Siamo di Dio nella vita o nella morte
Poiché Dio ti ama, si adopererà per purificarti, ma è un amorevole castigo per coloro che si pentono e tornano a lui. Potresti sentire le frecce di Dio nella tua anima a causa dei tuoi peccati passati e presenti, ma se hai un cuore pentito e vuoi allontanarti dall’errore, puoi invocare il suo amore che corregge. Non sentirai la sua ira come fanno i pagani, ma piuttosto la verga della sua disciplina, applicata dalla sua mano amorevole.
Quando sai di essere arrivato al tuo punto più basso, è il momento di cercare il Signore nel dolore, nel pentimento e nella fede.
Quando gridi a Dio, Egli riversa in te la sua forza. “Nel giorno che ho gridato a te, tu mi hai risposto, mi hai accresciuto la forza nell’anima mia…Se cammino in mezzo alle difficoltà, tu mi ridai la vita; tu stendi la mano contro l’ira dei miei nemici e la tua destra mi salva. Il SIGNORE compirà in mio favore l’opera sua; la tua bontà, SIGNORE, dura per sempre; non abbandonare le opere delle tue mani.” (Salmo 138:3, 7-8).
Una delle cose più difficili da accettare per i cristiani è la sofferenza dei giusti. C’è una dottrina errata che dice che se sei d’accordo con Dio, non soffrirai mai. Afferma: “Basta invocare Dio, e Lui verrà di corsa e risolverà tutto immediatamente”. Questo non è il Vangelo! Gli eroi della fede elencati in Ebrei 11 avevano tutti stretti rapporti con Dio e soffrivano di scherni, torture e morti violente (vedi Ebrei 11:36–38). Lo stesso Paolo, che camminava a stretto contatto con Dio, fu naufragato, lapidato, frustato, dato per morto, derubato, imprigionato e perseguitato. Ha sofferto la perdita di tutte le cose.
Dio vuole piantare qualcosa nei nostri cuori attraverso le nostre prove. Vuole che possiamo dire: “Signore Gesù, credo che tu governi gli eventi della mia vita. Se mi succede qualcosa, è solo perché l’hai permesso e confido nel tuo scopo nel farlo. Aiutami a capire la lezione che vuoi che ne tragga. Se cammino nella rettitudine e ho la tua gioia nel mio cuore, il mio vivere e morire ti porterà gloria. Dirò: ‘Gesù, che io viva o muoia, sono tuo!’“