Liberati Da Questo Presente Malvagio Secolo

Credo che la giustificazione per fede sia la verità fondamentale per la Cristianità. Non potrete conoscere vero riposo e vera pace fino a che non siate persuasi che mai potrete essere giusti agli occhi di Dio attraverso le vostre buone opere.

Se non comprendete la perfetta giustizia di Cristo che è vostra tramite la fede, condurrete una vita fatta di fatica e sudore. Trascorrerete i vostri giorni cercando di piacere a Dio attraverso qualche tentativo di tipo legalistico, senza speranza, di stabilire la vostra stessa rettitudine. Ma la verità è che tu non potrai mai essere giusto davanti al Signore!

Non ho dubbi sul fatto che avete familiarità con i versetti in Isaia, i quali affermano che la nostra giustizia è un panno lordato davanti a Dio. Ciò non significa affatto che Dio disprezzi le nostre buone opere. Dio vuole i nostri atti di rettitudine ed anche il compimento di buone opere. Ma se pensate di meritare la salvezza a causa delle vostre buone opere – le quali vi possano permettere di essere santi davanti alla presenza di Dio – allora queste opere saranno solo panni lordati. State andando verso un naufragio spirituale!

Ovviamente potrete sentirvi bene a motivo delle buone opere che fate. Voi probabilmente vi rallegrerete di un momento di vittoria quando riuscite a resistere alla tentazione. Ci saranno giorni in cui penserete di essere riusciti a sottomettere una delle vostre passioni predilette. Vi sentite giusti e che il favore di Dio è verso di voi.

Ma il giorno dopo, quando cadrete di nuovo nel peccato, di subito perderete la vostra gioia. Penserete che il Signore sia in collera con voi. Vi chiederete se avete perso la salvezza. Penserete: "Non lo farò più" ed alla fine comincerete a nascondervi da Dio!

E' un saliscendi di emozioni: su e giù, caldo e freddo, peccato e confessione, secondo quanto buoni o cattivi pensate di essere stati in un particolare giorno. E' una vita miserabile, perché credete di poter compiacere Dio nella carne!

Miei cari, nessuna buona opera della carne potrebbe mai stare davanti a Dio. Anche le persone migliori in mezzo a noi, le più pure moralmente, pie e sante – sono miseramente fallite e venute meno davanti alla gloria di Dio! Nessuno di noi può essere accettato davanti agli occhi di Dio per le proprie buone opere. Possiamo andare davanti a Lui solo se noi siamo in Cristo!

"...perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù" ( Galati 3:28).

Quando ci volgiamo a Gesù con fede, che salva e che ci svuota da noi stessi, noi diventiamo uno in Cristo. Essere "in Cristo" significa che Dio riconosce la giustizia di Gesù in noi. Tutti i nostri peccati sono stati lavati a motivo della sua opera, non della nostra!

Inoltre, non solo noi siamo uno in Lui ma siamo anche completi in Lui. Alla croce il nostro vecchio uomo – con tutte le sue lussurie e desideri carnali, tutta la propria giustizia, con tutti i suoi sforzi – è stato eliminato agli occhi di Dio. Egli dice: "Io ho chiuso con il vecchio uomo. Questo è stato inchiodato sulla Croce. Da ora in poi solo un Uomo può stare davanti alla Mia presenza – un Uomo perfettamente giusto – Gesù Cristo. E tutti coloro che sono uno in Lui sono perdonati, accettati, considerati come giusti ai Miei occhi!"

Noi siamo giustificati, fatti giusti agli occhi di Dio, tramite la nostra fede nell'opera che Gesù fece sulla Croce. Comprendete che Dio non accetta niente di meno che giustizia perfetta. Ed esiste solo una giustizia perfetta: la giustizia di Gesù Cristo. Soltanto Lui ha adempiuto tutte le richieste della legge. Solo Lui ha soddisfatto la giustizia di Dio riguardante il peccato.

Ringrazio Dio per tutte le persone buone, pulite, morali, fedeli che ci sono nel corpo di Cristo – gente che non inganna, non mente, non beve, non usa droga, non gioca d'azzardo, non guarda la pornografia oppure spettegola. Tutti i Cristiani dovrebbero vivere in questo modo.

