Il Suo occhio è sul passero

Tutto il mondo trema per lo scoppio di atti di terrorismo e di calamità in tutta la terra. Ogni giorno ci svegliamo per apprendere un altro disastro. Alcuni osservatori dicono che stiamo per vedere l’inizio della Terza Guerra Mondiale.

Prima, i terroristi hanno fatto saltare i treni in Spagna, poi tanta gente è morta per le esplosioni dei treni in India. In Pakistan un disastroso terremoto ha devastato intere città, lasciando migliaia di persone senza tetto, affamate e doloranti. Moltitudini in Estremo Oriente stanno ancora soffrendo per le conseguenze dello tsunami.

Poi sono arrivati i disastri devastanti in America. Prima, una serie di uragani da record hanno schiaffeggiato ripetutamente la Florida – e poi ha colpito Katrina. L’America è rimasta a guardare una delle sue maggiori aree metropolitane che quasi veniva rasa al suolo, insieme ad altre importanti città costiere del Golfo. Nelle ultime settimane, sono scoppiati grandi incendi nel Sud e nell’Ovest, e migliaia di acri di foreste sono andati in fumo in Texas, nell’Oklahoma e in California.

Mai nella nostra storia ci sono stati così tanti fuochi consumenti e uragani agguerriti. Ma lo scompiglio non sta avvenendo semplicemente qui. La terra sta sperimentando un caldo da record, che ha provocato massicci diluvi, piogge torrenziali e uragani.

E il mondo trema guardando un dittatore pazzo che spara i missili in Corea del Nord.

Kin Jong II è in corsa per produrre almeno sette bombe nucleari da guerra, mentre la sua nazione sofferente e oppressa muore di fame. I leader del mondo sono sconcertati e non sanno come fermare la minaccia di questo uomo insano alle altre nazioni.

Nel frattempo, un altro dittatore pazzo e posseduto è al governo in Iran, un’altra nazione che è in corsa per produrre armi nucleari. Questo dittatore e i suoi pazzi mullah si vantano di poter distruggere Israele radendola al suolo.

Nel frattempo, minacciano il resto del mondo perché non interferisca con i loro piani nucleari, avvertendoli che taglieranno le provviste del petrolio a chiunque lo farà.

Poi, più recentemente, c’è la terribile notizia che Israele ha fatto rappresaglie contro Gaza e il Libano. Il conflitto si sta spandendo rapidamente, con missili che cadono su entrambi i lati, uccidendo a dozzine i civili. Tutto il mondo trattiene il fiato mentre guarda le notizie, temendo una guerra del Medio Oriente in vaste proporzioni.

I capi di Israele hanno detto chiaramente di non tollerare una minaccia nucleare dall’Iran. La loro unica speranza è quella di bombardare tutti i siti nucleari iraniani. Le potenze del mondo invocano il cessate il fuoco nella regione, ma non durerà a lungo, come ogni altro conflitto nella storia di Israele sin dal 1948. Sembra inevitabile una grande conflagrazione in Medio Oriente.

Mentre tutte queste orrende calamità irrompono da ogni lato – guerre, terrorismo, disastri naturali, minacce nucleari – c’è un’altra cosa che minaccia l’umanità. Gli scienziati di tutto il mondo sono preoccupati man mano che monitorano l’influenza aviaria. Avvertono che se questa peste mortale mutasse agli umani, provocherebbe una pandemia mondiale. (Mentre scrivo queste cose, sono già morte quindici persone). Gli esperti speculano che una mutazione del genere spazzerebbe via un quinto della popolazione mondiale. Morirebbero più di un miliardo di persone.

I non credenti si stanno sempre più convincendo che non vi sia rimasta alcuna soluzione, che tutto sia nel caos perché “non c’è governo”. Ma il popolo di Dio la pensa in modo diverso. Sappiamo che non dobbiamo aver paura, perché la Bibbia ci ricorda più e più volte che il Signore ha tutto sotto controllo. Non accade niente nel mondo che sia fuori dal suo controllo e governo.

