La Morte della Compassione!
Una madre, drogata di crack, ha ucciso la figlia di sei anni, Elisa, soffocandola con un cuscino.
La piccola Nadine, di quattro anni, è stata lasciata morire di fame nella casa di sua madre, nel Bronx. La polizia l'ha trovata rinchiusa in camera da letto -- avvizzita, emaciata, rannicchiata in posizione fetale. Tutti i suoi gridi d'aiuto sono rimasti inascoltati dalla madre drogata di crack.
Una madre di vent'anni, dopo aver portato i suoi tre figli sul tetto del condominio in cui abitavano, li ha gettati giù, urlanti, uno dopo l'altro, sistematicamente. Poi è saltata ed ha trovato anche lei la morte. Il Daily News di New York ha pubblicato le immagini degli spettatori sconvolti che, in lacrime, non riuscivano a credere alla scena di quella madre con i tre figli che giacevano morti in strada. A quella vista la gente si prostrava dal dolore. Gridavano, atterriti: "Cosa sta succedendo a questo Paese??"
Una ragazza di sedici anni è saltata giù dal treno sopraelevato di Brooklyn ed è caduta su di un ragazzino che stava correndo a casa per giocare con un nuovo giocattolo che gli aveva comprato sua madre. Mentre scrivo, il ragazzo si trova in ospedale, in coma. La ragazza è morta.
Una madre, psichicamente turbata, ha messo la sua piccola bambina su di un letto, poi l'ha coperta con un maglione, è andata in cucina, ha preso un coltello ed ha iniziato a colpire a morte la piccola. In seguito, la madre non è stata in grado di dare spiegazioni per il suo gesto. E non sembrava affatto addolorata.
Un'altra madre, dopo essersi ubriacata pesantemente, ha caricato i suoi due figli su di un'auto ed ha iniziato a correre per strada come una pazza. Ha investito due bambini, uccidendoli sul colpo, e poi ha fatto schiantare la macchina contro uno spartitraffico, uccidendo sé stessa ed i suoi due figli. Quattro bambini morti -- uccisi in un attimo da una madre inebriata dall'alcool!
Potrei continuare a lungo, con una tragedia dopo l'altra. Queste sono solo alcune delle storie apparse negli ultimi mesi sui giornali di New York City. Non sembra esserci fine a tutti i terribili crimini commessi contro i bambini. E si verificano in tutto il Paese.
Io credo che sia tutto ciò che Dio possa fare per evitare di agire prima della fine dei tempi, e porre fine a tutto questo. Non crederò mai che Egli sia solo uno spirito benigno che siede nei cieli, indifferente all'orrendo spirito d'omicidio che percorre questo Paese. No -- Egli è un Padre compassionevole che si addolora per la sofferenza dei Suoi figlioli.
Durante il suo ministero terreno, Gesù è stato l'incarnazione della compassione di Dio. La Scrittura afferma spesso che Cristo era "mosso a compassione" dalle sofferenze della gente. E se era così nel primo secolo, immaginate che grande afflizione deve esserci oggi nel cuore del nostro Signore!
La Bibbia ci dice " ...le sue compassioni non sono esaurite" (Lamentazioni 3:22). "Ma tu, Signore, sei un Dio pietoso e misericordioso, lento all'ira e grande in bontà e in verità" (Salmo 86:15).
Quando sui nostri giornali leggo storie del genere, anche io vorrei essere mosso a compassione. Perfino i peggiori peccatori lo sono, di fronte alla sofferenza dei bambini. Mentre guido, li sento parlare con voce tremante nei talkshow radiofonici. Dicono: "Che cosa terribile, tragica, triste! Dove andrà a finire questo Paese? Dovremmo rinchiudere tutte le madri che fanno uso di droga. Occorre maggior durezza col crimine". Dopo aver ascoltato parecchi interventi del genere, un radiocronista ha commentato: "L'America è ancora piena di compassione!"
