Preservati con uno scopo
Davide pregava: "Preservami, o Dio, perché io confido in te" (Salmo 16:1, versione Riveduta). La parola ebraica che Davide usa per "preservare" in questo verso è densa di significato. Dice, in effetti: "Metti una difesa attorno a me, un muro spinato di protezione. Guardami e proteggimi. Osserva ogni mio movimento, tutte le mie entrate e le mie uscite".
Davide credeva pienamente che Dio preserva il giusto. E la Scrittura dice che Davide era aiutato e protetto in tutte le sue vie. Quest'uomo benedetto dichiarava: "Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. L'Eterno è colui che ti protegge; l'Eterno è la tua ombra; egli sta alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L'Eterno ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà l'anima tua" (Salmi 121:4-7).
La parola ebraica per "preservare" compare anche in questo verso. Ancora una volta, Davide sta parlando di questa protezione divina, di questo muro di cinta soprannaturale. Ci sta assicurando: "Dio terrà i Suoi occhi su te ovunque andrai".
In effetti, il Signore è con noi in ogni luogo: sul lavoro, in chiesa, mentre stiamo facendo la spesa. E' con noi in macchina, sull'autobus, sulla metropolitana. E in tutto questo tempo, dice Davide, Lui ci preserva dal male. Ci preserva dai ladri, dai malintenzionati, dagli assassini, dai rapitori e dai terroristi. Ci protegge dall'antrace, dal carbonchio e da ogni sorta di guerra biochimica. In breve, il nostro Dio ha una polizza che copre ogni eventualità. Lui ha promesso di rendere inoffensiva qualsiasi arma forgiata contro i suoi figli.
Forse in queste ultime settimane sei stato preoccupato, e hai avuto paura di un attacco terrorista a sorpresa, o del diffondersi di qualche malattia mortale. La Parola di Dio ci fornisce promesse sicure contro tutte queste cose:
"Liberami, o Eterno, dall'uomo malvagio; guardami dall'uomo violento, i quali macchinano delle malvagità nel loro cuore, e continuamente muovono guerre. Aguzzano la loro lingua come il serpente, hanno un veleno d'aspide sotto le loro labbra. Preservami, o Eterno, dalle mani dell'empio, guardami dall'uomo violento, i quali hanno macchinato di farmi cadere. I superbi hanno nascosto per me un laccio e delle funi, m'hanno teso una rete sull'orlo del sentiero, m'hanno posto degli agguati...
"Non concedere, o Eterno, agli empi quel che desiderano; non dar compimento ai loro disegni, che talora non s'esaltino... Cadano loro addosso dei carboni accesi! Siano gettati nel fuoco, in fosse profonde, donde non possano risorgere. Il maldicente non sarà stabilito sulla terra; il male darà senza posa la caccia all'uomo violento.
"Io so che l'Eterno farà ragione all'afflitto e giustizia ai poveri. Certo i giusti celebreranno il tuo nome; li uomini retti abiteranno alla tua presenza" (Salmo 140:1-13).
All'inizio di questo Salmo, Davide chiede a Dio di preservarlo contro il violento. La parola che Davide usa per "preservare" in questo verso è diversa. Significa proteggere da ciò che è nascosto, segreto, occulto. Dio ci sta dicendo: "Ho coperto ogni area della tua vita, anche quelle che tu non riesci a vedere. Puoi riposare appieno in me".
Credi che il Signore ti stia preservando? Accetti il fatto che egli ti stia proteggendo dai progetti dell'uomo orgoglioso, violento e cattivo? Tali persone possono forse essere sul punto di distruggerti. Possono anche progettare piani velenosi contro di te. Ma tu non devi temere alcun male. Prega come Davide: "Cadano loro addosso dei carboni accesi! Siano gettati nel fuoco, in fosse profonde, donde non possano risorgere" (140:10).
Se non riesci ad accettare il desiderio di Dio di preservarti, leggi il Salmo 37:
"I passi dell'uomo dabbene sono diretti dall'Eterno ed egli gradisce le vie di lui. Se cade, non è però atterrato, perché l'Eterno lo sostiene per la mano. Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie accattare il pane. Egli tutti i giorni è pietoso e presta, e la sua progenie è in benedizione. Ritraiti dal male e fa' il bene, e dimorerai nel paese in perpetuo. Poiché l'Eterno ama la giustizia e non abbandona i suoi santi; essi sono conservati in perpetuo; ma la progenie degli empi sarà sterminata.
