Cosa E' Successo Al Ravvedimento?
Cosa è successo al ravvedimento? Raramente si sente menzionare questa parola nella maggior parte delle chiese di oggi — anche in quelle Battista, Pentecostale o in circoli evangelici. I pastori oggigiorno invitano raramente le loro congregazioni a ravvedersi dei loro peccati — a piangere e ad addolorarsi per aver ferito Cristo con la loro malvagità.
Piuttosto, il messaggio che ascoltiamo da molti pulpiti è: "Credi solamente. Accetta Cristo, e sarai salvato". Il testo usato per giustificare questo messaggio è Atti 16:30-31.
In questo passaggio, l'apostolo Paolo si trovava in prigione quando improvvisamente la terra tremò e tutte le celle si aprirono. Il carceriere pensò immediatamente che tutti i prigionieri fossero scappati, il che significava che lo avrebbero messo a morte. Nella disperazione, prese la spada e stava per uccidersi quando Paolo e Sila lo fermarono, assicurandogli che nessuno era scappato.
Vedendo questo, l'uomo cadde davanti agli apostoli e disse: "Signori, cosa devo fare per essere salvato? Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua" (Atti 16:30-31).
Nel leggere questo passo, è importante ricordare che il carceriere era sull'orlo del suicidio, con una spada in mano. Era già sul punto di ravvedersi — in ginocchio, affranto e tremante davanti agli apostoli. Perciò il suo cuore era davvero preparato ad accettare Gesù con fede sincera.
Nel vangelo di Marco, Cristo dice ai Suoi discepoli: "Chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato" (Marco 16:16). E' chiaro da ciò che dice qui Gesù che la salvezza si ottiene semplicemente accettandolo ed essendo battezzati.
Comunque, Gesù fa precedere a questa affermazione la frase: "Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura" (verso 15). Sta dicendo, in essenza, che prima che la gente possa credere in Lui, bisogna predicare loro il vangelo.
E qual è questo vangelo a cui Gesù si riferisce? E' quello che Gesù stesso predicava — il vangelo del ravvedimento!
Pensateci — qual era il primo messaggio portato da Gesù, dopo che ebbe superata la tentazione nel deserto? La Scrittura dice: "Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!" (Matteo 4:17).
Gesù chiamò la gente a ravvedersi prima ancora di chiamarli a credere! Marco scrive: "Ora, dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù venne in Galilea predicando l'evangelo del regno di Dio e dicendo: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all'evangelo" (Marco 1:14-15). Cristo predicò: "Ravvedetevi prima — e credete."
Altrove Gesù parla della Sua missione: "...io non sono venuto per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori" (Matteo 9:13). E disse ai Galilei: "No, vi dico; ma se non vi ravvedete perirete tutti allo stesso modo." (Luca 13:3).
Il vangelo di Gesù si basava tutto sul ravvedimento!
Anche Giovanni Battista predicava il ravvedimento, per preparare Israele alla venuta di Cristo
Il messaggio di Giovanni agli ebrei era chiaro e semplice: "Or in quei giorni venne Giovanni Battista, che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!" (Matteo 3:1-2).
La gente veniva da ogni parte per ascoltare la predicazione di Giovanni. Ed egli disse loro senza incertezze: " Il Messia sta per arrivare tra di voi — perciò, preparatevi ad incontrarlo! Potete essere eccitati riguardo alla Sua venuta. Ma vi dico che i vostri cuori non sono pronti — perché siete ancora attaccati ai vostri peccati!"
"Di fuori apparite puri e santi. Ma dentro, siete pieni di ossa di morti! Siete una generazione di vipere, serpenti, senza il benché minimo timore di Dio. Eppure non intendete neppure che siete peccatori. Vi avviso — voi dovete rimuovere il vostro peccato prima di poter credere al Salvatore e seguirLo. Perciò, ravvedetevi, abbandonate il vostro peccato -- e vivete in una vita che rifletta un sincero cambiamento!"
Quale vangelo predicò Pietro alle masse nel giorno della Pentecoste? La Bibbia ci dice che quando il popolo sentì l'apostolo testimoniare, "...furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: Fratelli, che dobbiamo fare? Allora Pietro disse loro: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo" (Atti 2:37-38).