Ma nessuna di queste cose potrà reggere il Giorno del Giudizio! Non potremo fare affidamento a niente di tutto questo per ottenere il favore o l'approvazione di Dio. Tristemente milioni di persone credono che potranno stare davanti a Dio sulla base della bontà delle loro vite. No! Tutti dobbiamo comprendere questa verità: possiamo essere giustificati solo per fede per l'opera che Gesù ha compiuto sulla Croce!

Detto questo, comunque, lasciate che continui fino in fondo. Se non avete altra giustificazione che per fede – se la vostra dottrina non finisce per affermare: "Ho compiuto la giustizia di Cristo per fede" – allora siete in pericolo di morte!

Questo è il punto dove molti Cristiani falliscono. Essi dicono: "Io sono la giustizia di Cristo!" No! Non siamo affatto la giustizia di Cristo. Abbiamo avuto la giustizia di Cristo trasmessa verso di noi! Non abbiamo in noi stessi alcuna giustizia; non c'è nulla di buono in noi.

La giustizia perfetta di Cristo non è immessa o versata su di noi. Piuttosto noi siamo considerati giusti agli occhi di Dio a motivo di Gesù. La giustizia di Cristo ci viene calcolata a nostro favore! Dio imputa la giustizia di Cristo per noi.

Questa giustizia non è qualcosa che è già in noi. Invece è soltanto di Cristo. Eppure quando Dio guarda verso di noi Egli ci vede solo perché siamo in Cristo – il Giusto per eccellenza!

Come l'apostolo Paolo predicava questa rivelazione dell'essere giustificati dalla perfetta giustizia di Cristo, gli fu detto che stava predicando uno stile di vita permissivo. La gente mise in evidenza che se noi siamo salvati, perdonati, accettati e considerati giusti tramite la fede in Cristo, allora noi potremmo andare nel mondo e peccare ancora. Il ragionamento era: "Dio può mostrare maggiore grazia e quindi può averne maggiore gloria!"

Paolo gridò: "Questa è una calunnia! Non è questo che io sto dicendo a tutti". Anni dopo, la verità che predicava divenne ancora più pervertita da molti che la usavano per continuare a peccare. Da qui nacque una dottrina chiamata antinomismo. Questa parola significa letteralmente: "contro la legge", oppure "senza limitazioni". E' una dottrina senza alcuna limitazione.

Gli esponenti dell'antinomismo stimavano di essere liberi in Cristo. Dicevano: "Io ho completa libertà in Cristo! Non ho nessuna sottomissione, nessuna colpa, nessuna condanna – perchè Gesù ha pagato tutto per me. Lui è la mia soddisfazione con Dio, quindi ora il Padre vede solo Gesù quando guarda verso di me. Io sono salvo, eternamente salvato – per cui io posso fare tutto quello che mi piace!"

Uno dei teologi guida di questa dottrina dell'antinomismo era un uomo chiamato Dr. Crisp. Qui di seguito riporterò alcuni passi dal cuore della sua dottrina:

«L'amore di Dio non dipende in alcun modo da me, per cui quell'amore non potrà mai cambiare a causa del mio peccare; per questa ragione, quando io pecco, ad esempio di adulterio o di assassinio, Dio continuerà a considerarmi uno solo con il Suo Figliolo, che ha completato tutta la giustizia per me. Ed Egli è ‘sempre ben soddisfatto' di Lui, quindi di me, perchè io sono ‘ossa delle Sue ossa e carne della Sua carne'.

Non ci sono quindi distanze che io non possa percorrere, neanche profondità nelle quali io non possa cadere, senza per nulla dispiacerGli; come fece Davide, il quale a dispetto dei suoi ripetuti sviamenti non perse la sua caratteristica di uomo secondo il cuore di Dio. Io posso assassinare come fece Davide, posso adorare Astaroth insieme a Salomone, rinnegare Cristo insieme a Pietro, rubare insieme ad Onesimo, commettere incesto come fecero i Corinti, senza per questo essere privato sia del favore divino che del regno di Dio...

