Un cristiano solo nominale
Il profeta Isaia disse di Israele: “Mettono in mostra il loro peccato come Sodoma, e non lo nascondono” (Isaia 3:9). Queste parole descrivono perfettamente lo stato attuale dell’America. La nostra nazione ha peccato proprio come fece Sodoma. Siamo diventati una società dove le azioni impure possono avvenire senza che alcuno se ne vergogni. Credo che l’America sia proprio sull’orlo dell’abisso.
Anche il mondo è d’accordo nell’affermare che ci siamo spinti troppo oltre. Ho letto di recente un articolo di un quotidiano che citava rockstar che erano diventate famose alcuni anni fa per le loro azioni immorali su MTV. Oggi, questi stessi musicisti sono contro l’orribile spazzatura che c’è dappertutto in America. Dicono che l’immoralità che sta avendo luogo è la peggiore mai vista. Solo pochi anni fa, questi stessi musicisti si vantavano di aver portato l’immoralità a nuove soglie. Ora scuotono il capo in disgusto per quello che vedono. Ammettono: “Non riusciamo a tenere sotto controllo quello che sta succedendo oggi. Questo paese ha completamente oltrepassato la soglia della decenza”.
Come reagirà il Signore alla nostra sfrontatezza? Quando in Israele abbondava il male, Dio rispose con la rovina e la depressione economica. Sembra che l’unico mezzo con cui attirare l’attenzione della gente sia quello di portargli via il benessere: “Il Signore… sta per togliere a Gerusalemme ogni sostegno e appoggio, ogni sostegno di pane e ogni sostegno di acqua” (Isaia 3:1). Questo significa chiaramente il disastro economico.
Credo che le difficoltà economiche siano l’unico mezzo con cui Dio possa attirare l’attenzione dell’America. Come potrebbe altrimenti contenere una nazione peccaminosa, se non influenzando il suo portafoglio? Lui ci sta dicendo, proprio come disse ad Israele: “Sto per mettere in difficoltà la vostra economia. Vedrete che sto per decurtare i vostri anni di prosperità”.
Isaia descrive poi una scena inusuale: “In quel giorno sette donne afferreranno un uomo e diranno: «Noi mangeremo il nostro pane e ci vestiremo delle nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome, per togliere la nostra vergogna»” (Isaia 4:1). Queste sette vergini stavano cercando una sistemazione speciale, cercando di sposare un certo uomo. Eppure in questa sistemazione non si menziona nessun amoreggiamento o corte. Non si parla di fidanzamento, di intimità, di perdono, di fedeltà.
Cosa sta succedendo qui? Isaia ci sta dicendo: “Queste donne non vogliono un marito da amare o qualcuno che possa supplire ai loro bisogni. Vogliono solo il suo nome. Stavano cercando un matrimonio senza amore, senza impegno, solo per avere un certo status sociale”. Spesso nella Scrittura, il numero sette rappresenta le cose spirituali. Molto probabilmente, queste sette donne rappresentano un certo popolo che dovrà far parte del regno di Dio. Stanno dicendo a questo uomo: “Ci faremo la nostra vita e provvederemo da soli ai nostri bisogni. Vogliamo solo il tuo nome, per togliere la nostra vergogna. Vogliamo apparire buoni davanti al mondo. Il tuo nome ci darà quel genere di status”.
Credo che Isaia stia parlando della chiesa. E l’uomo che queste sette donne vogliono sposare sia Gesù. Qui il profeta sta illustrando qualcosa di importante. Sta dicendo che nei momenti di agitazione, i futuri credenti cercheranno di fare un matrimonio di convenienza con Cristo. Eppure tali credenti sono solo cristiani nominali. Vogliono apparire spirituali, affermando di far parte del regno di Dio. Ma stanno cercando di scendere a patti con il Signore. Dicono: “Ti voglio, Signore. Ma voglio fare a modo mio e fare le mie cose. Dammi solo il tuo nome. Voglio essere visto e conosciuto come uno dei tuoi, la tua sposa”.
