Dio è fedele anche quando noi non lo siamo

Abramo è conosciuto dalla chiesa come un uomo di fede. Infatti la Bibbia ce lo presenta come un esempio di fede: "Siccome Abramo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia" (Galati 3:6). "Talché coloro che hanno la fede, sono benedetti col credente Abramo" (verso 9).

Dio apparve ad Abramo (così egli era chiamato allora) e gli disse: "Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima" (Genesi 15:1). Il Signore inoltre promise ad Abramo: "...e sarai sepolto dopo una prospera vecchiezza" (verso 15). Inoltre gli promise che chiunque avesse provato a fargli del male o lo avesse maledetto sarebbe stato a sua volta egli stesso maledetto: "E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà..." (12:3).

Cari, queste sono incredibili promesse - protezione, una lunga vita, intervento divino. E Dio disse queste cose ad Abramo personalmente!

La scrittura testimonia che Abramo "...credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia" (verso 6). Ed dice anche che Abramo era un "amico di Dio".

Ecco un pio, credente servo di Dio - un uomo visitato da Dio stesso e a cui era stata promessa una protezione personale e una lunga vita protetta dai pericoli. Ed Abramo credeva in Dio. Egli aveva creduto che il Signore lo avrebbe messo al riparo e protetto da ogni pericolo.

Ricorderai la storia di Abramo fino a questo punto. Egli aveva lasciato il suo paese secondo l'ordine di Dio - totalmente per fede. Dio gli aveva detto, "Sarà tua la terra che calcherai."

Ora, Abramo viveva in pace sulla montagna tra Bethel e Ai quando venne una carestia. Era evidente che avesse molto bestiame e che dunque avesse bisogno di pascoli e acqua per nutrirlo. Così decise di radunare il bestiame e spostarsi "..e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi..." (verso 10).

Questo dunque fu il primo errore di Abramo. Egli non avrebbe mai dovuto lasciare la terra dove Dio lo aveva posto. Quando Abramo lasciò la terra promessa aveva circa settant'anni e sua moglie Sarai circa sessanta. E nel momento in cui stavano per entrare in Egitto, guardando la sua bella moglie le chiese di accettare un sotterfugio:

"...E come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: "Ecco, io so che tu sei una donna di bell'aspetto; e avverrà che quando gli egiziani t'avranno veduta, diranno: ella è sua moglie; e uccideranno me, ma a te lasceranno la vita. Deh, di' che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la vita mi sia conservata per amor tuo" (versi 11-13).

Abramo stava dicendo, "Quando arriveremo in Egitto, gli uomini vedranno quanto tu sia bella - e loro ti desidereranno e proveranno ad uccidermi! Ti prego - di' a tutti che tu sei mia sorella. La mia vita è nelle tue mani!"

Questa era una mezza verità. Abramo e Sarai avevano lo stesso padre ma due madri differenti, in questo modo, Sarai era sua sorella per metà. Lei avrebbe dovuto dire solo "metà bugia" - tutto questo per salvare la pelle di Abramo!

Questo era l'uomo da noi tutti conosciuto come il padre della fede. Dio era apparso a lui, promettendogli completa protezione. Ma all'improvviso egli non prendeva più il Signore in parola! Abramo sapeva che l'Egitto era un posto di lussuria, idolatria,confusione - lui era pronto ad andarvi e rischiare la vita della sua famiglia.

Di certo, quando essi arrivarono in Egitto, la fama della bellezza di Sarai si era già diffusa. Ogni principe e capo ne era venuto a conoscenza. Abramo avvertì questo, così rammento a Sarai: "Ricordati, tu sei mia sorella, noi abbiamo fatto un patto. La mia vita è nelle tue mani!"

Questa era sicuramente codardia - assoluta mancanza di fede! Abramo stava confidando nella sua protezione di sua moglie; non di Dio, ma della sua strategia umana. Che vergognosa mancanza di fede! Questo grande uomo di Dio era disposto a lasciare che gli prendessero la moglie e la mettessero in un harem pagano, dove avrebbe potuto essere sedotta da turpi governanti.

E il Faraone prese Sarai. La scrittura dice, "E i principi di Faraone la videro e la lodarono dinanzi a Faraone; e la donna fu menata in casa di Faraone. Ed egli fece del bene ad Abramo per amor di lei..." (versi 15-16)

Capite cosa stava accadendo qui? Il seme promesso che doveva venire attraverso Sarai avrebbe potuto essere profanato da uomini pagani!