Ma la compassione non è semplicemente pietà o solidarietà. È qualcosa di più che un semplice pianto o una reazione emotiva -- è più che discorrere del male che si cela dietro crimini del genere. Compassione significa pietà e misericordia accompagnate da un desiderio di aiutare a cambiare le cose. I veri sentimenti di compassione ci spingono a fare qualcosa!
Ne è un esempio la compassione che Gesù dimostra negli Evangeli. Ad un certo punto, egli si ritirò in un luogo solitario per pregare. Quando le folle scoprirono dove si trovava, lo raggiunsero, a piedi, da tutti i villaggi circostanti. Nella disperazione, gli condussero i loro storpi, i loro ciechi, i loro moribondi, i loro indemoniati.
Cosa fece allora Gesù? La Bibbia ci dice: "Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati" (Matteo 14:14). Questa è compassione!
Se Gesù fosse stato condizionato dal nostro modo di pensare moderno, forse avrebbe riunito i suoi discepoli in consiglio, avrebbe analizzato i vari problemi ed avrebbe parlato dei peccati che avevano condotto la società fino a quel punto. Avrebbe indicato gli indemoniati schiumanti ed avrebbe detto in lacrime: "Guardate a cosa conduce il peccato. Non è tragico? Guardate il salario del peccato all'opera!"
Oppure, avrebbe potuto dire, come fanno molti ipocriti: "Sapete -- sono molto stanco. Ho lavorato duro per assistervi. Ma adesso sono esausto, ed ho bisogno di parlare un po' con mio padre. Potete star certi che comprendo il vostro dolore. Ascoltate, ecco cosa farò: chiamerò i miei discepoli, e terremo una riunione d'intercessione. Pregheremo tutti d'un sol cuore per i vostri bisogni, ma adesso andate in pace".
In poche parole, questa è la teologia moderna. Tutti hanno voglia di pregare -- ma pochi hanno voglia di fare qualcosa!
Matteo 9 dice di Gesù: "Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore" (9:36). L'espressione "ebbe compassione" qui significa che "fu spinto ad agire". E allora, cosa fece Gesù?
Non si limitò a parlare. Il suo cuore fu commosso e turbato da ciò che vide -- ed egli provò un ardente desiderio di cambiare le cose! Ebbe pietà per quelle persone? Sì. Provò solidarietà? Sì. Ma quei sentimenti lo spinsero ad agire! Egli disse: "Farò tutto il possibile per cambiare le cose!"
"Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità" (versetto 35). Questa non era dell'inutile teologia. Gesù non si limitò a restare solo col Padre e a dirGli: "Signore, manda degli operai nel tuo campo". Fu lui stesso ad andare! Impose le mani sui lebbrosi. Fu coinvolto in modo profondo, pratico ed intimo.
In Matteo 15, leggiamo la descrizione di una scena incredibile: "Gli si avvicinò una grande folla che aveva con sé degli zoppi, dei ciechi, dei muti, degli storpi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, e Gesù li guarì" (15:30).
Non credo che oggi potremmo apprezzare una scena del genere. Riuscite a immaginarlo? Tutt'intorno a Gesù, centinaia di persone sofferenti sedevano o giacevano in terra -- infermi, disperati, bambini troppo malati per stare in piedi, gente che gridava in cerca d'aiuto, che gemeva per il dolore, febbricitante, indemoniata.
Gesù non li mandò via. Egli operò dei miracoli di guarigione e di liberazione: i muti parlarono, gli storpi saltarono, i ciechi videro, i malati e gli infermi furono immediatamente sanati. E, ad ogni miracolo, la folla si accalcava sempre più. Mi immagino la gente che levava in alto i propri bambini ammalati e spingeva, mentre i discepoli cercavano di mettere un po' d'ordine.
Quelle persone stavano in quel luogo isolato da tre giorni senza poter mangiare, e adesso venivano meno per la fame. Fu allora che Gesù disse: "Io ho pietà di questa folla. Non voglio rimandarli digiuni, affinché non vengano meno per strada".
