Il nostro Dio può mettere a posto qualsiasi cosa

Probabilmente ricordate il racconto della Genesi, nel quale Dio apparve ad Abrahamo. Il patriarca sedeva davanti all'ingresso della tenda, durante l'ora calda del giorno, quando tre uomini gli comparvero improvvisamente davanti, in piedi sotto un albero. Abrahamo andò fuori ad incontrarli, preparò del cibo e s'intrattenne con loro.

Durante la conversazione, il Signore chiese ad Abrahamo dove fosse Sara, sua moglie. Dopo di che, Dio disse qualcosa di incredibile: "Ecco, Sara tua moglie avrà un figliuolo" (Genesi 18:10).

In quel momento, Sara era dentro la tenda, ed ascoltava la conversazione. Quando sentì questa cosa, ne rise. "Impossibile", pensò. Ormai aveva superato l'età per avere bambini, ed Abrahamo era troppo vecchio per generare un figlio.

Tuttavia, quando Dio udì la risata di Sara, disse: "Perché mai ha riso Sara, dicendo: Partorirei io per davvero, vecchia come sono? V'ha egli cosa che sia troppo difficile per l'Eterno?" (versetti 13-14).

Oggi sto scrivendo questo messaggio, perché ai giorni nostri Dio sta facendo ai suoi figli la stessa domanda: c'è qualcosa di troppo difficile per il Signore? Ciascuno di noi deve affrontare personali difficoltà nella sua vita. Ed in mezzo ad esse, Dio domanda: "Credi che per me ci possa essere qualche problema troppo difficile da sistemare? O credi che io possa operare anche senza di te, anche se pensi che sia impossibile?".

Gesù ci dice che "le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio" (Luca 18:27). Credi in questa parola del Signore? Accetti l'idea che egli possa fare l'impossibile nel tuo matrimonio, in famiglia, sul lavoro, nel tuo futuro?

Agli altri, siamo pronti a dire che può. Quando i nostri cari attraversano tempi difficili, diciamo loro: "Tieni duro e volgi lo sguardo verso l'alto. Il Signore è potente. Non cessare di aver fiducia in lui. È l'Iddio dell'impossibile".

Mi chiedo, tuttavia, se noi crediamo in queste verità per noi stessi. Sara, che dubitò del Signore, avrebbe dato questo consiglio ai suoi amici. Immagina che ella sentisse parlare di qualche brava coppia in una situazione del genere, persone fedeli che volevano un bambino ma erano troppo anziane per averlo. Credevano che Dio avesse promesso loro un figlio, ma ora stavano diventando troppo vecchi per averlo. Pian pianino, stavano perdendo fiducia nel loro sogno.

Se aveste chiesto a Sara cosa poter dire, ella avrebbe probabilmente risposto: "Dite loro di tener duro. Che non perdano la speranza di vedere realizzato il loro sogno. Servono un Dio che compie l'impossibile. Egli metterà a posto ogni cosa".

Però, quando si trattava di se stessa, Sara aveva difficoltà a credere. Quanti cristiani, oggi, sono nella stessa situazione! Proclamiamo con sicurezza la potenza di Dio per gli altri, ma non crediamo nella sua parola per quello che riguarda noi stessi.

 

 

Non basta semplicemente credere in Dio come creatore, formatore di tutte le cose. Dobbiamo anche credere che egli è l'Iddio che desidera fare cose impossibili nella nostra vita. La Bibbia lo dice molto chiaramente: se non crediamo questo di lui, non crediamo affatto in lui.

A mio avviso, se uno dubita che Dio possa fare miracoli, nessun consiglio potrà mai servire a qualcosa. Non fraintendete: non sono contro i consigli cristiani. Ma è perfettamente inutile darne a qualcuno che non sia veramente convinto che Dio può sistemare il suo problema, non importa di che cosa si tratti.

Essendo un pastore, e dovendo dare consigli, so di non poter offrire nulla ad una coppia che non creda che Dio possa salvare l'unione. Agli interessati le cose potranno sembrare assolutamente senza speranza, e forse penseranno che per anni non hanno costruito che risentimento ed amarezza. Ma devono essere convinti del fatto che Dio possa fare l'impossibile.