Pietro non disse loro semplicemente di "credere ed essere salvati". Non chiese loro di fare una mera decisione, di votare per Gesù. No -- disse loro di ravvedersi subito, e poi di essere battezzati in obbedienza a Cristo!
Quale vangelo predicò Paolo ai pagani ateniesi nell'Areopago? Egli disse loro molto francamente: "...Dio comanda a tutti gli uomini che si ravvedano" (Atti 17:30).
Questi intellettuali greci non ebbero problemi nel credere in Dio. Infatti, si potrebbe dire che tutto il loro passato fosse "credere". Credevano in molti déi -- prima questo, poi quello. Non appena qualcuno si presentava loro predicando un dio in modo persuasivo, gli credevano. Così, credettero -- ma lo fecero continuando a vivere nel peccato. Il semplice fatto che credevano non era abbastanza!
Paolo disse a questi uomini, "No, no -- questo non è Cristo! Gesù non può essere semplicemente aggiunto alla vostra lista di déi. Potete credere in tutti loro, ma non potete soltanto far così con Gesù. Egli è venuto a salvarvi dai vostri peccati. Ed Egli comanda a tutti coloro che lo seguono di ravvedersi e di essere puri!"
Più tardi, Paolo predicò lo stesso vangelo di ravvedimento al re Agrippa: "...io non sono stato disubbidiente alla celeste visione. Ma prima a quelli in Damasco, poi a Gerusalemme, in tutta la regione della Giudea e ai gentili, ho annunziato di ravvedersi e di convertirsi a Dio, facendo opere degne di ravvedimento" (Atti 26:19-20).
Paolo sta dicendo: "Dovunque sono stato, ho predicato ravvedimento. E il vero ravvedimento si distingue dalle azioni!"
Questi passi ci chiariscono che la chiesa apostolica predicava con franchezza lo stesso vangelo predicato da Giovanni e da Gesù: "Ravvedetevi per ottenere la remissione dei vostri peccati!"
Cosa significa ravvedersi?
Alcuni Cristiani credono che ravvedersi significhi semplicemente "girarsi" e andare nella direzione opposta. Ma la Bibbia ci dice che il ravvedimento è molto più di questo.
Una volta sentii un uomo dire: "Sono felice di conoscere il greco del Nuovo Testamento. La traduzione della parola 'ravvedersi' ha come significato 'cambiare idea'".
No -- quest'uomo non conosceva il greco! Il pieno significato letterale della parola "ravvedersi" nel Nuovo Testamento è "provare rimorso e autobiasimarsi per aver peccato contro Dio, essere contrito e addolorato, voler cambiare direzione". La differenza nel significato qui è nella parola "volere". Il vero ravvedimento include un desiderio di cambiare!
Inoltre, essere semplicemente dispiaciuti non è ravvedimento. Piuttosto, la vera afflizione conduce al ravvedimento. Paolo afferma: "La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte" (2 Corinzi 7:10).
Qui Paolo sta parlando di un cordoglio senza rimpianti -- sincero, che si "attacchi" alla vita della persona penitente. Questo tipo di cordoglio devoto produce naturalmente un ravvedimento che include avversione per il peccato, timore benigno di Dio e un desiderio di disfare tutto il male fatto.
Non dovrebbe sorprenderci, quindi, che Paolo predicasse ravvedimento ai credenti. Egli portò un forte messaggio di ravvedimento ai Cristiani di Corinto. I credenti corinzi furono benedetti grandemente da Dio, essendo stati condotti dai potenti insegnamenti della Parola. Eppure nella loro congregazione era ancora diffuso il peccato.
Prima Paolo testimoniò ai Corinzi: "Ora i segni dell'apostolo sono stati messi in opera fra voi con grande pazienza, con segni e prodigi e con potenti operazioni" (2 Corinzi 12:12). Ma allora Paolo disse loro molto chiaramente: "Temo infatti che talora, quando verrò, non vi trovi come vorrei..." (verso 20).
