La preghiera che compiace il Signore
Soddisfare le nostre più grandi necessità tramite il suo desiderio
Credo che la chiesa non capirà mai l’importanza della preghiera fino a quando non afferrerà una verità fondamentale. Molto semplicemente, la preghiera non ha solo lo scopo di arrecare beneficio o sollievo a noi ma piuttosto di far piacere al Signore.
Sovente andiamo al Signore solo per portare a lui le nostre preoccupazioni e i nostri problemi, alla ricerca di una scorta di forza per la nostra battaglia successiva. Naturalmente fare ciò è scritturale; siamo invitati a presentarci coraggiosamente al trono della grazia di Dio per trovare misericordia e aiuto in tempo di necessità. Egli ci ha detto di gettare tutti i nostri crucci su di lui, ma la nostra preghiera non è completa o non fa piacere al Signore se non comprendiamo il bisogno di Dio.
Il nostro obiettivo principale nel pregare dovrebbe sempre essere la dolce comunione con il Signore
Dio desidera intimità e comunione con noi nella nostra vita di preghiera. Dopo tutto, egli ha già provveduto ai nostri bisogni quotidiani. “Perciò io vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete … Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?” (Matteo 6:25-26). “Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più” (Matteo 6:32-33).
Dio ci sta dicendo: ”Quando venite alla mia presenza, focalizzate la vostra attenzione sulla comunione con me. Conosco i vostri bisogni. Non dovete neanche chiedere. Mi prenderò cura di soddisfarli. Godiamoci la dolce comunione tra noi”.
Preghi soprattutto per senso del dovere? Per te pregare è più un obbligo che un piacere? Pochi cristiani si presentano davanti a Dio per il semplice piacere della sua compagnia. Comunicare con una persona amata qui sulla terra lo riteniamo un lavoro? No, è un piacere per noi.
Davide disse: “Mi liberò, perché mi gradisce” (Salmo 18:19). E noi lo gradiamo? La Bibbia ci dice che il Signore dovrebbe essere la nostra gioia. “Trova la tua gioia nel Signore, ed egli appagherà i desideri del tuo cuore” (Salmo 37:4).
Forse sei certo della tua gioia nel Signore e del tuo amore per lui. Hai imparato a correre a lui solo per il piacere della sua compagnia. Nei tuoi meravigliosi momenti di intimità con lui, egli solleva i tuoi pesi, inonda il tuo spirito di pace e ti rassicura sul suo amore.
È questo lo scopo ultimo della preghiera? È darci un momento di estasi, fornirci riposo e pace? No, c’è molto più di questo nel pregare in modo gradito a Dio.
Se vogliamo pregare in modo gradito al Signore dobbiamo imparare a “pregare completamente”
“Pregare completamente” è un modo di dire coniato dai primi pentecostali. Per alcuni significava semplicemente stare in ginocchio finché non si era certi di avere avuto una risposta da Dio. Per altri, invece, significava tornare continuamente al Signore fino a quando non si aveva in mano la risposta.
È possibile provare piacere ogni volta che si sta alla presenza di Dio - con i propri bisogni soddisfatti e con il cuore contento - ma che cosa accade dopo aver lasciato quel posto santificato di intima comunione? Ci si potrebbe rialzare solo per tornare a una situazione schiacciante, che non è cambiata. Si vedrebbe il diavolo lì in attesa, pronto a scagliare addosso alla persona gli stessi problemi e lo stesso vuoto. Che cosa c’è di buono in un assaggio di gloria sulla cima della montagna se non permette poi di superare la battaglia?
Credo che “pregare completamente” significhi questo: la forza, la potenza e l’incoraggiamento che ricevi dal Signore mentre sei in intimità con lui devono farti vedere anzi tempo che passerai attraverso le prove. Non si tratta di ricevere risposte. La vittoria che otterrai nella stanzetta segreta ti darà la vittoria sul campo di battaglia.
Quanti di noi si sono presentati al Signore in preghiera, alleggerendo il cuore e si sono sentiti tirati fuori da un baratro, con una gioia ritrovata e con una fede rafforzata? La prima cosa che Dio ci dice, nel tempo trascorso assieme, è: “Non temere. Io sono con te”. Egli calma il nostro spirito, dandoci riposo e pace. E poi ci allontaniamo dalla sua presenza sentendoci forti, pronti a combattere la buona battaglia.
