La chiave del potere sopra il peccato
Credevo che la via per avere potere sul peccato fosse quella di studiarne l'origine. In altre parole, da dove viene il peccato? Come è possibile che ne rimanga influenzato? Ma che studio lungo e complicato! È la storia abbastanza intricata di una guerra stellare verificatasi prima della mia nascita, quando il capo degli angeli, Lucifero, guidò in una ribellione un terzo degli angeli di Dio.
L'origine del peccato ha a che fare anche col fatto che l'uomo nasce libero, il che comporta la possibilità di compiere il male. Ha a che fare con la circostanza che Satana attirò su quella possibilità l'attenzione di Eva, la prima donna della creazione. Ha a che fare con Adamo ed Eva, i cui occhi furono aperti sulla lotta interiore che si era accesa nel loro corpo e nella loro mente. Un altro di quei problemi teologici sui quali si dibatte ancora riguarda il modo in cui Adamo comunicò il peccato al resto della razza umana.
Decisi di lasciar perdere il tentativo di scoprire l'origine del peccato di Adamo. Sono più interessato alla mia lotta personale. Un ammalato di tumore non è molto preoccupato di approfondire lo studio sulle origini del cancro. Più semplicemente, vuole una cura per la sua propria malattia. È vero, il medico, per trovare la cura, dovrebbe conoscere la causa del male, ma il corpo ammalato è molto più preoccupato di avere aiuto immediato.
Chiesi semplicemente allo Spirito Santo di mostrarmi come battermi dignitosamente contro il male che è presente in me proprio in questo momento. Per me non è molto importante sapere da dove è venuto, come è stato originato e come si è introdotto nella mia mente. Tutto quello che so è che esso è lì, che non voglio che mi domini, e che ho bisogno di aiuto per vincerlo. Chiesi a Dio di mostrarmi una risposta in termini semplici, che io potessi comprendere. Con fede semplice ed infantile, mi sono imbattuto su delle verità che hanno aperto la mia mente su una nuova vita di libertà dal dominio del peccato. Sono le chiavi della mia vittoria sopra il suo inganno.
Quale fu la scoperta che fece Paolo e che gli consentì di rallegrarsi e affermare: "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1)? Che cosa lo fece smettere di dire: "Voglio fare, ma non riesco"?
Egli parla di un Nuovo Principio di Vita. Questo nuovo principio di vita in Gesù bloccò effettivamente il carosello del peccato, tolse Paolo da quel percorso obbligato, e lo liberò una volta per tutte dal suo potere.
In parole semplici, ecco come funziona questa nuova vita, secondo Paolo.
Non abbiamo nessun obbligo nei confronti della nostra natura carnale (Romani 8:12, nella traduzione Phillips).
Abraham Lincoln è noto per avere "liberato gli schiavi", attraverso la proclamazione di emancipazione. Questo documento legale dichiarò finita la schiavitù. Tutti gli schiavi furono messi in libertà.
Sulle prime, quando questa notizia cominciò a diffondersi fra le piantagioni del sud, molti schiavi non la credettero vera. Continuarono a vivere come servi dei loro padroni, convinti che la promessa di libertà fosse uno scherzo. Numerosi proprietari senza scrupoli dissero ai loro schiavi che si trattava solo di false dicerie, e continuarono a tenerli nei legami. Però, piano piano, cominciò ad apparire loro la verità, quando videro degli ex schiavi andare in giro, felici della libertà appena trovata. Uno alla volta, gettarono via il loro fardello, voltarono le spalle alla schiavitù, e se andarono, per iniziare una nuova vita.
Forse non l'avevi mai sentito dire, o forse ti sembra troppo bello per essere vero, ma Cristo al Calvario ha emancipato tutti gli schiavi del peccato. Ora puoi abbandonare il diavolo! Puoi gettar via il tuo peso di peccato, uscire dai domini di Satana, ed entrare in una nuova vita di libertà.
Lasciate che vi mostri cosa vuol dire la Bibbia quando parla dell'essere morti al peccato. Quando Lincoln emancipò gli schiavi, "la questione" della schiavitù cessò di esistere. Però, non morirono né i padroni degli schiavi, né gli schiavi stessi. Lo schiavo poteva andarsene libero, dicendo a se stesso: la schiavitù è un sistema finito.