Qual era il timore di Paolo? Era semplicemente questo: "e che, venendo di nuovo fra voi, il mio Dio non mi umili davanti a voi, e io non pianga su molti di quelli che in precedenza hanno peccato, e non si sono ravveduti dell'impurità, della fornicazione e della dissolutezza che hanno commesso" (verso 21).
Questo tenero pastore amava i santi compromessi di Corinto. Ma sapeva che essi erano al corrente che uno stile di vita lordo di peccato era sbagliato. E disse loro: "Quando verrò a visitarvi, mi vedrete scuotere la testa con dolore. I miei occhi verseranno lacrime, e la mia voce gemerà con tristezza".
"Se vi vedrò continuare a compiacervi nell'impurità, fornicazione e cupidigia, sarò affranto -- perché il vangelo non ha compiuto la sua opera nel vostro cuore. Non avete ancora rigettato il vostro peccato. E vi inviterò ad alta voce a ravvedervi!"
Queste parole di Paolo mi fanno vergognare!
Quando leggo le parole di Paolo, mi trovo ad esaminare il mio stesso ministero e devo chiedermi: "Ho tagliato via il vangelo predicato da Gesù -- il vangelo del ravvedimento? Ho essenzialmente portato le forbici alla mia Bibbia rimuovendo il costo maggiore del seguire Cristo? Ho abbassato i suoi standard dicendo alla gente: 'Credete soltanto e sarete salvati'?"
Quando guardo alla chiesa oggi, mi chiedo: Noi evangelici insistiamo su un "timore devoto" biblico come evidenza del vero ravvedimento? O stiamo guidando masse di persone impenitenti verso una pace falsa? Li stiamo istruendo erroneamente dicendo loro che tutto ciò che Dio vuole da loro è dire: "Credo in te, Gesù"?
Abbiamo escluso la condanna sincera del peccato? Abbiamo sorvolato e offerto la salvezza a quelli che in realtà non si sono pentiti -- che non si sono rattristati delle loro trasgressioni, che non hanno visto l'estrema iniquità dei loro peccati, che hanno cercato la fede in modo da poter semplicemente nascondervi le loro cupidigie?
Sentiamo costantemente terribili esagerazioni sul numero di persone che vengono a Gesù attraverso vari ministeri. I Cristiani riferiscono che folle di persone sono state salvate durante le predicazioni nelle prigioni, nelle scuole, nei raduni tribali. Dicono: "Tutti i presenti hanno dato il loro cuore a Gesù. Quando ho finito di predicare, sono venuti tutti avanti per essere salvati".
No -- questa è una tragica esagerazione! Troppo spesso, quello che accade in realtà è che tutti semplicemente ripetono una preghiera. Pregano solo quello che viene loro detto di dire -- e pochi di loro capiscono quello che stanno dicendo. Quindi molti tornano alle loro vie pagane!
Gente simile non ha mai fatto l'esperienza di un'opera profonda dello Spirito Santo. Come risultato, non si ravvedono mai, non si addolorano mai dei loro peccati -- e non credono mai sinceramente. Tragicamente, abbiamo offerto loro qualcosa che Gesù non ha mai offerto -- la salvezza senza il ravvedimento!
Credo che la chiesa abbia tolto anche il ravvedimento di condanna. Pensateci -- difficilmente vedete più le lacrime sulle guance di coloro che vengono salvati. Ovviamente, so che le lacrime non salvano nessuno. Ma Dio ci ha fatti tutti umani, con sentimenti reali. E ogni grande peccatore che è stato toccato dallo Spirito Santo sente naturalmente un profondo dolore per i modi in cui ha rattristato il Signore.
L'apostolo Pietro sentì questo tipo di dolore devoto, quando negò di conoscere Gesù. Improvvisamente, fu inondato dei ricordi di ciò che gli aveva detto Gesù: "...Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: 'Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte'. E, pensando a ciò, scoppiò a piangere" (Marco 14:72).
Quando Pietro ricordò quelle parole, fu sopraffatto dall'emozione. E improvvisamente, si mise a correre per Gerusalemme, piangendo: "Ho tradito il Signore!"
Cari, noi non possiamo semplicemente portare quel tipo di ravvedimento nella nostra carne. Solo lo Spirito Santo può rivelarci in che modo, come Pietro, anche noi abbiamo ferito il nostro amorevole Salvatore. E quella rivelazione deve riempirci di profondo dolore!
