Il nostro Sommo Sacerdote

David Wilkerson (1931-2011)

Nell’Antico Testamento, il sommo sacerdote si recava una volta all’anno nel Santo dei Santi per compiere l’espiazione, che significa “riconciliazione”. Questo atto aveva lo scopo di cancellare i peccati delle persone in modo che potessero riconciliarsi e avere di nuovo comunione con il Padre celeste. 

Il sacerdote portava nel Santo dei Santi una manciata di incenso, un turibolo di carboni ardenti presi dall’altare e un contenitore di sangue di un bue ucciso. All’interno del Santo dei Santi c’era un’arca che aveva sopra il propiziatorio, dove Dio “sedeva”. Era la sua stessa presenza. 

Dopo essersi purificato con un’elaborata cerimonia, il sacerdote entrava nel Santo dei Santi con grande riverenza e timore. Lasciava cadere l’incenso nel fuoco, facendo salire un profumo e un fumo. Questo rappresentava le preghiere di Cristo che intercede per il suo popolo. Poi il sacerdote intingeva il dito nel sangue e lo aspergeva sette volte sul propiziatorio. 

“Poi prenderà del sangue del torello e lo spruzzerà col suo dito sul propiziatorio dal lato est; spruzzerà pure un po' di sangue col suo dito davanti al propiziatorio sette volte” (Levitico 16:14) .

Quando il sangue veniva asperso sul seggio di Dio, il perdono di tutti i peccati era compiuto e tutti i peccati passati venivano coperti. Quando il sommo sacerdote usciva, il popolo sapeva che Dio aveva accettato il sacrificio e che i loro peccati erano stati perdonati. Israele non ne aveva mai dubitato! 

Carissimi, anche noi abbiamo un Sommo Sacerdote: Gesù, nostro Signore, nostro Sommo Sacerdote per sempre. Gesù portò il suo stesso sangue al vero propiziatorio alla presenza di Dio, il Santo dei Santi, e lo presentò per la remissione di tutti i peccati, di tutti i credenti, per sempre. 

La Scrittura dice di questo atto : “… non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna.” (Ebrei 9:12). 

Gesù ha portato il suo sangue in cielo per noi e non è conservato lì semplicemente in qualità di commemorazione. Deve essere asperso su tutti coloro che si rivolgono a lui per fede.