Adesso poteva anche succedere che lo schiavo tornasse nel campo, e raccogliesse qualche altro filare di cotone (forse poteva farlo per paura o per abitudine), ma tutto ciò non poteva in nessun modo fare nuovamente di lui uno schiavo. Era libero, ma doveva esercitare la sua libertà. La proclamazione non poteva forzare il consenso, e neppure il padrone poteva obbligare lo schiavo a ritornare da lui. Tutto era rimesso alla volontà dello schiavo.
La Bibbia dice: "...infatti colui che è morto, è libero dal peccato. Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui" (Romani 6:7-8).
Quello che si vuol dire è semplicemente questo: Poiché la questione della tua schiavitù riguardo al peccato è una faccenda morta, visto che Cristo ha già dichiarato che sei stato emancipato, ora sei libero di vivere come una persona nuova in Cristo, vedendo te stesso libero dalle catene.
Cristo non può obbligarti ad agire bene, e Satana non può obbligarti ad agire male. Cristo dichiara che siamo resi liberi per fede, ma noi dobbiamo agire come persone libere.
Quando qualcuno riceve Cristo come Signore, cos'è che muore in lui? Il peccato non muore. Satana non muore. Il male non muore. Ciò che muore è il problema, la lite. Il peccato creò nel cuore dell'uomo una controversia su chi ne avesse il controllo, il risultato fu la battaglia fra il bene ed il male. Dio ha semplicemente emancipato la mente dal controllo del peccato, mettendo a morte la questione sulla schiavitù.
Quando la Bibbia dice che siamo "morti al peccato", intende semplicemente dire che per noi quel problema è finito! Non c'è più nulla da discutere, la faccenda non è oggetto di trattativa, l'uomo è libero! La controversia che riguarda chi è in autorità è morta! Paolo usa dei termini legali, per descrivere la libertà del cristiano dal legame del peccato. Sono gli stessi termini che si usano al Congresso: L'atto è scaduto. L'emendamento è stato eliminato. La proposta è stata ritirata. (Tutte queste espressioni, in inglese, vengono rese con termini quali "morto", "ucciso", ecc. N.d.T.).
Migliaia di anni fa, nella corte infernale, Satana promulgò una legge secondo la quale, essendo lui il principe di questo mondo, ogni anima vivente doveva rimanergli soggetta. La suprema corte di Dio ha abolito quella legge del peccato. Essa è venuta meno perché Satana non è più stato in grado di sostenerla. Dio l'ha dichiarata incostituzionale e l'ha sostituita con la legge sua, la legge dello spirito, che dà a lui ogni diritto sul corpo dei credenti.
Adesso, nessun cristiano può dire: "Non ce la faccio. Non riesco a liberarmi dal peccato". Alla fine, Paolo venne liberato da queste espressioni, e così anche noi dobbiamo esserlo! Satana non può più obbligarti a peccare, è la tua stessa concupiscenza che rinasce. Se Cristo non avesse spezzato il potere del peccato, la croce sarebbe stata una beffa.
Se non la smetti di scusare la tua debolezza pretendendo di non farcela, sarai sempre uno schiavo. Come figlio di Dio, non sei impotente. Non sei più la vittima del diavolo, e allora datti da fare e metti sotto disciplina la tua volontà testarda e ribelle. Un cristiano che dice: "Non ce la faccio", in realtà sta dicendo: "Non voglio". Dichiarare di essere ancora schiavi è solo una scusa che i cristiani mettono in mezzo per non affrontare la responsabilità della loro libertà.
"Non dovremmo più essere schiavi sottomessi e pieni di paura, ma dovremmo comportarci come veri figli di Dio, adottati in seno alla sua famiglia" (Romani 8:15, nella versione "Living Bible")."Ora Cristo ci ha reso liberi. Accertatevi di rimanere nella libertà e non fatevi legare di nuovo dalle catene della schiavitù" (Galati 5:1, nella versione "Living Bible").
Tutta la faccenda è, dalla parte dell'uomo, una questione di fede, e dalla parte di Dio, una questione di generosità.
La fede riguarda qualcosa che tu fai in relazione a ciò che sai. La conoscenza non è nulla, finché non si agisce sulla sua base.
I figli di Israele avevano ricevuto la buona notizia che Dio aveva stabilito Canaan come loro patria. Se fossero rimasti schiavi in Egitto, quella notizia non avrebbe avuto nessun significato per loro. Ma la Bibbia dice: "Per fede abbandonarono l'Egitto ... per fede attraversarono il mar Rosso su terra asciutta" (Ebrei 11:29).