Il salmista scrive: “Poiché all'Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni” (Salmo 22:28). Allo stesso modo, il profeta Isaia dichiara al mondo: “Avvicinatevi, o nazioni, per ascoltare, o popoli, fate attenzione. Ascolti la terra e tutto ciò che è in essa” (Isaia 34:1). Sta dicendo: “Ascoltate, nazioni, prestatemi orecchio. Voglio dirvi qualcosa di importante sul Creatore del mondo”.

Isaia afferma che quando si leva l’indignazione di Dio contro le nazioni e i loro eserciti, è il Signore stesso che li spinge al massacro. “Ecco, le nazioni sono come una goccia in un secchio, sono considerate come il pulviscolo della bilancia… Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui e sono da lui ritenute un nulla e vanità… Egli [Dio] è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette… A chi dunque mi vorreste assomigliare?” (Isaia 40:15,17,22,25).

Poi Isaia parla al popolo di Dio, che è attaccato e preoccupato dagli eventi del mondo. Consiglia: “Alza gli occhi al cielo, ai gloriosi cieli. Contempla i milioni di stelle che vi sono. Il tuo Dio le ha create e le ha nominate una ad una. Non sei forse più prezioso di esse? Perciò non temere”.

Dovremmo sapere che c’è una mappa in cielo, un piano che il nostro Padre ha escogitato per il corso della storia. E lui lo conosce dal principio alla fine. Man mano che questo piano si realizza, specialmente in tempi calamitosi come questi, credo che dovremmo chiederci: “Dove sono puntati gli occhi di Dio in tutto questo?”.

Le Scritture ci assicurano che le bombe di questi esaltati, i loro eserciti e le loro potenze sono nulla per il Signore. Egli si ride di loro considerandoli granelli di sabbia, e presto li spazzerà tutti via. Consideriamo Isaia 40:23-24, “Egli riduce i principi a un nulla e rende inutili i giudici della terra. Appena sono piantati, appena seminati, appena il loro stelo ha messo radici in terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l'uragano li porta via come stoppia”.

Isaia ci sta dicendo: “Non appena questi ‘semi’ piantati radicheranno nel suolo, Dio soffierà su di loro e si seccheranno. I governatori malvagi della terra sono coinvolti nel suo uragano e saranno spazzati via come stoppia. Egli li riduce a niente”.

Nel corso della mia vita, ho visto tanti tiranni “spazzati via” come pula. Mi ricordo quando ero bambino, che ero in macchina con mio padre quando la musica alla radio si interruppe bruscamente con una notizia scioccante: “Pearl Harbor è appena stata bombardata dai giapponesi. Molte flotte navali sono state distrutte e centinaia di persone sono state uccise”. Mio padre pensò: “Ecco qui. E’ la fine, come abbiamo profetizzato”. Nel corso di quella notte, tutto il paesaggio americano cambiò, persino nella nostra piccola città della Pennsylvania. Blackout e sirene di emergenza divennero una parte regolare della nostra esistenza. Fu un periodo terrificante, mentre la guerra si diffondeva in tutto il mondo.

Poco dopo, scoppiò la crisi in Estremo Oriente, nelle isole del Pacifico. Centinaia di migliaia di soldati morirono in cruente battaglie e in campi di prigionia. Nel frattempo, un dittatore pazzo e indemoniato di nome Hitler devastava le nazioni dall’altro lato del globo. Sembrava infermabile mentre invadeva e conquistava paesi in Europa. Quando il suo regime nazista sganciò bombe sulla potente Gran Bretagna, il mondo rimase a guardare con terrore. E nella sua foga demoniaca, ordinò che gli ebrei europei fossero imprigionati, poi uccisi nelle camere a gas e cremati a milioni.

In Russia, un altro insano dittatore aveva iniziato sistematicamente ad uccidere milioni di suoi compaesani. Stalin era un pazzo sadico, ed il comunismo divenne una forza potente sotto il suo governo di ferro.

Poi un giorno arrivò la notizia più tremenda dell’umanità: era appena stata sganciata una bomba atomica. Gran parte delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki svanì in un attimo, mentre la bomba A spazzava via moltitudini di persone. Il mondo sapeva che sulla terra era stato sganciato qualcosa di assolutamente tremendo.

Poco dopo, un dittatore giapponese, Hirohito, a bordo di una nave – caduto in disgrazia – firmò il documento di arresa. In Europa, con alle calcagna le forze alleate, Hitler si suicidò in un bunker sotterraneo. Quando furono trovati i suoi resti, non era rimasto che polvere. In Russia, Stalin morì anche lui di una morte miserabile.

