Un Bersaglio dell’invidia di Satana

Se sei un cristiano che cerca Dio con tutto il cuore, sei un bersaglio.

Questo messaggio è per i credenti che stanno subendo un periodo di prove dure. Sto parlando a quelli che stanno sopportando profonde prove e sono distrutti mentalmente, fisicamente e spiritualmente. Viviamo un periodo di grande stress, quando le prove ci cadono addosso improvvisamente e ci lasciano sopraffatti, appesantiti e confusi.

Ringrazio Dio per ogni cristiano che in questo momento sta godendo un periodo buono. La tua vita non è sotto stress, e non devi subire prove dure o un dolore profondo. Sono grato al Signore perché provvede dei momenti così nelle vite dei suoi figli.

Ma sappiamo dalla Scrittura che le tempeste e le grandi prove si abbattono su tutti coloro che hanno dato tutto a Cristo: “Molte sono le afflizioni del giusto” (Salmo 34:19). Inoltre, se sei affamato del Signore – se sei determinato a cercarlo con tutto il cuore, deciso a concentrare la tua mente e la tua anima per ubbidire alla sua Parola – sarai continuamente il bersaglio dell’invidia del diavolo.

Per secoli, grandi cristiani hanno cercato di dimostrare le cause e i motivi per cui il giusto soffre. La mia biblioteca personale è piena di libri del genere. Eppure le risposte sembrano elusive. Ogni qualvolta subisco una prova profonda, trovo difficile applicare le verità che ho imparato al mio cuore angosciato. Al contrario, mi ritrovo a pregare: “Signore, devo attingere alla tua Parola per il mio bisogno attuale”.

Molti di quelli che sopportano lunghe prove, si chiedono spesso: “Signore, forse in qualche modo ti ho contristato? C’è qualcosa nella mia vita che ti impedisce di ascoltare il mio grido? Sono stato fedele alla tua Parola. Allora perché questa prova non finisce mai? La Bibbia dice che non mi permetti di soffrire più di quanto possa sopportare. Allora perché sono arrivato a questo punto di rottura?”.

Sono convinto che la battaglia spirituale più difficile avviene nella mente dei credenti. Molti cristiani sopportano angosce mentali tremende, pensieri torturanti ed oppressivi, contrari a Cristo e orribili. Non riescono a scrollarsi di dosso i ricordi depressivi dei fallimenti del passato. E finiscono per non sentirsi degni di stare in comunione con gli altri o di meritare le benedizioni di Dio.

Non so perché noi credenti soffriamo così tanto, ma una cosa so con certezza.

Viene il momento nella vita di ogni credente in cui si trova di fronte ad una scelta: o rimane tiepido nella sua fede oppure attraversa il confine e decide di seguire Gesù con tutto il suo cuore. Ogni qualvolta decidiamo di afferrare appieno Cristo, stimoliamo le budella dell’inferno. E Satana manda le sue orde demoniache a rilasciare l’ira dell’inferno nelle nostre vite. Un’inchiesta condotta dalla Barna rivela che il 70 percento delle persone che affermano di essere nate di nuovo non considerano il proprio cammino con Dio come la cosa più importante nella loro vita. Questa è una tragedia assoluta. Eppure ci dice come mai Satana è così arrabbiato con la piccola minoranza che si apparta per servire Gesù.

Il diavolo riconosce qualcosa in ogni cristiano devoto – qualcosa che è assolutamente distruttivo per il suo regno. Avviene quando un figlio di Dio decide di confidare nel Signore in ogni cosa, avvicinandosi a Lui nonostante tutte le sofferenze e le difficoltà. Satana si rende conto che un cristiano del genere vincerà altri a Gesù, sia con la preghiera che affrontando grandi sofferenze con la fede intatta.

Quando Satana vede questo genere di fede, sa che le fondamenta dell’inferno stanno per essere scosse. Perciò comanda ai suoi principati di abbandonare i loro posti abituali vicino ai cristiani freddi, indifferenti, amanti del piacere. E li spinge a cercare ogni cristiano zelante le cui azioni mostrano sta si sta movendo nella pienezza di Cristo. Considerate l’apostolo Paolo. Quando questo zelante persecutore della chiesa ricevette una rivelazione di Cristo, decise con tutto il cuore di digiunare e pregare – e immediatamente divenne un primo bersaglio dell’ira di Satana. Il diavolo non temeva soltanto quello che avrebbe prodotto la conversione di Paolo sulla terra. Era estremamente geloso della rivelazione di Paolo del paradiso.

