AMORE IMPOSSIBILE

Gary Wilkerson

Cercare il suo modo eccellentissimo

“Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo … tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito” (1 Corinzi 12:12-13). Questa è un’incredibile visione della chiesa che lavora assieme come un corpo unico. Ma subito dopo aver enfatizzato questi straordinari doni, Paolo aggiunse: “Voi, però, desiderate ardentemente i carismi maggiori!” (1 Corinzi 12:31).

Paolo spiegò: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente” (1 Corinzi 13:1-3). Che cosa intendeva esattamente Paolo con queste parole coraggiose?

Il mondo intero conosce questo versetto, ma persino nella chiesa molti lo fraintendono

Ogni giorno un brano tratto da 1 Corinzi 13 è udito da centinaia di migliaia se non di milioni di persone nel mondo, dal momento che è recitato nei matrimoni:  “L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Corinzi 13:4-7).

Questo è l’amore incondizionato. Ci appare come dolce e tenero e tendiamo a renderlo romantico, elevandolo all’aspirazione di un cuore nobile. Ma nel fare questo, perdiamo il significato di questo brano. Paolo ci sta mostrando il vero significato di agape, l’amore perfetto di Dio. Come dice, l’agape supera persino i doni sovrannaturali dello Spirito Santo. È più di quanto la società attribuisce all’amore, più di quanto descritto da Shakespeare e più di quanto cantato dai Beatles in “All you need is love” (Tutto ciò che ti occorre è l’amore). Infatti questo capitolo dice l’opposto di quanto la maggior parte di noi pensa dell’amore.

L’agape non si basa su ciò che si riceve. È più che amore incondizionato, è amore sacrificale. Questo può suonare strano da dire ma l’amore di 1 Corinzi 13 è veramente un problema per noi. Ed è perché la grande maggioranza di noi non lo mette in pratica come indica Paolo.

Vedi, in questo capitolo Dio ci ordina di amarci l’un l’altro come egli ci ama. Spezza il cuore considerare che tale amore sia al di sopra della nostra portata. È un amore impossibile, ma Paolo vuole dimostrarci come sia possibile per noi vivere potentemente questo “eccellentissimo modo” di amare.            

1 Corinzi 13 ci mostra la nostra povertà spirituale; ha lo scopo di spezzare i nostri cuori

Leggendo questo capitolo vedo quanto superficialmente io ami di un amore agape. Paolo dice che l’amore è paziente e allora Signore in quanti modi sono impaziente? L’amore è benevolo: oh Signore in quanti modi sono malevolo? L’amore sopporta ogni cosa, non qualcosa ma ogni cosa e l’amore non cesserà mai. “L’amore non verrà mai meno” (1 Corinzi 13:8).

Questo modo eccellentissimo di amare è chiaramente un modo impossibile. Per capirlo dobbiamo capire la relazione tra la legge di Dio e il suo Vangelo. Ora, normalmente non pensiamo che la legge e  il vangelo vadano mano nella mano, ma essi sono una cosa sola. Generalmente indichiamo l’Antico Testamento - Esodo, Deuteronomio, Numeri, Levitico - e diciamo: “Questa è la legge”. Poi ci volgiamo al Nuovo Testamento - il Sermone sul Monte e le Beatitudini - e diciamo: “Questo è il V Vangelo”. No, i comandi di Dio sono presenti in entrambi.

Il fatto è che Gesù non ha mai denigrato o eliminato la legge. Infatti disse di essere venuto a completarla. “Non pensiate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento” (Matteo 5:17). Inoltre la legge è al centro di entrambi i Testamenti. Pietro indica il comando di Dio di vivere in santità. “Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta” (1 Pietro 1:15).

Allo stesso modo il Vangelo compare in entrambi i Testamenti. Ezechiele 36:26 è solo uno dei tanti riferimenti alla buona novella: “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne”. Chiaramente la legge di Dio è al centro del Vangelo nelle nostre vite.

La legge funziona nelle nostre vite in quattro modi

La legge prima di tutto ordina e indirizza. Ci dice: “Ecco che cosa devi fare” e i suoi comandi sono sempre buoni. “Così la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono” (Romani 7:12). Questo include il tipo di amore indicato in 1 Corinzi 13. Le istruzioni di Paolo sull’amore perfetto non sono soltanto suggerimenti o consigli, sono ordini.

