La grazia di Dio riversata

Gary Wilkerson

Ogni studio rivela che i giovani si sentono sempre più isolati, spaventati e rifiutati. Tuttavia, questa crisi non riguarda solo i giovani; moltitudini di adulti vivono in una disperazione silenziosa. Le nostre prove possono travolgerci senza qualcuno che cammini con noi e ci aiuti a sopportare la nostra sofferenza.

L’apostolo Paolo sapeva cosa significasse soffrire da solo in una situazione che gli spezzava l’anima. Fu incatenato e imprigionato diverse volte, spesso in condizioni orribili e disumane. A un certo punto, Paolo chiese a Timoteo di portargli un mantello per tenerlo al caldo. Sospetto che Paolo fosse angosciato da un disperato bisogno ogni giorno che trascorreva in prigione.

Per quanto orribile fosse la sua situazione, le sue prove interiori erano ancora più dure. La sua lettera ai Filippesi contiene rivelazioni di quanto si sentisse solo. Tuttavia, sappiamo che quest’uomo di grande fede non si lasciò facilmente dissuadere dalla sua speranza in Cristo.

Paolo scrisse: “Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi; e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino a ora”. (Filippesi 1:3-5).

La parola per “ringraziare” qui ha la stessa radice della parola “eucaristia”. La stessa parola che usiamo per comunione, il pane e il vino che rappresentano il corpo e il sangue di Cristo. La prima parte, “ eu “, significa “bene” come in “profondamente” o “pienamente”. La seconda parte, “ charis “, significa “grazia”. Quindi, quando Paolo scrisse: “Ringrazio”, stava dicendo: “Esprimo la mia gratitudine per quanto mi è stato dato”.

Come è stato in grado Paolo di essere grato in mezzo alle sue prove strazianti? In parole povere, la sua mentalità non era basata sulle circostanze, ma sulla grazia vivificante che Dio gli aveva dato. Ha testimoniato che tale grazia sgorgava in lui mentre pensava al popolo di Dio.

In ogni prova, Dio ci riserva un riempimento di grazia che ci dà accesso a una gioia profonda. Questa grazia è destinata a essere riversata sulla nostra sofferenza affinché possiamo sopportarla. Molto spesso, i vasi di tale grazia sono i membri del corpo di Cristo che riversano la sua bellezza fragrante e benevola l’uno sull’altro nei momenti di bisogno.

Signore, fa che quanti tra noi soffrono possano contemplare la pienezza della tua buona novella attraverso il conforto del tuo popolo che con gioia offre i doni. Mostraci il grande bisogno nel tuo corpo così che possiamo riversare la tua grazia gli uni sugli altri. Amen.