Gli Israeliti non marciarono fino ai confini di Canaan, lanciando un nugolo di frecce, ed aspettando che tutti i nemici cadessero morti. La terra apparteneva loro, ma essi dovettero prenderne possesso "abbattendo un soldato alla volta".
Cos'ha a che fare, tutto questo, con la vittoria che io devo conseguire sulla morsa del peccato? Tutto! Cristo ha chiuso la controversia sulla schiavitù del peccato, dichiarando che sei emancipato dal suo potere, però tu devi credere, a tal punto, da fare anche qualcosa al riguardo.
Non è sufficiente dire: "Sì, io credo che Cristo perdona il peccato. Credo che è il Signore. So che può spezzare il potere del peccato nella mia vita". In tal modo, stai consentendo mentalmente con quello che ascolti. Ma fede è fare un passo sulla base di quella promessa di libertà ed agire in conseguenza.
Come? Tagliando con le vecchie amicizie che ti tirano giù. Convincendo te stesso che la libertà è veramente tua. Reclamandola! Dio l'ha detto, agisci di conseguenza. Scaccia via la tua passività e comincia una nuova vita di pace e libertà con sicurezza e determinazione.
Il tuo combattimento può e deve terminare. Sulla materia, la Bibbia è chiara: ci si aspetta che i cristiani entrino nel riposo.
"Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza." (Ebrei 4:9-11).
I credenti prevalgono sul potere malvagio di questo mondo tramite la fede. La vera fede è l'unica cosa che ci aiuta a rimanere saldi e fiduciosi contro le potenze della tentazione. L'autocontrollo è possibile solo quando la verità dell'emancipazione viene accettata tramite la fede.
Amare Dio vuol dire ubbidire ai suoi comandamenti, ed i suoi comandamenti non sono gravosi. In effetti questa nostra fede è il solo mezzo attraverso il quale il mondo può essere sconfitto (I Giovanni 5:3,4).
"Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. Or il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen." (I Pietro 5:8-11).
La cosa più importante che posso dire ad un cristiano che sta ancora lottando contro un peccato segreto è questa: continua la corsa! Nessuno è mai annegato mentre stava nuotando contro corrente verso Cristo. Nessuno è mai stato lasciato a sanguinare sul ciglio della strada, se era stato colpito durante il suo combattimento per la libertà.
Quando cadiamo, oppure quando ci troviamo faccia a faccia contro un vizio che non vuole andar via, Dio traccia una linea, proprio dove noi siamo. Egli dice: "Levati; confessa, e continua ad andare avanti. Non tornare dietro a questa linea. Non tornare nella schiavitù. Continua a venire verso di me. Tu sei stato liberato, continua la tua corsa verso la libertà, per fede".
I passi più importanti che possiamo fare, come credenti, sono quelli che facciamo proprio dopo una caduta. Satana sussurra: "Tu sei intimamente corrotto, sensuale, infantile, immaturo. Non sarai mai santo; non sarai mai niente, in Dio. Piantala! Dio è troppo alto e troppo santo; tutto è troppo complicato e difficile; non ce la farai mai. È finita!"
Bugie, tutte bugie! Hai peccato? Pensavi di avere la libertà e l'hai perduta? Pensi che la gente dirà che sei un cialtrone? Hai peccato mentre avevi gli occhi ben aperti, quando sapevi bene come stavano le cose, e lo Spirito Santo ti gridava nelle orecchie? Non credevi proprio che avresti potuto fare di nuovo una cosa così meschina? E con questo? C'è adesso un vero dispiacere in te? Sei deciso a rialzarti e ad agire da uomo libero? Ti sei umiliato, hai vergogna, sei pentito? Sei pronto per andare avanti? Accetta il perdono di Dio e vai avanti! Sei sempre un suo figliolo. Non sei schiavo del peccato. La sua amorevole gentilezza è più grande di tutti i tuoi peccati. Accetta il suo amore ed il suo perdono, e fatti animo.
Smettila con la tua interminabile introspezione. Non è scandagliando attentamente la massa di immondizia della tua malvagia natura, che otterrai vittoria. Sarebbe come se un generale che sta perdendo attraversasse le linee nemiche per consultare il suo avversario, e gli domandasse: "Mi spieghi per favore cosa sto facendo di sbagliato? Io voglio sconfiggerti, ma sembra che non ci riesca. Dov'è che sto sbagliando?"
