Non essere cieco alle benedizioni
Sono padre di quattro figli, tutti sposati e a loro volta hanno dei figli propri. Ogni volta che i miei figli affrontano qualsiasi tipo di difficoltà, non mi arrabbio con loro. Al contrario, sono felice quando mi chiamano. Sia che io possa aiutarli fornendo preghiere, consulenza o benedizioni finanziarie, provo un grande piacere nel tendere loro la mano e benedirli.
Quanto più il nostro Signore Gesù si delizia nel benedire i suoi figli nel momento del bisogno? Ci dice: “Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono.” (Matteo 7:11).
Potresti guardarti intorno nel corpo di Cristo e vedere altri cristiani che sembrano più talentuosi e benedetti. Alcuni possono memorizzare e citare interi passi delle Scritture. Altri possono predicare, insegnare o cantare alla gloria di Dio. Dici a te stesso: “Quanto sono benedetti da Dio. Povero me! Non sono abbastanza intelligente per memorizzare la Parola di Dio. Non riesco nemmeno a ricordare un sermone. Non ho i doni che hanno i miei fratelli e le mie sorelle per servire Dio”.
Carissimo, non sai quanto sei benedetto. Sei povero in spirito? Ti è difficile anche solo sorridere? Ti lamenti di non vedere alcuna crescita spirituale nella tua vita? Ti addolori perché ti senti inadeguato, escluso, non necessario?
Gesù dice: “Sei benedetto. Non hai nulla di cui essere orgoglioso e in questo modo mi servi al meglio perché la mia forza risiede nella tua debolezza! Posso usarti più facilmente di tutti gli altri. Gesù disse all’apostolo Paolo: “Ma egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza». “ (2 Corinzi 12:9).
Che Benedizione! Gesù non ha mai detto: “Beati i forti, i felici, gli autosufficienti, i forti”. NO! Nostro Signore ha benedetto i deboli, gli insultati, i perseguitati, gli abbattuti, coloro che non sono considerati nulla agli occhi degli altri. Ti sta dicendo: “Sai che hai tanto bisogno di me, e quindi sei beato!”