Vergogna per entrambi che si erano assoggettati a tale sotterfugio! Non c'era scusa per il comportamento di Abramo. Potete immaginare un qualsiasi bravo credente dare la propria moglie nelle mani di un reprobo pagano? Posso solo immaginare cosa deve aver pensato Sarai, quando è stata portata via da suo marito.

Ora Faraone diede ad Abramo una grande dote per Sarai, ricolmandolo di ogni bene - servi, pecore, buoi, asini, cammelli. Nel giro di una notte Abramo divenne ricco. Ma io mi chiedo, se lui avrà mai dormito quella notte! Avrei preferito che egli avesse passato le sue notti in ginocchio davanti a Dio, chiedendo perdono per la sua codardia e mancanza di fede. Come poteva egli dormire sapendo che sua moglie era nelle mani di un pagano? Lei avrebbe potuto essere profanata - e con lei il seme della promessa di Dio.

Ti chiedo - Come aveva potuto un tale uomo di fede, lasciare che questo accadesse? Forse Abramo aveva completamente dimenticato le promesse di Dio? Perché lui non aveva ancora compreso, "Loro non possono uccidermi, Dio ha detto che io sarei vissuto fino ad una veneranda età. Egli ha promesso di essere il mio scudo, la mia protezione!"

Se Abramo avesse creduto a Dio, avrebbe reagito e dichiarato coraggiosamente: "Questa donna è mia moglie. Giù le mani da lei!" Dio lo avrebbe onorato. Il Signore li avrebbe protetti entrambi, lui e Sarai. "Se lo rinnegheremo, anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso." (2 Timoteo 2:13)

Se tu fossi stato con Abramo quel giorno, gli avresti probabilmente detto, "Abramo, tu sei veramente confuso! Si suppone che tu sia un uomo di fede. Dio ti è apparso personalmente e ti ha dato tutte le sue promesse. In questa maniera tu le hai completamente mancate. Tu hai manipolato e maltrattato la tua cara moglie. Tu hai peccato contro la luce. Abramo, sei indegno delle benedizioni che Dio ti ha promesso. Tu, sei finito!"

No! Dio non ha mai pensato questo di Abramo. Dio è fedele, anche quando noi non lo siamo! Nel momento stesso in cui Abramo aveva dato la sua vita al Signore, Dio aveva un piano per lui. E Dio non ha permesso che quella determinata circostanza o fallimento potesse fermare il suo piano eterno nella vita di Abramo.

Il Signore gli aveva promesso, "Io sarò il tuo scudo!" Ora Dio si mosse per adempiere le sue promesse: Egli colpì la casa di Faraone! Io credo che la malattia che gli mandò fu tale, da impedire a ogni uomo finanche di toccare Sarai. Il Signore chiuse ogni ventre abbattendo ogni uomo. Faraone neanche sfiorò Sarai!

Così Dio protesse Abramo e sua moglie. E ora, non c'era la minima possibilità che qualche pagano in Egitto potesse dire, "Il seme è stato profanato!" Dio era stato fedele anche quando la sua gente non lo era stata!

In qualche maniera Faraone capì cosa era successo. Noi non sappiamo se Sarai glielo avesse rivelato, o se il Signore stesso glielo avesse rivelato. Ma quando egli scoprì che Sarai era sposata, lui apostrofò Abramo dicendo, "Che m'hai tu fatto?" "...prenditela e vattene" (verso 19). "E Faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie, e tutto quello ch'ei possedeva" (Genesi 12:17-20).

Il piano di Dio per Abramo continuava senza essere interrotto. Esso non era stato ostacolato dalla mancanza di fede di Abramo, nonostante egli avesse fallito con Dio miseramente. Similmente, miei cari, qualunque cosa Dio decida per la vostra vita, non potete fermarlo, se semplicemente affidate la vostra vita nelle Sue mani. Egli è fedele nei suoi propositi per le vostre vite, anche quando noi non lo siamo!

Ventiquattro anni più tardi Abrahamo (come egli era adesso conosciuto) si muoveva verso sud e si accampava tra Kades e Shur, stabilendosi verso sud a Gherar. Ancora una volta egli si spostava apparentemente per nutrire ed abbeverare la sua copiosa mandria di bestiame.

