Io Vi Darò Riposo

Dio ha promesso al Suo popolo un riposo glorioso, indescrivibile, che comprende pace e sicurezza per l'anima. Il Signore offrì questo meraviglioso riposo al popolo di Israele. Significava vivere una vita piena di gioia e di vittoria - una vita senza paura, colpa o condanna. Ma fino ai tempi di Cristo, mai nessuna generazione di credenti camminò pienamente in questa benedetta promessa. Come spiega la Bibbia molto chiaramente, essi non la ottennero mai a causa della loro incredulità!

"...non vi poterono entrare a causa della loro incredulità" (Ebrei 3:19).

A causa della loro incredulità, il popolo di Dio visse una vita piena di miseria, dubbio, paura, irrequietezza. Essi persero il riposo promesso durante il periodo dei re e dei profeti. Dio offrì quel riposo anche alla generazione di Davide, ma neppure loro vi entrarono. In ogni generazione esso è stato rifiutato - senza appropriarsene, nè comprenderlo.

Ecco perché, quando leggiamo Ebrei 4, troviamo questa gloriosa vita di fede ancora non reclamata:

"Resta dunque un riposo... per il popolo di Dio" (4:9).

In questo passaggio è anche scritto: "...alcuni devono entrarci..." (verso 6).

La Bibbia ammonisce i credenti dei nostri giorni con un avvertimento:

"Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso" (4:1).

Pochi credenti sono entrati in questo riposo promesso. Al contrario, molti sono sballottati dai venti e dalle onde delle dottrine. Migliaia e migliaia di credenti dicono di essere ripieni dello Spirito di Dio - eppure molti sono senza pace, carichi di colpa, senza sicurezza in Cristo.

Fintanto che questi Cristiani sono circondati da amici credenti e tutto va bene, riescono a parlare fiduciosamente di camminare nella vittoria. Ma quando il nemico soffia i suoi feroci venti dell'avversità su di essi, sono scossi e abbattuti, e non hanno forza per resistere. Molti sono sopraffatti dalla tentazione. Essi finiscono per cadere - e dopo sono schiacciati dalla colpa e dalla vergogna, arrivando a chiedersi se sono davvero salvati. E si allontanano - spazzati via dall'avversità!

In certe chiese, si pretende di misurare la vittoria con le manifestazioni della carne. Un paio di anni fa, una coppia ha lasciato la nostra chiesa con questa motivazione: "voi non sepete come 'gridare'". Dissero che nella chiesa che frequentavano prima, la congregazione "gridava" durante i servizi, spesso per tre o quattro ore. La gente ballava e strillava con tutto il fiato che aveva nei polmoni.

Il problema era che questa coppia era attaccata alla pornografia. Spesso, dopo il servizio della domenica mattina, passavano il pomeriggio in un teatro scadente a guardare spettacoli porno. Poi tornavano per il servizio del pomeriggio per cercare di "gridare" fuori la loro colpa e calmare così le loro coscienze. La loro vita spirituale era basata interamente sulle loro emozioni e su una bizzarra idea delle opere.

Resta il fatto che pochissimi credenti hanno idea di cosa significa riposare nella salvezza che hanno ricevuto. Essi non possiedono la pace solida e la sicurezza che tutti i Cristiani possono ricevere liberamente in Gesù Cristo, e che può fargli attraversare qualunque tempesta. Invece, sono menomati da paure agonizzanti e condanna, e vanno da un estremo all'altro. Un momento troccano di gioia, certi del cielo, e testimoniando con audacia. Un momento dopo sono abbattuti, scoraggiati anche dalla più piccola mancanza.

Tali Cristiani vivono secondo le loro emozioni. Giudicano la loro sicurezza in Cristo in base a quanto "buoni" riescono ad essere - in base alla loro fedeltà nell'obbedire alla Parola di Dio, o quanta vittoria riescono ad ottenere su qualche peccato particolare.

Questo è uno dei motivi per cui molti Cristiani finiscono per cadere. La loro fede è radicata e basata sui sentimenti, piuttosto che sulla Parola eterna di Dio. Essi non hanno fondamenta solide di verità sulle quali ancorare la loro fede. Non si sono mai presi il tempo di comprendere il significato della Croce di Gesù Cristo e della Sua vittoria!