Queste persone non vogliono essere rivestite da Cristo con vestiti di giustizia. Non vogliono avere intimità con il Signore, o dipendere da Lui. Vogliono solo vivere per se stessi. Non vogliono obbligazioni né impegni. Con le loro attitudini, stanno dicendo al Signore: “Fammi godere della mia associazione con te. Poi gli altri mi considereranno una persona buona”.
Vediamo adempiere la profezia di Isaia adesso. Le chiese in America e in tutto il mondo sono piene di milioni di persone che si ritengono cristiane ma non hanno alcuna intimità con Gesù. Non trascorrono tempo in preghiera con Lui, né prendono le loro Bibbie per vedere cosa desidera da loro. Incredibilmente, Dio ha continuato a sopportare queste persone, benedicendole e facendole prosperare. E loro non si sprecano neanche a dire un semplice: “Grazie, Signore. Cosa vuoi dalla mia vita?”.
In qualche modo, queste persone si sono attaccate al nome di Cristo. Hanno fatto tutto da soli. Ma il nostro Signore non ha alcuna parte in una situazione del genere.
La vergine saggia, tuttavia, ha una grande passione per lo sposo. Desidera costantemente intimità con lui: “Il mio amico è mio, ed io sono sua” (Cantico dei Cantici 2:16). Infatti, il grido di ogni vero cristiano è: “Signore, non voglio solo il tuo nome. Ti desidero sempre. Penso a te tutte le notti, mentre vado a letto. Ed ogni mattina, quando mi sveglio, il mio cuore va a te”.
“Sì, nella via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi ti abbiamo aspettato. Il desiderio della nostra anima si volge al tuo nome e al tuo ricordo. Con la mia anima ti desidero di notte, sì, con lo spirito che è dentro di me ti cerco al mattino presto; poiché quando i tuoi giudizi si manifestano sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia” (Isaia 26:8-9).
Si, il vero credente dichiara: “Io mi rallegrerò grandemente nell'Eterno la mia anima festeggerà nel mio DIO, perché mi ha rivestito con le vesti della salvezza, mi ha coperto col manto della giustizia, come uno sposo che si mette un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli” (Isaia 61:10).
Il nostro Signore ora sta scuotendo la nostra nazione. E stiamo per vedere avverare la profezia di Isaia. Dio ci giudicherà come fece con Sodoma e Gomorra, perché “il fanciullo è insolente verso il vecchio, lo spregevole verso l'uomo onorato” (Isaia 3:5).
Presto i giudizi del Signore saranno evidenti per tutti, perché egli inizierà a decurtare la prosperità. E quando verrà “quel giorno”, molti diranno di essere sposati a Cristo. Ma saranno attaccati a Lui solo nominalmente. Tragicamente, non saranno per niente suoi.
Anche noi saremo testimoni di un’incredibile scena dalla parabola di Gesù: “Ora, siccome lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono” (Matteo 25:5). Tutte le vergini, sia quelle stolte che quelle sagge, si erano addormentate. Cristo sta descrivendo una chiesa addormentata poco prima della sua venuta. Egli avverte in Marco: “Vegliate dunque, perché non sapete quando il padrone di casa verrà; se di sera, a mezzanotte, al cantar del gallo o al mattino; perché, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” (Marco 13:35-37).
Trovo che questa immagine nella parabola di Cristo sia difficile da comprendere. Come potevano essere addormentate quelle vergini sagge? Come può un servo fedele, che si è preparato da tempo per il ritorno di Gesù, addormentarsi mentre il Signore si avvicina?
