Il giorno tremendo di cui nessuno vuole parlare
“Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.
Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia. Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace” (2 Pietro 3:10-14).
Un noto evangelista televisivo di recente ha stupito il nostro paese con un avvertimento profetico. Ha detto che Dio gli aveva rivelato che sta arrivando un improvviso attacco terroristico negli Stati Uniti, e che moltitudini di persone verranno uccise. Una profezia del genere era stata trasmessa in tutta la nazione da un altro evangelista televisivo molto rispettato.
Nelle ultime settimane ho ricevuto profezie da ministri sconosciuti ma pii che stanno lanciando questo stesso messaggio. Questi pastori stanno avvertendo: “Presto ed improvvisamente ci verrà addosso un grande disastro. Sarà così devastante che tutto il mondo sobbalzerà. Le cose non saranno più uguali”.
Sento ripetutamente i commentatori dei notiziari predire la stessa cosa: sta per accadere una terribile crisi mondiale. Credo che queste premonizioni da parte del mondo secolare sono il modo che lo Spirito di Dio sta usando per avvertire i non credenti. Ora anche le persone più malvagie sulla terra sentono nell’anima l’assillo di un giorno tremendo e orribile che si avvicina inevitabilmente e in maniera sempre più rapida.
Proprio in questo momento, il mondo giace in un disordine spaventevole. Penso alle orribili atrocità che stanno avvenendo a Darfur, nel Sudan. Sono morte oltre 300.000 persone, e altri 2 milioni sono diventati profughi. Mentre il mondo assiste con orrore allo spettacolo, incapace di fermare il massacro, le Nazioni Unite ormai corrotte rimangono paralizzate. Molti degli aiuti umanitari finiscono per sostenere le forze militari insorgenti.
Il terrorismo cresce sempre di più, e le potenze mondiali sono confuse. Le Nazioni Unite vengono scherzosamente definite “Missione Impossibile”, visto che il loro Consiglio di Sicurezza è disperatamente diviso. Nel frattempo, l’Iran e la Corea del Nord stanno facendo razzie per costruire degli arsenali nucleari, e l’Iran minaccia di cancellare Israele dalla cartina geografica. Per queste nazioni traditrici, ogni minaccia delle sanzioni dell’ONU è come uno scherzo. Sprezzano apertamente le risoluzioni solenni di quel corpo.
La maggior parte di esse non prestano neanche ascolto agli avvertimenti, come i re dal collo duro nella Bibbia che fecero a pezzi i profeti e ne disprezzarono le esortazioni.
In questo momento, la Cina sta crescendo a ritmo serrato come potenza globale, determinata a sostituire l’America come unica superpotenza mondiale. Il governo cinese sta spendendo miliardi di dollari in Africa, Sud America, nel Lontano Oriente e nell’America Latina, comprando l’influenza delle nazioni. Sembra ora che tutto sia fatto in o per la Cina.
Le nazioni del mondo e i loro rappresentanti non prestano ascolto agli allarmi che stanno risuonando. La maggior parte di essi non li sente neanche. Come i re dal collo duro nella Bibbia, che disprezzarono gli avvertimenti dei profeti, anche loro si beffano di quanto gli viene profetizzato.
Infatti, tutti quelli che odiano Cristo stanno schernendo. Il mondo secolare schernisce i predicatori che parlano di questi avvertimenti, li chiamano “uccelli del malaugurio”, dicono che sono fuori di testa. Proprio come predice la Scrittura, i beffardi di questo secolo affermano: “Tutte le cose continuano come è sempre stato dall’inizio dei tempi. Niente potrà fermare la prosperità del mondo. Va tutto bene”.
Il fatto è che quelli che amano le cose di questo mondo si scrolleranno di dosso ogni avvertimento e profezia. Questo vale anche per molti cristiani. Se un credente è dedito al conseguimento del benessere e del successo – se vuole una religione facile, una grazia a buon mercato – non volgerà l’orecchio ad un messaggio così duro.
Personalmente, sono scioccato per i tanti ministri di Dio che disprezzano apertamente quelli che avvertono dei tempi pericolosi che ci aspettano. Non capisco come fanno a sminuire ogni messaggio profetico. Pensateci:
- Proprio in questo momento, i responsabili della sicurezza nazionale stanno allertando gli Stati Uniti – allarme giallo, arancione e rosso e anche allarmi per l’aviazione.
- Gli ufficiali della sicurezza avvertono di possibili bombe chimiche piazzate da terroristi, e di moltitudini a rischio.
