L'Evangelo della Grazia
"Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio...Infatti, se per la trasgressione di quell'uno solo la morte ha regnato a causa di quell'uno, molto di più coloro che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di quell'uno, che è Gesù Cristo." (Romani 5:1-2,17).
Vi ricordate cosa fosse la vostra vita prima di arrendervi a Cristo? Eravate nemici di Dio, vivendo in cecità, un'anima perduta senza speranza. Eravate empi, colpevoli – e la collera di Dio "dimorava su voi" (vedi Giovanni 3:36).
Come siete riusciti a trovare perdono ed accoglienza davanti a Dio? E come siete riusciti ad entrare nella benedetta certezza di essere salvati, avendo gioia nell'amore di Gesù Cristo?
È stato forse perché Dio aveva visto in voi qualcosa di buono? Possedevate forse una innata giustizia tale da attrarLo verso di voi? Avete guadagnato il Suo favore con l'obbedienza ed un animo buono?
No – assolutamente no! Nessuno può essere salvato attraverso le proprie opere o i propri meriti. Le Scritture affermano: "Siamo tutti come una cosa impura, e tutte le nostre opere di giustizia sono come un abito sporco" ( Isaia 64:6).
Tutti i nostri peccati sono cancellati e siamo riconciliati con Dio tramite la fede nel sangue versato da Gesù. È solo attraverso la grazia che siamo salvati e non per un qualunque merito che potessimo avere.
La definizione teologica della grazia è: "il perdono immeritato, la misericordia ed il favore di Dio", le Scritture attestano: " Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione..."( 1Corinzi 1:30).
Per favore non sorvolate i termini esposti in questo verso. Semplicemente fate ben caso che il fine dell'evangelo è la redenzione – e che la grazia di Dio include ogni cosa che Egli ha fatto per noi attraverso Cristo per redimerci dalla potenza del diavolo e portarci nel regno della Sua gloriosa luce!
La giustificazione è la pietra angolare della grazia. Essere giustificati da Dio significa essere "assolti" – perdonati da ogni peccato ed ogni colpa – ed essere considerati santi e giusti davanti a Lui.
Nessuno è giustificato – per cui non si può diventare santi o giusti attraverso la propria opera, obbedienza o fedeltà. Piuttosto queste cose sono il risultato delle fede che giustifica nella potenza del sangue di Cristo per renderci accettevoli davanti a Dio: "Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori." ( Efesini 2:8-9).
"... abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge." ( Galati 2:16).
Qui c'è il fondamento di tutta la fede, che ogni credente deve comprendere pienamente. Tutto il vostro cammino con Lui dipende da esso.
Non puoi avere pace con Dio se tu non conosci come sei reso giusto davanti a Lui. Devi essere pienamente convinto che sei pulito di fronte a Dio, non per la tua diligenza o le tue opere, ma perché credi e confidi nella vittoria della Croce di Gesù!
L'apostolo Paolo non voleva essere trovato retto di fronte a Cristo per la propria giustizia. Egli era un uomo buono – un Fariseo che aveva diligentemente osservato tutte le numerose regole e regolamenti della legge. Aveva pagato le decime con fedeltà. Amava Dio con tutto il cuore. Assisteva a tutte le funzioni della sinagoga. Aveva studiato la Parola di Dio incessantemente. Amava i suoi compagni ed andava facendo del bene. Secondo la legge, Paolo era un uomo perfetto.
Ma tutto questo divenne immondizia per Paolo – aveva reputato tutto questo come una perdita – quando arrivò alla rivelazione della giustizia di Cristo!
"Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede..."( Filippesi 3:7-9).
Al giorno d'oggi ci sono molti sinceri credenti, che non si sono ancora sottomessi alla giustizia di Cristo. Ma cercano ancora di piacere a Dio attraverso le loro buone opere. Accettano la salvezza per fede, ma da quel punto in poi vogliono fare di testa loro!
C'è qualcosa nella nostra carne che si ribella contro un cammino di fede. Vogliamo guadagnarci la nostra salvezza – per sollevare Dio da un problema! Non ci preoccupa il fatto di essere salvati per fede; ma non vogliamo affatto vivere per fede. La nostra carne ci urla: "Do tutta la mia obbedienza, faccio di tutto per piacere a Dio – dovrà contare qualcosa!" Si, c'è qualcosa di meritevole in questo – ma non per essere degni di remissione e perdono!
