Prima di giudicare gli altri...

Tim Dilena

Un marito preoccupato si era rivolto al medico di famiglia. “Penso che mia moglie sia sorda”, disse. “Non mi sente mai la prima volta che dico qualcosa”.

“Vai a casa stasera”, suggerì il dottore. “Stai a cinque metri da lei e dì qualcosa. Se non risponde, avvicinati di un metro e ripetilo. Continua a fare in questo modo, così possiamo avere un'idea della gravità della sua sordità”.

Il marito andò a casa e fece esattamente come gli era stato detto. “Tesoro, cosa c'è per cena?” disse. Nessuna risposta, quindi si avvicinò di un metro e chiese: “Tesoro, cosa c'è per cena?” Alla fine, si spostò proprio dietro di lei e fece di nuovo la domanda.

“Per la quarta volta”, lei rispose, “pollo!”

Indovina chi era in realtà quello sordo? 

Possiamo ridere di questa storia, ma racconta una verità importante: diamo sempre per scontato che sia l’altra persona ad avere il problema. 

Gesù ha affrontato questo tema nell’ultima parte del Discorso della Montagna. “Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?”. (Matteo 7:1-3). Come disse giustamente il grande predicatore del diciannovesimo secolo Charles H. Spurgeon: “Nessuno è più ingiusto nel giudicare gli altri di coloro che hanno un’alta opinione di se stessi”.

Ho chiesto alle coppie in consulenza matrimoniale di raccontarmi le loro “travi” prima di dirmi le “pagliuzze” del coniuge. È sorprendente quanto sia difficile per loro pensare ai propri problemi. F. B. Meyer, una volta disse: “Quando vediamo un fratello o una sorella nel peccato, ci sono tre cose che non sappiamo e [dobbiamo] tenere a mente prima di esprimere un giudizio: primo, non sappiamo quanto lui o lei abbia provato a non farlo, cioè a non peccare. In secondo luogo, non conosciamo la potenza delle forze che lo hanno assalito. Terzo, non sappiamo cosa avremmo fatto nelle stesse circostanze”. Belle parole da ricordare. 

Se vuoi giudicare, giudica prima te stesso. Travi prima delle pagliuzze. Sarai così impegnato a sbarazzarti della tua trave che non avrai tempo per le pagliuzze degli altri. Ottieni questo e costruirai relazioni profonde, significative e a lungo termine.

 
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