A queste coppie dico sempre: "Si, vi consiglierò, ma prima vi devo chiedere: credete veramente che Dio possa mettere a posto il vostro matrimonio? Avete fede che, non importa quanto vi possano sembrare impossibili le cose, egli ha la potenza per rimettere a posto la vostra relazione?".

Alcuni rispondono: "Ma tu non sai cosa sto attraversando col mio partner. Sono stato ferito profondamente. La mia ferita supera di molto ogni immaginazione". Questo tipo di risposta mi dice che essi hanno accettato le bugie del diavolo. Egli li ha convinti che la situazione è senza speranza. Tuttavia, Gesù ha parlato chiaramente a ciascuno dei suoi figli: "... le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio" (Luca 18:27).

Dappertutto, nella nazione, ci sono cristiani che stanno fallendo nei loro matrimoni. Stanno divorziando anche alcuni miei amici pastori. Quando parliamo della loro situazione, mi rendo conto del fatto che essi non credono che il matrimonio possa essere sanato. Semplicemente, non credono che Dio possa fare l'impossibile per loro.

Ci sono anche delle coppie cristiane che si arrendono e smettono di combattere perché non desiderano veramente che il matrimonio sia rimesso a posto. Molti coniugi che vengono a chiedermi consigli hanno già deciso, in cuor loro, di abbandonare il rapporto. L'unico motivo per cui sono lì è perché desiderano la mia approvazione sulla decisione che hanno già preso.

Cari, nessun consigliere al mondo può aiutarvi se non credete in maniera assoluta nella parola di Dio a questo riguardo: nella tua vita, nulla è oltre la sua capacità di mettere le cose a posto. Altrimenti, il tuo cristianesimo è perfettamente inutile, visto che non credi che Dio possa arrivare a fare certe cose. Non credi veramente in lui come nell'Iddio dell'impossibile.

La moglie di un pastore mi ha scritto recentemente parlandomi del vizio di suo marito, che è quello di mentire. Le bugie di quest'uomo sono talmente evidenti, che egli è stato colto in fallo una volta dopo l'altra. Anche se la gente della chiesa lo ha messo di fronte al suo problema, lui continua a negare.

La moglie scrive: "Mi vergogno di mio marito. I nostri ragazzi non credono in lui. Predica un messaggio potente, ma non riesce a dire la verità, perché non ha la verità in se stesso". Poi chiude la lettera: "Sto valutando di lasciarlo".

Ho simpatia per questa cara donna. Però, so che non è convinta che Dio possa fare l'impossibile. Ha creduto in Dio fino ad un certo punto, poi ha deciso di lasciar perdere. Ma per un cristiano il divorzio non è mai una possibilità, almeno fino a quando il compagno non ti aggredisca fisicamente. Solo in quel caso potresti lasciarlo definitivamente. In tutti gli altri casi, il Signore dice molto chiaramente: "Io sono il tuo Dio, e posso mettere a posto le cose".

Ecco quello che avrei voluto che scrivesse questa donna: "Mi rendo conto del fatto che i miei ragazzi sono diventati eredi del difetto di mio marito. So che probabilmente perderà il pulpito, a motivo del suo peccato persistente. Ma so di servire un Dio che può sistemare ogni problema. Credo che egli può salvare il matrimonio, rimettere a posto la famiglia, e ricostruire la nostra chiesa. Così, continuerò a tener duro con mio marito, costi quel che costi. Voglio credere che quello che Dio dice è la verità, che nulla è impossibile per lui".

 

 

In Marco 9, un uomo disperato portò il figlio indemoniato dai discepoli di Gesù, chiedendo liberazione. Il ragazzo non era semplicemente disadattato o ribelle. Era pieno di spiriti cattivi, che controllavano ogni sua azione. La situazione era ben conosciuta in tutta la regione, tanto che probabilmente, quando gli altri genitori lo vedevano avvicinarsi, correvano a chiudere in casa i loro ragazzi.

Questo povero ragazzo era considerato completamente senza speranza. Era sordo e muto, e quindi non poteva far altro che emettere dei suoni gutturali. Schiumava dalla bocca come un cane arrabbiato, fisicamente era pelle ed ossa, distrutto nel suo conflitto spaventoso. Il padre lo doveva sorvegliare sempre, perché i demoni cercavano continuamente di gettarlo nel fiume più vicino, in un lago, o nel fuoco, cercando di ucciderlo.

