DIO E’ FEDELE ANCHE QUANDO NOI NON LO SIAMO

David Wilkerson (1931-2011)

In poche occasioni nella mia vita sono stato convinto non che non fosse il caso di tentare di andare avanti.

 

So tutto della mano del Signore che trattiene. Dio permette ai suoi figli di avanzare fino a un certo punto, ma non oltre. Nei primi tempi nel mio ministero egli mi trattenne quando ero pronto ad abbandonare, in momenti di grande scoraggiamento. A volte mi sentivo sopraffatto dalle responsabilità in campo finanziario. Mi sentivo un fallimento come marito e anche come padre. Ero così giù a causa dei miei obblighi opprimenti da pensare che la mia fede sarebbe scomparsa completamente.

 

In quei momenti non presi mai in considerazione l’idea del suicidio o dell’abbandono totale del Signore, ma ero stanco di non capire perché la mia vita fosse così piena di conflitti. Varie volte presi l’auto e mi allontanai alla guida, pensando: “E’ così. Sparirò. Dio dovrà prendersi cura di questo ministero e della mia famiglia. Io non posso più farlo”.

 

Una volta, in particolare, stavo guidando da Dallas verso sud, sulla strada per il Messico. Fortunatamente Dio era sul sedile posteriore. Lo udii chiedere: “David, dove stai andando?” Risposi come Giona: “Ne ho abbastanza, Signore. Andrò in Messico. Là nessuno mi conosce e potrò testimoniare liberamente, senza tutti questi obblighi. Ti amo e amo la mia famiglia, ma non penso di essere l’uomo di Dio che dovrei essere”.   

 

Il Signore disse: “Gira l’auto ora David, prima di fare qualcosa di stupido”. Io continuai a guidare poi lo sentii dire chiaramente: “Ora David gira l’auto. Se prosegui per altri cinque kilometri resterai da solo”. Il timore di Dio mi colpì e mi scosse. Non ho mai voluto che Dio ritraesse il suo Spirito da me. Questo avviso era la sua amorevole mano che mi tratteneva. Quante volte sei stato sul punto di fare un terribile e stupido errore? Lo Spirito di Dio che trattiene è venuto su di te e ti ha detto: “Resisti, fermati qui”? Anche quando siamo infedeli, egli resta fedele. Viene a trattenerci, a impedirci di fare cose distruttive.

 

Come ha gestito Dio l’infedeltà di Davide?

Quando Samuele unse Davide come re d’Israele, fu dato a questo giovane un nuovo cuore. “Allora Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli; da quel giorno lo Spirito del Signore investì Davide” (1 Samuele 16:13). Davide diventò amorevole e saggio, ripieno del timore del Signore. “Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e il Signore era con lui” (1 Samuele 18:14). Egli era un uomo di preghiera e lodò il Signore come pochi hanno mai fatto, benedicendo il cuore di Dio con canti e salmi. Poche persone hanno avuto maggiore intimità con il Signore di Davide. Lo Spirito di Dio era su di lui e il Signore aveva chiaramente dei progetti per lui.

 

A causa di ciò, Saul inseguì Davide con rabbia e Davide dovette fuggire. Era sempre in fuga, si nascondeva nelle caverne e tra le rocce, spostandosi di posto in posto. Dopo un po’ Davide si stancò della battaglia. Deve aver pensato: “Se io sono l’uomo unto dal Signore, scelto  per questo tempo, perché sono in questa profonda afflizione? Perché tanti sono contro di me?”

 

Davide prese 400 dei suoi uomini e fuggì a Gat, la città di Golia, il gigante che aveva ucciso. Questo parla di un’azione infedele. Davide non aveva cercato il Signore prima di muoversi. Presto sorse ostilità contro Davide a Gat. La gente diceva: “Non è questo l’uomo di cui cantano gli Israeliti? Non ha ucciso migliaia di Filistei? È l’uomo che ha ucciso il nostro gigante”.

 

Davide fu catturato e portato dal re. Sapeva di essere in trappola ed in pericolo, perciò si finse insano. Delirava in modo incoerente, tracciava dei segni sui muri con la saliva che scendeva sulla sua barba. Sperava che questo comportamento lo avrebbe in qualche modo liberato dalla presa del re, ma che triste testimonianza fu di fronte ai suoi uomini! Il re Achis guardò Davide e disse: “Quest’uomo ha perso la ragione. Buttatelo fuori di qui!”

 

Davide agì in modo infedele nel momento di crisi, ma Dio continuò a essere fedele; non cancellò Davide. Mentre Davide stava facendo il pazzo, il proposito eterno di Dio per lui andava avanti. Il regno di Saul si stava indebolendo ogni giorno di più e il piano del Signore per Davide era ancora in essere.

 

Forse, come Davide, hai attraversato qualche periodo “insano” nella tua vita

Quando affrontavi il caos ti sei arreso dicendo: “Non posso più sopportare altro”. Hai agito seguendo la carne, facendo il matto, precedendo Dio. Hai finito per arrabbiarti con te stesso, per vergognarti ed essere deluso. Hai pensato: “Come può una persona benedetta come me deludere così profondamente Dio? Certamente egli ritirerà la sua benedizione da me. Non sono di alcuna utilità per lui ora”.