Potrei anche fermarmi qui e focalizzare il messaggio proprio su questo punto: "Io ho pietà -- e non li manderò via!" Ma il Signore vuole dirci qualcosa di più:
La compassione dell'America sta morendo! Qui, nel porto di New York City, c'è una vecchia signora che da oltre cento ha teso le proprie mani ai poveri ed ai bisognosi (la Statua della Libertà - n.d.t.). Ma adesso le cose stanno cambiando drasticamente.
I governatori statali gareggiano fra di loro per vedere chi riesce a cancellare il maggior numero di cittadini dai registri dell'assistenza sociale. Dalla Casa Bianca fino alle città e alle contee c'è una corsa a chi taglia per primo i buoni pasto e a chi abolisce la previdenza sociale -- in modo da dover dare il meno possibile. Giusto il mese scorso, il Presidente Clinton ha parlato delle migliaia di persone che non possono più usufruire dei servizi di assistenza sociale. Qui a New York City, i centri di distribuzione pasti stanno morendo rapidamente. I fondi per i programmi di assistenza continuano a diminuire.
Ora, io non sono un politico. Non ho nessuna intenzione di intraprendere una discussione politica sui pregi e i difetti della assistenza sociale per i poveri. Certo, lo so che ci sono state molte truffe, e sono convinto che servirebbero dei cambiamenti -- so che tutti quelli che sono in grado di farlo dovrebbero lavorare e che non dovremmo pagare le madri per avere sempre più figli illegittimi nei registri della assistenza sociale.
Ma quello che mi dà fastidio è che tutta la retorica che sento sull'argomento è meschina, fredda, senza cuore. C'è una durezza che sta spazzando questo Paese!
Ascoltate, Dio non se ne starà in disparte e non lascerà che le nazioni più ricche della terra mandino delle madri con i figli per strada. Non permetterà che milioni e milioni di dollari vengano spesi nella ricerca spaziale mentre i bambini delle nostre città soffrono la fame. Potete starne certi -- entro un paio d'anni centinaia di famiglie newyorchesi finiranno per strada!
Io conosco i sentimenti di alcuni lavoratori della classe media in tutto il Paese che devono combattere per sopravvivere finanziariamente. Alcuni abitanti dei quartieri residenziali hanno dei buoni lavori, ma sono tassati a morte. Non possono neanche permettersi le vaccinazioni o le cure sanitarie per i figli -- e tuttavia sentono delle madri del ghetto che usufruiscono di cure ospedaliere gratuite. Loro riescono a malapena a portare il cibo in tavola, mentre alla gente della assistenza sociale vengono assegnati buoni pasto gratuiti. Una madre che fa un duro lavoro una volta ha detto: "Potessi rientrare anch'io nella assistenza sociale! Per lo meno i miei bambini avrebbero le cure mediche".
Io comprendo tutte queste pressioni economiche ma, come Cristiani, non dovremmo permettere che la fredda ed insensibile attitudine del nostro Paese nei confronti dei bisognosi ci derubi della compassione!
Un ex governatore si sta impegnando per far approvare una nuova legge che legalizzerebbe l'eutanasia, ovvero l'uccisione dei malati in fase terminale. A suo parere, la nazione non può più permettersi di "sprecare le proprie risorse" con loro. Secondo lui, la cosa migliore che un malato anziano possa fare è di "morire e lasciare le nostre risorse mediche per i giovani".
È sconvolgente! Siamo diventati così insensibili e senza cuore che Jack Kevorkian -- "Dottor Morte", l'uomo che pratica i suicidi assistiti -- è visto come un eroe. Ci si riferisce a lui come ad un " medico compassionevole, premuroso che aiuta la gente ad uscire dalla propria tragedia". Ma tutto quello che fa è pianificare omicidi!
La cosa peggiore è che l'eutanasia sarà permessa non solo in caso di dolore fisco, ma anche emotivo. Se subite un crollo di nervi e non ve la sentite più di affrontare la vita, potete chiamare il Dottor Morte!
Un giorno, molto presto, il nostro Paese legalizzerà l'eutanasia. Elimineremo sempre più buoni pasto per i poveri, e le nostre strade inizieranno ad assomigliare a quelle dei Paesi del Terzo Mondo -- piene di mendicanti, di bambini e di senza tetto.