La direzione giusta non viene dal comprendere qual è quella sbagliata. Essa giunge solo dalla comprensione della misericordiosa bontà di Dio in Cristo Gesù. E allora, smettila di guardarti dentro; guarda a colui che ti ama in ogni tempo. Smettila di cercare di tirarti fuori da solo, rallegrati nel suo amore che ristora e guarisce.
"Infatti, Dio opera in te, aiutandoti a volergli obbedire, e poi, aiutandoti a fare quello che lui vuole" (Filippesi 2:13, nella traduzione Phillips).
"Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare" (I Corinzi 10:13).
Per i credenti che affrontano la tentazione, questa è la promessa più potente ed incoraggiante di tutta la Bibbia. Dio afferma molto chiaramente che nessuno dei suoi figli sarà lasciato da solo a combattere contro le concupiscenze, le passioni o i vizi. Occorre aiuto soprannaturale, ed esso viene provveduto.
In tutto il mondo, sono sempre più numerosi i credenti che diventano deboli contro le tentazioni e cedono alla carne. Sembra che alcuni cristiani considerino la tentazione come una sorta di male incurabile, che non può abbandonarli, finché non abbia distrutto le sue vittime. Quando ne sono colti, cominciano a tremare di paura, pensando: "Oh, no! Di nuovo. Mi ha catturato, e so che cederò. Non ho nessun potere, sono troppo debole per resistere".
Questo è il modo perdente di pensare, di credenti che non sanno reclamare il loro diritto ad essere assistiti. Qual è il diritto promesso a tutti i credenti? È quello di ricevere aiuto soprannaturale nella tentazione.
Cosa voglio dire, che Cristo non solo libera il credente dal potere del peccato, ma lo aiuta anche a non ricadervi? Questo è esattamente ciò che dice la Bibbia.
Quando la tentazione irrompe come una fiumana, Cristo esercita la sua signoria e fa qualcosa di soprannaturale per combatterla. Egli crea "una via di fuga", di modo che i credenti possano superare la prova o, in altre parole, possano "sostenerla".
La tentazione è una prova per la libera volontà dell'uomo; per questo motivo, Dio non può eliminare questa possibilità di peccare, senza distruggere la libera volontà stessa. Così, Dio fa qualcosa di altrettanto efficace in favore di quelli che sperano in lui. Fa qualcosa che riguarda l'oggetto di desiderio. Lavora, al nostro esterno, proprio sulla fonte della tentazione.
Questo fatto viene illustrato bene da ciò che fa una madre quando il suo bambino è tentato di rubare i biscotti dalla scatola. Ella non può togliergli la tentazione; e allora non fa altro che mettere "fuori portata" la scatola dei biscotti.
È illustrato ancora meglio dal padre che trasferisce la sua famiglia lontano da un quartiere infestato dalla droga, per evitare che i suoi figli siano sedotti da tossicodipendenti o spacciatori.
Ci sono stati dei genitori che, per allontanare il figlio o la figlia da certe influenze malvagie o dagli amici, hanno addirittura cambiato continente.
Tutti questi genitori agiscono per amore, sperando che, per intanto, il loro intervento consenta ai figli di guadagnare tempo, finché non possano imparare l'ubbidienza spontanea. Sebbene debba venire il momento in cui i ragazzi dovranno prendere le loro decisioni, un genitore affettuoso non può rimanere lì, inoperoso, lasciando che il figlio ancora immaturo sia sopraffatto da qualche influenza cattiva. Un genitore attento porterà il suo figliolo lontano dalle tentazioni, o comunque, le metterà fuori dalla sua portata.
La Bibbia ci spiega come Dio riesce a mettere gli oggetti della tentazione lontano dalla portata dei suoi figli. Per esempio, i figli di Israele cominciarono a mormorare contro Mosè, perché egli li aveva condotto fuori dall'Egitto. Volevano tornare indietro, al loro vecchio stile di vita. La libertà sembrava essere troppo costosa. Allora Dio fece in modo da aprire il Mar Rosso e permise all'esercito egiziano di inseguirli sull'asciutto, poi richiuse il mare, impedendo qualsiasi possibilità di ritorno. Dio fece così solo in risposta alle ferventi preghiere di Mosè e degli altri israeliti che volevano la libertà.
I credenti devono resistere alla tentazione con la parola di Dio, proprio come Gesù. La maggior parte delle tentazioni possono essere disintegrate indirizzando su di loro il raggio laser della verità. Ma ci sono altre tentazioni, così sottili, violente e tenaci, che non possono essere affrontate senza l'intervento soprannaturale. Quelle più dure sono spesso la conseguenza di attacchi diretti e personali da parte di potenze demoniache.