È allora che inizio a vedere la dura verità della parabola di Gesù. Ricordo la profezia di Cristo secondo la quale negli ultimi tempi avverrà un grande allontanamento nella chiesa. Poi ricordo l’ammonimento di Paolo: “E questo tanto più dobbiamo fare, conoscendo il tempo, perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, poiché la salvezza ci è ora più vicina di quando credemmo” (Romani 13:11). L’avvertimento di Paolo suggerisce che poco prima del ritorno di Gesù, su molti cristiani cadrà un grande assopimento. Anche il giusto correrà il rischio di addormentarsi.
Paolo avvertiva inoltre: “Perciò la Scrittura dice: «Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti, e Cristo risplenderà su di te». Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi” (Efesini 5:14-16). L’apostolo sta esortando: “Svegliatevi, santi. Non siate vergini assopite. Siate saggi, e rimanete in guardia per il ritorno del Signore”.
Non vi fate confondere sul destinatario dell’avvertimento di Paolo. Lui sta parlando a “imitatori di Dio… figli carissimi” (5:1). Dice inoltre: “Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri. Infatti coloro che dormono, dormono di notte, e coloro che s'inebriano, s'inebriano di notte” (1 Tessalonicesi 5:6-7).
Molti credenti saranno messi alla prova tramite questo grande assopimento.
Proprio in questo momento, stiamo vivendo in un periodo buio, e la mezzanotte sta per avvicinarsi. Il ritorno del nostro Signore è più vicino che mai. Eppure, se mi guardo intorno, vedo molti credenti assopiti profondamente. Infatti, nel corso degli anni lo spirito dell’assopimento ha già preso possesso di moltitudini di persone.
Considerate un uomo che afferma di essere un cristiano. Prega una volta ogni tanto, quando capita. Ma trascorre ore e ore davanti alla televisione a guardare lo sport. Ha tempo anche per i suoi hobby, ha del tempo libero a disposizione, va a caccia e pesca. Ma non ha assolutamente tempo per il Signore.
Dio è misericordioso verso quest’uomo. Lo benedice, lo fa prosperare, provvede per la sua famiglia. Ma questo stesso uomo che afferma di amare Cristo non ha neanche cinque minuti per inginocchiarsi e dire: “Grazie Signore”. Corre il pericolo di diventare un cristiano solo nominale.
Ora pensate ad una donna che dice di essere cristiana. Trascorre ore al telefono con le amiche. Ogni sera trova del tempo per guardare i suoi programmi televisivi preferiti. E passa un sacco di tempo per leggere. Non ha tempo per stare in comunione con Gesù. Se prega, lo fa solo occasionalmente, quando la sua famiglia attraversa una crisi. Semplicemente, il Signore non le passa molto spesso in mente. Anche lei corre il pericolo di diventare una cristiana solo nominalmente.
Credenti del genere non sono pronti per il ritorno del Signore. Mentre i giorni passano, le loro lampade si stanno spegnendo. La misera relazione che hanno con il Signore lentamente va scemando. Ma le Scritture avvertono chiaramente: “Come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza?” (Ebrei 2:3).
Perché il Signore dovrebbe volere con Lui in cielo dei credenti assopiti, tiepidi e disinteressati? Perché dovrebbe volere persone che qui sulla terra si vergognano di Lui, che si annoiano con le cose di Dio, che non si interessano di chiesa, di comunione o intimità con Cristo? Il nostro scopo in cielo sarà quello di adorare il Signore e servirlo per sempre. Come possiamo pensare di goderci l’eternità, se qui sulla terra non tolleriamo il nostro cammino con Gesù?
Qualcuno potrebbe rispondere: “Le cose saranno diverse quando morirò. Sarò cambiato improvvisamente. Il Signore mi darà un cuore nuovo in quel momento. Allora vorrò solo lodare Lui”. Io vi dico che le cose non cambieranno con la morte. Sarai come sei adesso. E il carattere che hai qui sulla terra, lo avrai anche lì davanti al signore. Se sei una patata lessa adesso, lo sarai pure allora. Se morirai come un credente a metà, un cristiano solo nominale, così sarai anche nel giorno del giudizio.