Tuttavia, quello che mi sciocca di più è la mancanza di compassione che vedo diffondersi nella Chiesa di Gesù Cristo. La maggior parte del popolo di Dio sta diventando sempre più freddo e disinteressato. Le chiese confessionali affermano che i fondi delle loro missioni stanno scemando. La gente semplicemente non dona più in favore delle missioni estere.
Di recente, ho mandato ai nostri lettori un semplice rapporto sulle offerte in favore delle nostre missioni. Ho scritto: "Voglio che sappiate che almeno il dieci per cento di ogni vostro dollaro viene distribuito alle missioni. Noi sosteniamo dei servizi di assistenza ai bambini in tutto il mondo. Gestiamo orfanotrofi in Romania ed in Mozambico, e devolviamo diverse migliaia di dollari all'assistenza dei bambini dell'America latina".
Pensavo che alla gente questo nostro impegno avrebbe fatto piacere, e invece sono rimasto scioccato e sgomentato dalla gran quantità di lettere infuriate da parte di molti lettori. Ecco cosa c'era scritto in alcune di esse:
"Cancellatemi dalla vostra lista. Non vi ho dato il permesso di spendere le mie offerte per i vostri ministeri oltreoceano. Non voglio che esca neanche un dollaro dagli Stati Uniti".
"Non voglio che il mio denaro finisca alle missioni estere. Sosterrò il vostro ministero qui a New York, ma non altrove".
Voglio dire a tutti quelli che la pensano in questo modo: se non vi piace il fatto che devolviamo le vostre offerte, la cosa migliore da fare è smettere di donare. Non importa se questo ci costerà migliaia di dollari. Dio non tollererà più un comportamento del genere!
Grazie a Dio, la maggior parte dei lettori sono grati per il nostro impegno e per la nostra compassione.
Noi operiamo in una delle città d'America più problematiche ed afflitte -- sia spiritualmente che, molto presto, economicamente. È una città in cui più di due milioni di persone ricevono tutela statale, molti attraverso l'assistenza sociale. Questa città è sommersa dalla droga, dalla disperazione, dai senza tetto.
Matteo scrive che delle moltitudini vennero a Gesù, portando ai Suoi piedi gli zoppi, i ciechi, i muti, gli storpi e gli infermi. Oggi vedo accadere questo a New York con la Chiesa di Gesù Cristo. Il governo ha fallito; tutte le altre istituzioni ed organizzazioni hanno fallito; così, qual è l'ultima speranza dell'umanità? Dovrebbe essere la Chiesa di Gesù Cristo! Molto presto, noi avremo più malati, più senza tetto ai nostri piedi. Saranno condotti proprio al nostro uscio!
E allora, che cosa faremo? Dovremmo pregare per un risveglio, tenere delle veglie di preghiera -- e semplicemente scavalcare il senza tetto che giace subito fuori delle porte della chiesa? No -- mai! Questa non è compassione!
Qualche domenica fa non riuscivo a dormire. Il mio spirito era in agitazione, perché non riuscivo a togliermi dalla mente la madre che avevo appena incontrato di persona. Con un braccio reggeva un bambino di soli cinque giorni, e con la mano libera teneva la mano di un altro bambino, di due anni. Il marito aveva perso il lavoro e, non riuscendo a trovarne uno nuovo, l'aveva lasciata.
Quella giovane madre adesso dormiva sul pavimento di un piccolo appartamento in cui vivevano altre dieci persone che volevano cacciarla perché i bambini piangevano troppo. Non poteva usufruire dell'assistenza sociale; non aveva una famiglia, nessun posto in cui andare e neanche il denaro sufficiente per comprare il latte. Mi disse: "Giro per le strade. Non c'è posto per noi!"
Diedi a quella povera ragazza del denaro, ed il nostro servizio d'assistenza iniziò a prendersi cura di lei. Ma non era ancora finita. Un'altra giovane madre, che frequenta la nostra chiesa, venne da noi in condizioni simili. Suo marito era drogato e non riusciva a trovare un lavoro. Lei non aveva alcuna esperienza, e non era in grado di lavorare. Mi disse, tra le altre cose: "Pastore Dave, fra una o due settimane io finirò in mezzo alla strada".