Vedete, la Scrittura ci dice che Lucifero era stato scacciato dal cielo, dalla gloria della presenza di Dio. E da allora, il diavolo non sopporta il pensiero che qualcuno “minore” di lui possa gustare il paradiso. È completamente invidioso di chiunque viene benedetto nel contemplare ciò che lui ha perduto per l’eternità.

Paolo scrive: “E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca” (2 Corinzi 12:7). Ora, Dio non infliggerebbe una potenza demoniaca a nessuno dei suoi servi. Benché Giobbe fosse stato schiaffeggiato da Satana, il Signore aveva messo dei limiti alla potenza del nemico che lo aveva afflitto. Satana può attaccarci, ma non può distruggere neanche una vita.

Secondo Paolo, questa spina infernale fu permessa da Dio nella sua vita per tenere a bada l’orgoglio del suo cuore. Il diavolo aveva assegnato a questo messaggero il compito di affliggere la carne di Paolo, provocandogli dolore fisico e mentale. E Satana istruì il demone di essere inesorabile nel suo attacco: “Schiaffeggia ripetutamente Paolo. Colpiscilo giorno dopo giorno, non lasciarlo andare”. Ma l’invidia aveva accecato gli occhi di Satana su Paolo. Ciò che il diavolo cercava di fare per abbatterlo – un bombardamento di attacchi fisici e mentali – Dio lo trasformò nel bene di Paolo.

Sicuramente le potenze delle tenebre avevano accompagnato Saulo mentre camminava lungo la strada per Damasco. Dopo tutto, era un servo eccellente di Satana: un leader religioso zelante, timorato di Dio, che compiva letteralmente l’opera del diavolo. Saulo stava per catturare dei cristiani, li avrebbe riportati a Gerusalemme dove li avrebbe imprigionati e torturati.

Ma quando Saulo fu colpito sul cavallo e ricevette una visione di Cristo, cadde immediatamente faccia a terra, gridando: “Signore Gesù, mostrami cosa devo fare”. Non volle mangiare né dormire per tre giorni, concentrarsi completamente sul Signore.

Cosa pensi sia avvenuto nell’inferno in quel momento? L’intero regno del diavolo insorse. Immagino che Satana abbia indetto una riunione d’emergenza, dove nominò un messaggero speciale con un compito a vita: concentrare ogni arma dell’inferno contro Saulo. Satana istruì il suo messaggero: “Perseguita quest’uomo con tutta la tua forza. Hai a tua disposizione l’intero arsenale dell’inferno. La tua unica missione è distruggere la fede di Saulo”.

Posso immaginare i tormenti che questo demone inflisse a Paolo: bombardamenti di menzogne, ricordi dei cristiani che aveva torturato, ricordi di ogni cosa passata che aveva fatto contro il nome di Cristo. Satana fa lo stesso con ogni credente zelante odierno. Manda i suoi principati malvagi ad attaccare le nostre vite e a sussurrarci menzogne con un’unica intenzione: distruggere la nostra fede.

Questa è l’unica ragione per cui il diavolo cerca continuamente di abbattere i santi di Dio. Li vuole privare del loro riposo, della loro intimità, della loro speranza del paradiso con il Signore – in breve, tutte le cose che lui ha perduto quando è stato scacciato dal cielo.

Ripensate al vostro cammino con Dio. Forse ad un certo punto siete stati tiepidi, e avete desiderato più di Dio, avete bramato che vi usasse. Perciò avete preso la decisione di attraversare una linea di devozione totale a Gesù. Improvvisamente siete stati attratti alla preghiera come non mai, e le preoccupazioni di Dio sono diventate le vostre.

Avete chiesto a Gesù di ravvivare il vostro cuore, di riversare il suo Spirito su di voi, di rendervi intercessori e di darvi i suoi pesi.

Vi dico che è stato questo il momento in cui siete diventati il bersaglio dell’ira di Satana. Forse dirai: “Ma quel periodo non è durato a lungo. Non ho più quel genere di zelo. La maggior parte dei giorni vivo sotto una nuvola di disperazione”. Non importa. Anche in questo momento la tua fede può vacillare, quasi per crollare. Ma Satana conosce questa verità: c’è ancora un po’ di carbone che arde sotto la cenere dei tuoi problemi. E finché ci sarà questa brace, potrebbe incendiarsi in qualsiasi momento.

Per questo Satana non ti lascerà andare. Per questo sei schiaffeggiato. Lui è determinato a non permettere allo Spirito Santo di riaccendere la fiammella in te. Per questo momento, Paolo ci avverte di non ignorare le macchinazioni del diavolo: “Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11). Se ignoriamo le tattiche del nemico, possiamo permettergli di prendere vantaggio su di noi.