Vi chiedo: siete mai caduti? Vi siete mai raffreddati verso il Signore, avete smesso di frequentare la chiesa, volendo una vostra via? Lasciate che vi dica perché è successo: siete caduti perché non avete capito pienamente come fare entrare la vostra anima in quel riposo! Non avete mai compreso cosa significa essere accettati in Gesù Cristo - appoggiarsi sulla Sua giustizia e non sulla vostra.

Gesù disse: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero" (Matteo 11:28-30).

Cristo ci sta dicendo molto chiaramente che per camminare con Lui le nostre anime devono entrare nel Suo riposo!

Se non abbiamo questo riposo - questa meravigliosa fiducia in ciò che la Parola di Dio dice che Gesù ha fatto per te - il Suo giogo non sarà dolce o leggero. Al contrario, passerai il tuo tempo a sforzarti di piacere a Dio con la tua carne. Passerai dal caldo al freddo - vivendo sotto un inutile carico di colpa e vergogna!

Gesù sta parlando qui della disciplina di imparare chi Lui è e cosa ha compiuto sulla Croce. Egli sta dicendo: "Devi conoscere cosa ho fatto per te. Allora, una volta che la tua anima sarà a riposo, potrai portare il Mio giogo. Perciò, impara da Me!"

Eppure noi non vogliamo questo tipo di disciplina. Vogliamo il modo più facile! Siamo come scolari che preferiscono stare nel giardino a giocare piuttosto che in classe. Passeremmo anni a disciplinarci per imparare la professione di dottore, infermiera, ministro, insegnante. Sappiamo che ogni carriera o chiamata necessita di studio e di grandi sforzi. Ma quando si tratta di servire davvero Gesù, scegliamo di essere dei superficiali, spiritualmente parlando.

Forse oggi puoi testimoniare: "Sto leggendo la Bibbia e prego ogni giorno. Sto lottando nella mia vita e a casa. Mi sto sforzando di fare meglio!"

Caro santo, lascia che te lo dica chiaramente: Questo non è abbastanza! Nessuna di queste cose ti preserverà dalla tempesta che verrà. Non è sufficiente cercare di fare meglio, fare promesse a Dio, sforzarsi e combattere per essere migliore. Non è abbastanza dire: "Sono più diligente di prima". No - ha tutto a che fare con l'andare oltre una rivelazione di quello che Gesù ha fatto per te alla Croce!

Qualcosa dovrebbe gridare in ognuno di noi: "Oh Gesù, la Tua Parola afferma che io posso vivere in completo riposo, pace e sicurezza. Non devo sforzarmi nella mia carne o vivere in una condizione di alti e bassi, sballottato da colpe o paure. Hai messo davanti a me la promessa di una vita in pace.

"Ma io non ho quel riposo! La mia vita è proprio il contrario - in costante agitazione, senza una pace stabile, sempre nell'incertezza. Oh, Signore, io voglio il Tuo riposo! Desidero averlo con tutto quello che è in me. Insegnami per il Tuo Spirito a entrare nel Tuo riposo!"

Conosco solo un modo per entrare in questo riposo. C'è una verità che - se capita e appropriata - ti garantirà l'accesso alla più gloriosa pace e sicurezza possibile su questo lato dell'eternità. È la verità fondamentale sulla quale tutte le altre sono fondate.

Quella verità è la dottrina della giustificazione per fede! È la verità che fa cessare tutti gli attacchi dell'insicurezza. Ed è la dottrina che devi comprendere se speri di entrare nel riposo offerto da Gesù. Dobbiamo conoscere cosa significa essere giustificati per la fede nell'opera di Gesù!

Posso solo toccare sommariamente questa meravigliosa dottrina. Eppure credo che Dio desideri guidare la Sua chiesa più in profondità in questa verità divina - per darci la forza e la stabilità necessarie ad affrontare i giorni a venire.

Tristemente, però, quando si parla di "dottrina", molti Cristiani storcono il naso. Essi dicono: "Non voglio sentire quelle cose serie e difficili. Parlami solo di Gesù!". Eppure quello che intendono dire, in realtà, è: "Non voglio passare tempo nella disciplina per imparare cosa ha fatto Gesù alla Croce."