Oggi, il mondo vede un altro dittatore indemoniato, Saddam Hussein, spazzato via come pula. L’uomo che una volta terrorizzava i suoi compaesani e minacciava la regione araba, ora siede in attesa di giudizio. Potrebbe essere condannato a morte da un momento all’altro.

Come dobbiamo considerare tutti questi tiranni, leader viziosi che provocano panico in tutta la terra?

Alla fine, li vediamo attraverso le lenti della Scrittura, e quanto sono vere queste parole: “Il Signore soffia su di loro, ed essi vengono spazzati via con l’uragano”.

Anche Gesù ci dice cosa dobbiamo fare quando vediamo le agitazioni nel mondo: “E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria. Ora, quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina” (Luca 21:25-28).

Notate che Cristo dice: “Quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto, sollevate il capo”. Questo suggerisce che le cose peggioreranno e gli eventi diverranno sempre più intensi. Perciò è questo il tempo di disporre i nostri cuori – di avvicinarci al Signore – e di essere radicati nella speranza. Dobbiamo ancorare la nostra fede nella sua Parola, e crescere in una fede solida e irremovibile.

Qual è la fede su cui dobbiamo fondarci? Quella che il diavolo non può farci del male. Le notizie più caotiche non possono farci del male. Tutti i dittatori indemoniati saranno spazzati via come pula, e vedremo Cristo venire nella sua gloria. Questo è ciò che ci permette di dire nei momenti brutti: “Morto o vivo, io appartengo al Signore. Egli è sovrano su tutto ciò che accade”.

Qual è la grande preoccupazione di Dio in tutto questo? È forse preoccupato per gli eventi del Medio Oriente? No. La Bibbia ci dice che la visione di Dio è concentrata sui suoi figlioli: “Ecco, l'occhio dell'Eterno è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benignità” (Salmo 33:18).

Il nostro Signore è consapevole di ogni movimento sulla terra, di ogni essere vivente. Eppure il suo sguardo è concentrato soprattutto sul benessere dei suoi figli. Egli fissa i suoi occhi sulle sofferenze e sulle necessità di ogni membro del suo corpo spirituale. Per dirla in parole povere, qualunque cosa ci fa del male, lo preoccupa.

Per dimostrarcelo, Gesù ha detto: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella Geenna” (Matteo 10:28). Anche in mezzo alle grandi guerre mondiali, l’obiettivo primario di Dio non sono i tiranni. I suoi occhi sono attenti ad ogni circostanza, ogni dettaglio nelle vite dei suoi figli.

Cristo ha detto proprio nel verso successivo: “Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro” (10:29). Ai giorni di Cristo, i passeri erano il cibo del povero, e se ne vendevano due per un soldo. Ma Gesù disse: “Nessuna di queste piccole creature cade a terra senza che il Padre vostro lo sappia”.

Secondo il commentatore della Bibbia William Barclay, la parola “cadere” che Gesù pronuncia in questo verso significa più che la morte di un uccello. Il significato aramaico è “pesare sul suolo”. In altre parole, “cadere” indica qui anche un piccolo saltellio di un passerotto.

Cristo ci sta dicendo, in effetti: “L’occhio del Padre vostro è sul passero, non solo quando muore ma anche quando si poggia a terra. Come un passero impara a volare, cade dal nido ed inizia a saltellare sul terreno. E Dio vede ogni piccolo suo affanno. Si preoccupa di ogni dettaglio della sua vita”.

Gesù poi aggiunge: “Non temete dunque, perché voi valete molto più di molti passeri” (10:21). Infatti dice: “Persino i capelli del vostro capo sono contati” (10:30). Per dirla in breve, Colui che ha creato e contato tutte le stelle – che ha monitorano ogni azione dell’Impero Romano, che mantiene le galassie nelle loro orbite – ha gli occhi fissi su di voi. E, chiede Gesù, “voi non valete molto più per Lui?”.