Gesù Cristo attraverso la Sua offerta mi ha ‘reso perfetto' – mi ha ‘santificato' da tutti i miei peccati. In Lui io sono completo nonostante le mie iniquità... sono certo che Dio annullerà i miei peccati, che siano di adulterio, assassinio o incesto, per la Sua gloria ed il mio bene...»

La dottrina dell'antinomismo suona aberrante a qualunque vero credente. Eppure la Cristianità odierna è usuale con queste persone che vivono in questo genere di ‘felicità immaginaria'. Reclamano di essere giusti per Cristo. Si vantano di essere eternamente redenti. Anche se non hanno affatto abbandonato i loro peccati!

Bevono, fumano, fanno baldoria, vanno a letto ovunque – e tutti nel frattempo dicono: "Sono salvato, perchè Gesù mi ha reso giusto! E' tutto stabilito per fede. Quindi non ha nessuna importanza quello che io faccio". Ma ancora molte persone sono schiave della loro corruzione. Sono ancora "del mondo" – vivendo nel piacere, inquinati dallo spirito di questo secolo, resi ciechi ed ingannati dal peccato.

In verità molti Cristiani ascoltano predicazioni di grazia – sermoni sulla perfetta giustizia di Cristo che è disponibile per fede – e questo dà loro un falso senso di conforto! Continuano nei loro peccati, dicendo a se stessi: "Forse i miei peccati non sono così gravi. Forse Gesù è la mia giustizia al punto tale che Dio guarderà oltre ciò".

No! Tali persone lo hanno fatto a dispetto della grazia di Dio. Paolo dice che hanno abusato del messaggio della grazia!

Il rischio nel predicare la grazia è che le persone possano abusarne, come fecero con Paolo – falsamente dichiarando che quanto più pecchiamo, più la grazia di Dio può essere manifestata verso di noi. Questa dottrina è tanto pericolosa in quanto omette qualcosa di vitale – qualcosa che è centrale nell'Evangelo!

Permettetemi di offrirvi il cuore del messaggio di grazia: Esso non è un evangelo permissivo – ma insegna la santità!

"Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù" ( Tito 2:11-13).

Secondo Paolo non stiamo camminando nella grazia fino a quando non abbiamo rotto con la corruzione di questo mondo. A meno che non ci stiamo sforzando tramite il potere dello Spirito Santo di condurre la vita piamente e giustamente, riguardando alla venuta del Signore, vegliando in ogni momento, allora non conosciamo la grazia di Dio!

La maggioranza dei Cristiani vuole il perdono – ma solo questo. Non vogliono essere liberati da questo presente secolo, perché lo amano. Sono attaccati ai loro peccati, non vogliono lasciare i piaceri di questa terra. Quindi si sono attaccati ad una dottrina che afferma: "Posso vivere come mi piace – sempre che dica: Io credo!"

Non vogliono ascoltare nulla sull'obbedienza, pentimento, auto-negazione, prendere la propria croce, prendere il giogo o il fardello di Cristo. Vogliono vivere in questo mondo senza limitazioni, pensando di avere un Salvatore che alla fine li perdonerà.

Vogliono semplicemente essere giustificati nel Giorno del Giudizio – avere dimenticate le loro iniquità. Si aspettano che Gesù apra loro le porte di perla, gli metta le braccia intorno e li guidi lungo una strada dorata verso le case a loro riservate – anche se non hanno mai rotto con lo spirito di questo mondo!

Paolo scrive: "Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà" ( Romani 12:2).

Comprendetemi, Gesù ci giustifica tramite la fede per uno scopo: Incoraggiarci e fortificarci per resistere al diavolo e sconfiggere il mondo, nella potenza dello Spirito di Dio. Si, Gesù morì per noi e per questo abbiamo ricevuto vita eterna; ciò è veramente meraviglioso. Ma Egli morì anche per permetterci di gioire della liberazione da questo malvagio mondo!

"...(Gesù Cristo) che ha dato sé stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre" ( Galati 1:4).

"Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che Gli appartenga, zelante nelle opere buone" ( Tito 2:14).