- Nella città di New York, ogni agenzia di sicurezza si è addestrata per sapere cosa fare quando capita un attacco. Le notizie riportano continuamente che questo attacco non è una questione di “se” ma di “dove”. Sarà solo una questione di tempo.
- Gli esperti della salute avvertono di pandemie mondiali, predicendo che milioni di persone moriranno. L’HIV/AIDS sta già devastando il mondo, coinvolgendo gran parte dell’Africa.
Come reagisce il corpo di Cristo a questi avvertimenti? In molte chiese non si parla nemmeno di atrocità, terrorismo o pandemie tragiche. Al contrario, i messaggi che si predicano da quei pulpiti sono conditi di storielle, battute e intrattenimento. È tutto un cibo spirituale per bambini, e non si parla dei giudizi a venire.
Eppure c’è la scritta sul muro, dichiarata dalle Scritture e riecheggiata dal mondo: si sta avvicinando un giorno terribile.
Sempre più predicatori stanno esortando i loro ascoltatori: “Dio ti vuole ricco. Vuole farti andare in prima classe. Perciò entra in questa classe proprio adesso”. Stanno cadendo nello stesso evangelo concentrato sul denaro che Gesù scacciò dal tempio ai suoi giorni.
Credo che Dio ami benedire il suo popolo, e ci sono promesse per tutti quelli che danno per i bisogni dei poveri, delle vedove e degli orfani. Non è un peccato essere prosperi. Molti credenti che sono stati benedetti finanziariamente sostengono missioni ed opere caritatevoli in tutto il mondo.
Eppure lo Spirito Santo in questo momento sta implorando il mondo, attraverso molte voci profetiche, e addirittura con la voce stessa del mondo. Si sta per avvicinare un terribile giorno del giudizio, eppure molte persone – fra cui moltitudini di cristiani – non ne vogliono parlare e nemmeno pensarci.
Se pochi ascoltano, allora a chi sono rivolte queste profezie? Perché il Signore le dà, se pochi vi prestano ascolto? Chi nel mondo udrà questi avvertimenti?
Penso a Geremia, Ezechiele ed altri profeti dell’Antico Testamento che avvertirono della caduta di Babilonia, la potenza mondiale di quei tempi. Profeti parlarono anche della distruzione dei Caldei, dei Medi, dei Persiani, dei Tiri. Eppure queste profezie non raggiunsero quelle nazioni pagane o i loro leader.
Persino Israele che si era allontanato da Dio beffava le voci che gridavano nel deserto. Allora perché Dio continuava ad avvertire? Chi avrebbe creduto a quelle notizie? E oggi, Dio a chi sta parlando?
Nel corso della storia, Dio ha sempre mandato i profeti con lo scopo di svegliare la sua sposa addormentata. Egli rivela che l’ora è tarda e sveglia il ministero e la chiesa che si è addormentato.
Mentre Dio parla attraverso uomini dai pulpiti nazionali, molte volte il Signore ha usato anche sentinelle umili, sconosciute e nascoste per consegnare i suoi avvertimenti. Ha preso predicatori che non avevano alcun interesse personale, uomini che trascorrevano del tempo con Dio in preghiera. Questi ministri sono disprezzati e ridicolizzati, definiti ignoranti e incolti. Eppure non hanno paura di rimproverare. Infatti, sono i “deboli” mandati da Dio per confondere i sapienti.
E solo quegli ascoltatori che non amano il mondo presteranno ascolto agli avvertimenti profetici pronunciati da questi profeti. Soltanto quelli che aspettano la venuta del Signore sentiranno il suono di questo messaggio nelle orecchie.
Per questo Dio avverte i suoi fedeli: perché quando arrivano i disastri improvvisi, non si facciano portare via dallo sgomento. Quando sopraggiungono gli eventi terribili, il popolo di Dio sa che quello che è avvenuto non è stato un caso o un atto sporadico di una nazione crudele. Ha la pace di Cristo nel cuore, sa che il nostro Dio è ancora padrone dell’universo.
In questo modo, il popolo di Dio sarà avvertito. E non cadrà nel panico quando i cuori degli altri esseri umani saranno annientati dalla paura vedendo tutte queste cose terribili accadere sulla terra.
Pietro dice che il giorno del Signore non sarà un giorno di gioia, ma di terrore. Promette l’improvvisa e inaspettata “dissoluzione di tutte le cose, con un calore fervente”.
Secondo Pietro, il giorno verrà improvvisamente, come “un ladro di notte”. E sarà accompagnato da un grande rumore. Immaginate: gli elementi stessi che si scioglieranno per il calore elevato, come un grande fuoco consuma e dissolve tutto nel suo percorso.