"L'Eterno non l'abbandonerà nelle sue mani, e non lo condannerà quando verrà in giudizio. Aspetta l'Eterno e osserva la sua via; egli t'innalzerà perché tu eredi la terra; e quando gli empi saranno sterminati, tu lo vedrai. Io ho veduto l'empio potente, e distendersi come albero verde sul suolo natio; ma è passato via, ed ecco, non è più; io l'ho cercato, ma non s'è più trovato. Osserva l'uomo integro e considera l'uomo retto; perché v'è una posterità per l'uomo di pace. Mentre i trasgressori saranno tutti quanti distrutti; la posterità degli empi sarà sterminata. Ma la salvezza dei giusti procede dall'Eterno; egli è la loro fortezza nel tempo della distretta. L'Eterno li aiuta e li libera: li libera dagli empi e li salva, perché si sono rifugiati in lui" (37:23-28, 33-40).
Persino Giobbe nella sua agonia testimoniava il potere salvaguardante di Dio. Non ho mai conosciuto qualcuno che abbia sopportato quello che ha dovuto soffrire Giobbe. Quest'uomo perse la famiglia, i possedimenti, il suo onore. Che avremmo potuto dire ad un uomo con una tale esperienza? Eppure Giobbe rivolse a Dio queste parole: "..tu sei il guardiano degli uomini" (Giobbe 7:20).
Di volta in volta, il nostro Dio si è dimostrato un custode per il suo popolo. Ma per quale scopo? Qual è l'intento di Dio quando ci preserva? Troviamo la risposta nelle parole di Mosè: "L'Eterno ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo l'Eterno, l'Iddio nostro, affinché fossimo sempre felici, ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora" (Deuteronomio 6:24). Mosè dice che Dio aveva dato loro i comandamenti per una sola ragione: preservarli e proteggerli. Ma per quale scopo? Per lo stesso motivo per cui vuole salvare e proteggere noi.
Pensate a tutte le volte che Dio ha preservato il suo popolo eletto Israele. Egli li protesse dalle dieci piaghe in Egitto. Li liberò dall'esercito del Faraone al Mar Rosso. Li guarì dal morso del serpente nel deserto. Ed il popolo testimoniò il potere preservante di Dio verso i loro figli e i loro nipoti. "Il Signore ci ha liberato da tutti i nostri nemici. Ci ha dato cibo ed acqua, ed ha impedito che i nostri vestiti si consumassero. Ha preservato Israele in ogni cosa".
Ma era solo questa la testimonianza d'Israele? Questa gente era stata preservata e protetta soltanto per non morire nel deserto? La liberazione di Dio serviva solo a proteggere e ben nutrire le loro vite? Sicuramente ci doveva essere un motivo per cui Dio li aveva preservati.
Mosè aveva affermato: "Ci trasse di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci" (Deuteronomio 6:23). Mosè stava dicendo ad Israele: "Ponete mente a tutte le strategie miracolose che Dio ha usato per liberarvi dalla schiavitù. Di che pensate si tratti? Perché pensate vi abbia scelti e designati ad essere speciali sin dalla fondazione del mondo? Perché vi ha liberati dalla schiavitù? Perché credete vi abbia benedetti quando meritavate di essere abbandonati?
"Non lo ha fatto perché possiate dire: 'Dio ha supplito ad ogni mio bisogno'. Non lo ha fatto perché possiate sedervi attorno al caminetto e raccontare ai vostri nipoti le storie dei miracoli passati. Sì, sono tutte cose meravigliose. Ma non sono il fine del piano di Dio per voi. Il Signore vi ha preservati per portarvi da qualche parte. Nelle vostre vite vuole compiere qualcosa che va oltre tutti i miracoli".
Credo che ogni cristiano che abbia camminato con il Signore anche per pochi anni, possa scrivere un libro sulle difficoltà che ha dovuto sostenere. Infatti il nostro ministero ha pubblicato un libro del genere, dal titolo Il trionfo nella tragedia. E' pieno di incredibili testimonianze di credenti che hanno sostenuto prove estenuanti. E tu che ne dici? Quali prove hai dovuto sostenere? Quante volte hai dovuto affrontare dei disastri, e persino la morte?