Non sono d'accordo con tutta la dottrina degli scrittori Puritani, ma amo la loro enfasi sulla santità. Questi predicatori devoti chiamavano i loro sermoni "arare in profondità". Essi credevano di non poter seminare veri semi di fede fino a quando il suolo dei cuori dei loro ascoltatori non fosse stato profondamente arato.
Così i Puritani si accertavano che la loro predicazione fosse profonda, rompendo tutto il suolo incolto dei cuori dei loro ascoltatori. I loro sermoni producevano un ravvedimento genuino nelle loro congregazioni. E, in cambio, negli anni ciò produsse Cristiani forti, maturi, fedeli.
Oggi, comunque, la maggior parte delle predicazioni sono tutto un seminare e niente arare. Sento pochissimi sermoni oggigiorno che scavino più in profondità della superficie. Arare in profondità non significa puntare soltanto alla causa del peccato, ma scavare a fondo fino alla vera causa del male. Molte delle predicazioni che sentiamo oggi sono focalizzate sul rimedio e ignorano la malattia. Offrono una prescrizione senza operare prima!
Tristemente, facciamo credere alla gente di essere guarita dal peccato quando non sa neppure di essere malata. Mettiamo loro le vesti della giustizia quando non conoscono neppure il bisogno che hanno di credere. Questa gente finisce per pensare: "Non può essere sconveniente aggiungere Gesù alla mia vita."
C. H. Spurgeon, il famoso predicatore inglese, disse quanto segue riguardo al bisogno di ravvedimento:
"Credo che il ravvedimento sincero esista ancora, sebbene ultimamente non ne abbia sentito parlare molto. La gente oggigiorno sembra abbracciare la fede molto in fretta... spero che il mio vecchio amico ravvedimento non sia morto. Amo disperatamente il ravvedimento; credo sia il fratello gemello della fede".
"Non riesco a comprendere la maggior parte della fede 'ad occhi asciutti'; so che sono venuto a Cristo per mezzo delle lacrime per la croce... Quando sono venuto al Calvario per fede, è stato con gran pianto e supplica, confessando le mie trasgressioni, e desiderando di trovare salvezza in Gesù, e soltanto in Gesù."
Quando è stata fondata la chiesa di Times Square, durante i primi anni noi pastori abbiamo predicato la Legge
Perché abbiamo predicato la legge per tanto tempo nella nostra chiesa? L'abbiamo fatto perché molti nella nostra congregazione si definivano Cristiani -- eppure le loro vite non lo rispecchiavano!
In quei primi anni, molte persone venivano davanti all'altare alla fine di ogni servizio. Essi ripetevano una preghiera pastorale e "accettavano la salvezza per fede". Eppure, molte di quelle persone non hanno mai sentito condanna per il loro peccato. Non hanno fatto l'esperienza di un dolore devoto -- e così le loro vite non hanno rivelato un ravvedimento sincero.
Attori di teatro apparentemente penitenti professavano Cristo la domenica ma durante la settimana tornavano ai loro show blasfemi. Omosessuali pregavano per la salvezza ma continuavano a compiacersi nel loro stile di vita peccaminoso. Altri confessavano Gesù davanti al nostro altare ma continuavano nei loro adulteri, nella fornicazione e nell'uso di droghe.
Ecco perché tuonavamo condanna dal nostro pulpito! Lo Spirito Santo ha guidato il nostro gruppo pastorale ad esporre tutto il peccato, la ribellione e la disobbedienza alla Sua Parola. Abbiamo predicato un inferno tanto caldo che la gente si alzava e lasciava i nostri servizi. E predicavamo un paradiso così reale che i peccatori tremavano alla tremenda realtà della santità di Cristo.
A quel tempo la nostra predicazione della legge era assolutamente necessaria. E' lo specchio di Dio, che rivela ogni cosa nascosta, segreta. E ha portato la gente della nostra congregazione a una consapevolezza dell'eccedente iniquità del peccato.