La Bibbia dice che tutti dovremo comparire davanti al giudizio di Cristo. Quando giungerà quel momento, il Signore ci chiederà conto della nostra vita. Ci chiederà come abbiamo trascorso il tempo. Cosa ti aspetti di rispondergli? Lui registra tutto quello che dici e fai qui sulla terra. Non potrai negare nulla, allorché aprirà i suoi registri celesti. Il suo libro rivelerà che gli avrai rivolto a malapena un pensiero? Forse risponderai : “ Ebbene, so che Dio mi ama”.
Ti rispondo: “Sicuramente ti ama. E ci saranno molti altri come te in quel giorno, che Dio ama. Ma Lui è anche un Dio di giustizia e giudizio. Per questo il suo popolo morì in ribellione nel deserto dell’Antico Testamento, anche se la Bibbia ripete più e più volte che Dio li amava. Il fatto è che loro non permisero al loro cuore di cambiare. E molti si stanno dirigendo sulla stessa strada”.
Non fraintendetemi. Dio ama e avverte il suo popolo quando si assopisce. Da noi vuole solo un cuore aperto per udire la sua voce ed una passione per ascoltarlo. Eppure, dopo aver ascoltato ammonimento dopo ammonimento, anche molti veri credenti ignorano il Signore e dimenticano il suo dono di salvezza. Nel mio spirito, sento Gesù dire a queste persone: “Non solo mi dimenticano. E non solo non hanno più passione per me. Ma non mi pensano neanche. Non gli passo più neanche in mente!”.
Se potessi esprimere il dolore di Dio, lo riassumerei in questo modo: il Signore soffre per le moltitudini che una volta erano vergini sagge. Una volta, queste persone desideravano la sua venuta e si preparavano diligentemente per incontrarlo. Erano ben sveglie, i loro cuori erano zelanti, le loro menti e le loro anime erano piene di passione per Cristo. Ma con il passare del tempo, queste stesse vergini sagge hanno iniziato lentamente ad allontanarsi da lui. Dopo un po’, hanno attraversato un confine. Ed ora si ritrovano nel gruppo delle vergini stolte che Gesù descrive.
Forse esclamerai: “Io non sono una di queste vergini stolte. Ammetto di non essere più quel testimone di fuoco che ero una volta per Gesù. Ma non mi sento di aver varcato nessun confine. Nel mio cuore ancora Lo amo. Leggo la Bibbia, vado in chiesa fedelmente, e sono un coniuge e un genitore fedele ”. Ma hai passione per Cristo? Sei assetato e affamato di una maggiore comunione con Lui? Confessi di amarlo. Ma è un amore tiepido o freddo?
Se sei veramente una vergine saggia – se non hai mai dimenticato il tuo amore intimo per Gesù – considera questo avvertimento tratto dai Proverbi: “La pigrizia fa cadere in un profondo sonno e la persona indolente patirà la fame” (Proverbi 19:15). Forse non ti ritieni un pigro. Ma la pigrizia è il termine esatto per descrivere lo stato spirituale di molti cristiani che una volta avevano passione per Gesù.
La pigrizia in loro è giunta allorché hanno permesso alle cose stolte e carnali di entrare nelle loro vite, come non avrebbero mai fatto prima. Indulgendo in queste cose, hanno gradualmente fatto svanire il loro zelo. E ben presto si sono ritrovate a saltare il tempo di preghiera e la meditazione. Lentamente sono diventati cristiani a metà, credenti tiepidi. E con il passare del tempo, son caduti in un torpore pericoloso.
Io ti chiedo: stai diventando pigro nel tuo amore per la Parola di Dio? Non stai più redimendo il tempo, ma al contrario sprechi ore su internet o davanti alla televisione? Ascolta il chiaro avvertimento della Scrittura: se diventi pigro, se cadi nel torpore spirituale, alla fine attraversi un confine che non ti saresti mai immaginato di valicare. E ti ritroverai in compagnia delle vergini stolte. Prima che te ne renda conto, la fiamma della tua lampada di preparazione scemerà e si spegnerà.