Non vogliamo accettare di essere resi giusti di fronte a Dio solo credendo. Noi invece vogliamo "tenere duro" – e quando la tentazione ci sovrasta, diciamo a denti stretti: "Dio sia benedetto, avrò vittoria anche se dovessi morire!" (e riusciamo a morire di conseguenza!).
Ma non è questo il sentiero della vittoria. Obbedienza e fede vengono come risultato del rimanere saldi sulla rocca della giustificazione, per la sola fede!
Paolo afferma questo di alcune persone: "Rendo loro testimonianza infatti che hanno lo zelo per Dio, ma non secondo conoscenza. Poiché ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria giustizia non si sono sottoposti alla giustizia di Dio perché il fine della legge è Cristo, per la giustificazione di ognuno che crede."( Romani 10:2-4).
Questa gente sta cercando di "stabilire la propria giustizia". Conosciamo questo metodo con un altro nome: moralismo!
Il moralismo è frainteso da molti Cristiani. Anche molti ministri dell'evangelo non sanno cosa sia.
Ho sempre creduto che il moralismo avesse a che fare con delle regole e dei regolamenti fatti da uomini sinceri ed amanti di Dio, persone che cercavano di vivere delle vite sante. Pensavo che tutto ciò avesse a che fare con delle restrizione nel modo di vestire ed altre cose da fare e non fare.
No – il moralismo è molto più sottile delle sole regole e regolamenti. Va molto al di là di essi!
Quando ero un ragazzo, udii un evangelista scagliarsi contro il peccato di quei giorni. Predicava contro i capelli arricciati, le scarpe da donna aperte, il trucco per il viso ed i vestiti fantasiosi. Questa era chiamata una predicazione per la "Santità" – ma i principi sono cambiati con le nuove mode.
Io credo che questo fosse moralismo!
Quando per la prima volta venni a New York, più di trenta anni fa, ero rimasto scioccato da tutte le rigide regole che c'erano nelle chiese pentecostali spagnole. I nostri collaboratori volevano andare nelle strade, pregare con i drogati e cercare di portarli dentro le chiese locali. Ma se una ragazza salvata da poco vestiva jeans o si metteva il trucco, il pastore si premurava di dirgli: "Non puoi entrare qui dentro vestita in quel modo!"
Un ministro disse ad una giovane ragazza: "Vai a casa e vestiti come una donna – quindi puoi tornare. Non ammettiamo tali mondanità in questa chiesa!"
Penso che questo fosse moralismo!
Una giovane coppia in Inghilterra, che riceveva il nostro giornalino cominciò ad ascoltare dei nastri, registrati durante i nostri culti nella Chiesa di Times Square. E cominciarono ad amare il messaggio di santità. Quindi ci vennero a visitare – ma quando li incontrai dopo il servizio, mi sembrarono turbati e feriti nell'anima ed i loro occhi erano pieni di lacrime. Essi mi dissero che erano turbati perché le donne nella nostra chiesa non indossavano il velo sulla testa! Mi dissero: "Come può lo Spirito Santo operare in questo luogo, quando non ubbidite al comandamento che le donne si coprano il capo?"
Io credo che questo fosse moralismo!
Ho sentito che gruppi di preghiera in tutta la nazione sono stati scossi, sviati e confusi da ogni tipo di nuove regole portate da predicatori di passaggio. Uno dice loro: "Vi dovete inginocchiare per pregare. Dio ascolta solo chi si inginocchia". Un altro di tali insegnanti passa e dice: "Dovete stare seduti alla Sua presenza. Non dovete inginocchiarvi – perché così fanno i Cattolici!" Qualcun altro dice ancora: "Vi dovete mettere in piedi quando si legge la Bibbia. Voi disonorate Dio quando state seduti durante la lettura della Parola!" Ma un altro afferma: "Questa è una schiavitù! Gesù faceva sedere le persone quando Egli predicava la Parola!"
Penso proprio che tutto questo sia moralismo!
Di fatto sono regole e regolamenti. Ma tutto ciò è solo una parte del moralismo – non siamo ancora al cuore della materia.