Mentre alcuni correvano via, altri venivano avanti con sincero ravvedimento. Uno di questi fu un attore chiamato David Davis. Si arrese completamente a Gesù con sincero ravvedimento. E oggi, lui e sua moglie pasturano una prospera chiesa in Israele, dove hanno predicato Cristo per circa dieci anni.
Mentre la vera opera del ravvedimento stava compiendo il suo scopo nella nostra chiesa, lo Spirito Santo ci ha poi guidato a predicare la parola della grazia. Abbiamo parlato del Nuovo Patto, del potere sul peccato attraverso lo Spirito Santo, del camminare per fede. In breve, abbiamo iniziato a fortificare i santi.
Attraverso quella intera esperienza, scoprimmo anche i pericoli del predicare solo la legge e focalizzarci principalmente sul peccato. Se alla gente viene imposta una dieta ferrea fatta solo di questo messaggio, iniziano a perdere le speranze e a sguazzare nella disperazione, pensando: "Non sarò mai all'altezza". Essi si guardano continuamente dentro piuttosto che guardare alla croce per la speranza.
Eppure quando una chiesa è del Signore, può credere che lo Spirito di Dio porti il messaggio della legge quando è necessario. Se Gesù vede il suo popolo cadere in un "credere facile", porterà ancora una volta la sferza della legge su di loro, con misericordia e grazia.
Vedete, il ravvedimento non è un'esperienza che si verifica una volta sola. Non è un uragano che colpisce una volta e sparisce per sempre. Né sperimentiamo il ravvedimento solo in un momento di crisi, e poi ne parliamo soltanto per il resto delle nostre vite. No! Il cordoglio per il peccato dovrebbe essere la nostra guida costante!
Spurgeon testimoniò: "Confesso apertamente che ho un dolore per il peccato molto maggiore oggi di quello che avevo quando venni al salvatore più di trent'anni fa. Odio il peccato più intensamente ora di quando ero sotto il giudizio. Ci sono alcune cose che allora non sapevo, ma che ora so essere peccato. Ora ho un senso molto più acuto per la viltà del mio cuore rispetto a quando venni per la prima volta a Cristo..."
"Il cordoglio il peccato è una pioggia continua, una dolce, leggera doccia, che per un uomo davvero salvato dura tutta la vita... è sempre dispiaciuto di aver peccato... non smetterà mai di addolorarsi fino a quando tutto il peccato sia scomparso".
Alla chiesa di Efeso Gesù disse qualcosa che mi fa tremare!
Vi ricorderete delle sette chiese di cui Giovanni fa menzione nel libro dell'Apocalisse al capitolo 2. Tra di loro c'è la chiesa di Efeso -- una congregazione che Gesù loda moltissimo.
Mi piace pensare che la nostra chiesa di Times Square sia come quella di Efeso. Quel corpo di credenti ha operato in una delle città più popolose del mondo, non venendo mai meno nonostante la malvagità. La gente viveva con sacrificio, odiava il peccato e rifiutava di accettare false dottrine. Si mantenevano forti nella fede, amando Dio con tutto il loro cuore, incuranti di quali tentazioni Satana mandasse loro.
Eppure Cristo sapeva che c'era qualcosa di inopportuno tra questa gente. E amava tanto questa chiesa — era una lampada così luminosa per le nazioni — che Egli non si mise a sedere passivamente lasciandola morire. Così disse agli Efesini: "Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore" (Apocalisse 2:4).
Gesù stava dicendo: "Il tuo fuoco si sta spegnendo! L'amore per me che una volta motivava la tua fedeltà sta diminuendo. Una volta portavi il mio peso per i perduti — ma ora vi accontentate di stare solo seduti e ascoltare i sermoni. Siete stati assorbiti completamente dai vostri interessi personali, e state ignorando i miei. Vi siete allontanati da dove eravate una volta!"
Quindi Gesù dice loro: "Ricordati dunque da dove sei caduto" (verso 5). Sta dicendo: "Ripensaci! Una volta bramavi venire nella mia casa, stare con i santi, portare il mio peso. Ma ora un'ora alla domenica mattina per te è molto!"