Mentre ricordi queste cose, chiediti: "Cosa significa tutto questo? Perché Dio mi ha preservato? Perché non sono un drogato o un alcolizzato? Perché non vivo in mezzo alla strada, fuori di mente e mezzo morto? Perché invece ho la pace di Dio? Perché il Signore è stato così buono con me?"
Il Signore preservò gli israeliti e mise attorno a loro un muro, con uno scopo ben preciso: per condurli in un luogo in cui sarebbero stati utili. Li stava conducendo nella Terra Promessa, una destinazione in cui avrebbero potuto riposare la notte sapendo che le loro lotte sarebbero servite a qualcosa.
Dio aveva già giurato di giudicare le nazioni malvagie che vivevano a Canaan. E quando preservò Israele, lo fece con lo scopo di prepararli a combattere contro quelle nazioni. Persino prima che Israele entrasse in Canaan, Dio promise di mandare i calabroni davanti a loro: "Manderò davanti a te i calabroni, che scacceranno gli Hivvei, i Cananei e gli Hittei dal tuo cospetto" (Esodo 23:28). Dio voleva che ogni Israelita sapesse: "Tu sei stato preservato in tutti questi anni per essere un guerriero nei periodi di crisi. Il tuo scopo è vivere come un vincitore e morire soddisfatto. Ti ho salvato affinché tu sia utile, per vincere grandi battaglie fino alla fine".
Anche Gesù fu preservato dal Padre per uno scopo. Isaia profetizzò che il Cristo sarebbe stato maltrattato e minacciato. Ma c'era uno scopo dietro tutto questo: "Così parla l'Eterno: Nel tempo della grazia io t'esaudirò, nel giorno della salvezza t'aiuterò; ti preserverò, e farò di te l'alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate" (Isaia 49:8).
Sappiamo dagli evangeli che lo Spirito onnipotente e preservante di Dio, custodì Cristo ogni giorno della sua vita. E di volta in volta liberò fedelmente Gesù dal male. Pensate a quante volte i capi religiosi tentarono di uccidere il Figlio di Dio. Una volta lo condussero persino sulla cima di un monte per farlo precipitare, ma lo Spirito intervenne. Anche Satana cercò di convincere Gesù a gettarsi dal pinnacolo del tempio. Ma ancora una volta lo Spirito preservò Cristo, dandogli forza di resistere alla tentazione e di mandare gli angeli a ministrargli.
E tutto aveva uno scopo. Isaia aggiungeva: "Per dire ai prigioni: "Uscite!" e a quelli che sono nelle tenebre: "Mostratevi!" Essi pasceranno lungo le vie, e troveranno il loro pascolo su tutte le alture; non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li condurrà alle sorgenti d'acqua" (Isaia 49:9-10).
Gesù aveva risposto al Padre: "Andrò io. Raggiungerò chi è nelle tenebre, e mostrerò ai perduti la strada per ritornare a Te". Tutte le liberazioni di Cristo avevano questo scopo: frantumare la potenza di Satana, rimandare in libertà le persone, liberare gli schiavi e portare luce nelle tenebre. Per la potenza preservante dello Spirito, Gesù compì tutte queste cose.
Giuseppe aveva avuto la visione che la sua vita sarebbe stata usata potentemente da Dio. Ma quella visione sembrò scemare quando i suoi fratelli gelosi lo cedettero come schiavo. Gli anni seguenti della vita di Giuseppe furono pieni di difficoltà ed ingiustizie. Poi, quando Giuseppe stava riuscendo a malapena a rialzarsi, fu accusato ingiustamente di tentato stupro e fu mandato in prigione.
Eppure, per tutto quel tempo, Dio stava vegliando sulla vita di Giuseppe. E alla fine, dopo anni di subbuglio, Giuseppe finì col servire nella casa del Faraone. Alla fine il Faraone lo nominò governatore su tutto l'Egitto.
Fu durante questo periodo di grande benedizione e di adempimento, che Giuseppe si ritrovò faccia a faccia con i suoi fratelli. Una carestia aveva colpito il paese, ed essi erano scesi in Egitto a cercare del grano. Quando Giuseppe li vide, "pianse ad alta voce.. e Giuseppe disse ai suoi fratelli: ...Io sono Giuseppe vostro fratello, che voi avete venduto in Egitto" (Genesi 45:2,4).