Alcuni cristiani credono che non si dovrebbe neanche menzionare il nome di Satana, per non glorificarlo. Ma la Bibbia dice chiaramente che se apprendiamo le tattiche del nemico, non abbiamo più motivo di temerlo. Infatti, ci viene detto che in questi ultimi giorni, Satana è venuto sulla terra con grande ira, perciò faremmo meglio a conoscere le sue strategie. Paolo scrive: “Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere” (11:14-15).

L’avvertimento di Paolo qui è cristallino. Satana usa le persone empie come messaggere della sua ira e della sua invidia. E, secondo l’apostolo, queste persone si sono infiltrate nella chiesa. Avete mai incontrato persone del genere? Siete mai state bersaglio della loro ira, mentre pronunciavano parole che vi tagliavano nell’anima, parole che provenivano direttamente dalle labbra del diavolo?

Sei un bersaglio della loro critica perché la tua fede e il tuo zelo sono una censura al loro stile di vita che ama il piacere. In breve, le loro parole sono l’invidia di Satana che imperversa contro di te. Ma la luce dell’evangelo mette in risalto ogni opera delle tenebre, illuminando il popolo di Dio sulle macchinazioni del nemico.

Il pio Re Davide scrive di una volta in cui la sua anima era abbattuta. “Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora… Dirò a Dio, mio difensore: "Perché mi hai dimenticato? Perché devo andare vestito a lutto per l'oppressione del nemico?"” (Salmo 42:5,9).

Quando Davide scrisse questo salmo, il suo stato spirituale non era né freddo né tiepido. Infatti, dice che la sua anima anelava ed era assetata di Dio (vedi 42:1-2). Eppure fu durante questo tempo che Satana mandò i suoi messaggeri a perseguitare e attaccare Davide. E gettarono in faccia di quest’uomo pio le loro accuse: “Davide, dov’è il tuo Dio?”. Questo ruppe il cuore di Davide, facendolo gridare: “Le mie lacrime sono il mio cibo notte e giorno, mentre mi dicono continuamente: ‘Dov’è il tuo Dio?’”. Notate che la domanda che Satana gli pose non fu: “Dov’è Dio?”ma: “Dov’è il tuo Dio, Davide?”. In altre parole: “Dov’è la dimostrazione della cura di Dio e della liberazione per te?”.

Quando Davide scrisse queste parole, stava scappando da suo figlio Absalom. Si era nascosto nelle caverne, e soffriva l’angoscia ad ogni livello, mentale, fisico e spirituale. La maggior parte di Israele lo aveva rigettato, compresi alcuni dei suoi amici più intimi. Davide parlò dal suo profondo dolore, scrivendo: “Le mie lacrime son diventate il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono continuamente: "Dov'è il tuo Dio?"” (Salmo 42:3). Ma, chi erano? A volte Satana trova persone che ci dicono ad alta voce cose dolorose e rattristanti. Ma la maggior parte delle volte, il nemico usa le sue potenze demoniache, mandandole a scuotere la nostra fede.

Ci sussurrano pensieri sottili ma devastanti, formulati dal nemico stesso. E anche i credenti più santi non sono immuni a questi attacchi. È stato ad esempio il caso di Davide, che sentì queste accuse: “Non hai una dimora. La tua stessa famiglia ti ha rigettato. Hai problemi di ogni genere, Davide. Come puoi affermare di essere l’unto di Dio?”. Allo stesso modo, i messaggeri di Satana iniettano alla nostra mente le stesse accuse, facendoci domandare: “Signore, dove sei in questa crisi? Perché mi ritrovo a bere questo calice di dolore, perché tutti ce l’hanno con me? E perché non ascolti le mie preghiere? Grido a te notte e giorno, ma non sento risposta. Le mie lacrime hanno un senso per te?”.

Sappiamo che Davide camminò fianco a fianco con il Signore, fidandosi della Sua fedeltà. Era un uomo di preghiera che invocava il Signore in ogni questione della vita. E la Bibbia dice che Dio era con Davide dovunque andava, in tutto quello che faceva. Satana avrà invidiato quest’uomo e le rivelazioni che aveva ricevuto dal cielo, che sono riflesse nei Salmi.

Non sorprende che Satana abbia mandato uno spirito maligno ad impossessarsi di Saul, un re compromesso, che manifestò la rabbia dell’inferno contro Davide: “E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio” (1 Samuele 18:9).