Isaia gridava: “Perché dici, o Giacobbe, e tu, Israele, dichiari: «La mia via è nascosta all'Eterno e il mio diritto è trascurato dal mio DIO»?” (Isaia 40:27). Il popolo di Dio lo ha accusato: “Il Signore ha trascurato i miei bisogni. Non risponde alle mie preghiere. Sembra che Dio abbia voltato lo sguardo dalle mie prove”.

Credo che sia questo il grido di molti cristiani feriti oggi. Il nostro ministero riceve lettere da credenti preziosi che sopportano prove e afflizioni che mettono a dura prova la mente. Permettetemi di darvi un esempio profondo, di un pio pastore che ha sofferto una incredibile serie di prove che sembrano troppo pesanti da sopportare per chiunque.

Tutto iniziò alcuni anni fa, quando il pastore mise a letto il nipotino di cinque mesi. Lui e sua moglie guardavano il bambino per la loro figlia, che era a lavoro. Il bambino stava bene ed era il gioiello degli occhi del nonno. Ma qualche ora dopo il pastore si sveglio e scoprì che il nipotino era morto a causa della Sindrome Mortale Infantile Subitanea.

La figlia del pastore – la madre del bimbo morto – non riuscì a sopportare il dolore di aver perso il figlio. Un anno dopo, tentò il suicidio con un’overdose. Sopravvisse ma il suo cervello rimase severamente danneggiato. Ora il pastore e la moglie si dedicano a pieno tempo per la figlia, accudendo ai suoi bisogni in ogni momento.

Poi, un anno dopo o giù di lì, il figlio minore del pastore fu accusato di due omicidi. Uno era l’uccisione di uno spacciatore che aveva fornito la droga alla sorella del giovane. Quel figlio ora è in prigione, che aspetta il giudizio e dovrà subire la pena di morte.

Man mano che queste prove agonizzanti si sommavano, il pastore andò in crisi. Giunse la settimana prima di Natale. Quest’uomo era così addolorato che si ritirò nel suo studio a piangere stringendo al petto una fotografia del nipotino.

Questa storia continua, ma vorrei fermarmi qui per concentrarmi sull’incredibile dolore di questo servo di Dio.

Non posso immaginare quello che ha subito quel pastore. Aveva perso il suo prezioso nipotino, la figlia aveva il cervello danneggiato, ed ora suo figlio attendeva la sentenza di morte. Poteva solo pensare: “Signore, questo dolore mi sovrasta. Non so come andare avanti”.

Vi chiedo: dov’erano concentrati gli occhi di Dio in quel momento? Era forse occupato altrove, a prendersi cura di un mondo impazzito? Era forse preoccupato degli eventi tremendi che stavano accadendo? O pensate sia impossibile che gli occhi di Dio siano fissati sulle ferite e la confusione di questo giusto? Il Salmista ci dà la risposta: “Gli occhi dell'Eterno sono sui giusti, e i suoi orecchi sono attenti al loro grido” (Salmo 34:15).

Immaginate per un momento un albero fuori dalla finestra dello studio di quel pastore. In quell’albero c’è il nido di un uccello, dove un passerotto sta provando le sue ali, imparando a volare. Quando l’uccellino balza fuori dal nido e cade al suolo, Dio ne prende nota.

Ora, se guardaste fuori da quella finestra e notaste questo evento, ditemi: come non potreste credere Dio non si prenda cura di questo caro e del suo dolore? Come non credereste che Dio sia stato toccato dai sentimenti della sua sofferenza? Come credereste che Dio non imbottigli ogni sua lacrima, e non si sia messo in moto per trovare una via d’uscita per questo servo?

Il pastore scrive: “Ti posso dire onestamente che Gesù stesso è entrato nel mio ufficio quel giorno e si è seduto davanti alla mia scrivania. Il Signore mi ha fatto sapere con amore che avevo due possibilità: la prima, avrei potuto arrendermi e smettere di lottare. Se lo avessi fatto, avrei potuto raccontare ai miei amici tutti i miei motivi, e chiunque mi avrebbe capito. Ero libero di fare questa scelta, e Gesù mi avrebbe ancora capito ed amato.

“Oppure, mi disse, avrei potuto prendere coraggio ed affrontare il futuro perché Lui non aveva ancora finito con me. Queste erano le mie due uniche possibilità. Non era una violenza da parte del Signore. Erano semplicemente le due uniche possibilità che avevo.