Mi domando quante volte questo padre s'era dovuto tuffare in qualche stagno per ripescare il figlio e rianimarlo. Anche il solo impedirgli di ammazzarsi doveva essere un impegno continuo. Immaginiamo quante ferite e bruciature dovevano martoriare il corpo di quel giovane. Il cuore di suo padre doveva spezzarsi ogni giorno, nel vederlo in quelle condizioni, senza che alcuno potesse aiutarlo.

Ora, mentre il padre stava davanti ai discepoli, Satana cominciò a manifestarsi nel ragazzo. Cominciò a schiumare dalla bocca e a rotolarsi per terra, contorcendosi e rotolandosi violentemente. Le scritture dicono che i discepoli avevano pregato per lui, forse anche per un bel po', ma non era successo alcunché.

La situazione doveva apparire impossibile. Gli scribi increduli si raccolsero subito tutt'attorno, chiedendo: "Perché il ragazzo non è guarito? Forse è un caso troppo difficile per il vostro Signore? In questo genere di situazioni, il diavolo è più forte?".

Ma poi sulla scena giunse Gesù. Quando chiese cosa stesse succedendo, il padre rispose: "Ho portato mio figlio ai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo. È un caso senza speranza". Gesù rispose semplicemente: "Ogni cosa è possibile per chi crede" (Marco 9:23). Cristo stava dicendo a tutti i presenti: "Credete forse che io possa affrontare qualsiasi situazione, tranne quelle che sono sotto il controllo del diavolo? Vi dico che non c'è problema, né circostanza impossibile, che io non possa mettere a posto".

Poi, con una sola parla, Gesù fece in modo che l'impossibile diventasse realtà: "... sgridò lo spirito immondo, dicendogli: Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più" (versetto 25). A quel punto, il ragazzo cadde a terra come morto, Ma, dice la scrittura, "Gesù lo sollevò ed egli si alzò in piedi" (versetto 27).

Potete immaginare la gioia di questa scena? Quel ragazzo libero e purificato deve aver corso ad abbracciare il padre. Ed il cuore del padre veniva meno per la gioia. Dio aveva messo a posto ogni cosa.

Ora, perché lo Spirito Santo spinse Marco ad includere questo racconto nel suo vangelo? Credo che fosse affinché da quel momento tutti i genitori sapessero di dover aver fiducia che Dio può fare l'impossibile per i loro figli. Il Signore stava dicendo: "Posso rimettere a posto chiunque e qualsiasi cosa. Se voi semplicemente lo credete, tutte le cose vi saranno possibili, per mio mezzo".

In tutto il mondo, moltitudini di genitori cristiani sono in agonia, perché i loro figli sono sotto il potere del diavolo. Nella nostra chiesa stessa, vedo la sofferenza delle madri che viaggiano in autobus da uno Stato all'altro, per andare a trovare i figli in prigione. Conoscono la sofferenza di sedere dietro una sottile lastra di vetro, guardando un ragazzo che una volta era così buono. In qualche modo, è rimasto catturato dalla droga, e poi ha cercato di fare qualche furto, per pagarsi il vizio. Adesso è in prigione, e sta diventando sempre più duro. Ella ha pregato per anni, ma adesso sta per perdere la speranza. Non crede che potrà mai vederlo cambiato.

Vedo anche padri col cuore rotto, che mai avrebbero pensato che le figlie potessero darsi alla droga. Vedono la loro piccola bambina mentre a scuola si ritrova nel gruppo sbagliato e rimane intrappolata. Dopo che è diventata così ribelle, il papà ha dovuto chiederle di andarsene via di casa, vista la cattiva influenza che ha sui fratelli più piccoli. Adesso sta per le strade, vendendo se stessa, per pagarsi il vizio. E il padre, di notte, piange fiumi di lacrime. Crede di averla perduta per sempre.

Conosco un padre che era andato nei bassifondi per andare a cercare il figlio tossicodipendente. Aveva dovuto chiedere in giro, finché uno spacciatore non gli disse che il figlio era in un certo ritrovo. Quando l'uomo entrò, vide soltanto l'ombra del ragazzo che aveva conosciuto. Il corpo s'era ridotto ad uno scheletro per colpa delle droghe. Quando il padre gli chiese di tornare con lui a casa, il giovane non alzò neppure lo sguardo, semplicemente gli rispose: "Vattene, questa è la mia vita, ormai".