Non vi confondete: Satana non si preoccupava dell’abilità combattiva di Davide, o del suo talento artistico o della sua personalità vincente. Nessuna di queste cose in se stesse minacciavano il suo regno delle tenebre. C’era piuttosto qualcosa nella fede di Davide, nella sua relazione col Padre, che faceva tremare l’inferno. E che rendeva Davide “il bersaglio Numero Uno” agli occhi di Satana. Quest’uomo veniva perseguitato, beffato e fatto soffrire solo per un motivo: camminava fianco a fianco con Dio.

La stessa cosa avviene oggi con tutti quelli che cercano Dio con sincerità. Satana vede che il Signore è con questi credenti, e che lui stesso è abbandonato da Dio – e in lui sorge una rabbia invidiosa. Infatti, l’invidia di Satana nei confronti di Davide si manifestò con lo scoppio di gelosia di Saul: “Lettura da: I Samuele Saul vide e riconobbe che il SIGNORE era con Davide. Saul continuò più che mai a temere Davide, e gli fu sempre nemico… Allora Saul cercò di inchiodare Davide” (18:28-29, 19:10).

Notate che, benché Saul si infuriasse contro Davide, ne aveva anche paura: “Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul” (18:12). Ecco una chiara immagine che il diavolo ha paura di qualsiasi uomo o donna di Dio giusto, che prega ed ha fiducia. Giacomo ci esorta con questa verità, ricordandoci di un’importante arma che ci è stata data: “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7).

Satana teme anche un piccolo esercito di quelli che si cingono per fede per combattere. Ha paura di quelli che stanno in piedi e sono pronti a resistere. E poiché ha paura di te, il suo progetto è quello di neutralizzare il tuo spirito combattente.

Il diavolo lo fa cercando di inondare la tua mente con dei pensieri di sconfitta, di distrazione, provenienti dall’inferno, che nutrono e alimentano la sfiducia in Dio e ne mettono in dubbio la potenza. Ti griderà nella mente e nello spirito: “Non vale più la pena combattere. Sei troppo debole a causa delle tue lotte personali. Non sarai mai uno che vince. Le potente dell’inferno sono troppo forti per poterle sconfiggere. Perciò farai bene a rilassarti. Non hai bisogno di essere così intenso nella battaglia”.

Carissimi, questa è tutta distrazione! L’unica strategia di Satana è far distogliere i tuoi occhi dalla vittoria della Croce. Vuole che ti concentri sulla tua debolezza, sui tuoi peccati, sulle tue disfatte – e per questo aumenta i tuoi problemi e le tue sofferenze attuali. Vuole farti credere che non sei abbastanza forte per poter andare avanti. Ma il punto non è la tua forza, ma la forza di Gesù.

Il fatto è che tutti noi avremo lotte finché moriremo, a meno che Gesù non tornerà prima. Avremo momenti di calma, tempi di refrigerio. Ma finché saremo sulla terra, avremo lotte spirituali. E non c’è fine a queste battaglie. Per questo Paolo dice che Gesù ci ha dato armi potenti da distruggere le fortezze. Siamo stati equipaggiati con armi a cui Satana non può resistere: la preghiera, il digiuno e la fede.

Alcuni cristiani si sono così concentrati sul loro dolore e sulle loro prove da non poterlo più sopportare. Quando incontri credenti del genere, l’unica cosa di cui parlano sono i loro combattimenti. Non li sentirete mai parlare della vittoria che Cristo ha vinto per loro.

Che non sia così per il popolo di Dio. È giunto il tempo di distogliere la mente dalle nostre attuali afflizioni. Dobbiamo distogliere gli occhi dalle prove e fissarli sul Capitano di questa guerra. Gesù ha le chiavi di ogni vittoria, e ci ha promesso: “Ti ho fornito ogni arma necessaria alla battaglia. E sono pronto e disposto a darti forza nei momenti di debolezza”.

In Genesi 15, Dio fece un patto glorioso con Abrahamo. Disse al patriarca di prendere una giovenca e una capra e di dividerle a metà. Poi Abrahamo doveva prendere una tortora e un piccione e metterli a terra, testa a testa. Abrahamo fece come gli era stato comandato, e mentre queste creature erano lì a terra tutte sanguinanti, degli avvoltoi iniziarono a scendere sulle carcasse. Improvvisamente, Abrahamo avvertì un buio pesante tutto intorno a lui. Cos’era quel buio?

Era Satana che era in panico. Vedete, il diavolo aveva sentito il patto che Dio aveva fatto con Abrahamo. Il Signore aveva promesso di fare di Abrahamo una nazione potente e di benedire per sempre il suo seme. Inoltre, Dio aveva promesso di dare ad Abrahamo il paese di Canaan. Era quest’ultima promessa che aveva stimolato di più l’invidia di Satana. Canaan era il territorio del diavolo, un paese di idolatri, la sua fortezza demoniaca sulla terra. Ed ora Dio stava dicendo che il seme di Abrahamo avrebbe conquistato e posseduto quel territorio.