Il moralismo è ancora peggiore di tutte queste cose. Infatti, ognuno di noi ne ha un pezzetto di essa che lievita nei nostri cuori – perché il moralismo è basato sull'orgoglio!
Nella sua vera sostanza il moralismo è un desiderio di apparire santi. È un cercare di essere giusti davanti agli uomini e non davanti a Dio!
Il moralismo è voler essere considerati come un profeta, un uomo di preghiera, una donna d'intercessione – ed è voler alimentare e promuovere una tale immagine di sé!
Il moralista non è interessato a ricevere la giustificazione. È molto più interessato alle apparenze, nell'impressionare altri Cristiani che egli è devoto, pio, serio, tutto proteso verso Dio. Egli afferma: "Io sono profondamente religioso – e tutti lo debbono vedere!"
Possiamo vedere nei libri degli scrittori giudei Talmudici, una lista di sette classi di Farisei. Tra queste classi ci sono:
- I Sichemiti. Questi farisei dicono lunghe preghiere in pubblico per essere considerati santi – ma nel contempo derubano le vedove delle loro proprietà!
- I Barcollanti. Questi sono così fintamente umili che non ardirebbero sollevare i piedi di fronte ad un Dio Santo. Quindi si trascinano con un atteggiamento che sembra dire "io sono un povero, umile, insignificante essere"
- I Sanguinanti. Questo gruppo non alza gli occhi da terra, affinché non abbiamo a posare il loro sguardo su qualcosa di male. Prendono il loro nome dal fatto che camminano costantemente vicino ai muri anche se si feriscono; più sanguinano, più santi si sentono!
Miei cari, questi tipi di persone ci sono in ogni chiesa! Hanno un'apparenza "santa", triste e seria. Alcuni di loro non ardiscono alzare le mani per lodare Dio – nessun applauso o essere allegri o gioiosi! Pensano da se stessi di essere stretti a Dio", santi, al disopra di chiunque altro. Stanno in "profonde meditazioni", le loro labbra si muovono mentre sono in estasi dello Spirito. Ma "fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini" ( Matteo 2:35).
Lo scorso anno, mia moglie Gwen ed io trascorremmo una vacanza in un hotel in Florida con dei cari amici, una coppia che veniva dal Texas, il dottor Rice e sua moglie. Trascorremmo l'intera settimana visitando il Disney World, volendo solo rilassarci. Mentre stavamo nell'atrio dell'hotel, Gwen suggerì di andare a giocare a domino nella camera dei Rice.
Ebbene, sapevo che i Rice mi consideravano da sempre un uomo retto – e io non volevo spazzare via questa immagine che avevano di me! Mi resi conto che durante tutta la settimana i nostri amici non mi avevano mai visto ritirarmi in preghiera neanche una volta. Pensai: "Come possono pensare che io sia santo di fronte a loro se non vado a pregare?"
Per cui gli dissi: "Scusatemi, ma non posso giocare a domino. Debbo andare in camera mia per stare vicino a Dio. Ma andate pure a giocare".
Ma sapete cosa stavo realmente dicendo? "Non ho tempo da sprecare, come voi poveri mondani! Voi che siete attaccati alle cose di questa terra andate a divertirvi con il domino. Questo profeta sta per andare a stringersi vicino a Dio!"
(Vi chiedo: come potreste rilassarvi e giocare a domino sapendo che nelle vostre vicinanze c'è qualcuno "che invoca Dio"?)
Quando entrai nella mia camera, erano circa le otto. Pensavo: "Guarderò solo per mezz'ora il canale dei notiziari della CNN, quindi mi metterò a pregare". Un'ora di notizie più tardi, la CNN annunciò la visione di un documentario sull'ascesa e la caduta di Hitler. Rapidamente ragionai: "Questo ha a che fare con la profezia, quindi debbo guardarlo!"
Mancava un quarto d'ora alle dieci ed avevo già visto l'ascesa e la caduta di Hitler, allorquando sentii che Gwen stava camminando nel corridoio!
Mi alzai di scatto, corsi alla TV, la spensi, chiusi la luce – e mi gettai in ginocchio, al buio, ai piedi del letto!