Abrahamo aveva novantanove anni e Sara (così come era chiamata ora) ne aveva quasi novanta. Nel corso degli anni Abrahamo aveva visto la fedeltà di Dio in ogni area della sua vita. Egli aveva sconfitto i re che avevano invaso Sodoma. Aveva portato in salvo Lot e la sua famiglia. Aveva incontrato Melchisedec, re di Salem Aveva avuto un figlio, Ismaele. Pensi che in questi ventiquattro anni Abrahamo avesse imparato a credere pienamente il Signore? Egli aveva visto in tutti questi anni la potenza di Dio in opera nella sua vita, guidandolo e intervenendo in tutte le sue vie.

Ma a Gherar, accade qualcosa di simile. Il re Abimelec che governava quella terra, mise gli occhi su Sara e la voleva per il suo harem! (Quest'ultima deve essere stata un donna straordinaria. Mi piacerebbe sapere che tipo di sapone usasse Sara, che tipo di dieta seguisse, che tipo di esercizi lei facesse, da essere ancora desiderabile all'età di novanta anni. Ovunque andasse, la reputazione della sua bellezza si diffondeva al punto tale che i re la desiderassero!)

Cosa fece Abrahamo questa volta? Egli andò da Sara, dicendole "Ti chiedo di aiutarmi ancora una volta. Devi dire che sei mia sorella. Sara, la mia vita è nelle tue mani!"

Potete crederlo? Egli era ancora un codardo, dopo ventiquattro anni! "...e (Abimelec), mandò a pigliar Sara" (Genesi 20:2). Sara finì ancora in un altro harem pagano - ma il seme di Dio non era ancora nato. Ancora una volta Abrahamo mise in pericolo sua moglie, la sua famiglia e il futuro Israele.

Se tu fossi stato lì presente, testimone di tutto ciò, senza dubbio ti saresti chiesto, "Ma che tipo di uomo è mai questo? È egli veramente da ritenere un esempio di fede, l'immagine di un uomo che crede in Dio? Costui dice solo bugie!"

Ora, quale fu la reazione di Dio? Egli non agì con Abrahamo nella maniera in cui noi avremmo fatto. Egli non disse, "Ora tu hai veramente sbagliato di grosso! Ti avevo aiutato con questo pasticcio già una volta, ma tu adesso hai rifatto lo stesso vecchio compromesso. Ma tu, Abrahamo, non crescerai mai in Me?

"Ora, devo correggerti, devi capire in cosa hai sbagliato, come mi hai addolorato, ingannato. Mi allontanerò da te e lascerò che tu paghi le conseguenze. Ora quello che raccoglierai sarà quello che hai seminato!"

No - mai! "Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso..." (2 Timoteo 2:13). Dio non rimproverò e non abbandonò Abrahamo a se stesso. Al contrario, il piano di Dio per Abrahamo seguì il suo corso secondo lo schema prestabilito.

Il Signore fece la stessa cosa con Abimelec così come aveva fatto con Faraone: Egli chiuse ogni ventre! Nessuno avrebbe potuto toccare Sara. Dio disse ad Abimelec: "...e t'ho quindi preservato dal peccare contro di me; perciò non ti ho permesso di toccarla" (Genesi 20:6).

Dio bloccò Abimelec dall'agire stoltamente contro I suoi propositi.Egli veramente trattenne Abimelec dal peccare!

So tutto di come il Signore possa bloccarci. Come guardo indietro negli anni del mio cammino con Dio, comprendo che non sarei qui se Egli non avesse avuto la sua mano in controllo su di me. Egli permette ai suoi Figliuoli di andare fino ad un certo punto ma non oltre!

Ricordo i terribili momenti di scoraggiamento nei primi tempi del mio ministerio. A volte mi sono sentito sopraffatto da tutte le responsabilità finanziarie. Spesso mi sono sentito un fallito come marito e padre. Mi sono sentito così giù, da pensare che la mia fede si sarebbe frantumata completamente.

In alcune occasioni, ero convito che non ci sarebbe stato niente da fare. Non ho mai pensato al suicidio o ad abbandonare il Signore. Ma ero stanco di tutte le responsabilità, stanco di non capire perché nella mia vita ci fossero così tanti combattimenti. In quei giorni, avrei voluto andare in banca, ritirare un po' di soldi, prendere la mia automobile e andare via da tutto, pensando, "Basta - l'ho fatto, me ne vado, scompaio. Dio si prenderà cura della mia famiglia e di questo ministerio. Io non ce la faccio più!"