Carissimi, quando fate un patto con il Signore, lui vi dice cose buone. Vi promette: “Non vi farò cadere e vi presenterò senza macchia davanti al trono del Padre”. “Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza” (2 Pietro 1:4).

Come pensi reagisca Satana quando vede che tutto questo accade nella tua vita? Prima vede che le gloriose promesse del nuovo patto diventano nostre, quando diamo la nostra vita a Gesù. Questo fa andare il diavolo su tutte le furie. Poi ti vede deciso a proseguire con il Signore. A quel punto, per lui c’è una sola reazione: tutto l’inferno va nel panico!

Satana riconosce che hai pienamente confidato nel “sacrificio del sangue” di Gesù per combattere tutti i tuoi desideri carnali e metterli a morte. E sa che questo significa che il suo regno delle tenebre ora è messo alle strette. Perciò manda degli avvoltoi per cercare di consumare il tuo sacrificio. Cosa sono questi avvoltoi? Sono i pensieri che nascono nell’inferno, e vengono per insidiarti e farti mettere in dubbio la fedeltà di Cristo nei tuoi confronti.

Basta un solo cristiano che prega ed ha fiducia per scuotere le fondamenta dell’inferno. E se questo ti riguarda, allora forse ti senti girare intorno gli avvoltoi che Satana ti ha mandato per farti cadere. Conosco molti credenti devoti che proprio in questo momento stanno combattendo contro un profondo senso di insicurezza. Lottano tutti i giorni contro sentimenti di indegnità. Si chiedono: “Se fossi veramente fedele, non sarei così preoccupato, così inefficiente nella testimonianza, così privato finanziariamente”. No, questa è proprio l’opera degli avvoltoi, che vengono a rubare il sacrificio.

Cosa fece Abrahamo quando vennero gli avvoltoi? La Scrittura ci dice che li scacciò. Allo stesso modo il Signore ci ha mostrato un modo per scacciare gli avvoltoi che ci minacciano. Non dobbiamo aver paura degli attacchi del diavolo, perché ci sono state date delle armi potenti.

Ogni qualvolta mi viene in mente un dubbio su Dio, devo solo resistere e appoggiarmi a quello che so sul mio amato Signore. Non posso accettare alcun pensiero basato semplicemente in base a come mi sento in quel momento. Tutti i miei pensieri devono essere misurati alle promesse che Gesù mi ha fatto e sulla vittoria che ha vinto per me.

Per dirla in parole povere, se mi vengono in mente pensieri di accusa – se provocano dubbio e paura, o condanna o un senso di rifiuto – so che non vengono da Dio. Tutti noi dobbiamo essere pronti quando vengono questi orribili pensieri. Anche il Signore Gesù fu soggetto a questi tipi di pensieri del nemico durante la tentazione che sopportò nel deserto.

Ho avuto comunione con alcuni dei santi di Dio più cari sulla terra. Molti di loro mi hanno detto che dopo aver cercato per un tempo il Signore – digiunando per giorni, impegnandosi con la mente ed il cuore a cercare il Signore – sono stati piagati da dubbi orribili riguardanti la stessa esistenza di Dio.

Un caro profeta mi ha confessato: “Di recente, sono stato assalito da pensieri malvagi. È la prima volta che mi accade una cosa del genere”. Ma lo Spirito Santo lo ha rassicurato: “Rimani fermo nella fede. Questi non sono tuoi pensieri, vengono da Satana. Il diavolo vuole convincerti che sei cattivo come i pensieri che ti manda. Vuole minare la tua fede. Semplicemente continua a resistere e confida nel Signore. Non affonderai. Sei sotto attacco, perché hai scosso le fondamenta dell’inferno”.

Come Abrahamo, il mio amico ha scacciato quegli avvoltoi, usando con fede la Parola di Dio. Allo stesso modo, Gesù resistette alle tentazioni di Satana nel deserto, ed il diavolo lo lasciò per un tempo. Possiamo sapere che Dio farà lo stesso per noi, se resistiamo in fede, confidando nelle sue promesse.

Perciò, cari fratelli, quando vengono a te gli avvoltoi, portando pensieri di indegnità e di insicurezza, scacciali con la Parola di Dio. Il sacrificio che il Signore ti sta spingendo a compiere gli è piacevole, e Lui lo onorerà. Alleluia!

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