Quando Gwen entrò, vide il suo devoto e profeta marito alzarsi lentamente in piedi, dalla sua santa posizione – atteggiandosi piamente come se fosse stato in preghiera per due ore. Alzai lo sguardo umilmente, stropicciandomi gli occhi e dissi a Gwen: "Oh amore, è buono il Signore, non è vero?"
Spero che ridiate di questo episodio così forte come lo ha fatto la nostra congregazione, quando lo raccontai in un mio sermone! Ma molto più importante, io spero che ridiate di esso abbastanza forte in modo tale da guidare la verità dentro la vostra anima: Tutti noi giochiamo, cercando di mantenere una facciata di santità verso le persone! Dovevo mantenere la mia immagine di uomo santo – ma questo era moralismo della peggiore specie!
La realtà è, che coloro che veramente hanno la rettitudine del Signore, non si devono dare delle arie. Sono gente comune, ordinaria, che conosce come si piange e si ride e come si gioisce in Gesù e nella comunione dei santi. Sono coinvolti negli affanni e nei bisogni di altre persone e non hanno bisogno di "appartarsi" per cercare di mantenere un'immagine!
Tutti noi guardiamo le apparenze – ma Dio vede i cuori! Ognuno di noi deve scendere dall'alto piedistallo di pretenziosa santità – per essere onesti e se stessi, nel modo che conosciamo come Dio ci vede. Questa è l'unica via per gioire della vera comunione con Lui e gli uni con gli altri!
La Grazia come viene oggi predicata in molte chiese sta producendo una classe di Cristiani che sono amanti del piacere, profondamente coinvolti nel peccato. Una moltitudine in questi tempi vive come fossero diavoli, ma proclama: "Io ho la rettitudine di Cristo per la fede!". Miei cari, questa è una bugia proveniente dal profondo dell'inferno! Essi sono ingannati!
Alcuni anni fa, nelle domeniche libere dalle campagne evangelistiche, ero solito passare davanti ad una certa chiesa che predicava un così chiamato "messaggio della grazia". (Questa non è una dottrina Battista, Presbiteriana o Pentecostale; l'evangelo della grazia è effettivamente l'evangelo di Gesù Cristo). Mentre gli passavo davanti vedevo i diaconi che stavano fuori della chiesa a fumare, mentre alcuni di loro cercavano di rimettersi in sesto dai postumi di una sbornia del sabato sera.
Alcuni di questi uomini erano dei ben conosciuti adulteri, altri picchiavano le loro mogli. Altri ancora erano degli imbroglioni nei loro affari. Ma a causa del "messaggio della grazia" che ascoltavano, si erano convinti di essere giustificati, senza curarsi del modo in cui vivevano – perché erano convinti di essere la giustizia di Dio in Cristo.
Sapevo che il pastore di quella chiesa era un uomo onesto. Ma c'era qualcosa di sbagliato nel suo messaggio: non predicava l'evangelo completo!
Una volte mi disse: "David, io credo veramente nella rettitudine. E se si ha la giustizia di Cristo, essa produrrà un desiderio di purezza e santità".
Ma pensai in me stesso: "Aspetta un minuto! Tu stai predicando a queste persone da otto anni! Dopo tutto questo tempo, dove è l'evidenza in loro di un cammino puro con Dio? Perché il tuo messaggio della "grazia" non ha prodotto una congregazione veramente pia e separata dalla mondanità? Perché ci sono tanti divorzi e così tanti bambini illegittimi nati dagli adolescenti che frequentano la tua chiesa? Molte delle persone che ci sono stanno vivendo per il diavolo, stanno morendo ed andando verso l'inferno – e tu lo sai!"
Miei cari, io prego senza riserve che la giustificazione e la rettitudine venga solo attraverso la fede. Io sono salvato per fede, reso giusto per fede e vivente per fede per il sangue di Cristo. Questo è il vero fondamento del vangelo e della vera predicazione della grazia.
Ma non tutta la fede è giustificante! La Bibbia parla chiaramente di due tipi di fede: una che giustifica e l'altra che non ha alcun valore – una fede che perfino il diavolo professa!
Il libro degli Atti ci mostra che Simon Mago "credeva" – ma la sua fede non era quella che giustifica.