Specialmente una volta, stavo guidando da Dallas verso il Messico. Ma Dio era come seduto nel sedile posteriore ed Egli gentilmente mi disse, "David, dove stai andando?"

Come Giona risposi, "L'ho fatto, Signore. Non ce la facevo più! Sto andando in Messico. Nessuno mi conosce lì e posso testimoniare liberamente senza nessuno di questi obblighi. Non sto scappando da te, Signore - Ti amo. Non sto scappando dalla mia famiglia. Amo anche loro. Solo che non mi sento come un uomo di Dio dovrebbe essere".

Il Signore disse, "Torna indietro adesso, David, prima che tu faccia qualcosa di stupido." Ma io continuavo a guidare. All'improvviso udii la Sua voce dirmi chiaramente, "Adesso, David - torna indietro adesso! Se tu guidi altre cinque miglia, tu sarai solo!"

Il timore di Dio mi prese - e mi scosse! Non ho mai voluto che lo Spirito di Dio si allontanasse da me. E quell'avvertimento era la sua amabile mano che mi fermava!

Quando Samuele unse Davide come re d'Israele, al giovane venne dato un cuore nuovo: "... Allora Samuele prese il corno dell'olio, e l'unse in mezzo ai suoi fratelli; e, da quel giorno in poi, lo spirito dell'Eterno investì Davide..." (1 Samuele 16:13).

Davide divenne un uomo devoto, saggio, pieno del timore di Dio: "Or Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l'Eterno era con lui" (1 Samuele 18:14).

Egli era anche un uomo di preghiera. Egli adorò Dio come poche persone hanno mai fatto, benedicendo il cuore di Dio con le sue canzoni e i suoi salmi. Nessuno, potrà mai avere avuto così tanta intimità con il Signore come Davide.

Davide era anche un uomo di grande fede. Egli uccise Golia e divenne un potente guerriero per Saul. Le donne cantarono delle sue vittorie sui campi di battaglia. Chiaramente lo Spirito di Dio era su quest'uomo e il Signore aveva ovviamente un piano per la sua vita.

Ma quando Saul si avventò su Davide con rabbia, questi dovette fuggire. Dovette fuggire per salvarsi, nascondendosi nelle caverne. Dopo un po', Davide semplicemente si stanco' della battaglia.Si stanco', incapace, non volendo far piu' nulla. Deve aver pensato, "Se io sono cosi' speciale per il Signore - se io sono il Suo unto, l'uomo giusto del momento - perche' allora mi trovo in problemi cosi' grandi? Perche' tutti sono contro di me?"

Così Davide prese 400 dei suoi uominie fuggi a Gath, la citta natia di Golia, che egli aveva eliminato. Questo per parlare di un atto d'infedeltà! Davide non aveva chiesto al Signore se poteva muoversi. Al contrario egli aveva deciso di mettere la sua vita nelle mani del re Achish di Gath, cercando asilo presso di lui.

Ma a Gath, l'ostilità verso Davide aumentò. Ognuno sussurrava, "Non e' questo l'uomo di cui la gente canta? Non e' colui che ha ucciso migliaia di Filistei? Non è colui che ha ucciso il nostro gigante?"

Davide fu catturato e portato al re. Egli sapeva di essere in trappola, di essere in problemi, cosicche' comincio' ad agire come un insano di mente. Fece finta di essere pazzo, gridando incoerentemente, graffiando le pareti, sputando sulla sua barba. Sperava che in qualche maniera la sua "pazzia" lo avrebbe liberato dalle grinfie del re Achish.

Ora, quale terribile testimonianza era questa, davanti a tutti i suoi uomini! Achish guardando Davide disse solamente, "Perche' mi avete condotto un pazzo? Quest'uomo è fuori di mente. Portatelo via di qui!"

Ora, se noi fossimo stati testimoni di tutto questo? Avremmo assistito alla scena di questo gentiluomo buono, devoto, delirare incoerentemente, strisciando sull'erba, urlando e graffiando. E noi avremmo detto, "Tu non sei il re d'Israele, tu stai fingendo, Davide, tu stai facendo il pazzo!"

Veramente Davide era infedele in quell preciso momento. Ma Dio era sempre fedele! Egli non eliminò Davide. No - nel frattempo che Davide si fingeva pazzo, Dio agendo fedelmente faceva sì che il suo piano eterno andasse avanti. Il regno di Saul si faceva ogni giorno piu' instabile e debole. Dio si stava muovendo in maniera tale da assicurare la benedizione di Davide!

