Sono Quasi Scivolato!

Lo Spirito Santo mi ha spinto a dare un avviso importante al corpo di Gesù Cristo! L'avviso è il seguente: C'è un peccato che infuria nella chiesa proprio ora e che sta causando la caduta di moltitudini di Cristiani. Questo particolare peccato sta portando molti credenti sull'orlo dell'abisso!

Qui alla chiesa di Times Square un certo numero di persone care, innamorate di Cristo, hanno iniziato a scivolare. Altri sono sull'orlo di una seria caduta. Prego che questo messaggio apra i vostri occhi sulla vostra condizione -- e che la parola che Dio mi ha dato qui vi liberi.

Il terribile peccato di cui sto scrivendo è pericoloso perchè la maggior parte dei Cristiani non l'hanno preso sul serio. Non è considerato uno dei peccati maggiori; la sua malvagità è stata sottovalutata o ignorata. Eppure esso riguarda moltitudini di credenti -- ed è causa di rovina per numerosi pastori, evangelisti e fedeli nel mondo.

Questo peccato non è quello che potremmo chiamare un peccato della carne, come l'adulterio, la fornicazione, la concupiscenza, l'omosessualità, il gioco d'azzardo, il furto, o l'abuso di droga o di alcool. Nè sto parlando di un peccato della mente, come la rabbia, la bramosia, l'ambizione, la ribellione, la mancanza di perdono, la maldicenza, il pettegolare, nè dell'orgoglio o superbia. Il peccato al quale mi sto riferendo è, anzi, molto più grave e seducente della superbia stessa. Eppure quando ci si abbandona a questo peccato, esso può causare tutti gli altri peccati elencati sopra.

Non sto cercando di essere drammatico. Questo è un peccato che danna l'anima, che deve essere esposto e affrontato -- in ciascuno di noi!

 

 

Non molto tempo fa, ero seduto alla mia scrivania nei nostri uffici quando udii qualcuno singhiozzare forte nell'area di ricezione. Uscii dal mio ufficio e vidi la mia segretaria che cercava di consolare una ragazza nigeriana di ventiquattro anni. Riconobbi la giovane donna: frequenta la chiesa di Times Square da quattro anni. E' stata meravigliosamente fedele -- una splendida testimonianza per Gesù che viene da una famiglia Cristiana. Ma ora la sua faccia era segnata dal dolore.

"Cos'è successo?" chiesi. La mia segretaria rispose, "Ha appena ricevuto una comunicazione dalla Nigeria che suo padre e sua madre sono rimasti uccisi in un incidente d'auto."

La ragazza era completamente abbattuta. Ci disse che aveva sei fratelli e sorelle, tutti sotto i diciassette anni di età, che ora erano rimasti senza alcun aiuto. Era riuscita a trovare solo un lavoro temporaneo, e mandava regolarmente soldi in Nigeria per aiutare la sua famiglia, anche se lei riusciva a stento a farcela per i suoi bisogni.

L'angosciata ragazza gridò, "Non capisco! Ho servito fedelmente il Signore per anni. Pago le decime. Cammino in modo retto davanti al Signore. E ora questo! Perchè Dio ha permesso una simile tragedia? Non ho soldi per tornare in Nigeria a seppellire i miei genitori, o per prendermi cura dei miei sei fratelli. Questo non ha senso!"

Quindi mi guardò con gli occhi pieni di lacrime, come una bambina, e mi chiese, "Pastore, perchè è così difficile fare il bene? Più mi avvicino a Gesù, più soffro. La mia vita è stata già molto dura e difficile. Ho subito già tutto quello che potevo sopportare. E ora i miei problemi continuano ad aumentare. Perchè Dio mi ha messa in questa condizione?"

Il suo dolore era davvero schiacciante. Ci disse anche di aver pensato al suicidio. "Non c'è più alcun motivo per vivere," disse piangendo. "Perchè andare avanti?"

