sua compassione, non toccavano affatto il cuore di Mary. Lei non si faceva smuovere, né dalle lacrime né dalla tenerezza. Sembrava completamente lontana dalla portata di qualsiasi gesto umano.
Ho visto lo stesso tipo di distanza nei mariti che abbandonano le proprie famiglie. Le loro mogli li implorano: "Caro, ti perdono. Non mi importa quello che hai fatto. Siamo sposati da venticinque anni, e voglio che il nostro matrimoni vada avanti. Ti amo e ho bisogno di te". I bambini si aggrappano alle gambe dei padri e piagnucolano: "Papà, perché ci lasci? Non andare via. Non lasciare la mamma e noi". Ma non c'è niente che smuova questi uomini. Hanno già adocchiato un'altra donna, e sono pronti a gettare via la propria vita e la propria famiglia. Nessun tipo di amore potrebbe toccarli.
Conoscevo una volta un giovane pastore, un brav'uomo sposato con una bellissima ragazza. Questo ministro era di grande testimonianza qui sulle strade di New York. La sua predicazione aveva vinto molti drogati a Gesù. Ed era un insegnante dedito al recupero di drogati ed alcolizzati nelle vie del Signore.
Poi, ad un certo punto, questo pastore iniziò a giocare con la pornografia. Alla fine rimase preso all'amo, e gettò letteralmente la sua vita. Quando sua moglie lo scoprì, lui disse semplicemente: "Non lascerò tutto questo". Inoltre chiese anche a lei di venire coinvolta. La moglie rimase pietrificata. Vedendo il suo rifiuto, lui si arrabbiò ed iniziò a cercarsi un'altra donna.
Per settimane, la moglie lo implorò: "Sai che stai aprendo l'anima al diavolo. Se non la smetti, Satana si impossesserà di te". Ma lui non le diede ascolto. Infine, lei mi implorò di parlargli. Io lo feci, ricordandogli l'opera del Signore nella sua vita, riportandogli alla mente i chiari avvertimenti della Bibbia ed il nostro amore per lui.
"È troppo tardi", mi disse. "Sono schiavo. Ho abbandonato il ministero, e non amo più mia moglie. Non posso tornare indietro proprio adesso". Mi disse poi che con il suo peccato, stava infamando Gesù, e che per questo non poteva più essere perdonato.
Io gli risposi: "Non importa quello che hai fatto. Gesù ha la potestà di renderti libero. Possiamo prendere autorità su questo legame nel suo nome, e Dio ti libererà istantaneamente". Ma scosse la testa e rifiutò. Non si persuase. Oggi è sposato con una strega ed è profondamente coinvolto nell'occultismo. È completamente perduto.
L'amore umano ed il ragionamento non possono spezzare i legami di questo genere di peccato.
Mary Thomas capiva bene che il salario del peccato è la morte. Sapeva inoltre che ogni peccato che aveva commesso era stato registrato, e questo le aggiungeva il peso della colpa. Soltanto pochi mesi prima, questa stessa donna aveva avvertito gli altri di fuggire dal peccato per evitare l'ira di Dio. Ma queste cose adesso non avevano più alcun significato per lei.
Sono stato testimone dello stesso tipo di freddezza in una clinica per malati di AIDS. Un giovane della nostra chiesa mi chiese di pregare per suo fratello in punto di morte, a cui erano rimaste soltanto poche ore di vita. Quando entrammo nella sua stanza d'ospedale, il paziente stava guardando un film in TV. Mi misi vicino a lui e gli chiesi: "Figlio, fra poco varcherai la soglia dell'eternità. Lo capisci?" Non batté ciglio. Continuò semplicemente a guardare il film. Poi gli chiesi: "Posso pregare con te?" Mi rispose: "Non mi importa". Finii con una semplice preghiera per lui. Quando lo guardai, i suoi occhi erano ancora incollati alla TV. Che cecità produce il diavolo, persino di fronte all'eternità!
Molti cristiani caduti mi hanno detto: "Perché il pensiero dell'inferno dovrebbe preoccuparmi? Sono già all'inferno". In un certo senso, hanno ragione: è un inferno risvegliarsi ogni giorno con una nuvola nera sulla testa. È un inferno farsi condurre da vizi che non si possono controllare, vivere come un animale, in cerca soltanto di piacere. Dopo un po', persino i propri istinti sensuali sono vuoti. La droga, il sesso, le feste non significano più niente. Non portano più gioia o felicità. Al contrario, lasciano un gran senso di vuoto, che ti spinge a gridare: "Sto vivendo in un inferno!"
È un inferno perdere la propria fede, le proprie speranze, la propria famiglia e i propri cari. Alla fine, si rimane soli con il proprio io egoista e peccaminoso. Si è lontani da Dio, consapevoli al cento per cento di aver sputato sul Suo volto. Perciò di giorno si brama la notte, e la notte non si vede l'ora che spunti il giorno.