Se tu fossi andato da Dio additando Davide della sua follia, io credo che Dio ti avrebbe risposto: "Ho unto Davide re - ed egli sarà re! Conosco il suo cuore.Egli si pentira' immediatamente e ritornera' a me- perche' egli ha un cuore contrito! Egli e' ancora sotto la mia benedizione e il mio favore. E il mio piano per lui e' ancora in atto!"

Forse, anche tu, come Davide hai avuto un momento di pazzia, nella tua vita. Quando tutto era un completo caos ed eri deciso a non andare piu' avanti dicendo, "Non ce la faccio più!" Così hai agito secondo la carne, facendo il matto, mettendo da parte Dio.

Hai finito per essere arrabbiato con te stesso, deluso e pieno di vergogna. Hai pensato, "Come può una persona come me, ripiena dell'unzione dello Spirito Santo, aver fallito con Dio cosi' malamente? Sicuramente la Sua benedizione non sara' mai piu' su di me. Sono stato cosi' vile, disonesto, manipolativo, senza fede. Dio non puo' piu' usarmi. Egli non sara' mai piu' al mio fianco!"

Ti stai sbagliando! Dio non permettera' che alcuni tuoi problemi possano sconvolgere la sua chiamata, il piano e il proposito che Egli ha per la tua vita. Tu sei forse uscito dai binari - ma il piano di Dio e' ancora sui binari. E sta viaggiando a tutta velocita'!

Ogni qualvolta che prego, tengo vicino a me quello che io chiamo il mio "fazzoletto del pianto". Nei momenti in cui ho un particolare peso nella preghiera al punto di singhiozzare uso quel fazzoletto, fino a quando non ho piu' lacrime. Posso pregare per mesi per certi bisogni estremamente importanti, ed ancora non avere risposta alle mie richieste.

Una volta ho pianto fiumi di lacrime, mi sono alzato dalla preghiera senza aver avuto pace, con la sensazione di non aver sfondato nessun muro di resistenza. Ho arrotolato il fazzoletto, lo scaraventato a terra, urlando , "Oh Dio, ho pianto un fiume di lacrime. Ti ho implorato e pregato cosi' a lungo, ma Tu non mi hai risposto! Oh Signore, cosa vuoi da me?"

Sono andato via con il cuore pesante. E la settimana dopo, una preghiera dopo l'altra veniva esaudita!

Per tutto quell tempo, ero stato arrabbiato con Dio, scaraventando il mio fazzoletto contro il muro, pensando che Egli non volesse rispondermi. Egli aveva lavorato dietro le quinte! Aveva toccato i cuori delle persone, sistemato le cose, completando il piano che Lui aveva in mente.

Corsi da Lui in preghiera - piangendo come un bambino, pentendomi della mia mancanza di fede. "Scusami Signore, perdonami! Oh, se avessi resistito ancora un altro giorno!"

Non ero stato fedele nel crederGli - ma Egli era rimasto fedele!

Questo era l'uomo che disse che non avrebbe mai abbandonato Gesu'. Ora, non solo Pietro lo abbandono' ma addirittura nego' di averlo mai conosciuto- e quando lo fece tante brutte cose, uscirono dalla sua bocca! E se tu fossi stato li' vicino al fuoco, ascoltando Pietro? Avresti pensato, "E' questo l'uomo che era sul monte della trasfigurazione? Lo stesso che aveva imposte le mani sui malati ed erano stati guariti? Lo stesso a cui erano state affidate le chiavi del regno? Ascolta cosa viene fuori dalla sua bocca!

"Come poteva essere, che quest'uomo, che aveva camminato con il Signore, dichiarando, 'Tu sei il Cristo, il Figlio dell'Iddio Vivente' - e subito dopo gridare cosi', mentendo, maledicendo e rinnegandoLo? È finita per Pietro, egli avrebbe potuto benissimo tornare alle sue reti da pesca. Non si sarebbe saputo piu' niente di lui".

No - mai! Il piano di Dio per la vita di Pietro non era cambiato. E' vero, Pietro era stato terribilmente infedele. Ma Dio rimase fedele. Perche' Egli non puo' rinnegare se stesso!