Ma molti di noi si sentono scoraggiati quando le circostanze non cambiamo dopo i momenti di preghiera. Crediamo in Dio per un cambiamento e molte volte lo apporta. Quando non lo fa, tuttavia, possiamo passare dall’esperienza su una meravigliosa vetta di montagna direttamente all’esperienza sul campo di battaglia, ove falliamo miseramente.
Caro, la preghiera non è terminata - non è “completata” o “pregata completamente” - fino a quando non ti vede dall’altro lato della prova. Non abbiamo “pregato completamente” fino a che non abbiamo attraversato completamente la prova, cioè l’abbiamo sostenuta con la forza ricevuta alla presenza di Dio.
Dio intende veramente che ciò che riceviamo da lui in preghiera ci fornisca tutto quello di cui abbiamo bisogno per la nostra battaglia. E allora come possiamo trattenere quanto ricevuto? Che cosa possiamo fare per vedere la nostra preghiera completa avvivarsi verso una trionfante conclusione?
Prego su questo continuamente, perché moltitudini di cristiani nel mondo sono così profondamente feriti. Il nostro ministero riceve lettere da molte persone che affrontano una solitudine così triste da non riuscire a intravedere il giorno successivo. Altre soffrono per ogni tipo di problema famigliare o di coppia. Ci sono pastori addolorati per le persone ferite delle loro comunità. Che cosa possono fare i santi preziosi per “pregare completamente” in queste prove?
Ci sono due cose che tutti dobbiamo fare.
Il primo modo che impariamo di pregare completamente è ascoltare
Le Scritture chiariscono che il Signore vuole parlare con ognuno di noi. “Le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: ‘Questa è la via; camminate per essa!’” (Isaia 30:21).
Ho appreso di una ragazzina morente per leucemia. Avvicinandosi al momento della morte, lottava contro il pensiero di morire. Una mattina, quando sua madre entrò nella stanza, la ragazzina era felice e raggiante: “Che cosa è accaduto?” chiese attonita la mamma.
La ragazza rispose: “Un angelo si è presentato a me e mi ha detto che sto per fare un viaggio. Dio è venuto e mi ha preso per mano e ha camminato con me in un magnifico giardino. Mi ha detto: ‘Verrai con me domani per restare con me’”.
Dio parlò a questa ragazzina e tolse tutto il dolore e la paura dal suo cuore. Quando, il giorno successivo, se ne andò per stare con lui era in pace.
Credi che quando sarai in intimità con Gesù, egli ti darà pace duratura per le tue prove, indipendentemente dal loro esito? Alcuni cristiani non credono che Gesù lo faccia, ma egli dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Giovanni 10:27).
Non c’è modo per superare le tue prove tranne stare solo con Gesù e gridare: “Signore, sei l’unico sulla terra che possa aiutarmi. Solo tu conosci la strada per uscire da questa prova. Resterò qui fino a quando non mi darai istruzioni e mi dirai se qualcosa mi darà la forza di agire o se farai tu stesso. Ritornerò qui fino a quando non parlerai al mio cuore”.
Amico, se è necessario insistere c’è qualcosa ancora più necessario per vedere le nostre preghiere superare le prove in arrivo.
La seconda cosa necessaria per “pregare completamente” è avere totale fiducia nella Parola di Dio
Cristo è la Parola di Dio vivente. Quando ci raccoglieremo in preghiera, lo Spirito Santo ci ricorderà sempre la Parola rivelata di Dio o ci guiderà in essa. Edificherà la nostra fede nutrendoci con le Scritture, anche quando saremo nella stanzetta segreta.
Ci è ordinato: “Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo … Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi … Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Efesini 6:11, 13, 17).
Proprio ora molti cristiani che leggono questo messaggio devono semplicemente ascoltare una parola dal Signore. Nessuno sulla terra li può aiutare. Hanno solo un modo per superare la loro prova ed è restare alla presenza di Cristo fino a quando non udranno la sua voce. Egli li rassicurerà sulla via da seguire, forse tramite un passo della Bibbia.
Detto questo, non c’è bisogno che ti preoccupi per le tue prove. Dio è fedele nel rispondere a ogni tua richiesta o bisogno - che egli già conosce - ed è felice di soddisfarli.
Padre, metti in ognuno di noi un cuore che ricerca la tua presenza. Aiutaci a “pregare completamente” perché tutte le nostre prove giungano a una soluzione, aiutaci ad ascoltare il tuo Spirito nel tempo segreto di comunione con te e a mettere tutta la nostra fiducia nella tua Parola rivelata. In ognuno di questi modi possiamo sapere che le nostre preghiere ti sono gradite. Amen.