Fummo felici di dare alla ragazza un biglietto di viaggio di andata e ritorno e i soldi per seppellire i suoi genitori. Più tardi venimmo a sapere che quando era arrivata in Nigeria, si era rallegrata nel sentire che le ultime parole di suo padre erano state, "La battaglia è finita. La luce ha vinto l'oscurità."

Eppure quando tornai nel mio ufficio quel giorno dopo aver provato a consolare la ragazza, ero scosso. Pregai, "Signore, lei sta soffrendo così tanto. Crede che l'hai abbandonata. Pensa che servirti sia troppo difficile. Come posso darle conforto? Mi sento così male per lei -- eppure niente di quello che dico sembra consolarla in alcun modo."

Quando mi sedetti a pregare, mi resi conto: "Signore, sembra che l'intero corpo di Cristo non ha ancora capito perchè permetti la sofferenza nei fedeli. Non capiamo la povertà, le difficoltà. Stiamo tutti cercando di vivere per piacerti -- ma abbiamo preoccupazioni su preoccupazioni, piaga su piaga, punizione dopo punizione, calamità improvvise.

"Padre, come posso raggiungere il corpo della chiesa delle persone ferite, sofferenti, addolorate? Stiamo facendo tutti la stessa domanda: 'Perchè c'è così tanto dolore nella mia vita, quando facciamo solo quello che è buono?'"

Contemplai questo problema tutto il giorno. Quel pomeriggio, mentre tornavo a casa per pregare, ero in agonia. Alla fine, gridai al Signore, "Padre, la tua chiesa è in dubbio su questo problema della sofferenza! Ci sono molti Cristiani che, come Paolo, possono dire, 'Ho perso tutte le cose per guadagnare Cristo.' Eppure, come Paolo, più si avvicinano a Gesù, più preoccupazioni e problemi si trovano ad affrontare!

"Devo poter dare qualcosa al tuo popolo, Signore. Voglio essere in grado di essergli vicino con la tua saggezza e conoscenza per parlare di questo problema serio che causa perplessità. Quali parole di conforto e saggezza posso offrire loro?"

 

 

Le parole che lo Spirito Santo mi rivolse scossero letteramente la mia anima. E in seguito, vidi qualcosa riguardo al dolore e agli affanni attraverso gli occhi di Dio che non avevo mai visto prima.

Iniziai a vedere quanto è facile per i Cristiani sofferenti e provati cadere in un peccato triste -- lo stesso peccato di cui voglio parlarvi in questo messaggio. Vedete, a meno che noi non guardiamo alle nostre prove attraverso gli occhi di Dio -- a meno che non vediamo il potenziale pericolo che stiamo fronteggiando quando attraversiamo periodi di dolore e affanno -- possiamo precipitare in un abisso di oscurità e non uscirne più fuori!

Potete pensare che sia crudele che io suggerisca che una ragazza di ventiquattro anni addolorata che ha appena perso entrambi i suoi genitori possa cadere in un terribile peccato. Ma il Signore ha parlato al mio cuore molto chiaramente riguardo alla sua sofferenza:

"David, lei è in pericolo -- e tu devi avvertirla! Quando il mio popolo attraversa una condizione come la sua -- quando cadono improvvise calamità, e si trovano ad affrontare paura, dubbio, povertà -- il cuore chiede sempre, 'Perchè la vita è tanto dura quando tutto ciò che faccio è solo il bene?' Questo è esattamente il momento in cui sono sull'orlo di un terribile abisso. Si lasciano andare a un peccato rovinoso!"

Queste parole mi sconvolsero. Pensai, "Ma, Signore -- dobbiamo piangere con quelli che piangono. Come pastore, devo offrire ogni parola di conforto che lo Spirito Santo mi dà dalle tue Scritture. Devo aiutarli come una nutrice nel miglior modo possibile -- stando vicino alla gente che soffre e facendogli tirare fuori ogni angoscia."