Si, tu hai peccato contro la luce. Hai gustato la meravigliosa Parola di Dio. E si, stai crocifiggendo giorno dopo giorno Gesù, svergognandolo pubblicamente. Ti stai sempre più allontanando dalla croce, affondando nel tuo peccato. Si, è impossibile che qualsiasi predicatore o qualsiasi tuo caro o qualsiasi avvertimento sul giudizio di Dio, possa condurti a pentimento.
Eppure non c'è nessun passo nelle Scritture che dica che per Dio sia impossibile operare in te. Gesù ci dice che con Dio niente è impossibile: "Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio" (Luca 18:27).
Ed in effetti non c'è nessuno che il Signore non sia in grado di salvare, con un'eccezione: chi commette un peccato imperdonabile. Questo peccato si compie quando un ex credente beffa l'opera dello Spirito Santo, tacciandola per opera del diavolo. Tale persona ha completamente estirpato Cristo dal suo cuore. In effetti, ha riproposto la scena della crocifissione, uccidendo di proposito tutto il suo amore e il suo desiderio per Gesù. Questa persona non potrà mai essere ristorata.
Naturalmente, quelli che temono di aver commesso un peccato imperdonabile non l'hanno commesso. Come faccio a saperlo? La prova è il fatto che ne sono preoccupati. Vedete, per commettere il peccato imperdonabile ci vuole una coscienza totalmente indurita. In quel caso, l'amore per Gesù è sostituito da un profondo odio per Dio. Questa persona gira le spalle a Dio, dicendo: "Non voglio più sentirti neanche nominare". Sfida persino Dio di mandarlo all'inferno. Una tale persona odia tutto ciò che è puro e santo. E cerca ogni opportunità per crocifiggere di nuovo Gesù. Beffa tutto ciò che ha a che fare con Dio, arrivando al punto di dire: "Gesù è un gay".
Se pensate di aver commesso il peccato imperdonabile, considerate le parole di Geremia 30. Tutto il capitolo consiste nella lamentela di Dio contro Israele. Il Signore dice al suo popolo: "Avete ricevuto così tanta luce. Io vi ho benedetti e vi ho offerto delle promesse incredibili. Ma avete risposto voltandomi le spalle".
Geremia profetizzò loro: "Così parla il Signore: La tua ferita è incurabile, la tua piaga è grave. Nessuno difende la tua causa; per un'ulcera vi sono medicine, ma per te non c'è guarigione. Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticata, non si preoccupano più per te; poiché io ti ho percossa come si percuote un nemico, ti ho inflitto la correzione di un uomo crudele, per la tua grande iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. Perché gridi a causa della tua ferita? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la tua grande iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando" (Geremia 30:12-15).
Il Signore stava dicendo, in effetti: "I tuoi orribili peccati ti hanno reso malato e insanabile. Sei diventato oltremodo depravato. Ed ora la tua ferità è così profonda, che non può essere curata. Nessuna medicina potrà guarirti".
Eppure la Parola di Dio si sta riferendo qui ad una cura umana. Nessuna potenza umana avrebbe potuto guarire una tale ferita. Sarebbe stato oltremodo impossibile. Ma per Dio niente è impossibile. Soltanto due versi dopo, il Signore dice a questo stesso popolo incurabile: "Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe, dice il Signore, poiché ti chiamano la scacciata, la Sion di cui nessuno si cura" (30:17).
Dio stava dicendo al suo popolo: "Tutti ti hanno abbandonata, dicendo che sei andata troppo oltre. Ti hanno visto come un figlio perduto, senza speranza ed abbandonato. Ma, proprio per questo, io ti guarirò. Tutti dicono che sei abbandonata, una poco di buono, una perdente. Ma io ti ristorerò. Avrò misericordia di te, e guarirò tutte le tue ferite".
Questo è esattamente ciò che il Signore fece per Mary Thomas. Tutti l'avevano abbandonata, persino i suoi amici più cari. Semplicemente, non riuscivano a capire la sua situazione. La vedevano come una prostituta irredenta e alcolizzata, e credevano che Dio l'avesse rifiutata. Dicevano: "James dovrebbe divorziare da lei e farla rinchiudere in un istituto". Persino il devoto James aveva perso la sua incontenibile speranza. Ad un certo punto, mi confidò: "Mi sento così impotente. Non so se lei ce la farà mai ad uscire fuori".
Carissimi, il mondo può anche escludervi. Forse anche la vostra famiglia e i vostri amici vi abbandoneranno. Ma Dio ha promesso: "Io non ti lascerò mai. Io ti raccoglierò e guarirò ogni ferita della tua anima e del tuo corpo".