Se non abbiamo pazienza nel dimostrare amore, dice Paolo, allora non abbiamo concluso nulla. Abbiamo fallito nella legge di Dio e Giacomo dice che, se trasgrediamo in un solo punto della legge, abbiamo trasgredito in tutta la legge. “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti” (Giacomo 2:10). Possiamo dimostrare pazienza nove volte su dieci, ma nel momento in cui perdiamo la calma veniamo meno nella legge di Dio.

Secondo punto: la legge ci informa. Uno dei passi più noti a questo proposito si trova in Michea: “O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?” (Michea 6:8).

Terzo punto: la legge ci risveglia. Quando ci sono mostrati i comandi di Dio, noi riconosciamo il nostro fallimento nel rispettarli. Paolo dichiara: “Io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge” (Romani 7:7). In breve, la legge è come un segnale di limite di velocità. Potresti non sapere di infrangere la legge andando a 70 km. l’ora se un segnale stradale non ti avvisasse che il limite di velocità è 50.

Quarto punto: la legge rivela. Espone non solo il nostro fallimento nel rispettare gli ordini di Dio ma anche il nostro bisogno di un salvatore e redentore. La legge conduce la nostra coscienza a confessare: “Signore, vedo i tuoi comandi e sono veramente distrutto dal mio fallimento”.

Ecco quando la legge adempie il suo compito. Una volta che siamo portati a piegare le nostre ginocchia, il Vangelo ci indica una grazia che potenzia. La sua buona notizia dà potenza ai nostri passi per giungere ad amare perfettamente, proprio come egli ci ama.

Quello che la legge richiede, Cristo lo dona 

1 Corinzi 13 può attirarci a grandi aspirazioni, ma i nostri fallimenti ci fanno cadere di faccia. Nessuno, tuttavia, ha rispettato completamente la legge di Dio. Nessuno tranne Gesù.

Ti sei mai chiesto perché Cristo visse sulla terra 33 anni? Una ragione è per condurre una vita giusta e senza macchia di amore perfetto. Non sentiamo tanto parlare di questo aspetto della vita senza macchia di Cristo quanto del suo sacrificio perfetto sulla croce. Tuttavia la vita perfetta di Gesù ha a che vedere con 1 Corinzi 13. Dopo aver preso su di sé la maledizione del peccato che noi avevamo ereditato da Adamo, egli imputò a noi la sua giustizia.

Pertanto non camminiamo più nella nostra giustizia fallimentare ma nella sua giustizia perfetta. Siamo potenziati per camminare nell’amore perfetto anche se non siamo esseri perfetti. Come? La giustizia di Cristo fa balenare in noi il desiderio di amare gli altri come egli ama. Ecco come tu ed io siamo potenziati per amare in modo impossibile.

Anche quando manchiamo di amore per gli altri, non tentiamo di raddoppiare i nostri sforzi come facevamo un tempo, continuando a fallire. Siamo invece portati rivolgerci a Gesù gridando: “Signore, dammi la tua giustizia. Metti in atto il tuo agape in me, altrimenti non riuscirò ad amare come fai tu”.

Ecco una triste verità: più tentiamo di amarci l’un l’altro con le nostre sole forze più finiremo per odiarci l’un l’altro

Più riduciamo l’agape a programmi di chiesa e più questi programmi saranno vuoti. Tentare di amare gli altri con le nostre sole forze e strategie è insufficiente. Posso essere eloquente quanto il miglior oratore del mondo ma “se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo” (1 Corinzi 13:1). La chiesa ha bisogno di agape.

Anche i nostri doni spirituali non dureranno. “Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita” (1 Corinzi 13:8). Soltanto l’impatto dell’amore di Gesù sulla gente non svanirà e la nostra missione di amare con agape è eterna.

Nella lettera di Paolo qui è incorporata un’importante domanda. Cioè, se potessimo spostare montagne e operare miracoli, rivolgeremo le nostre energie ad amare la gente come fa Gesù? Se tu fossi il più grande predicatore del mondo avresti ancora il desiderio di amare gli altri con l’amore di Cristo? Se conoscessi tutti i grandi misteri della vita spenderesti le tue energie nel condurre seminari o daresti la priorità ad amare gli altri più di quanto la tua capacità terrena ti consente?

La nostra chiamata è legata alla legge di Dio perché la sua legge è legata al Vangelo. “Poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: ‘Ama il tuo prossimo come te stesso’” (Galati 5:14). Ci è ordinato di fare una cosa: amare. Ora aggiungici le parole tratte da 1 Corinzi 13:8: “L’amore non verrà mai meno”.     

La sua chiamata all’amore resta sempre davanti a noi. Cerchiamo pertanto la sua giustizia, così da poter amare in modo perfetto. I suoi ordini non richiedono niente di meno. Amen.