Giuseppe avrebbe potuto vendicarsi sui suoi fratelli. Ma ascoltate le sue parole: "Ma ora non vi contristate, né vi dolga d'avermi venduto perché fossi portato qua; poiché Iddio m'ha mandato innanzi a voi per conservarvi in vita" (45:5). Giuseppe stava dicendo: "Anche se mi avete fatto del male, io dovevo attraversare tutte queste cose. Il Signore mi stava preparando a salvarvi".
Carissimi, così opera Dio: Egli stava preparando un uomo perché salvasse un residuo. Allo stesso modo, in ogni generazione il Signore fa sorgere una Società di Giuseppe. Fa passare questi servi devoti attraverso anni di dolori e sofferenze, per provare e rafforzare la loro fede. E li libera da molti attacchi satanici. Ma la Società di Giuseppe è provata come pochi altri. Queste persone attraversano dubbi angosciosi, paure incalzanti e tentazioni terribili. E forse, cosa più dolorose di tutte, queste persone sono tentate dalla Parola di Dio.
Cosa significa? La Scrittura ci dice che fu proprio questo che Giuseppe dovette sopportare: "Mandò dinanzi a loro un uomo. Giuseppe fu venduto come schiavo. I suoi piedi furono serrati nei ceppi, e fu messo in catene di ferro, fino al tempo che avvenne quello che aveva detto, e la parola dell'Eterno, nella prova, gli rese giustizia" (Salmo 105:17-19).
In che senso Giuseppe fu tentato dalla Parola di Dio? Egli sapeva, in tutte le sue sofferenze, che era un uomo giusto. Sapeva di avere un cuore per Dio. E tutto questo non faceva che peggiorare le sue sofferenze. Sicuramente avrà pensato: "Signore, tutti questi problemi non hanno un senso. Non corrispondono a quello che mi hai detto. Tu mi hai detto che mi avresti usato potentemente. Ma eccomi qui in catene: questo va contro tutto quello che mi hai detto".
La prova più dura di Giuseppe non fu quella di essere tradito dai suoi fratelli. Non fu quella di essere stato imprigionato ingiustamente. Non fu quella di essere stato dimenticato dai suoi compagni di prigione, ai quali aveva prestato aiuto. No, la peggiore prova di Giuseppe fu di gran lunga la sua confusione sulla parola che Dio gli aveva mandato.
Soltanto anni dopo, quando i suoi fratelli riapparvero sulla scena, Giuseppe capì perfettamente lo scopo di Dio. Ripercorrendo il suo viaggio, si rese conto: "Adesso vedo che in tutte quelle cose c'era il Signore. E questo fa sì che sia valsa la pena di aver sofferto, di ogni momento doloroso e tremendo". Giuseppe si rappacificò col suo passato, perché vi vide la mano di Dio.
Il Signore ha una Società di Giuseppe anche oggi. E' composta da uomini e donne pie che ha toccato e chiamato. Queste persone non cercano la fama o la fortuna. Vogliono soltanto vivere e morire adempiendo la chiamata fattagli da Dio. Ed il Signore ha promesso che le loro vite sarebbero state importanti per il suo regno.
Eppure molti di questi cristiani si trovano nella stessa prigione buia di Giuseppe. Le loro vite sono piene di problemi da tutte le parti. Ed essi non capiscono le loro prove. Come Giuseppe, hanno implorato: "Signore, perché sta avvenendo tutto questo? Non ha senso. Io voglio semplicemente servirti. Hai promesso che la mia vita sarebbe stata usata per la tua gloria. Ho digiunato e pregato per tanto tempo, cercandoti di più. Questa non può essere la tua volontà per me".
Conosco questo tipo di angoscia. Per anni, la nostra famiglia è stata piagata da un cancro dopo l'altro. E so cosa significa sopportare assalto dopo assalto, le accuse dell'inferno. Spesso, mentre pregavo, in quei momenti il cielo mi pareva di rame. Dopo anni di cammino con il Signore, vedo chiaramente la sua mano in quelle prove. E posso testimoniare che il male progettato da Satana, il Signore lo ha trasformato in bene.
Come Giuseppe, molti di quelli che fanno parte di questa santa società, attualmente sono in catene. Sono imprigionati in quella che sembrerebbe una situazione impossibile. Sono tentati e provati, e la loro fede sembra non funzionare. Sentono che le promesse di Dio non funzionano per loro. Peggio ancora, la Parola che amano così tanto sembra mettere alla prova le loro anime.