Questo è senz'altro vero. Ma lo Spirito Santo mi stava mostrando che viene un momento nel mezzo delle nostre crisi in cui non possiamo permettere che il dubbio metta radici!

Si, credo che Dio capisca i nostri scoppi improvvisi quando le calamità ci colpiscono. Quando fronteggiamo una tragedia, la morte o altri tipi di dolore, molti di noi gridano, "Dio, perchè permetti questo?" Anche Cristo, al Calvario, gridò, "Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato?"

Ma Gesù, nel suo opprimente dolore e sofferenza, non permise al dolore di radicarsi e di volgersi al dubbio. Anzi, egli permise allo Spirito Santo di consolarlo. E nella sua ora più dura, ripose la sua vita e il suo futuro nelle mani del Padre: "...Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito..." (Luca 23:46).

Mi rendo conto ora che non esiste una via di uscita dal nostro dolore, dalle nostre angosce o da ogni altro problema a meno che non veniamo al punto in cui possiamo dire, "Non permetterò che queste domande continuino. Si, sto soffrendo, sono angosciato -- ma Dio è sul trono. Ho dubitato anche troppo!"

Allora iniziai a vedere il dolore umano e la sofferenza attraverso gli occhi di Dio. Lo Spirito mi sussurrò, "David, pensi che sia abbastanza condividere la tua pietà e il tuo dolore con i santi che soffrono. Ma non è abbastanza! Voglio che tu guardi ai loro cuori affranti attraverso i miei occhi."

Seguitemi ora mentre cerco di rivelarvi quello che il Signore mi ha mostrato riguardo a questo peccato triste che porta la distruzione in così tanti Cristiani. Prego che questo messaggio sia un'arma nelle vostre mani -- e che vi trattenga da quel peccato che può dannare la vostra anima! Questo peccato diventerà ovvio man mano che andiamo avanti.

 

 

Asaf era un maestro cantore, un Levita e una guida dei cori di adorazione di Re Davide. Inoltre lui e il suo gruppo suonavano i cembali durante la lode. Gli sono attribuiti undici Salmi.

Quest'uomo era un collaboratore di Davide e un amico molto intimo. Infatti, nessuno poteva essere un Levita e servire nella casa di Dio senza essere vicino a Davide -- perchè è lì che Davide si trovava la maggior parte del tempo. Davide amava Dio, e amava stare nella casa di Dio.

Eppure, a dispetto della sua grande chiamata e delle benedizioni, Asaf confessò, "Ma quanto a me, quasi inciampavano i miei piedi, e poco mancò che i miei passi sdrucciolassero" (Salmi 73:2).

Ora, sappiamo che Asaf era un uomo dal cuore puro. Aveva il giusto concetto del Padre celeste, credendo che Dio era buono. Iniziò anche il suo discorso in questo salmo dicendo, "Certamente Dio è buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore" (verso 1). In altre parole: "Dio è stato buono verso me dandomi un cuore puro!"

Eppure nel verso che segue subito dopo quest'uomo dal cuore puro confessa, "Sono quasi scivolato. Sono quasi caduto!" Perchè Asaf dichiarò questo?

Forse Asaf era disilluso dal compromesso che vide in Davide? Come amico intimo, questo musicista probabilmente osservò tutto quello che il re disse e fece. Deve essersi rammaricato degli altri fallimenti di Davide -- le sue battaglie con la cupidigia, il suo adulterio con Bathsheba, la cospirazione e l'omicidio di Uriah, l'aver sposato più mogli quando Dio glielo aveva vietato. Si, Davide aveva molti problemi nella sua vita. Allora, forse Asaf vide dell'ipocrisia in quest'uomo che aveva la reputazione di essere tanto devoto? Il musicista gridò forse, "La mia guida mi ha deluso!" ?