C'è un interrogativo teologico vecchio di secoli che infuria ancora oggi. Esso è: "Qual è il ruolo di Dio nella nostra salvezza, e qual è il nostro ruolo in essa?" E' una questione di fede opposta alle opere.

Una scuola di pensiero, chiamata Calvinismo, propone che Cristo ha fatto un'opera compiuta, quindi non c'è bisogno di ulteriori opere. L'altra scuola, chiamata Arminianesimo, annuncia che siamo giustificati quindi dobbiamo compiere buone opere attraverso lo Spirito Santo.

Una fazione cita Galati, affermando: "Paolo dice che l'Evangelo è solo tramite la fede, senza opere". L'opposta fazione indica Giacomo, sostenendo: "Giacomo asserisce che la fede senza le opere è morta. Noi diamo evidenza della nostra fede con le nostre azioni!"

In verità entrambe le posizione sono giuste. Non c'è contraddizione tra loro. Questo è quanto realmente viene detto:

  1. Le opere non giustificano o guadagnano la salvezza per nessuno.
  2. Coloro che sono zelanti di compiere buone opere provano che hanno il tipo di fede che giustifica.

Entrambe le affermazioni sono meravigliose, dispensatrici di vita, verità scritturali sulla natura della fede.

Il fatto è che non tutte le fedi giustificano. Non tutte le fedi sono fedi che salvano. Lasciate che vi spieghi.

Da quando la chiesa di Times Square è stata fondata nove anni fa, migliaia di persone hanno camminato per i suoi corridoi, si sono avvicinati all'altare, pregato una preghiera da peccatori, chiedendo: "Signore, io credo, salvami!" Ma la maggioranza di loro è tornata indietro alle loro sedie e poi è rientrata alla propria casa senza essere salvata! Sono ritornati nella stessa condizione nella quale erano venuti.

Molti Cristiani dicono di credere nella giustificazione per la fede. Ma il semplice pronunciare le parole "Io credo", non li giustifica affatto. Dopo tutto, la Bibbia afferma che anche i demoni credono e tremano. Questo genere di persone non ha portato al Signore una fede genuina e salvifica.

Se andate per le strade e chiedete a caso alla gente: "Credi tu che Gesù sia il Figlio di Dio? Che è venuto su questa terra per compiere il Suo ministerio? Che è stato crocifisso ed è risorto?" la vasta maggioranza delle persone risponderebbe: "Si, io credo in tutto questo". Ma loro non sono salvati per questo! Semplicemente dare l'assenso mentale a tutto questo non costituisce una fede salvifica. Non è una fede che giustifica!

La chiesa di Gesù Cristo ha disperatamente bisogno di un discorso chiaro a proposito della fede. Effettivamente noi siamo troppo loquaci a questo proposito. Offriamo la fede a chi non è pronto a riceverla. La presentiamo come se fosse l'anticipo da dare per una nuova macchina. Facendo questo noi declassiamo la fede a qualcosa di non più prezioso della sorpresa dentro un pacchetto di patatine!

Il concetto della chiesa a proposito della fede è stato corrotto dalla cultura americana. Le persone di questa nazione sono state nutrite con un vangelo demoniaco di autostima, stima di sé, fare da soli. Ci è stato detto: "Credi in te stesso". A questo aggiungete la nostra ossessione di "ogni cosa all'istante", pasti istantanei, bevande istantanee, informazioni istantanee, gratificazioni istantanee.

Quindi ora la chiesa offre una dieta demoniaca di ostinatezza e fede in se stessi. I predicatori affermano: "Date soltanto un assenso mentale alle promesse di Dio. Avrete paradiso istantaneo, santità istantanea, felicità istantanea!"

Ciò ha prodotto una fede falsa e temporanea. La gente odierna corre all'altare di Dio senza alcuna reale convinzione, dicendo: "Gesù mi ha salvato. Io credo!" Ma loro non hanno vera fede. Quello che hanno è presunzione!