Troppi Cristiani sono coinvolti solo emozionalmente con la Croce, e non la studiano mai veramente. Ho sentito molti predicatori fare appelli emotivi su Gesù sulla Croce - sulle Sue battiture, la corona di spine sulla Sua testa, i chiodi infilati nelle Sue mani. Ma credo che la predicazione della Croce sia molto più di questo: ha a che fare con la vittoria di Gesù alla Croce! Riguarda quello che Gesù ha compiuto lì per tutta l'umanità.

Per coloro che desiderano "imparare da Lui" - che vogliono capire la meravigliosa opera compiuta da Gesù al Calvario - permettetemi di cercare di spiegare il più semplicemente possibile questo concetto di giustificazione per fede:

Due cose sono parte della nostra giustificazione per la Croce di Gesù Cristo:

  • Primo, abbiamo perdono per tutti i nostri peccati. Quando Gesù andò alla Croce, il Suo sangue cancellò tutta la nostra colpa e iniquità.
  • Secondo, siamo accettati da Dio come giusti, in Cristo, mediante la fede. Questo significa che Dio ci accetta non per le nostre opere o per qualsiasi opera buona, ma solo per i meriti di quello che Gesù ha fatto sulla Croce.

"Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica" (Romani 8:33).

Eppure, quando pecchiamo, siamo accusati da due potenti forz. La prima è Satana, che la Bibbia definisce "l'accusatore": "...colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte" (Apocalisse 12:10).

Proprio ora, mentre leggi questo messaggio, il diavolo è davanti al Padre celeste, e ti accusa di ogni nuovo fallimento, di ogni peccato. Egli presenta una lista di tutte le tue insufficienze, tanto in parole quanto in opere, e esige da Dio: "Se Tu sei santo, allora devi fare qualcosa per questo. Se c'è giustizia in Te, giudicherai questa persona per il suo peccato. Devi condannarlo alla stessa morte eterna a cui Tu mi hai condannato per il mio orgoglio!"

La maggior parte delle volte il diavolo ha buone argomentazioni. Ha il diritto di accusarti perché sei colpevole - hai peccato, sei stato disobbediente. E questo porta alla seconda potente forza che ti accusa: la tua coscienza.

"...la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda" (Romani 2:15).

Allora stai davanti a Dio con la testa bassa, perché sai di essere stato colto sul fatto. La tua coscienza ti fa dire: "Io sono colpevole davanti a Dio".

E Dio non nega la nostra colpa, perché non può mentire. Egli non ci vede come innocenti - perché siamo chiaramente colpevoli davanti a Lui, presi nella ragnatela del peccato. Infatti, la nostra giustificazione non ha niente a che fare con la nostra innocenza. Quando Dio ci perdona grazie al sacrificio della Croce, lo fa come verso una persona che ha infranto la legge. Egli non ci difende; piuttosto, Egli ci perdona - perdona i nostri peccati soltanto per la Sua grazia e misericordia.

  • "Io, io son quegli che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi ricorderò più dei tuoi peccati" (Isaia 43:25).
  • "...Ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati" (38:17).
  • "...Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati" (Michea 7:19).

Dio ci perdona per il sangue di Gesù Cristo. E questo perdono è del tutto immeritato. Noi meritiamo l'inferno, il giudizio, la dannazione - ma Gesù ha portato tutti i nostri peccati su di Sè, alla Croce, e ci ha perdonati completamente.

Immaginati davanti al trono di Dio proprio adesso. Sei lì, senza né scusa, né alibi. Satana è presente come tuo avversario legale, e legge l'elenco dei capi d'accusa - completi di date, luoghi, eventi, ogni vergognoso dettaglio. Ti accusa del tuo orgoglio, della mancanza di preghiera, della tua concupiscenza, delle tue infedeltà. E il tuo cuore ti smaschera - perché devi ammettere: "Si, sono io. Ho fatto tutte quelle cose!"

La situazione sembra senza speranza per te. Sai che gli occhi di Dio sono troppo santi per passare sopra al peccato, e la Sua giustizia richiede che tu paghi per i tuoi crimini contro la Sua santità. Non hai speranza.