Quale era questo peccato di Asaf? E' quasi caduto perchè Davide era caduto? Quando Davide scivolò, Asaf gridò forse, "Ora basta. Non sopporto più tutto questo!" ?

No -- non c'era niente di tutto questo nel cuore di Asaf. Quale era, allora, il peccato che fece scivolare e per poco non fece cadere Asaf? Qual'è questo triste peccato di cui sto parlando?

 

 

Questo è il peccato di incolpare Dio di trascurarci e di essere ingiusto!

Sappiamo da questo salmo che Asaf era nelle fiamme roventi dell'afflizione, e che stava affrontando grandi problemi. Testimoniò, "Poichè sono colpito tutto il giorno e castigato ogni mattina" (verso 14).

Il significato delle parole ebraiche qui usate per "colpito" e "castigato" è semplicemente questo: "Sono stato colpito violentemente col dolore! Ogni mattina mi alzo toccato dall'angoscia, dal dolore e dall'afflizione. Ogni giorni vengo castigato. Mi sento punito. E' troppo doloroso anche parlarne!" (vedi versi 14-16).

Asaf implica anche povertà in quello che dice: "...portavo invidia ai vanagloriosi, vedendo la prosperità dei malvagi" (verso 3). Quando Asaf si guardava intorno, tutto quello che vedeva era gente malvagia con grandi beni -- gente che apparentemente viveva senza problemi, godeva una vita ricca, colma di benedizioni materiali, e aveva tutto quello che avrebbe mai potuto volere o aver bisogno. Forse Asaf sentiva il dolore della sua povertà in modo più acuto. Quel musicista dal cuore puro non riusciva a capire -- e gridò, "Signore, questo non ha senso!"

La sofferenza di Asaf lo portò sull'orlo di un peccato mortale: attribuire a Dio infedeltà e noncuranza. Quest'uomo disse a se stesso, "Guarda tutti quegli sciocchi, malvagi peccatori. Non pregano. Rigettano la parola di Dio. Ignorano i comandi del Signore. Eppure non sono afflitti come gli altri!" "...non sono tribolati come gli altri mortali" (Salmi 73:5).

Quello che Asaf intendeva qui era, "I malvagi non sono afflitti come me. Essi fanno solo il male -- eppure prosperano! Mentro io nego me stesso, essi vivono ricchi e prosperi. Mentre io sono debole per il dolore, la loro forza aumenta continuamente" (vedi verso 4).

Quindi Asaf chiede, "Com'è possibile che vi sia... conoscenza nell'Altissimo?" (verso 11). In altre parole: "Dio non vede quello che sta succedendo qui? Non si rende conto della disparità tra i suoi figli sofferenti e giusti, e quelli malvagi? Subiamo costantemente privazioni, mentre gli sciocchi ottengono tutto quello che il loro cuore desidera. E Dio permette che tutto questo continui!"

Ti sei mai chiesto perchè le benedizioni si accumulano su coloro che vivono come demoni? Forse ti sei sentito in questo modo perchè qualche collega non fedele a Cristo è stato ricompensato invece di te. O forse ti sei chiesto come il tuo vicino inconvertito possa essersi permesso la sua costosa macchina e i suoi nuovi mobili. Nel frattempo, tu lavori sodo tanto al lavoro, quanto davanti al Signore -- e devi trovare il modo di aumentare il tuo reddito!

Diversi anni fa, stavo guidando verso l'autostrada West Side a Manhattan con un uomo che era stato salvato nella nostra chiesa. Mentre superavamo l'enorme yacht di Donald Trump ancorato lungo il fiume, quest'uomo incominciò ad adirarsi. Disse, "Mi arrabbio talmente ogni volta che vedo quella barca. Quell'uomo ha tutto -- e io non ho niente!"

Pensai, "Tutto quello che Trump ha è della roba che galleggia nell'acqua -- e tu hai la vita eterna col Signore. Pensi che questo si possa definire niente?"