 

Sbagli di molto. Dio non permetterà che la tua battaglia attuale stravolga la sua chiamata e il suo progetto per te. Tu puoi aver deragliato ma il progetto di Dio no. Va avanti speditamente. Ricordo un periodo in cui pregai per mesi per certi bisogni impellenti, ma le mie preghiere restavano inascoltate. In un’occasione piansi fiumi di lacrime e, al termine della preghiera, non sentivo nessuna pace. Gridai a Dio: “Signore, ho supplicato e pregato a lungo senza aver risposta. Che cos’altro vuoi da me?”

 

Mi allontanai con il cuore pesante. Con sorpresa, la settimana successiva vidi una risposta dopo l’altra alle mie preghiere. Realizzai che in tutto il tempo che avevo passato ad arrabbiarmi con Dio, pensando che mi avesse tradito, egli stava in realtà lavorando dietro le quinte. Stava operando sul cuore delle persone, stava predisponendo le cose, mettendo in atto il piano che aveva sempre avuto in mente. Dovetti tornare a lui pentito, piangendo come un bambino per la mia infedeltà. “Mi dispiace Signore, perdonami. Oh, se avessi avuto fede ancora un giorno”.

 

Non fui fedele nel credergli, ma egli restò fedele a me. “Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2 Timoteo 2:13). Non importa quale prova tu abbia passato nell’ultimo anno, sappi che Dio è lì per te. Vede il tuo cuore e risponde al tuo spirito rotto e contrito. Il suo eterno proposito per la tua vita non sarà modificato. Egli vede al di là di tutto ciò.

 

Solo una cosa può provocare l’allontanamento del Signore da te

Solo il peccato di ostinato orgoglio può far deragliare il meraviglioso progetto che Dio ha per te. Lo vediamo nella vita di Saul. Le Scritture ci dicono che lo Spirito di Dio era su quest’uomo da momento in cui Samuele lo vide scendere lungo la strada. Dio aveva chiamato Saul e lo usò. Tuttavia qualcosa di terribile emerse rapidamente in Saul: arrogante orgoglio. Saul non volle confessare o ammettere il suo peccato. Anzi, biasimò gli altri per giustificare le sue azioni. Era più interessato a salvare le apparenze che non all’opinione che Dio aveva di lui.

 

L’orgoglio era ciò che differenziava Davide da Saul. Davide peccò, forse più gravemente di Saul. Dopo tutto Saul non mise incinta una donna sposata o ne fece uccidere il marito come invece fece Davide. Quando Natan mise in evidenza le tremende azioni di Davide, questi non tentò di giustificarsi. Al contrario, gridò subito: ”Abbi pietà di me, Dio, nel tuo immenso amore. Nella tua abbondante misericordia cancella le mie trasgressioni. Lavami completamente dall’iniquità e ripuliscimi dal mio peccato!”

 

Al contrario, quando Saul fu sorpreso a peccare, si aggrappò alla veste di Samuele e gridò: “Ho peccato; ma tu adesso onorami, ti prego, in presenza degli anziani del mio popolo e in presenza d’Israele; ritorna con me e mi prostrerò davanti al Signore, al tuo Dio” (1 Samuele 15:30). Saul stava in realtà chiedendo a Samuele di non farlo apparire male davanti al popolo. Era più interessato a quello che il popolo pensava di lui che non di aver afflitto lo Spirito Santo.

 

L’orgoglio e uno spirito altero e rigido abbassano le persone, mentre uno spirito rotto e contrito cattura il cuore del Signore. Non importa quanto tu abbia mancato nei confronti dell’onnipotente Dio, se sei come Davide - se corri al Signore dopo aver sbagliato e lo confessi tra le lacrime -  Dio sarà dalla tua parte.

 

Mentre scrivevo questo messaggio, pregai: “Signore, fai di me una voce in questi ultimi giorni. So di non poterlo essere fino a quando non mi cambierai. Non posso parlare per te fino a che le cose di questo mondo non avranno perso significato per me e io sia diventato conforme all’immagine di Gesù. Ti prego, Signore, cambiami”. Mentre pregavo mi sentivo così inadeguato, così lontano da ciò che Dio vuole da me. Pensai: “Credo che non ce la farò mai. Non sarò mai all’altezza”.

 

Ed è quando il Signore mi diede questo messaggio. Disse: “Hai ragione, David. Non diventerai mai sufficientemente santo con i tuoi modelli e le tue opere. Ora non ti sto cercando per fare qualche grande opera per me. Mentre preghi io sono al lavoro, ti sono fedele per il mio proposito eterno. Vedrò realizzarsi il mio piano nella tua vita”.

 

Il Signore lo farà con ognuno di noi. Egli usa le cose deboli, folli del mondo per mettere in atto le sue opere. Tutti noi manchiamo con il Signore, nessun membro del corpo di Cristo è perfetto. Ogni volta in cui gli siamo infedeli, tuttavia, egli resta fedele a noi.

 

Distogli lo sguardo dai tuoi errori e dalle tue debolezze e fissalo sulla sua fedeltà. Egli non può rinnegare se stesso. E’ pienamente fedele alla sua parola e ti vedrà passare attraverso ogni tua prova. Amen.