Qual padre dal cuore rotto se ne andò piangendo in mezzo alla strada: aveva perso ogni speranza ed era in agonia: "Lì c'è mio figlio. Sta morendo, e non vuole che io l'aiuti".

Il diavolo ha detto a questi genitori che i loro figli sono senza speranza, e che i loro problemi non potranno mai essere risolti. Li ha convinti di una grande bugia: che Dio non è in grado di aiutarli.

Forse pensi che il tuo marito non salvato sia senza speranza, che non verrà mai a Gesù. O forse, hai perso le speranze riguardo a tua moglie, che la sera ti lascia solo per andare a divertirsi. Ma nessuno è tanto lontano, che Dio non possa raggiungerlo e mettere le cose a posto. Conosco molti coniugi cristiani che oggi testimoniano: "Ho pregato per anni per il mio compagno. Poi, un giorno, quando avevo perso le speranze, Dio si fece vivo, salvando e liberando il mio caro".

Non dobbiamo mai perdere le speranze riguardo a nessuno, perché niente è impossibile a Dio.

Dio vuole riportare alla vita qualsiasi
cosa tu abbia pianto come morta.

Marco 5 racconta la storia di Iairo, il disperato capo di una sinagoga che chiese a Gesù di guarire la figlia. Questa dodicenne era pericolosamente vicina alla morte, e Iairo implorò Cristo di venire a casa sua e metter le mani su di lei.

Gesù gli accordò di andare con lui. Ma prima si fermò per la strada, per guarire una donna che aveva un flusso di sangue (era quella donna che fu guarita quando toccò il lembo del suo vestito). Mentre Gesù si attardava, giunse un messaggero, con la tragica notizia: la figlia di Iairo era già morta: "Tua figlia è morta; perché incomodare ancora il Maestro?" (Marco 5:35).

Il cuore di Iairo si fermò per l'angoscia. Pensò: "Se solo fossimo giunti in tempo. Ora è troppo tardi. Mia figlia è morta". Ma Gesù lo rassicurò: "Non temere; soltanto continua ad aver fede!" (versetto 36).

Mentre si avvicinavano alla casa di Iairo, sentirono i suoni del lutto e i lamenti. Erano i familiari ed i vicini di Iairo, che piangevano per la bambina. Immaginate il contrasto di questa scena: Ecco qui Dio in carne, il creatore dell'universo, capace di fare qualsiasi cosa, eppure essi piangevano alla sua presenza. In poche parole, stavano testimoniando: "Dio può fare qualcosa solo fino a quando c'è un qualche segno di vita. Ma ora che la vita è svanita, invocarlo non serve più a niente. Neanche lui può rimettere a posto una situazione come questa".

Quanti cristiani oggi non invocano più il Signore, perché pensano che il loro problema è senza speranza? Moltitudini hanno fiducia in Dio solo finché qualcosa non muore, nella loro vita. Non mi riferisco alla morte di una persona, sto parlando della morte di un matrimonio, un'amicizia, un sogno, la speranza per un parente non credente, qualcosa che si ritenga non sia più possibile sistemare, cambiare o ripristinare.

Gesù rimproverò quel genere di incredulità. Egli disse alle folle che piangevano a casa di Iairo: "Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme" (versetto 39). Egli stava affermando: "La situazione non è quella che voi vedete o pensate. Voi pensate che ogni speranza sia finita. Ma io vi dico che c'è rimedio". Poi entrò nella stanza dov'era la ragazza, e dicendo soltanto una parola, la riportò alla vita: "subito la ragazza si alzò e camminava" (versetto 42).

Perché lo Spirito Santo include questo racconto nel vangelo di Marco? Per mostrarci che nulla è troppo "morto", troppo andato, perché egli non possa riportarlo alla vita. Egli sta dicendo: "Abbiate fiducia che io possa mettere a posto il vostro problema. Non è mai troppo tardi perché io possa operare".