Secondo il modo di pensare di noi uomini, la vita dovrebbe essere così: Se diamo tutto a Dio, dobbiamo avere una via sicura alla gloria; niente deve mettersi sul nostro cammino -- nessuna sofferenza e nessuna prova. Infatti, molti pastori stanno cercando di vendere questa dottrina per sconfortare il gregge.

Ma la verità è che se cerchi di capire le tue prove con il ragionamento umano, non avranno senso. Non importa quanto ti sforzi, nessuna avrà un senso!

Ti chiedo: hai mai attraversato un periodo in cui ogni giorni ti alzi con una nuvola sulla tua testa? Forse era un periodo di prova. O forse un periodo di apostasia, traviamento, freddezza nella tua vita. O forse, potrebbe anche esserti accaduto durante i tuoi periodi migliori con Dio. Il tuo cuore era aperto alla sua voce; eri pronto per essere un sacrificio vivente per lui; hai pregato, "Padre, sto camminando con te al massimo delle mie possibilità. Se c'è qualcosa nel mio cuore che non va bene davanti a te, toglilo!"

Ma le tue preghiere non sono state esaudite. Non hai sentito niente. E, come Asaf, alla fine ti sei chiesto: "Perchè è così difficile fare il bene?"

 

 

"Invano dunque ho purificato il mio cuore e ho lavato le mie mani nell'innocenza" (Salmi 73:13).

Asaf era così confuso dalle sue sofferenze in confronto alla vita facile dei malvagi, che quasi scivolò in un pozzo di incredulità assoluta. Era pronto ad accusare Dio di averlo dimenticato -- di averlo abbandonato, di non curarsi di lui. E per un momento fu pronto ad abbandonare la battaglia -- e lasciar perdere completamente.

Questo uomo devoto deve aver pensato, "Ho fatto il bene e ho sopportato le difficoltà tutto questo tempo -- ma inutilmente! Tutto il mio rigore, la mia diligenza, le mie lodi e la mia adorazione, il mio studio della Parola di Dio -- è stato inutile, in vano. Mi è stato dato tutto per servire il Signore -- ho fatto solo quello che era giusto -- eppure continuo a soffrire! Queste afflizioni, punizioni e dolori non hanno senso. Che motivo ho per andare avanti?"

Amati, è allora che dovete essere attenti! Quando la calamità cade su di voi, quando una prova arriva, quando state soffrendo -- avete bisogno di guardare il vostro cuore dallo scivolare!

Potreste non essere nelle condizioni di Asaf -- a un punto di grandi prove e dubbi personali. Ma potreste conoscere qualcuno che sta attraversando quello che lui ha attraversato. Una calamità improvvisa può essere venuta su un parente devoto, un amico o un membro della chiesa -- qualcuno che sapete comportarsi fedelmente. E vi siete chiesti, "Perchè, Dio? Come puoi permettere questo? Quella persona è così santa, così giusta!"

Una volta conoscevo una giovane coppia sui trent'anni con due figli. Il marito era un uomo giusto, un marito e un padre affettuoso. Non era mai stato malato un solo giorno in vita sua -- ma improvvisamente si ammalò e morì in poco tempo. Sua moglie rimase con i suoi due figli, non sapendo cosa fare.

Tutti intorno a loro si chiedevano, "Perchè, Dio? Questo non ha senso. Come puoi permetterlo? Perchè la sia vita deve essere così dura ora, con questi bambini -- dopo tutti gli anni che lei e suo marito ti hanno servito tanto fedelmente? Perchè non è successo a qualcun altro?"

Questo modo di pensare suona innocente -- ma rappresenta l'orlo stesso del pozzo dell'incredulità! Mancò poco che Asaf scivolasse in questo pozzo. Ed è il pozzo in cui cadde Israele. Passarono quarant'anni nel deserto dicendo, "Questo non ha senso. La vita è troppo dura!" E morirono dubitando di Dio -- in totale apostasia!