Purtroppo, questi servi potranno rimanere in catene fino al tempo stabilito da Dio. Per adesso, il loro grido sarà simile a quello di Giuseppe: "Ricordati di me... e siimi benigno, ti prego .... Fammi uscire da questa casa [prigione].. non ho fatto nulla da esser messo in questa fossa" (Genesi 40:14-15). Stanno gridando: "Signore, sono incatenato qui in una terribile fossa di disperazione. Non dimenticarmi. Mostrami misericordia e liberami da questo problema. Voglio soltanto servirti, essere un sacrificio vivente".
Se non sai niente di questo tipo di grido, allora non fai parte della Società di Giuseppe.
Giuseppe disse ai suoi fratelli: "Ma Dio mi ha mandato qui prima di voi, perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati. Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto" (Genesi 45:7-8).
Giuseppe poteva ricordare gli anni di sofferenze, e testimoniare: "E' stato Dio a farmi fare questo viaggio. Lui aveva uno scopo, quando mi ha fatto attraversare queste sofferenze. Adesso mi rendo conto che tutto quello che ho sopportato doveva portarmi a questo momento. Fratelli, il Signore mi ha preparato affinché vi ministrassi. E' stato lui ad orchestrare tutte queste cose, per portarvi sotto la sua grazia preservatrice, come ha fatto con me".
Che rivelazione incredibile per Giuseppe. Eppure, qual è la lezione per il popolo di Dio oggi? E' questa: il nostro Signore ci ha preservati nel passato. Egli ci preserverà nei giorni futuri. E, cosa più importante, lui ha uno scopo eterno dietro tutto questo.
Pensate alle recenti calamità che si sono abbattute sulla nostra nazione. Dall'11 settembre del 2001, la nostra società è stata catapultata nella paura. La gente ha implorato Dio come non aveva mai fatto prima. E cristiani una volta tiepidi, si sono aggrappati alle promesse di Dio per ottenere protezione. Stanno pregando: "Signore, metti il tuo muro attorno a me. Cammina con me oggi, guardami, poni i tuoi occhi sui miei passi". E Dio sta rispondendo.
Ora pensate al vostro cammino. Riguardate la vostra vita, dal giorno in cui Cristo è entrato in voi e vi ha cambiato. Sono sicuro che potreste scrivere un libro su tutti i modi in cui Dio vi ha liberato: da crisi sconvolgenti, attacchi satanici e tentazioni potenti. Quante volte siete stati sul punto di abbandonare la presa? Quante volte siete stati sul punto di abbandonarvi alla disperazione?
Parliamo di attacchi terroristici. Ebbene, siete stati sotto assalto per anni, dal terrorista più malvagio e potente del mondo: Satana stesso. A volte avete dovuto combattere contro di lui faccia a faccia. Ma non è mai riuscito a farvi allontanare da Cristo. Ogni volta, il Signore vi ha liberato e preservato. Ed oggi avete una testimonianza potente della sua potenza preservatrice:
"Mio Padre mi ha condotto in questo viaggio. E lui ha avuto sempre la sua mano su di me. Lui mi ha salvato quando meritavo di essere distrutto. Perciò, se Satana non è riuscito a distruggermi, cosa mi può fare un terrorista musulmano? Il mio Dio è oltremodo fedele e mi preserverà".
Voglio farti una domanda: perché Dio ha scelto di proteggere te, mentre molti attorno a te sono caduti? Ovunque guardi, vedi vite devastate, famiglie distrutte, sogni infranti. Eppure tu sei rimasto in piedi, libero ed affrancato. Perché il Signore ti ha preservato? Perché i tuoi peccati non sono stati sbandierati a tutto il mondo? Perché Dio ha impedito la tua rovina e la tua vergogna?
Ti ha preservato perché ha uno scopo per te. Ha progettato un'opera divina per te. E soltanto un credente provato, testato, può adempiere un compito del genere.
Osservate la condizione attuale della nostra nazione e del mondo. Cosa vedete? Io vedo la profezia di Cristo adempiuta davanti ai nostri occhi: "Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle; sulla terra, angoscia delle nazioni, spaventate dal rimbombo del mare e delle onde; gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate" (Luca 21:25-26).
Anche Paolo parla di questi tempi: "Quando diranno: 'Pace e sicurezza', allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno" (1 Tessalonicesi 5:3). Paolo sta descrivendo un popolo che vive al sicuro e si vanta: "Stiamo avendo pace". Eppure, proprio nel momento in cui si sentono più sicuri, viene la distruzione. Improvvisamente, la pace di cui si vantano è sparita. E la società è piena di paura.