Quando invece diciamo che Dio non può mettere a posto qualcosa, lo dichiariamo bugiardo. Giovani scrive: "... chi non crede a Dio, lo fa bugiardo" (I Giovanni 5:10). Sei come gli amici ed i parenti di Iairo, che se ne stavano a torcersi le mani dicendo quanto la situazione era senza speranza? Se te ne stai a soffrire e a preoccuparti, senza mai testimoniare: "Il mio Dio può fare l'impossibile", stai dicendo al mondo che Dio è un bugiardo.

 

 

Con una sola parola, Dio può rimettere a posto tutto ciò che sembrava morto nella nostra vita. Forse hai problemi finanziari, e non riesci a pagare le bollette? La stessa cosa succedeva ai discepoli del Signore, ed egli sistemò la faccenda in maniera soprannaturale.

Quando arrivò il momento di pagare le tasse, Cristo ed i suoi discepoli non avevano i soldi che occorrevano. Come fece il Signore a sistemare la faccenda? Mandò Pietro a prendere un pesce. Gesù gli disse che nella bocca del pesce avrebbe trovato una moneta, che sarebbe stata sufficiente a pagare la tassa per entrambi.

Riesco ad immaginare quello che deve aver pensato Pietro: "I soldi delle tasse dentro la bocca di un pesce? Questa devo proprio vederla. Sono pescatore da una vita, e dentro la bocca dei pesci ho visto tante cose, vermi, ami, alghe, ma monete, mai". Ciononostante, Pietro tirò su il primo pesce che prese, gli aperse la bocca e ci trovò una moneta luccicante. La somma era sufficiente per pagare le tasse, proprio come aveva detto Gesù.

Perché lo Spirito indusse gli scrittori del vangelo a riferirci questa storia? E perché Gesù decise di sistemare la situazione per mezzo di un miracolo? Perché non raccolse più semplicemente un'offerta, o non mandò i discepoli a lavorare, per un giorno, per guadagnare i soldi per le tasse?

Credo che Gesù si mosse in maniera soprannaturale, perché voleva dimostrare ai suoi discepoli che per loro avrebbe fatto l'impossibile. Egli può risolvere ogni bisogno finanziario, crisi familiare o problema che noi stessi non riusciamo ad affrontare.

Egli voleva che sapessimo che lui è lo stesso Dio che nutrì Elia col pane portato dai corvi, impedì al vaso della vedova di esaurirsi durante la carestia, salvò quell'altra vedova dai creditori, consentendole di riempire grandi giare con l'olio di un piccolo vaso, nutrì una folla di cinquemila, e poi un'altra di quattromila, con pochi pesci e qualche pagnotta. Egli sa che in certe occasioni della vita, può aiutarci solo un miracolo. E vuole assicurarci che per noi farà cose impossibili, in qualsiasi frangente.

Naturalmente, noi possiamo contare sulle promesse di Dio di fare dei miracoli in nostro favore. L'ho fatto tanti anni fa, quand'ero un pastore ventenne. Pensavo di avere avuto una buona idea per il mio ministero, ma non avevo consultato il Signore, prima di andare avanti. A causa di ciò, mi ritrovai con un debito di 5.000 dollari, senza poterlo pagare. Oggi, una cifra del genere sarebbe l'equivalente di 25.000 dollari.

Disperato, cominciai a proclamare tutti i passi della Bibbia che dicevano: "Dio supplirà ad ogni vostro bisogno". Poi, un giorno, in preghiera, sentii una bella voce che mi diceva: "David, domani a mezzogiorno vai sulla Chester Street e passeggia sul lato sinistro della strada. Ti verrà incontro un uomo con una busta contenente 5.000 dollari. Quest'uomo è un mio angelo, e ti metterà quella busta nelle mani".

"Grazie, Signore" pensai "tu sei veritiero e fedele". Il giorno dopo, a mezzogiorno, camminavo per la Chester Street, aspettando l'apparizione di quell'uomo. Quella cittadina contava circa 1.200 persone, e nessuno passeggiava per le strade durante il giorno, perché tutti erano al lavoro. Così, per un bel pezzo, non vidi anima viva. Continuai a passeggiare per quasi un'ora, meravigliandomi: "Signore, dov'è?". Ad un certo punto, arrivò un tale, ma sapevo che non era un angelo, perché stava gettando via una cicca.