Cosa faremo noi durante questi eventi? Un rispettato teologo ha scritto: “Pare un olocausto nucleare”. Anche se quest’uomo non dovesse aver ragione, è chiaro che Pietro sta parlando di un evento cataclismico e globale.
Perciò a chi sta rivolgendo queste parole l’apostolo? A chi sta profetizzando? Pietro ha scritto quest’epistola ai “carissimi”, il residuo fervente dei credenti: “Carissimi, cerco di tener desto il vostro genuino modo di pensare facendo appello alla vostra memoria” (2 Pietro 3:1).
In breve, Pietro sta dicendo ai suoi lettori che sta per profetizzare un messaggio che nessuno vorrà udire – nessuno, tranne il residuo amato. E, secondo Pietro, sarebbe stata una parola così potente, da venire beffata e derisa. In effetti dice a questi credenti: “Verranno i beffardi. E prenderanno in giro le profezie sia dei profeti dell’Antico Testamento che degli apostoli attuali”.
Notate cosa dice poi Pietro: “I cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi” (2 Pietro 3:7).
Ecco la stessa parola che Dio diede alla generazione di Noè, che giudicò mandando un diluvio. È anche la stessa parola che Dio mandò a Sodoma e Gomorra, una società che fu giudicata con il fuoco. Ora Pietro dice che questa stessa parola viene da Dio, che “riserva il fuoco per questo giorno” (3:7).
Ogni qualvolta sentiamo le parole come quelle di Pietro, la nostra prima reazione è quella di indietreggiare. Pensiamo: “Ci sono così tante cattive notizie oggi, che ci stressano. In tutto il mondo succedono così tante tragedie. Perché dobbiamo prestare ascolto ad un messaggio del genere?”.
Infatti, molti cristiani inorridiscono al messaggio di Pietro. Dentro di loro si chiedono: “Perché dovrei ricordarmi di tutto ciò? Perché queste cose non accadono e basta?”.
Ma Pietro ci spiega perché questo messaggio deve essere udito: “Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia” (2 Pietro 3:11).
Ecco il succo della profezia di Pietro. Alla luce dell’improvvisa dissoluzione di ogni cosa, gli eletti di Dio dovrebbero controllare il proprio comportamento. Quelli che aspettano l’adempimento della profezia biblica dovrebbero essere conformi all’immagine di Cristo, nella conversazione, nella condotta e nel pensiero.
Pietro diceva che il Signore non tarda ad adempiere la sua promessa, come molti pensano. In altre parole, Dio non ha ancora rilasciato il fuoco che tiene in serbo, e per un motivo. Non permette che la coppa dell’iniquità trabocchi. No, il Signore trattiene i suoi giudizi per la sua infinita pazienza verso i peccatori, “non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento” (3:9).
Tuttavia non culliamoci: il fuoco giungerà. E per questo motivo, dobbiamo fare “in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace” (3:14).
Tragicamente, molti si stanno conformando a questo mondo piuttosto che a Cristo. Molte chiese somigliano sempre di più al mondo secolare, e non proclamano altro che un messaggio di auto-aiuto. Quasi non fate differenza fra chiese del genere e i programmi motivazionali secolari.
Che tragedia, andare dalla parte sbagliata in un periodo come questo. Eppure, nonostante tutte queste cose, Cristo sta chiamando i suoi eletti ad avvicinarsi a Lui, e ad esaminare il proprio comportamento alla luce della Sua Parola.
Quando Cristo camminò sulla terra, anche lui avvertì di un grande disastro che sarebbe giunto su Gerusalemme e su Israele. Infatti, ai tempi degli apostoli – specialmente ai giorni di Paolo – si parlava molto dei “colpi di Gesù” e dei suoi insegnamenti difficili.
Quando giunse sulla scena l’apostolo Paolo, nella chiesa imperversavano dottrine di demoni guidate dalla carne. Erano sorti falsi profeti e stavano facendo seguaci nelle chiese pentecostali. Erano apparsi predicatori empi, sotto forma di angeli di luce, che portavano dottrine di demoni.
Nel frattempo, nel mondo esterno, l’omosessualità dilagava. Nell’Impero Romano, la perversione sessuale e le cattive abitudini sessuali erano all’ordine del giorno. Veniva esaltato l’io, la carne veniva adorata, e l’orgoglio dominava. Persio il tempio di Gerusalemme era diventato un covo di ladroni, ed i suoi pastori erano concentrati solo sui soldi.