Ma improvvisamente, ecco che viene il tuo Legale, il tuo Avvocato. Egli tende verso di te le Sue mani forate dai chiodi - e sai che qualcosa sta per accadere! Egli sorride e ti dice: "Non temere - nessuna di quelle accuse reggerà. Uscirai da questo tribunale libero e pienamente perdonato. Quando avrò finito, al tuo accusatore non sarà rimasta neppure un'accusa contro di te!"

Ma ancora meglio, il tuo Avvocato di dice che ti ha adottato! Egli difenderà il tuo caso come tuo Fratello. Poi ti dice che Lui è il Figlio del Giudice - così ora tu appartieni anche alla famiglia del Giudice!

Ma c'è ancora il problema della giustizia. Cosa fare per quelle accuse contro di te? Ascolti con immenso stupore il tuo Avvocato che difende il tuo caso:

"Giudice, Lei sa che Io ho adempiuto la legge, vivendo una vita senza peccato. E che poi ho preso il posto di questa persona, subendo tutta la punizione per i suoi crimini. Da queste mani segnate dai chiodi e dal Mio costato forato, è grondato sangue per cancellare tutte le sue trasgressioni. Tutte le incriminazioni e accuse che ha sentito furono messe sulla Mia schiena. E Io ho subìto la condanna per ciascuna di esse.

"Satana, tu non hai nessuna base su cui accusare Mio figlio. Ogni suo peccato l'ho portato su di Me, e li ho perdonati tutti, completamente. Lui non è colpevole - perché la sua fede nella vittoria del Mio sacrificio gli dà pieno, completo perdono. Non hai nessuna causa!"

Mentre il diavolo sgattaiola fuori dalla corte di Dio, puoi sentire il benedetto Signore gridare:

"Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica" (Romani 8:33).

Paolo ci dà un elenco di quegli empi che non erediteranno il regno di Dio:

"Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio" (1 Corinzi 6:9-10).

Ma poi l'apostolo aggiunge:

"E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio" (verso 11).

Come hanno potuto queste persone, salvate da quegli orribili peccati, diventare giuste davanti a Dio? Cosa gli è successo, perché ora non sono più empie ma, piuttosto, accettate da Dio?

Innanzitutto, Dio non ha riguardo all'apparenza delle persone - neppure di re, regine, presidenti o primi ministri. Non è per nulla impressionato dall'onore tributato a un uomo.

E come seconda cosa, Dio non è incantato da una qualche bontà in noi. Fare lunghe preghiere, digiunare, pagare la decima, studiare la Bibbia, compiere atti benevoli - nessuna di queste cose ci rende giusti o accettati davanti a Dio! Anche la "benevolenza" nella carne - un buon carattere, un parlare sobrio, opere e pensieri buoni - sono come un fetore nelle Sue narici se usate come difesa della nostra giustizia.

Eppure pochi di noi sembrano credere questo. Per esempio: quando all'inizio abbiamo messo la nostra fiducia in Cristo, abbiamo creduto che i nostri peccati erano stati perdonati. Abbiamo creduto di essere stati accettati, di poter deporre ogni colpa e ogni paura. Potevamo dire: "Sono salvato solo per fede in ciò che Gesù ha fatto per me alla Croce!"

Ma poi, mentre procediamo nel nostro cammino con Gesù, si sono verificati in noi nuovi atti di disobbedienza. Siamo stati schiacciati dai nostri peccati, e abbiamo rapidamente perduto la nostra visione della Croce. Abbiamo cercato di guadagnare la nostra giustizia - di riottenere il favore di Dio - cercando di fare meglio la prossima volta. Ma la nostra vita allora è diventata una terribile giostra di peccato e confessione, peccato e confessione...

Anche oggi abbiamo l'idea che ogni qualvolta noi pecchiamo o manchiamo davanti a Dio, dobbiamo appagarLo. Piangiamo un fiume di lacrime e promettiamo: "Non lo farò più, Signore". E gli chiediamo di darci un'altra possibilità.

Agiamo come se sforzandoci di più nella nostra carne possa salvarci! Pensiamo che se solo potessimo migliorare questa nostra carne, Dio sarebbe soddisfatto. Così lavoriamo continuamente sul nostro vecchio uomo, per plasmarlo per poter avere un cammino Cristiano vittorioso. Ma questo non accadrà mai!