Sei corso a Dio piangendo" Non hai visto come Pietro ti ha maledetto?" E Lui ti risponderebbe, "Si, Pietro ha fallito con me, ma io conosco il suo cuore.Tra breve, lui andra' sulla collina, piangendo e singhiozzando, tornera' a Me. Infatti, lui e' sulla via della Pentecoste, per avere una vita di ministerio per me!" "Se lo rinnegheremo, anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso" (2 Timoteo 2:13).

Non importa cosa tu abbia passato lo scorso anno, Dio guarda il tuo cuore! Se tu hai uno spirito rotto e contrito, Lui sara' li' per te. Il Suo piano eterno per te non sara' ostacolato. Lui vede oltre questo!

Questo mi fa pensare all'avvertimento di Dio:

Solo una cosa puo' bloccare il meraviglioso piano di Dio per te - e questo e' il peccato di orgoglio ostinato! Notiamo questo nella vita di Saul. Le scritture ci dicono che lo Spirito di Dio era su quest'uomo, sin dal giorno che Samuele lo aveva visto arrivare dalla strada. Dio lo aveva chiamato e voleva usarlo.

Ma c'era qualcosa in Saul che emerse immediatamente - un arrogante orgoglio! Saul non avrebbe ammesso o confessato il suo orgoglio! Invece Egli accusava gli altri per giustificare le sue azioni. Era molto piu' interessato a mantenere le apparenze piuttosto che interessarsi di cio' che Dio poteva pensare di lui.

Amati, questa era la differenza tra Davide e Saul - orgoglio! Pensateci bene: Davide pecco' molto piu' gravemente che Saul. Dopotutto, Saul non aveva ucciso il marito di un'altra donna.

Ma Davide, si penti' immediatamente del suo peccato. Quando Nathan gli fece notare il suo grave atto, Davide non si giustifico'. Anzi, gridò immediatamente: "Dio, non privarmi del Tuo Spirito Santo! Tutto quello che voglio e' compiacerti, non voglio vivere per conto mio. So di aver fallito, ma ti prego, perdonami - purifica il mio cuore!"

Quando Saul fu colto in peccato, invece si aggrappo' al mantello di Samuele e gridò: "Non togliermi il regno, ti prego, stai con me, fa che io non faccia una brutta figura di fronte al mio popolo."

Saul si fece prendere dalle emozioni. Era più preoccupato di cosa la gente potesse pensare di lui, piuttosto del fatto che avesse contristato lo Spirito Santo!

Miei cari, l'orgoglio è uno spirito arrogante, irremovibile - che butta giù gli uomini! Ma un cuore rotto, uno spirito contrito, cattura il cuore del Signore. Non importa quello che hai passato o come tu abbia peccato verso l'Iddio Onnipotente; se tu sei come Pietro, se tu corri a piangere davanti a Lui dopo aver peccato - Egli sarà lì con te. Lui è sempre con coloro che hanno un cuore rotto e uno spirito contrito.

Nello scrivere questo messaggio ho pregato," Signore, fai di me una voce per te in questi ultimi giorni. Io so che non posso essere una voce per Te se Tu non mi cambi. Non posso parlare per Te fino a che le cose di questo mondo non avranno piu' alcun significato per me, fino a che io non sia l'immagine di Gesù Cristo. Ti prego, Signore - cambiami."

Perfino dopo aver pregato, mi sono sentito inadeguato - cosi' lontano da ciò che Dio vuole da me. Ho pensato: "Non penso che ce la potrò fare, non sarò mai abbastanza degno".

È a questo punto che il Signore mi ha dato vero messaggio! Lui mi ha detto, "Hai ragione David - tu non sarai mai santo abbastanza, né per il tuo livello e per le opere. Ma adesso, io non mi aspetto che tu faccia grandi cose per me. Io voglio che tu sappia, che perfino ora che tu stai pregando, Io sto lavorando fedelmente per te, per il Mio eterno proposito. Ed Io vedrò il Mio piano nella tua vita!"

Amati, il Signore vuole fare questo con ognuno di noi! Egli usa le cose deboli e folli di questo mondo per compiere i Suoi propositi. Noi tutti falliamo con il Signore; nessuno nella Sua chiesa è perfetto. Così ogni volta che noi siamo infedeli a Lui, Lui rimane fedele a noi!

Così, non guardare più ai tuoi fallimenti e alle debolezze e fissa i tuoi occhi sulle Sue fedeltà. Egli non può rinnegare Se stesso. Egli è interamente fedele alla Sua Parola - e vuole assisterti in tutte le tue battaglie! Alleluia!

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