“Scelsi di alzarmi e di andare avanti. Prima di uscire, misi la fotografia del mio nipotino nel cassetto della scrivania. È passato quasi un anno da allora. Le mie battaglie non sono finite, ma so che la Sua mano è su di me. Egli è venuto da me nel mio dolore e mi ha dato il coraggio di andare avanti. E nonostante le altre prove, continuo nella forza della sua Parola”.

Carissimi, quest’uomo aveva ricevuto una rivelazione dell’amore di Dio come mai nella sua vita. Aveva deposto a Gesù ogni suo dolore, ogni sofferenza, ogni preoccupazione – ed aveva affidato la sua vita ai Suoi piani.

Sono convinto che, molto spesso nei nostri problemi e nelle nostre prove, non abbiamo bisogno di risposte ma di amore. Le risposte si perdono nel vento quando siamo pieni di dolore. È l’amore governante del Padre nostro – e le amorevoli mani dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, stese verso di noi – che servono come Sua risposta nei momenti più bui per noi. In quei momenti non dobbiamo misurare la nostra fede, perché potremmo non averne tanta. Ma possiamo osservare e vedere un passero fuori dalla finestra, e sapere dov’è lo sguardo dell’amore del Padre.

Cristo ha descritto gli ultimi giorni come un periodo così difficile e tormentato: “Gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate...e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti” (Luca 21:26,25).

Cosa ci ha dato Gesù per prepararci a queste calamità? Qual è stato il suo antidoto alla paura che sarebbe giunta?

Ci ha dato l’illustrazione del nostro Padre che sorveglia il passero, di Dio che conta i capelli del nostro capo. Queste illustrazioni diventano ancora più significative quando consideriamo il contesto in cui Gesù le ha date.

Ha raccontato queste illustrazioni ai dodici discepoli, quando li inviò ad evangelizzare città e villaggi di Israele. Aveva appena dato loro la potenza di scacciare i demoni e di guarire ogni sorta di malattie. Pensate che momento eccitante doveva essere per i discepoli. Avevano ricevuto il potere di operare miracoli e prodigi! Ma poi vennero questi tremendi avvertimenti dal loro Maestro:

“Non avrete denaro in tasca. E non avrete una casa, e neanche un tetto sotto cui stare. Al contrario, vi chiameranno eretici e indemoniati. Sarete picchiati nelle sinagoghe, trascinati davanti ai giudici, gettati in prigione. Sarete odiati e disprezzati, traditi e perseguitati. Dovrete scappare di città in città per evitare di venire lapidati”.

Immaginatevi ora gli occhi spalancati di questi discepoli mentre ascoltavano le parole di Gesù. Si saranno spaventati. Immagino che si saranno chiesti: “Ma che razza di ministero è mai questo? È questo che ci riserva il futuro? Questo è il peggio che io abbia mai sentito!”.

Eppure, nello stesso istante, Gesù dice a questi amati fratelli per ben tre volte: “Non temete!” (Matteo 10:26,28,31). E diede loro l’antidoto ad ogni paura: “L’occhio del Padre è sempre sul passero. Quanto più lo sarà su di voi, i suoi cari?” (vedi 10:29).

Carissimi, c’è una profonda verità a cui possiamo attenerci nei momenti più tumultuosi. Gesù sta dicendo: “Quando ti assale il dubbio – quando sei con l’acqua alla gola, e pensi di non vedere via d’uscita – è qui che troverai riposo e sicurezza.

“Guarda gli uccelli che vedi fuori dalla finestra. E passati le mani fra i capelli. Ricorda quello che ti ho detto: queste minuscole creature sono di immenso valore per il tuo Padre. E i tuoi capelli ti devono ricordare che tu sei molto più importante per Lui. I suoi occhi sono sempre su di te. E Colui che vede e ascolta ogni tuo movimento è vicino a te”.

In questo modo il nostro Padre si cura di noi nei momenti difficili. Egli è consapevole di ogni dettaglio nelle nostre vite – la nostra famiglia, la nostra casa, le nostre finanze, il nostro matrimonio – e si preoccupa di ogni aspetto. Non temiamo! Egli ci ha promesso una via d’uscita.

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