Paolo disse di questa società: “E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo ripieni d'ogni ingiustizia fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa frode, malignità, ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi ideatori di cose malvagie, disubbidienti, al genitori, senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati” (Romani 1:28:31).
Mi sembra che Paolo stia descrivendo i nostri tempi. Era ben consapevole della profezia del Signore sulla distruzione totale che stava per giungere. Sarebbe presto arrivato il giorno in cui Gerusalemme sarebbe stata distrutta dal fuoco. Il tempio e la città sarebbero stati rasi al suolo.
Quell’olocausto si compì nel 70 d.C., proprio come avevano profetizzato Paolo e Gesù. Fu una scena così orribile, una tragedia di proporzioni così epiche, che nessuno poteva immaginarsela.
Ecco il messaggio predicato da Pietro.
“Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza portati via dall'errore degli empi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo” (2 Pietro 3:17-18).
Questo invece fu il messaggio predicato da Paolo:
“Camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio” (Colossesi 1:10).
Considerando il messaggio degli apostoli, quale sarà la parola che verrà pronunciata alla società che sta per essere giudicata ai nostri tempi?
È Paolo a pronunciarla, ed è diretta agli amati di Cristo: “La mia preghiera per voi è che perseguiate l’intimità, cresciate nell’intendimento spirituale, e camminate in modo degno di Cristo” (Colossesi 1:9-10, parafrasi mia).
Perciò, cosa è necessario per camminare in maniera degna? Ce lo dice Paolo:
“Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi” (Colossesi 3:12-13).
Paolo ci sta dicendo, in altre parole: “Ecco la mia parola per voi in questi periodi critici. Alla luce dei tempi difficili che sapete stanno giungendo, dovete misurare il vostro cammino con il Signore”.
In altre parole, dobbiamo chiederci: “Sto diventando sempre più simile a Cristo? Sto diventando sempre più paziente, o mi arrabbio facilmente? Sono più gentile o più irascibile? Sono più disposto a perdonare o tengo più il broncio e il risentimento? Sopporto gli altri? Mi rivesto delle debolezze e delle colpe altrui o voglio avere sempre ragione?”.
Paolo sta suggerendo che, alla luce di quel giorno futuro, non importa quali opere abbiamo compiuto o quali azioni caritatevoli abbiamo fatto. Non importa quanto siamo stati gentili con gli estranei o quante anime abbiamo salvato; rimane sempre questa domanda: siamo diventanti sempre più amorevoli, pazienti, disposti a perdonare e a sopportare?
Esaminare il proprio cammino con Cristo significa non guardare a quello che facciamo, ma a cosa siamo diventati.
Un cammino del genere non si può ottenere solo con gli sforzi umani. Non si raggiunge solo con l’auto-determinazione, dicendo semplicemente: “Diventerò un credente del genere”. Piuttosto, è un’opera dello Spirito Santo, attraverso la fede nella sua Parola.
Prima di tutto, leggiamo queste parole e crediamo si tratti di un appello divino nei nostri confronti, ad esaminare noi stessi. Perciò chiediamo allo Spirito di mostrarci chi siamo veramente, e di misurarci con la sua Parola. Poi chiediamo allo Spirito Santo di aiutarci a cambiare.
Vedete, tutti noi siamo conformati, che sia a Cristo o al mondo. Più un cristiano invecchia, più dovrebbe somigliare a Cristo. I nostri matrimoni non dovrebbero essere un inferno sulla terra. I figli delle famiglie cristiane dovrebbero vedere i genitori diversi, che diventano sempre più comprensivi, amorevoli e gentili. È questo che definisce la maturità in Cristo.
Ora capisco quello che stanno dicendo Pietro e Paolo, e cioè: “Non abbiate paura di quello che succederà. Osservate la Parola di Dio ricordando ogni volta tutte le cose. E nel frattempo, lasciate che lo Spirito Santo vi renda diversi, persone sempre più simili a Cristo”.
Dio ha stabilito che tutte le nostre sofferenze, tutte le nostre afflizioni, tutte le nostre prove più gravi ci avvicinino sempre più a Lui. Infatti, il dolore e la sofferenza o ci induriscono o ci portano alla dipendenza totale dall’amore del Padre. O finiamo per smettere di pregare e di confidare in Lui, o Gli affidiamo tutte le nostre preoccupazioni e il nostro futuro.
Ci è stata data la forza interiore di dire: “Nessuna di queste cose mi può smuovere”. È questo il messaggio di Dio per noi in questi ultimi tempi. Alleluia!