"Anche Simone credette e, dopo essere stato battezzato, stava del continuo con Filippo; e, vedendo le potenti operazioni e i segni che erano fatti, ne rimaneva stupito." (Atti 8:13). Simone offrì all'apostolo Pietro del denaro per avere la potenza dello Spirito Santo – ma Pietro rispose: " Poiché io ti vedo essere nel fiele di amarezza e nei legami d'iniquità." (verso 23). Egli stava dicendo: "Il tuo cuore è ancora legato dal peccato!"
Pietro disse a Simone che senza pentimento sia lui che il suo denaro sarebbero periti! Eppure Simone credeva – ma non era stato reso giustizia di Dio in Cristo! La sua fede non era fede giustificante – del tipo che purifica il cuore e mostra la rettitudine di Cristo!
Le Scritture affermano che: "...molti credettero nel suo nome vedendo i segni che faceva, ma Gesù non si fidava di loro, perché li conosceva tutti ... perché egli conosceva ciò che vi era nell'uomo." (Giovanni 2:23-25). Queste persone avevano fede in Cristo – ma non era la fede di coloro che la ricevono perché: "...Egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio..."( Giovanni 1:12 ).
La fede che giustifica è più di una fede di approvazione; fa molto più che conoscere Dio. Giacomo ribatte: "Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano." (Giacomo 2:19). Giacomo stava parlando intorno ad una fede temporanea – non di una fede eterna. E Gesù ci avvertì su questo tipo di fede, dicendo che alcuni credono ma: "... costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro." (Luca 8:13).
Ma c'è una fede giustificante – una che purifica i cuori (vedi atti 15:9) e "... si crede per ottenere la giustizia..." (Romani 10:10). Il grande scrittore Puritano, John Owen, scrisse:
"Noi neghiamo assolutamente che siamo giustificati per quella fede soltanto, quella cioè che non può essere senza un principio di vita e di obbedienza in tutte le cose ed in tutti i momenti ... In modo che non riconosciamo nessuna fede che sia del tipo santificante, se non quella che virtualmente e radicalmente contiene in essa una obbedienza costante – si, riconosciamo non esserci nessuna fede che giustifica, che non sia essa stessa un principio spirituale vitale di obbedienza e buone opere."
La fede per essere giustificante deve avere associato un desiderio di obbedire e di essere fedele a Dio! Questo tipo di fede contiene una forza vitale – un principio di eterna obbedienza e amore per Dio. Qualunque cosa abbia meno di questo è una fede morta, temporanea. Non produce il vero beneficio della grazia – ma al contrario solo una apparenza di grazia!
Noi non siamo salvati attraverso la legge ma siamo persuasi e voncinti dei nostri peccati tramite la legge!
"infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato." ( Romani 3:20).
La legge fu mandata "affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio" (verso 19). "Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede."(Galati 3:24).
"Così la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono. Ciò che è buono, diventò dunque per me morte? No di certo! È invece il peccato che mi è diventato morte, perché si rivelasse come peccato, causandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante." ( Romani 7:12-13).
Paolo stava dicendo: "Io non posso in effetti confessare i miei peccati fino a quando non comprendo che essi sono peccati! Io non posso cercare di stare appresso alla santità di Dio fino a quando non vedo quanto lontano da Lui io mi trovi! La legge produce effetto in me, distruggendo la mia noncuranza verso il peccato quando io vedo la santità di Dio attraverso i Suoi comandamenti, così il peccato diventa totalmente peccaminoso ai miei occhi!
Questa e la convinzione che ci guida diritti verso le braccia di Cristo, gridando: " Abbi misericordia Signore! Non posso salvare me stesso, non riesco a soddisfare la Tua legge. Ho visto il peccato del mio cuore!"
La fede è stata definita come: "Il volo di un peccatore convinto, pentito, verso la misericordia di Dio in Cristo Gesù". Solo una persona che sia stata convinta dei suoi peccati tramite la legge di Dio può "volare verso Cristo" in cerca di rifugio.