Poi ho incontrato due altre care donne che venivano picchiate dai loro mariti. Avevano paura per la loro vita e per la sicurezza dei loro bambini, ma tutti i centri di assistenza della città erano già pieni, con liste d'attesa infinite.
Quando, quella sera, mi misi a letto per provare a dormire, non riuscii a chiudere occhio. Ero commosso? Sì. Pieno di pietà? Sì. Ma c'era qualcos'altro che si stava muovendo dentro di me. Pregai: "Signore, cosa vuoi che facciamo? Come possiamo cambiare questa tragica situazione? Ho sessantacinque anni, e sono stanco. Ho passato parecchio tempo con i drogati e con gli alcolizzati. Per favore -- non un altro programma".
Ma l'immagine di quel bimbo di cinque giorni continuava a tornarmi in mente. Pensai: "Noi siamo la Chiesa di Gesù Cristo. Dobbiamo avere compassione di loro, e non mandarli via. Cosa possiamo fare?"
Capii che nel giro di due o tre settimane la nostra Casa di Isaia sarebbe stata aperta e attiva a Times Square, e che avremmo trasferito la Casa di Timoteo, per gli uomini, in questa struttura.
Improvvisamente, era lì, proprio davanti ai miei occhi: il vecchio edificio della Casa di Timoteo avrebbe liberato dieci appartamenti. Avremmo potuto usare il palazzo come centro operativo per le madri abbandonate e maltrattate. Avremmo anche potuto mettere due madri ed i loro figli in un singolo appartamento -- e questo significava poter aiutare solo quaranta, cinquanta famiglie all'anno. Sarebbe stata solo una goccia nel mare. Ma dovevamo fare qualcosa!
La compassione non può essere solo solidarietà e pietà. Deve essere un sentimento teso all'azione, che chiede: "Dio, che cosa vuoi che faccia?"
La nostra chiesa ha trascorso molto tempo in preghiera. Abbiamo da poco concluso una catena di preghiera che è durata ventiquattro ore al giorno per trenta giorni, e a gennaio abbiamo iniziato l'anno con preghiera e digiuno. Ma, esattamente, per che cosa stiamo pregando? Che cosa cerchiamo?
Lo scomparso Leonard Ravenhill, autore di "Perché Tarda il Risveglio?", era un grande uomo di Dio -- a mio parere un vero profeta. Passavo ore intere ad ascoltarlo parlare di un grande risveglio che doveva venire. Lo aspettò per oltre sessant'anni, ma morì senza mai riuscire a vederlo.
Durante la mia gioventù nella chiesa pentecostale, mio padre e mio nonno parlavano sempre di un grande risveglio che doveva venire. Gli evangelisti ne parlavano nelle riunioni dei campeggi: "Si sta avvicinando un risveglio. Dio trascinerà nel Regno migliaia di persone!"
Tuttavia, alla base di tutti questi discorsi sul risveglio c'era un pensiero fondamentale: "Non c'è bisogno di andare per le strade e sporcarci le mani. Possiamo anche solo starcene qui a pregare. Lo Spirito Santo provvederà a condurre i perduti!"
Ma la definizione di risveglio è "il ridestarsi o la risurrezione di qualcosa che minaccia di divenire cadavere". Il che significa "risvegliare la Chiesa morta -- rivitalizzarla, risuscitarla, cosicché gli empi siano spronati ad entrare dalle sue porte".
Miei cari, la Chiesa non dovrebbe aver bisogno di essere risuscitata dai morti! Noi non dovremmo pregare per un qualche grande risveglio. Mentre tutti noi ce ne stavamo chiusi dentro, intenti a pregare per un risveglio, ecco che cosa è accaduto nel nostro Paese:
Un quarto di tutti i nostri adolescenti ha iniziato a fumare marijuana. Più di un terzo beve. I ventenni indulgono nel sesso. Le ragazze di quattordici anni concepiscono dei figli. Abbiamo perso un'intera generazione di giovani nel cinismo, nell'insensibilità e nella disillusione.