Così, caro cristiano — sei ancora acceso per Gesù? Sei innamorato di Lui con la stessa passione di quando sei stato salvato? Oppure hai perduto interesse nelle Sue cose, dimenticando tutto il ministero? Hai troppe altre cose nella tua vita? Se è così, il Signore ti dice: "Ho qualcosa contro di te. Hai lasciato il tuo primo amore!"
Ascoltate quello che Gesù ci dice a questo punto: "Ravvediti e fa le opere di prima" (stesso verso). Sta dicendo: "Piangi sulla tua crescente apatia. Sii contrito — prendila seriamente. E poi lascia che il tuo dolore ti riporti dov'eri quando mi hai amato la prima volta!"
Poi Cristo ci dà una parola che ci fa comprendere quanto sia meglio per noi fare bene attenzione. Egli dice: "Altrimenti..." (stesso verso). Parla immediatamente della conseguenza: "Verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro" (stesso verso).
Qui Gesù sta dicendo che a meno che non ci ravvediamo, Egli ci toglierà tutta l'autorità spirituale che ci è stata data. Questo include la nostra influenza sulla nostra città, sulla nostra comunità, sul nostro vicinato, quelli nella nostra sfera personale. Ogni minima influenza che abbiamo ci sarà tolta, Egli dice, "se non ti ravvedi!"
Proprio ora, le chiese del mondo stanno chiudendo i battenti. Le loro luci sono letteralmente spente — perché quello è il giudizio in cui incorrono per aver rifiutato di ravvedersi! Dio disse che avrebbero perso il discernimento, le benedizioni spirituali, le loro finanze, la Sua stessa presenza. Ora sono morti, senza vita, vivono solo con il ricordo delle Sue passate benedizioni.
Trent'anni fa ho predicato in molte chiese di questo tipo. A quel tempo erano ripiene di credenti zelanti. Oggi, nelle panche della chiesa siedono appena una dozzina di persone. Presto diminuiranno fino a quando le porte saranno chiuse definitivamente. Dio ha scritto "Icabod" sulle loro porte — intendendo dire: "Lo Spirito del Signore se ne è andato!"
Ma, cari, Dio dà questo stesso messaggio personalmente a ogni Cristiano. Egli dice: "Se rifiuti di ravvederti — se rimani nella tua apatia — rimuoverò il tuo candelabro. Non avrai più alcuna influenza sulla tua famiglia, sui tuoi colleghi — su nessuno!"
Questo è esattamente quello che accadde alla chiesa di Efeso. Dio attese pazientemente — oltre 1000 anni — perché quella chiesa si ravvedesse. Eppure alla fine venne il tempo in cui il loro traviamento era maggiore di quanto Egli potesse sopportare.
Lo storico Gibbon scrive: "Il primo candelabro di Efeso era spento. I signori barbari di Ionia e Lidia calpestarono i resti della cristianità. Ora le moschee islamiche invocano il dio di Maometto. Solo la chiesa di Filadelfia rimane ancora in piedi".
Eppure, anche quando leggiamo queste parole, non dobbiamo temere. Gesù completa il Suo ammonimento in questo modo: "A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio" (Apocalisse 2:7).
Caro santo, Gesù è quell'albero! Egli ci sta dicendo: "Se ti ravvederai, ti darò vita eterna proveniente da me. E fintanto che continuerai ad amarmi, ti fornirò di vita soprannaturale. Questa vita sarà rivelata nel tuo discernimento, nel tuo amore per la gente, nelle tue buone opere per il mio regno!"
Questo è il tratto che distingue ogni cristiano davvero innamorato di Gesù. Un credente di questo tipo è pieno di vita — e tutti intorno a lui se ne accorgono!
Gesù promette che il tuo dolore devoto, il tuo cuore penitente e il tuo rinnovato amore per Lui ti guideranno alla vita. Perciò, pregalo proprio adesso: "Signore, dammi un cuore davvero penitente. Riportami a quello che ero quando mi sono innamorato per la prima volta di te. Ma questa volta portami oltre, più profondamente in Te di quanto non sia mai stato prima!"
Mentre ti penti, lo Spirito di Dio inizierà a produrre in te una nuova rivelazione della gloria di Cristo. Ed Egli lo paleserà a tutti quelli che ti circondano!