UN DESIDERIO GENUINO DI PIACERE A DIO
“Non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mio mi ha insegnato. E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono” (Giovanni 8:28-29).
Gesù fece ogni cosa solo per piacere al Suo Padre celeste. È importante comprendere da cosa scaturisce la nostra ubbidienza, perché se il nostro cuore non è puro, tutto ciò che faremo verrà inquinato.
Pensa al padre di un adolescente che deve correggere suo figlio. Lo scenario sarà certamente teso dato che il padre si confronta con il figlio in merito alle cattive compagnie, cattivi comportamenti e scelte sbagliate. Il padre termina poi con un ultimatum: o modifichi il tuo comportamento o trovati un altro posto in cui vivere. Il figlio risponde in uno dei due modi: si sottomette alla correzione con uno spirito contrito e cambia il suo comportamento volenterosamente oppure cambia con riluttanza il suo comportamento in modo da evitare la punizione.
L'ubbidienza di un figlio che è contrariato non è soddisfacente perché la sua disciplina è attenuata solo dalla paura che il padre si adiri con lui. Non c'è alcun piacere o amore in questa azione; al contrario, lui è arrabbiato e frustrato perché percepisce che suo padre sta violando la sua libertà tentando di ostacolare il suo stile di vita.
La triste verità è che molti cristiani in questi ultimi giorni ubbidiscono a Dio solo perché hanno paura che andranno all'inferno se non lo fanno. Hanno paura del Padre e della sua ira e la loro ubbidienza è solo “legale”. Non hanno alcun desiderio genuino di piacergli.
Il desiderio di Gesù di compiacere il Padre suo veniva dalla relazione che aveva con Lui. Si isolava in preghiera con Lui ed una delle sue preghiere più grandi fu: “Padre, cosa vuoi che faccia? Cos'è che ti fa piacere? Cosa posso fare per soddisfare il desiderio del tuo cuore?”
Questa è l'attitudine di una persona che possiede lo Spirito di Cristo!