Nel giorno della pentecoste, Pietro si levò ed offri alla folla l'evangelo della grazia di Dio. Ma prima egli li sottopose alla fiammeggiante luce della legge! Puntò il suo dito e disse: "quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste... Gesù ...Signore e Cristo..." ( Atti 2:23,36). Il popolo fu tormentato nel proprio cuore – quindi, pienamente convinti dalla Parola di Dio gridarono: "Fratelli che dobbiamo fare?" (verso 37).
Adamo ebbe l'evangelo della grazia subito dopo che i suoi "occhi furono aperti" (vedi Genesi 3:7). Fu solo dopo aver veduto le sue miserevoli condizioni e la conseguenza del peccato che Dio portò a lui il messaggio della misericordia e della speranza!
Questo è il motivo per cui la predicazione moderna della grazia non cambia alcun cuore peccatore: perché non apre gli occhi sul peccato! Non c'è colpa, né vergogna, nessun dolore nei riguardi del peccato.
Il perdono per i peccati viene offerto a coloro che non ammettono affatto di essere peccatori! Gli viene offerta giustificazione per peccati dei quali non si sentono affatto colpevoli nel commetterli ... liberazione quando non comprendono neanche di essere prigionieri... giustizia della quale non sono affamati o assetati... scampo dalla santa collera della quale non si rendono conto che è su di loro!
I peccatori li chiamano "diritti": il diritto di praticare l'omosessualità. Il diritto all'aborto. Il diritto tra adulti consenzienti di fare dei loro corpi tutto quello che decidono. In breve il diritto di fare qualunque cosa a loro piaccia! I peccatori vogliono tutti questi diritti – ma non vogliono pagare alcuna punizione o conseguenza. Questo è lo spirito di illiceità!
Questo spirito sta ora insinuandosi nella chiesa: "Dammi un perdono gratuito e vita eterna – senza alcun costo. Liberami da tutta la colpa e la condanna. Promettimi una giustificazione che non perderò giammai. Ma non disturbarmi per chiedermi di abbandonare nessuna delle cose che mi piacciono! Lasciami andare per la mia strada senza rinunciare alla mia personale libertà, senza nessuna chiamata verso l'obbedienza!"
Questo non è ciò che dicono – ma quello che vivono. E così ci siamo inventati uno schizzinoso "messaggio della grazia" senza fondamento sulla quale costruire una vita santa – un evangelo che soddisfa lo spirito di illiceità nella nostra nazione!
Potreste dire: "Io non capisco tutte queste dottrine della Bibbia – grazia, giustificazione, santificazione. Tutto questo è così confuso".
Cari santi, Dio ci da qualcosa di veramente semplice, che tutti possiamo comprendere: "Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili" ( Giacomo 4:6).
Se hai qualche tipo di orgoglio in te – specialmente nel pensare che tu sei più spirituale di altri – puoi stare certo che Dio ti umilierà. Egli dice che ti resisterà!
Ma Dio sparge la Sua grazia sugli umili! Non dovete calcolare come ottenere questa grazia. In Giacomo 4:6 è scritto che vi sarà data!
"Umile" viene qui usato per significare "contrito nello spirito, pentito". È un senso di vuoto, di inettitudine, di bisogno. Non dovete comprendere alcuna dottrina per essere umile di fronte a Dio. Non dovete domandarvi se state facendo tutto per bene. Dio dice: "Solo stai contrito, abbi bisogno, sii affamato ed assetato. Ed io ti darò tutta la grazia di cui hai bisogno!"
"Sottomettetevi dunque a Dio"( Giacomo 4:7). Mentre questo empio mondo grida: "datemi i miei diritti; lasciatemi percorrere la mia strada" – il popolo di Dio si sottomette a Lui! Noi gridiamo: "Non la mia volontà o i miei diritti – solo la Tua Signore!"
Se il tuo cuore viene spronato in qualche modo da questo messaggio, è un buon segno che Dio si sta occupando del tuo orgoglio. Puoi ridere dei tuoi giochetti di ipocrisia e di moralismo? Se è così stai ridendo del diavolo che va via dalla tua anima!
Ora puoi dire: "Tutta la mia giustizia e bontà sono panni lordati davanti a Dio, senza il sangue di Cristo. Ma a causa di quel sangue, tutte le mie opere, obbedienza e fede sono ricevute come un odore soave al Signore!". Questo miei cari è vero zelo per Dio – e per la giustizia e la santità!