Poveri nella terra dell’abbondanza
Sei stanco di vivere come un povero quando tutto ciò di cui hai bisogno è stato fornito? Forse la tua attenzione è sbagliata. Tendi a soffermarti sulle tue debolezze, tentazioni e fallimenti passati? Quello che vedi quando guardi dentro il tuo cuore ti scoraggia? Hai permesso al senso di colpa di penetrare?
Carissimi, dovete guardare a Gesù, l’autore e il perfezionatore della vostra fede! Quando Satana si presenta e indica qualche debolezza nel tuo cuore, hai tutto il diritto di rispondere: “Il mio Dio sa già tutto e mi ama ancora. Mi ha dato tutto ciò di cui ho bisogno per ottenere la vittoria e mantenerla”.
“Poiché, se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (1 Giovanni 3:20). Sa tutto di te e ti ama ancora abbastanza da dire: “Entra e prendi tutto ciò di cui hai bisogno!”
Le porte del suo magazzino sono spalancate, piene fino a traboccare. Dio vi esorta: “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno” (Ebrei 4:16).
Da quanti anni vi trovate di fuori? Avete un Padre che ha accumulato un grande tesoro di provviste per voi, eppure l’avete lasciate non reclamate. La storia del figliol prodigo ci mostra che entrando e godendosi il tesoro di suo padre, il figlio ebbe entrambe le cose. Poteva vivere la sua vita terrena con l’abbondanza che era sua, e dopo la morte avrebbe goduto pienamente della sua eredità eterna.
Il peccato più grande è stato commesso dal fratello maggiore che è rimasto a casa, ha camminato obbediente e non ha mai deluso suo padre. Sì, è un peccato sprecare la sostanza di nostro Padre in una vita sensuale e uno spirito in fuga, ma è un peccato ancora più grande respingere il grande amore di Dio lasciando non reclamate le abbondanti risorse che ci ha dato.
Il prodigo non è stato castigato o gli è stato ricordato il suo peccato perché Dio non avrebbe permesso che il peccato fosse al centro della restaurazione! C’erano stati vero pentimento e pia tristezza, ed era tempo di passare alla festa. Il padre disse al figlio maggiore: “Era perduto, ma ora è di nuovo in casa. Egli è perdonato ed è tempo di rallegrarsi ed essere felici!”