Questo problema dei cristiani intorpiditi mi brucia dentro già da diversi anni. Infatti, credo che Dio stia dicendo lo stesso messaggio a molti altri pastori oggi, come faceva con i profeti antichi. Eppure moltitudini di messaggeri di Dio si sono addormentati, proprio come le pecore affidate alla loro custodia. Isaia descriveva ciò che stiamo vedendo oggi, quando gridò: “I suoi guardiani sono ciechi, sono tutti senza conoscenza, sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; fanno sogni, stanno sdraiati, amano sonnecchiare” (Isaia 56:10).
Le vergini stolte non furono presenti alla cena delle nozze. Furono completamente chiuse fuori. La parabola di Gesù ci presenta una verità chiara che dobbiamo accettare: quando verrà il Signore, potranno entrare con Lui solo quelli che sono preparati. Secondo la parabola, “a mezzanotte si sentì un grido” (Matteo 25:6). Mentre osservo la scena della chiesa odierna, non solo vedo pastori pigri e credenti addormentati. Vedo anche cristiani sedotti dal piacere che si muovono senza paura né vergogna in ogni sorta di concupiscenza. Tuttavia, nonostante tutta questa malvagità e pigrizia, Dio non ha dimenticato il suo popolo.
Al contrario, ha comandato ai suoi pastori fedeli di lanciare un avvertimento. E questo santo residuo di sentinelle non starà in silenzio. Seppur beffati, ridicolizzati e presi in giro, questi servi gridano il messaggio che brucia nei loro cuori: “E’ giunta mezzanotte. E lo sposo sta per venire. Gesù è alle porte. Cristiani, siate pronti per incontrare il vostro Signore”.
Ecco il grido di questa ora: “Siate pronti”. Sei tu pronto? Ti sei preparato per incontrare Gesù faccia a faccia?
Ma la Bibbia ci dice che si sentirà anche un secondo grido. Ancora non lo sentiamo. Ma presto lo sentiremo. Sentiremo Dio che inizia a muoversi con potenza per catturare l’attenzione di un mondo allontanato. Sentiremo e vedremo le parole di Gesù adempiersi davanti a noi: “Gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate” (Luca 21:26).
Nel suo profondo, ognuno in questa nazione e in tutta la terra sa che l’umanità ha toccato il fondo. C’è una conoscenza interiore, un’intuizione profonda, che questo mondo non può continuare più in questo stato. Deve succedere qualcosa di soprannaturale. Ci deve essere una sorta di intervento dall’alto. Segni dappertutto indicano il ritorno imminente del Signore. Quel giorno si sta sempre di più avvicinando. E man mano che si avvicina quel momento, le tenebre e il subbuglio cresceranno sulla terra. Le fondamenta di ogni società saranno scosse sin dal profondo. In questo momento, ebrei in tutto il mondo stanno gridando: “Il nostro Messia finalmente sta per arrivare. Sentiamo che è alle porte”.
Quando giungerà il momento dell’apparizione del nostro Signore, questo grido salirà dalla chiesa assopita: “Le nostre lampade si sono spente!”. Molti si renderanno conto di non aver ciò di cui hanno bisogno per poter sopravvivere. Il freddo e il tiepido improvvisamente correranno, alla ricerca disperata di quanto hanno perso. Imploreranno i pastori: “Aiutateci, non sappiamo cosa fare. Siamo spiritualmente morti. Per favore, diteci come faremo a superare una situazione del genere”. Ma molti di quei pastori saranno confusi e perplessi come le loro pecore.