Paolo non parlava di cominciare ad avere fede dopo aver perso la fiducia nella propria carne. Egli prese tutto quanto conosceva – la sua educazione, confidanza in se stesso, abilità, dottrina e zelo – e li ha rigettati come fossero spazzatura! Egli ha parlato di fede solo dopo aver detto: "Io non ho alcuna speranza nella mia carne!"

Questo è vero anche per noi! Non abbiamo fede salvifica fino a che non arriviamo alla fine a credere che nessun altro o nessun'altra cosa possa salvarci all'infuori di Gesù. Prima che qualcuno sia capace di vera fede, deve giungere ad un senso di quanto perduto, senza aiuto ed assolutamente senza speranza egli possa essere.

Potreste obiettare dicendo: "Alla fine ogni volta Gesù riesce a fare un miracolo, Egli ha detto ‘Credi solamente!'" Ma ancora ad ogni richiesta, Egli ebbe a dire questo alla gente che era arrivata alla fine di qualunque speranza – che aveva perso la fede in qualunque altra cosa. Questo include il padre il cui figliolo veniva gettato nel fuoco dai demoni. Include anche Jairo, la cui figlia dodicenne era morta. La loro fede era nata al di fuori della conoscenza che qualcosa ancora nel mondo potesse essergli utile. Essi avevano affidato ogni cosa a Cristo, affermando per fede: "Gesù, Tu sei la mia unica speranza. Se Tu non lo puoi fare, allora non può assolutamente essere fatto!"

Eppure la fede salvifica e giustificante comporta molto più che rinunciare a dare tutta la fiducia alla carne. Comporta anche di sottomettere l'intera vostra vita a Cristo con tutto il vostro cuore. Include un pentimento che affermi: "Gesù, non ho niente da offrirTi. Non sono nulla e non ho nulla. Io vengo per sottomettermi alla Tua Signoria!"

In Romani 10:9, Paolo caratterizza la fede salvifica come credere con il cuore confessando con la bocca. Afferma che la fede è più che dare un mero assenso mentale. Piuttosto, è sottomettere la propria intera vita a Lui – con tutto il proprio cuore!

In Atti 8:37, Filippo dice all'eunuco: "Se tu credi con tutto il cuore, è possibile". L'eunuco rispose: "Io credo..." (stesso verso) – ed egli fu salvato! Questo non fu un semplice "si" mentale a Gesù da parte dell'eunuco. Fu un totale arrendimento alla Sua volontà – un impegno di tutta la sua vita e del suo futuro nelle mani del Signore. Egli aveva creduto con tutto il suo cuore.

In contrasto, Simon Mago credette alla predicazione di Paolo. Ma ebbe solo una fede temporanea, perchè il suo cuore non era nel giusto. Le scritture dicono che era ancora nell'amarezza! (vedi Atti 8:23).

In realtà, ai giorni di Gesù moltitudini di persone avevano creduto in modo temporaneo nel nome di Cristo. Ma Gesù non impegnò Se Stesso verso di loro, poichè conosceva che i loro cuori non erano rivolti verso di Lui (vedi Giovanni 2:23,24).

Per cui mi chiederete, chi è veramente giustificato per fede? A chi la perfetta giustizia di Cristo ha dato credito? Chi è visto come santo davanti a Dio?

E' colui il quale è arrivato al di là di qualunque aiuto umano – che conosce bene di essere perduto e senza aiuto! Questa persona ha provato ogni cosa ed è caduto. Ed ora ha affidato la sua intera vita nelle mani del Signore – con tutto il proprio cuore, mente, anima e forza. Egli grida: "Signore sono Tuo – prendi tutto di me! Io voglio essere liberato da tutti i miei peccati. Voglio vivere la vita di Cristo. Signore, Tu solo sei la mia speranza!" Questo è un altro importante aspetto della fede che salva, che giustifica!

"Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, Lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio..." ( 1 Pietro 3:18).

Perché Gesù soffrì e morì? Perché ha provveduto a giustificarci? Perché la Sua perfetta giustizia ci è stata accreditata?

Questo è stato fatto affinché Egli ci potesse condurre a Dio! E' tutto quanto serve per avere intima comunione con il Padre. La fede salvifica ha in sé un grido del cuore: "Oh Dio, tirami verso di Te!" E se non avete questo grido come parte della vostra fede, questa non potrà essere fede che salva.

