Le opere della vera fede
Ebrei 11 ci dà questa immagine di Giacobbe nella sua vecchiaia: “Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò appoggiandosi in cima al suo bastone” (Ebrei 11:21). Perché Giacobbe viene ritratto nei giorni in cui era morente invece che di quando stava superando in astuzia il suo ingannevole suocero oppure mentre lottava con un angelo?
Giacobbe sapeva che la sua vita stava per finire. E cosa fa mentre ripensa agli eventi della sua vita? È sospinto ad adorare. Mentre si appoggiava al suo bastone, si meravigliava della vita che Dio gli aveva dato. Giacobbe adorò Dio in quel momento perché la sua anima era nel riposo. Si era dimostrato fedele a Dio oltre ogni ombra di dubbio. Ora il patriarca conclude: “Non ha mai avuto importanza quale battaglia ho dovuto affrontare. Dio si è dimostrato fedele con me. È sempre stato fedele. O Signore, Dio onnipotente, io ti adoro!”
Ecco perché lo vediamo dare la sua benedizione ai suoi nipoti. Giacobbe sapeva che Dio avrebbe adempiuto il suo patto con la nazione di Israele, oltre la sua stessa vita. La sua benedizione ai suoi nipoti, le sue azioni, parlavano di questa fede. C’era una ragione per cui Dio voleva questo tipo di fede per Giacobbe e i suoi discendenti. Avrebbero sopportato la schiavitù, la privazione, il pericolo e la sofferenza. Dio diceva: “Voglio un popolo che non abbia paura della morte perché sa che sono degno di fiducia in ogni cosa”.
Dio vuole da noi la stessa fede nelle sue promesse. Siamo chiamati a camminare e agire nella fede che vedrà compiersi ogni promessa.
Per questo Giacomo scrisse: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta.” (Giacomo 2:14-17).