Vedete, quando Gesù è andato alla Croce, Egli ha crocifisso il nostro "vecchio uomo". E agli occhi di Dio quel vecchio uomo della carne è stato spazzato via. Al suo posto, è rimasto solo un Uomo - l'Unico che può avere a che fare con Dio - e cioè il Suo Figlio. Quando Gesù ebbe finito la Sua opera in terra e si sedè alla destra del Padre, Dio disse: "Da ora in avanti Io riconosco un solo Uomo, una sola giustizia. E chiunque viene a Me deve venire attraverso di Lui - Mio Figlio. Tutti quelli che vogliono essere giusti possono esserlo solo accettando la Sua giustizia imputata, e nessun'altra!"

Siamo accettati agli occhi di Dio solo per la fede in Cristo e nella Sua opera:

"...Egli ci ha resi accettati nel Suo amato Figlio" (Efesini 1:6, trad.lett.).

Vedi quanto è importante dimorare in Gesù - venire a Lui tutte le volte che sbagli? Devi imparare a correre a Lui, dicendo: "Gesù, ho mancato verso di Te! Io non posso risolvere questa cosa. Qualunque cosa io faccia, non potrò mai essere riconosciuto davanti al Padre - tranne se vado a Lui mediante Te. La mia unica giustificazione è il Tuo sangue!"

Alcuni Cristiani possono rispondere: "Ma io ho pagato un gran prezzo per la vittoria che ho ottenuto. Ho attraversato molti dolori e sofferenze. Ho digiunato, ho pregato, e ho messo a morte ogni peccato segreto. Ho abbattuto con successo tutte le mie concupiscenze e desideri peccaminosi.

"E ora mi stai chiedendo di buttare via tutto questo e dichiarare che non vale niente? I miei sforzi di obbedire a Dio non sono nulla? Vuoi dire che per Dio tutta la mia giustizia, tutto il mio duro lavoro, sono soltanto degli abiti sporchi?"

Si! È tutto il prodotto della lurida carne - e niente di tutto questo avrà valore davanti a Dio. Non importa quali vette hai raggiunto. La tua giustizia non servirà mai a farti accettare. C'è soltanto una giustizia - e quella è la giustizia di Gesù Cristo! La giustizia e la vittoria ottenute mediante i soli sforzi umani sono solo temporanee. Presto segue il fallimento.

"Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio" (Romani 10:3).

Paolo sta dicendo: "Queste persone non hanno abbandonato le loro opere. Si stanno ancora sforzando di piacere a Dio nella carne!"

Il solo modo per entrare nella benevola grazia di Dio è ammettere la verità: "Non c'è niente di buono nella mia carne, non c'è niente nelle mie buone opere perché io possa meritare la salvezza. Non posso diventare giusto attraverso qualcosa che faccio con le mie forze. La mia giustizia è solo in Cristo!" Paolo dice del dono della giustizia:

  • "...quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell'uno che è Gesù Cristo..." (Romani 5:17).
  • "Colui che non ha conosciuto peccato, Egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui" (2 Corinzi 5:21).
  • "Grazie a Lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, affinché, come sta scritto: 'Chi si gloria, si glori nel Signore'" (1 Corinzi 1:30-31, N.D.). La sola cosa di cui dobbiamo gloriarci è Gesù - e la Sua grande opera in noi!

Geremia previde la vittoria della Croce di Cristo. Egli proclamò:

"In quei giorni, Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà al sicuro; questo è il nome con cui sarà chiamata: 'Il Signore nostra giustizia'" (Geremia 33:16).

Gli occhi del profeta erano rivolti ai nostri giorni - a un corpo di credenti che avrebbero vissuto con grande certezza di fede. Egli stava dicendo: "Il Figlio di Dio verrà presto. E attraverso il Suo sacrificio sorgerà un popolo che vivrà in pace e sicurezza, perché potranno dire: 'Il Signore è la mia giustizia'".

Amati, la giustificazione per fede è la cosa più umiliante del mondo. È duro vedere che Dio non accetta la nostra carne - che noi dobbiamo mettere da parte i nostri continui sforzi e riposare nell'obbedienza di Gesù. Infatti, dobbiamo imparare a dipendere interamente da Cristo per avere tutta la forza necessaria per obbedire.