Andare a Gesù, è qualcosa di più che semplicemente volere la felicità nella propria vita. Qualcosa nel tuo cuore – messovi dallo Spirito – deve dire: "Voglio sapere che Lui mi ama. Io voglio conoscere Colui che ha dato il Suo Figliolo a morire per me. Io voglio essere sempre più attirato vicino al Signore!"

Nella fede salvifica c'è una forza d'attrazione.

Quando Adamo peccò, perse la cosa più preziosa che un uomo o una donna potesse possedere: l'intimità con Dio. Il peccato guidò Adamo lontano dalla comunione con il Padre e quindi si è nascosto dalla Sua presenza. E da allora in poi, quando un uomo pecca, ha la tendenza di correre a nascondersi come fece il suo progenitore Adamo.

Questo è il motivo per cui Dio odia il peccato: perché ci deruba della Sua amicizia! Egli ci ha creato per questo motivo: avere intimità con Lui. Desiderava tanto questa comunione con noi che mandò il Suo unico Figliolo a morire sulla croce, per giustificarci e far crollare le mura che bloccano la possibilità di avere tale comunione.

Questa è la potenza della giustificazione, la gloria di vederci attribuita la perfetta giustizia di Cristo. Ciò conduce fino all'originale proposito di Dio nel creare l'uomo: la comunione con il Padre!

Questo mondo attuale è pieno di malvagità, calunnie, menzogne sataniche, seduzioni, colpe, paure, condanna, tutte queste cose sono state progettate da Satana per mantenerci empi e non meritevoli di andare alla presenza di Dio. Il diavolo vorrebbe che ci nascondessimo come fece Adamo, per privarci dell'intimità con Dio!

Ma noi siamo stati liberati da tutto questo. Abbiamo un diritto verso la presenza di Dio, un invito al Suo trono, perché possiamo stare davanti a Lui mediante una perfetta giustizia! Il nostro Padre Celeste non è disposto ad avere nulla che si frapponga tra noi e Lui. Poiché noi indossiamo il manto della giustizia di Gesù, niente può tenerci lontano dalla grazia salvifica del Padre!

Ma non solo Dio ci ha invitato presso il trono della Sua grazia, ma ci ha accettato come essendo santi in Cristo. Il nostro peccato è coperto dal sangue, perdonato – ed ora abbiamo il diritto di essere nella Sua santità. Ma ancora di più se siamo andati a Gesù con fede salvifica, siamo completamenti sottomessi a Lui. E qualcosa nei nostri cuori ci fa costantemente desiderare la Sua presenza.

Miei cari, Gesù non è morto semplicemente per portarvi nel paradiso. Egli è morto per far si che possiate vivere in una meravigliosa, intima comunione con il Padre. Potete parlarGli, ascoltarLo, chiederGli di condurvi, di guidarvi, dirvi dove sbagliate, convincervi di peccato perché Egli dimora in voi con il Suo Spirito!

Essere liberati da questo presente malvagio secolo significa semplicemente questo:

  • Egli ci ha liberati dal potere, dalla colpa e dalla condanna del peccato.
  • Egli ci ha liberato dalla condanna di una coscienza che ci accusa.
  • Egli ha espiato per ogni peccato, privando Satana di qualunque accusa contro di noi.
  • Egli ha sommerso i nostri peccati in un mare di perdono, inchiodando alla Croce qualunque cosa fosse contro di noi.
  • Egli ha strappato in due pezzi la cortina del tempio – rivelandoci il Santo dei santi, per noi una via per andare a Lui e per Lui di venire a noi.

Non avete bisogno di conoscere della profonda teologia – Calvinismo, Arminianesimo, antinomismo o qualunque altro concetto teologico per accettare questa verità. Non avete bisogno di frequentare una scuola biblica. Tutto quanto avete di bisogno è fede, fede che desidera conoscere Colui nel quale avete creduto – ed anche un desiderio ardente di Lui nel vostro cuore!

Amen!

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