Permettetemi di chiedervi: Come reagite quando tutti i vostri piani e i vostri sogni saltano in aria? Eravate così certi di aver sentito qualcosa da Dio. Pensavate che vi avesse dato delle istruzioni, incoraggiandovi ad andare avanti. Tutto quello che avevate letto nella sua Parola sembrava confermare i suoi piani. Avete pregato ad ogni passo lungo la via, dando sempre la gloria a Dio. E il Signore sembrava guidarvi.

Eravate felici, pensavate, "Finalmente -- Sto per vedere esaudite le mie preghiere! Il piano di Dio sta finalmente iniziando a compiersi nella mia vita."

Quindi un giorno, tutto a un tratto, il vostro sogno è saltato in aria. Il vostro piano è stato distrutto, il vostro sogno infranto -- e giace tutto in cenere ai vostri piedi. Non sapevate come dare un senso a quello che era accaduto. In quel momento veniva Satana, portando le sue menzogne:

"Vedi cosa ottieni nonostante la tua serietà nel camminare con Dio? Ecco come tratta quelli che si aspettano di essere guidati da lui. Lascia che diventi confuso anche su quello che lui ti dice -- e ti dà una finta guida! Lascia che tu senti voci e vedi parole dalle Scritture. E poi, quando sei finalmente pronto per incominciare, ti abbandona. Ti porta avanti, e poi ti abbandona!"

Recentemente, ho parlato a un giovane predicatore che è arrivato proprio a questo punto. Egli mi disse, "Non capisco. So che non c'è orgoglio nel mio cuore, niente che sia diverso da Gesù. Ho pregato e digiunato, e Dio mi ha dato queste istruzioni. Tutto stava andando bene -- e improvvisamente è fallito tutto. E' tutto finito!"

Non provai pietà per questo giovane. Non simpatizzai con lui. Piuttosto, lo Spirito Santo mi diede una chiara parola per lui: "Non lasciare che la tua fede sia scossa! Non perdere la tua fede in Dio. Lascia andare tutti i tuoi sogni. Dio è ancora sul suo trono!"

Il diavolo era andato da questo giovane e gli aveva detto, "Non puoi più sentire la voce di Dio. Hai già sentito tante cose sbagliate. Come puoi fidarti di una voce ora?" Questo è un trucco di Satana -- provare a renderci sordi alla promessa di Gesù: "Le mie pecore ascoltano la mia voce -- ed esse sentono quando le chiamo!"

 

 

"Allora ho cercato di comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto difficile. Finchè sono entrato nel santuario di DIO e ho considerato la fine di costoro" (Salmi 73:16-17). Asaf disse, "Non mi arrendo. Sto andando al santuario. Dio ha la risposta!"

Così andò al tempio. E mentre meditava sul Signore, continuava a dire a se stesso, "Non lascerò che il diavolo mi faccia cadere. Non scivolerò nell'abisso dell'incredulità. Pregherò -- per discuterne col Signore!"

Amati, anche quando arriva il vostro periodo di dolore, affanno, o sofferenza dovete andare nel vostro angolo segreto. Non mettetevi al telefono con qualcuno. State da soli con Dio! Gridate col vostro cuore a lui. Andate al santuario per trovare la risposta! Nessun libro, predicatore o registrazione di qualche sermone vi permetterà mai comprendere le vostre prove. Ma se rimanete da soli col Padre, egli vi darà conoscenza!

E' allora che lo Spirito Santo parlò ad Asaf. E la risposta venne forte e chiara: "Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli e così li fai cadere in rovina" (verso 18). Asaf realizzò, "Non sono io quello che sta scivolando. Sono i malvagi a scivolare. Stanno finendo direttamente nella distruzione!"