Paolo parla di "...combattimenti di fuori, timori di dentro" (2 Corinzi 7:5). In effetti, Satana dichiara guerra a certi convertiti che hanno abbandonato il suo esercito, proprio perché una volta essi erano degli ottimi esempi della sua capacità di possederli. Nella sua rabbia per aver perduto tali "trofei", egli li combatte dall'esterno, imponendo loro dure tentazioni, l'una dopo l'altra, per vagliarli come il grano. Gesù disse a Pietro: "Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano" (Luca 22:31).
Sei un credente appesantito da una tentazione ricorrente alla quale ti sembra impossibile resistere? Omosessuali, alcolisti, tossicodipendenti, amanti clandestini sono assaliti in maniera speciale da veementi tentazioni. Spesso, queste persone cadono, e scivolano presto nel rimorso, nel senso di colpa, e nella disperazione. In qualità di credenti, non dubitano del fatto che Cristo le ha rese libere da ogni obbligo di ubbidire ai desideri della carne. Hanno visto progressi e vittorie in molte aree della loro vita. Tuttavia, rimane un peccato persistente, un tentazione molto potente di arrendersi ad un certo desiderio.
Grazie a Dio, c'è una via d'uscita! Dio "interviene miracolosamente". Per tirare Giona fuori dai guai, usò una tempesta, una balena, ed una quantità di altri mezzi soprannaturali. Si sa che Dio ha reso "amare" le acque, ed ha fatto "imputridire" la manna, in modo da rendere meno difficile l'ubbidienza.
Dio, in risposta alle preghiere fervide, può fare in modo che l'oggetto del tuo desiderio diventi per te qualcosa di fetido ed abominevole, che la caduta nel peccato diventi talmente amara, che ci penserai due volte prima di riprovarci. Potrà farti cambiare strada; allontanare da te certe persone; metterti davanti ogni sorta di ostacolo, elevare un muro di protezione intorno a te, o semplicemente, condurti in maniera irresistibile al tuo angolo di preghiera, mandarti qualcuno ad avvertirti o a correggerti ... In uno o nell'altro dei suoi modi soprannaturali, Dio risponderà alle preghiere ed interverrà, mettendo i credenti in grado di superare le tentazioni più violente.
I credenti che nel loro intimo non vogliono abbandonare i loro desideri e sperano segretamente di continuare ad indulgere ad essi non riceveranno mai questo intervento miracoloso quando sono tentati. Dio si muove per creare una via d'uscita solo quando il cuore è completamente deciso ad una vita di separazione e purezza.
Se non c'è quella decisione, la cosa non funzionerà. Dio non è obbligato ad intervenire se uno non vuole veramente la liberazione.
Quelli che amoreggiano col peccato segreto sono lasciati a combattere la tentazione con le loro forze. Poi, quando cadono nel peccato, si lamentano con Dio che non li ha "trattenuti". Dicono: "Aspettavo Dio, ma lui mi ha lasciato andare e mi ha permesso di farlo".
Ma il credente che vuole veramente essere liberato dai legami del peccato può stare sicuro che il suo Padre amorevole vede le sue lotte ed userà il potere del cielo per aiutarlo.
Quando sei tentato duramente, chiedi a Dio di intervenire soprannaturalmente. Chiedi in fede, credendo che egli lo farà.
Dio ha promesso di "liberarci da ogni male". Ecco la prova dell'aiuto di Dio nei momenti di tentazione:
"Voi che amate il SIGNORE, odiate il male! Egli custodisce le anime dei suoi fedeli, li libera dalla mano degli empi" (Salmo 97:10).
"L'anima nostra è scampata come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio è stato spezzato e noi siamo scampati!" (Salmo 124:7).
"I miei occhi sono sempre rivolti al SIGNORE, perché sarà lui a trarre i miei piedi dalla rete." (Salmo 25:15).
"Così si temerà il nome del SIGNORE dall'occidente, e la sua gloria dall'oriente; quando l'avversario verrà come una fiumana, lo spirito del SIGNORE lo metterà in fuga" (Isaia 59:19).
Non devo più aver paura di scivolare o cadere. Egli mi custodirà, mi amerà, mi porterà alla gloria del suo potere.
"Egli può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire irreprensibili e con gioia davanti alla sua gloria, con possenti grida di gioia eterna" (Giuda 24, nella versione Living Bible).