NON È MAI TROPPO TARDI PER DIO

David Wilkerson

La risposta alla tua preghiera tarda ad arrivare? Vedi intorno a te tutti gli altri ottenere vittoria, venire toccati e guariti ed il loro miracolo accadere, mentre tu indifeso continui a vivere nella tua sofferenza? Diventi impaziente e ti arrabbi con Dio gridando: “Perché a me no? Dov'è il mio miracolo? Perché tarda?” Se è così, stai sbagliando tutto. Il Signore sta cercando di far crescere la tua fede. Egli vuole che tu ti possa fidare di Lui al di là del ritardo che si possa presentare. Egli ti sta mostrando che può essere all'opera nel guarire migliaia attorno a te ma continuare comunque ad avere gli occhi su di te!

Quando Gesù guarì la donna dal flusso di sangue, Iairo, che stava camminando accanto a Lui, avrà probabilmente ascoltato le meravigliose parole che Gesù disse alla donna: “Figliola, la tua fede ti ha salvata; va’ in pace e sii guarita dal tuo male” (Marco 5:34). Ma d'altro canto, dubito che sia riuscito ad ascoltare, perché un messaggero corse verso di lui con una notizia agghiacciante: “Tua figlia è morta” (5:35).

Oh, che bugia deve aver sussurrato Satana all'orecchio di Iairo: “Tutto questo è stato vano. Gesù non può fare niente per te”. Dopo arrivò anche un'ulteriore frase da parte del messaggero: “Perché incomodi ancora il Maestro?” Pensa a ciò che Iairo si sentì dire: “È inutile. È troppo tardi ormai, Dio non può più operare. Grazie Gesù, ma no grazie. Hai aspettato troppo per venire in mio aiuto”.

Dubbi ed angoscia riempirono il cuore di Iairo. “Ti sei fidato di questo Gesù ma Lui non può aiutarti. È ora che tu te ne torni alla sinagoga”.

Ma Gesù udì tutto quello che stava succedendo. Quando vide la paura, la disperazione ed il dolore sulla faccia di Iairo, disse lui: “Non temere; soltanto abbi fede!” (5:36). Credo che Cristo stesse dicendo a quella folla ed anche a noi oggi: “Non è abbastanza camminare con Me, rivolgersi a Me e cadere ai Miei piedi in segno di pentimento. Tu devi fidarti di Me. Devi credere che Io posso portare vita sulla morte”.