Il Signore stava dicendo a quest'uomo, "Il tuo problema, Asaf, è che sei rimasto a guardare alle apparenze esteriori -- i falsi sogni, le bolle in cui vivono. Non hai mai visto il terrore che c'è nei loro cuori!" "...[sono] consumati con improvvisi terrori" (verso 19).

Dio stava mostrando ad Asaf, "E' tutto fumo! Se potessi vedere dietro ai loro beni e alle loro apparenze, ti renderesti conto che vivono nel panico e nel terrore. Tutti questa gente malvagia che sembra tanto felice -- che passa il tempo bevendo e festeggiando -- vanno a casa ogni notte nel panico e nel terrore dei loro cuori. In profondità sanno che un giorno saranno di fronte a me al giudizio -- e io li giudicherò. Stanno vivendo in un mondo di sogni, Asaf -- e improvvisamente il loro sogno finirà!"

Dio stava dicendo ad Asaf, "Puoi sentirti disprezzato al momento, Asaf. Ma quando sarai davanti a me, sarai abbracciato ed amato!"

Improvvisamente, Asaf iniziò a sentire pietà e dolore per quelle persone malvagie che sembravano così benedette: "...mi sentivo trafitto internamente, io ero insensato e senza intendimento" (verso 21-22).

In altre parole: "Come ho potuto essere invidioso di oro? Il loro mondo di sogni è in realtà una vita di terrori nascosti e di paura, di perdizione eterna. Vivranno solo pochi anni nel loro mondo di sogni -- ma io ho l'eterna consolazione dello Spirito Santo! Ho un padre celeste che ha cura di me, indipendentemente da quello che attraverso. E quando sarò di fronte al suo trono, gli sentirò dire, 'Bene, buono e fedel servitore. Entra nella gioia di tuo padre!'"

Asaf alla fine cominciò a vedere il quadro completo -- e si rallegrò: "...DIO è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno" (verso 26). Potrebbe dire, "Si, la mia forza sta venendo meno. Si, sono afflitto e castigato. Si, sto attraversando una grande battaglia con le mie afflizioni. Ma non sono solo nelle mie lotte. Ho un padre amorevole in cielo che veglia su di me!

"Signore, non m'importa d'altro in questo mondo al di fuori di te -- conoscere te, amare te e credere in te. Mi dispiace di essere stato arrabbiato con te -- e di averti accusato di essere infedele. Chi ho all'infuori di te? Anche se la mia carne e il mio cuore vengono meno, tu sei la forza del mio cuore!"

Fu allora che Asaf entrò davvero nel riposo. Vide che era quasi scivolato -- ma si mantenne! Il musicista chiude il suo salmo con questa nota di vittoria: "...io ho fatto del Signore, dell'Eterno, il mio rifugio, per raccontare tutte le opere tue" (verso 28).

Così, caro santo -- ti stai mantenendo fermo? O stai credendo alle bugie di Satana che Dio non può sostenerti? Stai testimoniando la forza di Dio nella tua vita? O stai pensando che il diavolo ha più potere del Dio che abita in te?

Ci deve essere qualcosa in tutti noi che grida, "Oh, Dio, voglio essere liberato! Se sto iniziando a dubitare di te, allora ho iniziato a scivolare." Questo è il punto in cui dobbiamo credere che Dio sia la nostra forza -- non importa quanto deboli ci sentiamo o quanto dolorose sia la nostra prova.

Così, smettete di guardare le persone. E fissate i vostri occhi sulla vostra forza -- il Signore stesso! Egli ha un motivo per ogni cosa che permette che accada nelal vostra vita. Egli può non dirvi sempre la ragione -- ma sarà la forza del vostro cuore attraverso tutte le avversità. Possa la stessa speranza che provò Asaf venir su dal vostro cuore e gridare, "Signore, tu sei la forza del mio cuore. Vivo o morto, crederò in te!"

Dio aiuti tutti quelli che lo amano a non scivolare mai e a non cadere nell'incredulità.

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