Le nostre città stanno per essere arse col fuoco. Il Paese è pieno di sesso, di piacere, di idolatria sportiva. Un matrimonio su due finisce in un divorzio.
I singhiozzi del pianto di bambini affamati e malmenati si levano come tuoni dalle nostre città. Gli omosessuali reclamano diritti matrimoniali. Padri disperati percorrono le strade a centinaia, in cerca di un posto di lavoro. Molti neri ed ispanici non possono nemmeno accedere ad un colloquio di lavoro.
Mentre l'anno 2000 si avvicina, cosa sta facendo la Chiesa per tutto questo? Che cosa si è impossessato della nostra attenzione e delle nostre energie?
Non molto tempo fa, ho ricevuto una lettera da parte di una donna che frequenta la nostra chiesa. In sostanza, diceva che "la Chiesa di Times Square ha bisogno di guarigioni, di miracoli, di segni e prodigi -- proprio come accade nello show televisivo di Fratello Tal de' Tali".
Ebbene, vorrei rispondere alla lettera di questa donna pubblicamente e con affetto: "Cara sorella, permettimi di spiegarti in che modo puoi produrre un miracolo potente, un grande segno per tutti i non credenti.
"C'è una madre nella nostra chiesa che sta per finire in strada con i suoi bambini. È sola e ha bisogno di lavorare. Vorresti prenderla amorevolmente con te ed ospitarla in casa tua per tre mesi? O semplicemente permetterle di dormire sul tuo divano? Saresti disposta a darle da mangiare mentre cerca un appartamento? La assisteresti? La trarresti fuori dall'abisso della disperazione?"
Fare questo costituirebbe un miracolo? Sarebbe considerato un segno, un prodigio? Sì -- assolutamente! Tutti i non credenti direbbero: "Allora, è questo ciò che è Cristo. Ed è questo che il Cristianesimo dovrebbe essere!"
La Bibbia dice che se ci troviamo di fronte a dei bisogni umani -- se obbediamo al comandamento di avere compassione per il mondo e di dare noi stessi per i bisogni altrui -- allora saremo come un giardino ben irrigato! "Se dividi il tuo pane con chi ha fame... se quando vedi uno nudo tu lo copri... se non ti nascondi al povero... se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi l'afflitto... allora il Signore ti guiderà sempre, ti sazierà" (cfr. Isaia 58:5-12). "... tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai" (versetto 11).
Un ministro di mia conoscenza mi ha mostrato di recente la ripresa di una riunione di culto che dovrebbe essere parte di ciò che viene definito un gran risveglio. Ma tutto quello che vidi in quel video fu solo un insieme di strane manifestazioni. Ad un certo punto, il pastore che presiedeva la riunione disse ad un uomo che stava piangendo: "Niente lacrime qui. Questa non è una riunione di preghiera. È tempo di ridere!" Quindi, il conduttore si inginocchiò accanto ad un tale sul pavimento ed iniziò a dire: "Vieni fuori, vecchia gioia! Vieni fuori, vecchia gioia!"
Chiesi a quel ministro se voleva spiegarmi tutto ciò. In sostanza, disse: "I Cristiani sono diventati così abbattuti, aridi e scoraggiati, che Dio sta tentando di far risorgere la gioia. Lo Spirito Santo sta cercando di liberare la gente attraverso manifestazioni come questa".
No! Il riso che vediamo oggi non è una cosa nuova. Mi sono fatto delle sante risate quando avevo soltanto dieci anni. Risi per ore e poi piansi per ore -- tutto a causa del convincimento dello Spirito Santo. Non c'è niente di nuovo in questo.
Vi domando: Come ha potuto la Chiesa arrivare ad un punto così basso da essere depressa? Come ha potuto arrivare al punto di aver bisogno di questo sgorgare di gioia?
Ebbene, è successo perché non abbiamo fatto attenzione a quello che è scritto in Isaia 58! Quel brano ci insegna in modo molto semplice e diretto il motivo per cui i Cristiani perdono la loro gioia, diventando aridi e schiavi. È perché hanno riposto la loro fiducia nell'auto sopravvivenza!