Alla fine tornai a casa disperato. Pregai: "Signore, come è potuto avvenire che fossi ingannato in questo modo? Adesso cosa devo fare? Per favore, Padre, perdonami per non avere avuto fiducia in te. Metto tutta questa faccenda nelle tue mani".

Qualche giorno più tardi, mi telefonò un membro della chiesa. Egli disse: "Ho saputo della tua necessità, e conosco qualcuno che potrebbe aiutarti. È un funzionario di banca cristiano, che vive in un'altra città. Perché non gli telefoni?".

Contattai il funzionario, ed egli fece per me qualcosa di inaudito a quel tempo: mi fece un credito di 5.000 dollari, senza garanzia, dicendomi: "Potrai pagare il debito con 50 dollari al mese".

Dio sistemò la situazione. Ed attraverso tutto questo, mi insegnò la lezione: "Davide, avrei potuto mandarti un angelo che ti consegnasse quel denaro. Ma ho voluto che tu imparassi qualcosa, perché ti amo. Se non ti avessi insegnato queste cose, tu continueresti a prendere decisioni avventate, ed oggi avresti debiti per 100.000 dollari".

Imparai che anche se devo credere che il Signore può fare l'impossibile, non posso aspettarmi che un angelo appaia improvvisamente e mi liberi dalle conseguenze delle mie scelte irresponsabili.

 

 

Qualche tempo fa, ricevemmo una lettera che spezzava il cuore, da parte di un detenuto. Egli scriveva: "Pastore David, sono un pervertito, e sono in prigione a causa del mio vizio. So che non sono nato così, ma questo è quello che sono diventato. Sono stato sposato tre volte, ed ho quattro bambini".

"La verità è che mi piace qualsiasi cosa che sia perversa. Qualunque cosa tu possa immaginare, probabilmente io l'ho fatta. Voglio smetterla, ma non riesco. In passato ho smesso di fumare spinelli, senza problemi. Per un po' di tempo, sono stato capace anche di tenermi lontano dalla pornografia. Credo veramente nella potenza guaritrice di Dio. Ho implorato, pianto e supplicato per riceverne aiuto. Ma non sembra che riesca a trovare via d'uscita dal mio problema con la perversione".

"Ho sempre il desiderio di fare la volontà di Dio, ma vengo sempre spinto da quei desideri e ricado nella lussuria. Ho mentito a Dio, promettendo di non farlo più, ma ci ricasco sempre".

"Soffro perché ho fatto stancare il Signore. Quando vado in cappella, mi sento doppio. Ci sono molti uomini che mi stimano, perché ho dato loro dei buoni consigli, che però non ho saputo mettere io stesso in pratica. Suono il piano e canto nella cappella, ma non mi sento a posto, perché in effetti non lo sono".

"Preferirei morire ed andare all'inferno, piuttosto che fare del male ad un altro innocente. Ma non voglio andare all'inferno. Voglio servire Dio, e voglio il suo amore. Sono in trappola, perché odio quello che faccio, ma in qualche modo lo amo anche. Non so che fare".

Dico a questo giovane: Non arrenderti. Dio può rimettere a posto la tua mente pervertita. Vuole portare guarigione in te.

Ci fu un periodo nel quale mi convinsi che non fosse possibile che gli omosessuali potessero cambiare, perché avevamo visto molto poco delle guarigioni divine in loro. In passato, la nostra organizzazione aveva una casa per omosessuali, ma finì con un disastro. Tutti i programmi relativi alla droga e all'alcol funzionavano, ma con gli omosessuali vedevo scarso successo.

Allora il Signore cominciò a mandarmi testimonianze di omosessuali che erano stati liberati dal loro legame. Ricevevo anche notizie di persone liberate dalle peggiori perversioni sessuali. Oggi, dico a tutti, con il cuore in mano: "Se vuoi libertà, Dio la può dare, non importa quale sia la tua lotta. Egli può distruggere il tuo vizio e liberarti.

Però, devi credere che nella tua vita nulla è impossibile per Dio. Non c'è legame diabolico che egli non possa sciogliere.

Così, santo diletto, sii costante nella fede, credi che Dio possa assolutamente cambiare e trasformare la tua vita. Se egli soccorse la povera vedova, il ragazzo indemoniato, la figlia di Iairo, può provvedere anche per te. Il nostro Dio può mettere a posto tutto.

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