Nessuna delle parole dette dalla gente poté toccare Mary. Non si faceva toccare dall'amore, dalla compassione o dalla paura. Ma per questa donna disperata iniziò un miracolo quando pronunciò un grido profondo. Il suo grido consistette in solo due parole: "Signore, aiuto". In quel momento, Mary non riusciva nemmeno a pregare. Non riusciva a mettersi in comunione con Dio. Eppure, dal profondo del suo cuore, ella gridò: "Gesù, aiutami". Infine, riuscì a formulare le parole: "Signore, sono affondata nel mio peccato. Per favore, aiutami".
Il grido di Mary riecheggia le suppliche di Davide: "O Signore, io grido a te da luoghi profondi!" (Salmo 130:1) "Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli m'ha risposto" (120:1). Come Davide, anche Mary diede voce al suo grido. E Dio la sentì.
Un giorno, dal nulla, lacrime iniziarono ad inondare il volto di Mary. Lo Spirito Santo riempì la sua stanza, e tutte le paure e la disperazione di Mary si sciolsero in lacrime. La potenza del perdono di Cristo inondò la sua anima e cancellò ogni sua sporcizia, tutta la sua rabbia e la sua colpa. Ben presto, la sua anima fu ripiena di gioia e lei iniziò a ridere e a gioire. Tutti noi restammo a bocca aperta nel vedere questa donna ristorata e rinnovata, alzare le sue mani ed iniziare a lodare il Signore. Tutti i presenti quel giorno ebbero la convinzione che il Signore aveva iniziato un'opera incredibile in Mary, santificandola e cambiando la sua vita.
James e Mary alla fine ritornarono in California, dove ripresero il loro ministero verso i carcerati. Il loro matrimonio e la loro famiglia furono gloriosamente ristorati. Ed essi gustarono le piene benedizioni di Dio nella loro vita.
James Thomas è morto l'anno scorso. Quest'uomo ritornò al suo Salvatore, dopo essere stato un servo amorevole e fedele. E poco dopo, Mary prese fedelmente il suo compito nelle carceri. Alla fine, lo scorso marzo anche Mary è morta. Ma per grazia di Dio, Mary Thomas andò in gloria come una potente guerriera per Gesù. La sua vita e la sua testimonianza confermarono ciò che sta scritto in Luca 18:27: "Con Dio, niente è impossibile".
Forse, come Mary, sei scaduto dalla grazia. Credi che gli altri ti abbiano messo da parte, e ti senti perduto ed abbandonato. Davide dice che spesso la gente si beffava anche di lui, dicendo: "Dio lo ha dimenticato... non c'è nessuno che lo liberi" (Salmo 71:11). Perciò, cosa faceva Davide? Quello che fece anche Mary Thomas. Gridava dalle profondità della sua disperazione: "O Dio, aiutami" (vedi 71:12). Il Signore udiva il grido di Davide e lo ristorava: "Tu, che ci hai fatto vedere molte e gravi difficoltà, ci darai di nuovo la vita e ci farai risalire dagli abissi della terra; tu accrescerai la mia grandezza e ritornerai a consolarmi" (71:20-21).
Forse leggendo Ebrei 6:4-6 ti sei convinto che non puoi essere più perdonato. Non riesci a credere che Dio possa perdonarti dopo aver crocifisso ancora Gesù ed averlo esposto ad infamia. Pensi che il tuo peccato sia troppo profondo, troppo vincolante, per essere curato.
Io ti dico: non hai afflitto Dio più di quanto fece Israele. Dio chiamò il suo popolo una gente dal collo duro e idolatra, dichiarando: "La mia ira si riverserà su di voi. Vi consumerò a motivo del vostro peccato" (vedi Esodo 32:9-10). Eppure la Scrittura dice che Dio si pentì dell'ira mostrata contro il suo popolo. E disse: "Perché gli Egiziani direbbero: Egli li ha fatti uscire per far loro del male, per ucciderli tra le montagne e per sterminarli dalla faccia della terra! ...E il Signore si pentì del male che aveva detto di fare al suo popolo" (32:12,14).
Il fatto è che, ogni qualvolta Dio ode il nostro grido profondo e pieno di rimorso, il suo cuore si muove a compassione. E risponde fedelmente al nostro grido, ristorandoci, guarendoci e rinnovandoci a pentimento.
Forse sei tentato di non gridare a lui. Pensi: "Se Dio può farmi uscire fuori da questa voragine, sicuramente posso ancora aspettare un po' per indulgere nei peccati". Ma la Bibbia ci dice: "Oggi è il giorno della salvezza" (2 Corinzi 6:2). Non pensare di poter aspettare ancora un po' prima di gridare al Signore. Il tempo della tua salvezza è oggi.
Perciò, grida oggi stesso a lui. Egli è fedele da liberarti e da ristorare tutto ciò che il verme del peccato ha distrutto. Lui desidera darti un cuore nuovo e farti iniziare tutto daccapo. Niente è impossibile insieme a lui!