Gli americani conoscono il genere di distruzione improvvisa di cui Paolo sta parlando. Per generazioni, la nostra nazione ha goduto di un'incredibile sicurezza da attacchi stranieri. Eppure, come aggiunge Paolo: "Non scamperanno" (5:3). Ora stiamo assistendo ai giorni descritti da Gesù e Paolo. Sono giorni che non avrei mai pensato di vedere.
Eppure non dobbiamo temere. Il nostro Signore ha preservato la Società di Giuseppe per questo periodo. Paolo diceva ai Tessalonicesi che erano preservati nello spirito, nell'anima e nel corpo (vedi 5:23). E qui troviamo lo scopo di Dio dietro tutto questo: "adempiere.. l'opera della vostra fede" (2 Tessalonicesi 1:11). Paolo stava dicendo: "Tu sei stato chiamato ad adempiere l'opera di fede. E non intendo dire una fede silenziosa, ma una che dimostra la potenza di Cristo".
Questo non è il momento di avere una fede timida. E' tempo che ogni cristiano che ha sopportato grandi prove, vada avanti. Il nostro Capitano ci chiama a sorgere in mezzo ad una società timorosa e a dimostrare la nostra "fede potente". Il nostro compito è quello di fare una dichiarazione come quella di Giuseppe: "Dio mi ha mandato avanti a voi.. per salvare la vita a molti scampati" (Genesi 45:7).
Il nostro Signore non è stato sorpreso dagli attacchi dell'11 settembre. Già da prima, infatti, stava preparando la sua Società di Giuseppe per quel momento. Aveva condotto quelle persone attraverso il fuoco, l'acqua, le malattie, le tentazioni e le paure. E la loro fede è emersa con potenza. Mentre l'inferno rilasciava le sue orde di terroristi, lo Spirito di Dio radunava questo esercito di santi preservati. Ed ora li sta inviando con fiducia, sapendo di averli chiamati a liberare gli altri. Essi sono nati e sono stati preservati per questo giorno, per un periodo di grande crisi. Ed ognuno di loro ha ricevuto un ministero personale, con la potenza divina per trasformare vite.
Mentre il mondo piange sulle macerie, disperato da ogni lato, Dio chiama soldati fedeli addestrati per la battaglia. Questi uomini e donne devote hanno sopportato grandi prove e sono emersi con fede sicura. E la potenza di Dio riposa su loro. Tale potenza non si può notare su larga scala. Potrebbe manifestarsi in modi semplici, con uno spirito calmo, con un sorriso in mezzo ad una marea di terrore, con la pace dell'anima mentre altri tremano.
Mia moglie Gwen ha passato tutta la sua vita a combattere il cancro. Ha subito numerose operazioni, e siamo grati al Signore per averla liberata ogni volta. I lettori dei miei messaggi conoscono le prove di Gwen nel corso degli anni, e molti ci hanno scritto di aver subito simili battaglie.
Un giorno, Gwen ha deciso di scrivere una breve nota d'amore e di incoraggiamento per ogni donna che ci ha scritto di avere il cancro. Il suo ministero è un lavoro sottomesso, ma è potente perché nato nelle sofferenze e nei dolori. Presto Gwen ha ricevuto lettere di risposta che dicevano: "Grazie per la tua lettera. Hai messo una grande fede nel mio cuore".
Io e Gwen sapevamo da tempo che era stata preservata per uno scopo. Ed ora, centinaia di donne stanno testimoniando l'adempimento dello scopo di Dio nelle loro battaglie.
I bisogni del mondo oggi sono enormi. Perciò, cari santi, qual è lo scopo di Dio per voi? Riguardando il vostro cammino, quali battaglie Dio vi ha fatto vincere? Su quali prove avete avuto la vittoria? Potrebbe essere una traccia per il vostro ministero personale. Il Signore potrebbe usarvi nell'area in cui avete combattuto a lungo.
Ricorda, ogni ministero nasce dalla comunione. Cerca il Signore in preghiera. Chiedigli: "Signore, cosa significa tutto questo?" Lui te lo mostrerà. Lui ti ha preservato per uno scopo. E ti ha chiamato ad essere membro della sua Società di Giuseppe, per un momento come questo.