Quando Paolo rivelò per la prima volta questa verità, essa scosse la chiesa. Era una notizia incredibile a quel tempo. Infatti, alcuni teologi risposero: "Se siamo perdonati - se Dio è così misericordioso da perdonarci liberamente solo per fede - allora pecchiamo ancora di più, così Dio può darci ancora più grazia!"

Ma Paolo chiese: "...Rimarremo forse nel peccato affinché la grazia abbondi?" (Romani 6:1). La sua risposta fu: "No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso?" (6:2). Quegli uomini non avevano capito il Vangelo. Per mezzo della Croce, Dio ha considerato come annientato tutto quello che ha a che fare con il nostro vecchio uomo.

Credo che Paolo stava dicendo: "Perché un Cristiano, che è stato liberato dal vecchio uomo, che è morto, dovrebbe tornare indietro e risuscitare quel cadavere? Perché tornare a una vita di peccato quando Dio vuole darti sicurezza e pace - portare via tutta la colpa e la condanna? Ora, per la Croce, tu puoi servire il Signore con gioia e felicità. E puoi obbedire a Lui in un nuovo vincolo, quello dell'amore".

"Allora", chiederai tu, "devo semplicemente ricevere per fede la giustiza di Gesù?" Si, assolutamente! Su questo è basato il cammino Cristiano. Si tratta di riposare per fede in quello che Gesù ha già compiuto!

Il nostro vecchio uomo è morto, e il nuovo Uomo è Gesù. E quando poniamo la nostra fede in Lui, Dio la accetta pienamente. Egli ci considera giusti, nascosti in seno al Suo caro Figlio. Così, ogni qualvolta pecchi o sei mancante, corri presto da Lui, il tuo Avvocato. Confessagli i tuoi fallimenti, e riposa sulla Sua giustizia.

Puoi chiedere: "Ma le buone opere non hanno posto in questa dottrina?" Certo che si - ma a queste condizioni: le buone opere non possono salvarti, giustificarti o renderti giusto o accettevole agli occhi di Dio. L'unica cosa che ti salva è la tua fede in quello che Gesù ha fatto!

E cosa ha fatto Egli? Ti ha salvato, perdonato e accettato - nonostante le imperfezioni, i peccati, i fallimenti e tutto il resto. Dio ti vede ora solo in Gesù Cristo - e per questo dobbiamo andare dal nostro Salvatore ogni volta che cadiamo. Il sangue per cui fummo perdonati e lavati la prima volta che andammo a Gesù è lo stesso sangue che continuerà a purificarci fino al Suo ritorno.

Comunque, con questa sicurezza abbiamo anche un grande obbligo. Ed è questo: dobbiamo fare ogni opera non con le nostre forze o potenza, ma con la Sua:

"...se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete" (Romani 8:13).

L'unico modo per vincere la carne è attraverso lo Spirito Santo! Solo Lui ha il potere di liberare:

"...Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita..." (1 Corinzi 10:13, N.D.).

Se ti arrendi allo Spirito Santo, Lui ti guiderà attraverso ogni battaglia. Ti equipaggerà con tutta la forza, saggezza e autorità - tutto ciò di cui hai bisogno per combattere il peccato!

E una volta che realizzerai quello che Gesù ha compiuto sulla Croce, odierai il peccato più che mai. Inizierai a obbedire a Lui, a pregarLo, a bramarLo con gioia - perché Lui ha fermato i tuoi piedi sulla Roccia della Sua grazia. Allora tu potrai dire: "Chi può accusarmi ora? Cristo mi ha giustificato! Riposo in Lui che è la mia giustizia".

Caro santo, prego che Dio ti faccia realizzare questa preziosa dottrina nel tuo spirito: "Spirito Santo, vieni e apri la mia mente e il mio cuore. Voglio comprendere questa verità fondamentale, e non essere preso dal panico ogni volta che il nemico porta qualcosa contro la mia anima. Aiutami a non essere sballottato dalla paura, dalla colpa o dalla condanna. Aiutami invece a restare saldo sotto l'opera della Croce del mio Salvatore - che mi dà il riposo!"

"...se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto" (1 Giovanni 2:1).

Hai un Avvocato - così, corri da Lui. Lascia che Lui difenda il tuo caso. Ed entra nel Suo riposo per la fede nella Sua meravigliosa opera per te. Amen!

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