La maggior parte dei Cristiani oggi ascoltano solo sermoni su come affrontare i problemi della vita, su come far fronte al vuoto. Non si preoccupano più delle missioni, della gente per la strada, dei poveri. Invece, si siedono tutti insieme e si lamentano di come vengono spesi i soldi dei contribuenti. E questi stessi Cristiani passano davanti al povero ed al bisognoso senza neanche fermarsi!
Perché non ci sono pastori che insegnano alla loro gente come venire incontro ai bisogni umani, in modo tale che, quando alla porta della chiesa busserà un bisognoso, potrà trovare un giardino ben innaffiato ed una fonte sgorgante? Il Signore ha detto che avrebbe provveduto in questo modo per chiunque fosse disposto a dare sé stesso!
Circa trecento anni fa, i Moravi giunsero a New York insieme ai Tedeschi. Quando fondavano una nuova chiesa, i Moravi organizzavano anche una raccolta per i poveri. Oggi, le loro chiese non esistono più -- ma il ministero moravo a New York esiste ancora, ed è uno dei grandi programmi alimentari della città.
Allo stesso modo, la "Bowery Mission" va ancora avanti dopo centocinquanta anni, e il ministero per i poveri di Jerry McCauley è ancora all'opera dopo centosessanta anni. Dio sta venendo incontro ai bisogni dei poveri -- sebbene alcune chiese siano finite nella polvere!
Per avere il più grande risveglio che si possa immaginare non c'è bisogno di andare molto lontano, basterebbe recarci dal nostro vicino. Dio dice che se divideremo il nostro pane con l'affamato, se porteremo il povero in casa nostra, se vestiremo chi è nudo e se daremo la nostra stessa anima per l'affamato e l'afflitto, Egli ci guiderà e provvederà per noi in perpetuo. Saremo come un giardino ben annaffiato -- una sorgente la cui acqua non manca mai!
Dio ci sta dicendo: "Impegnati ad aiutare gli altri! Tendi le mani al povero e all'ammalato. Io ti risponderò, ti guiderò, ti sazierò. Sarai una sorgente di vita per gli altri. Le tue benedizioni non mancheranno mai!"
Se questo insegnamento dell'Antico Testamento non ti convince, ascolta che cosa ha detto Gesù nel Nuovo Testamento:
"Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste".
"Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?"
"Allora risponderà loro: In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me. Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna" (Matteo 25:42-46).
"Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui. Come potrebbe l'amore di Dio essere in lui?" (1 Giovanni 3:17).
A questo punto potresti dire: "Mi piacerebbe avere compassione, aiutare il bisognoso. Come posso far sì che cambi qualcosa?"
Tutto ciò che posso dirti è che Dio risponderà a questa preghiera: "Signore, vedo intorno a me tanti bisogni umani. So che l'unico Gesù che la mia città potrebbe riconoscere sarà quello manifestato attraverso di me e la mia chiesa. Guidami, oh Dio. Sono pronto col mio portafogli, con la mia casa, col mio tempo. Signore, mostrami dove andare!" Stanne certo -- Dio condurrà questi bisogni proprio alla porta di casa tua!
Forse penserai: "Ma ho già tanti problemi per conto mio... Non posso certo passare del tempo ad aiutare gli altri". Permettimi di chiederti: Sei solo? Va' spontaneamente a visitare gli ammalati in un ospedale o in una casa di riposo. Non sarai più solo prima che la giornata sia finita! Hai bisogno di un amico? Va' per le strade, trova un senza tetto e domandagli: "Hai fame? Andiamo da McDonald". Compra a quell'affamato un hamburger e parlagli di Gesù.
Dio vuole che ognuno di noi sia una parte della Sua compassione per il mondo. E se tu lo desideri, Egli condurrà il bisogno alla tua porta.
E allora, presenta te stesso al Signore perché si usi di te. Egli ti aprirà tutte le porte. Allora conoscerai davvero la Sua compassione!