Gesù ci ha già avvertito nella sua parabola: “Mentre quelle andavano a comprarne, lo sposo arrivò” (Matteo 25:10). Le vergini sagge avevano detto alle stolte di andare a comprare dell’olio. Ma quando le stolte erano andate via, era arrivato lo sposo.
Quando arriverà quel momento, non avremo tempo per sviluppare il carattere di Cristo nella nostra anima. Non avremo tempo per costruire le nostre risorse spirituali. E sorgerà l’alba sugli assopiti che non sono preparati, che grideranno angosciati: “Sono vuoto, arido. Ho sprecato tutto il mio tempo alla ricerca di cose stupide. Ho completamente sprecato la mia vita. Il Signore sta arrivando, e non sono pronto”.
Quando lo sposo chiuse la porta, le vergini stolte furono lasciate di fuori, a gridare: “Signore, apri la porta. Facci entrare”. Ma lo sposo rispose: “Io non vi conosco” (25:12). Che prospettiva terrorizzante! A quel punto, non si potrà dire più niente. Non si potranno più fare appelli. Il Signore dichiarerà: “La porta è chiusa”. In queste parole di Cristo troviamo la dimostrazione che solo i veri credenti faranno parte della Sua sposa. Tutti coloro che avranno indugiato nei propri peccati – che avranno voluto portare il Suo nome ma non il Suo amore – saranno lasciati fuori.
La buona notizia è che c’è ancora tempo. La porta è ancora aperta. E il desiderio più grande del Signore è quello di averti al Suo fianco alle nozze dell’Agnello. Ti ama nonostante la tua negligenza. E se sei onesto, concorderai con la Sua Parola: “Sì, questa parabola mi descrive. Non voglio diventare una vergine stolta, ed essere spazzato via. Voglio essere pronto per il giorno del Signore che sta avvicinandosi”. Se vuoi essere una vergine saggia, devi fare due passi. Sono passi semplici, ma non possono essere tralasciati se vuoi far parte di quelle vergini sagge:
1. Metti Cristo al centro della tua vita.
Permetti al Signore di entrare in tutti i tuoi pensieri. Quando ti svegli la mattina, sussurra il Suo nome. La sera, mentre vai a letto, chiamalo con la mente e in ginocchio. “Tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8). Che questo verso sia la base della tua semplice preghiera per tutto il giorno: “Gesù, sei vero, onesto, giusto, puro, amabile. Tu sei la mia Buona Novella”. Paolo scrive: “Il Signore conosce i pensieri dei savi” (1 Corinzi 3:20). Dio registra ogni tuo pensiero. Lui sa sempre cosa pensi di Lui. Perciò, rendiGli sempre grazie.
2. Prega tutto il giorno: “Signore, abbi pietà di me peccatore”.
Questa semplice preghiera è l’olio della tua lampada. Pregando così, ti preparerai ad incontrare il Signore. Gli stai dicendo: “Padre, non sono degno di essere chiamato con il tuo nome. Ho bisogno della tua misericordia. Mi rendo conto di non essere come pensavo. Pensavo di essere una persona per bene. Eppure, tutte le mie buone qualità non mi hanno fatto ottenere nulla. Sono spazzatura davanti a Te. So che non posso essere salvato grazie alle mie buone opere. Ho bisogno della tua grazia. Mi umilio davanti a te in questo momento. Signore, abbi pietà di me, peccatore”. Quando il pubblicano pregò per la prima volta questa preghiera, Gesù disse di lui: “Io vi dico, quest’uomo andò a casa sua giustificato” (Luca 18:14). In altre parole, era stato uno a cui Gesù aveva aperto la porta.
“Così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza” (Ebrei 9:28). Voglio farvi un’ultima domanda: stai aspettando il suo ritorno? Desideri vederlo? Pentiti e determinati di cercare Gesù con tutto il cuore, con la mente, la tua anima e la tua forza. Lui ti promette che se lo farai, sicuramente Lo troverai. Egli aprirà la porta anche a te.