Un grido dalle tombe

In Marco 5 Gesù aveva appena finito d'insegnare in una cittadina costiera e la folla si era dispersa. Ora decise di andare nel paese dei Geraseni, dall'altra riva del mare. Credo che appena Gesù si mise a navigare verso quel paese, tutto l'inferno tremò.

C'erano moltissimi sepolcri nei sobborghi di Gerasa; in questi sepolcri viveva un uomo posseduto da duemila spiriti immondi. Non possiamo nemmeno immaginare i tormenti che quest'uomo posseduto affrontava. La scrittura dice che urlava e piangeva tutta la notte, strappava i suoi vestiti e si percuoteva con le pietre. In poche parole, viveva come una bestia selvaggia, e nessuno poteva aiutarlo. Satana aveva reso quest'uomo tormentato una sua proprietà.

Eppure, appena Satana vide Gesù sulla via per Gerasa, deve aver tremato. Sapeva che quando Cristo lo avesse incontrato, non avrebbe permesso all'uomo di continuare a vivere in quell'infernale tormento.

Nello Spirito, Gesù udì le grida dell'uomo posseduto.

Non c'erano folle ad aspettarlo a Gerasa; non ci sarebbero state guarigioni di massa, né insegnamenti e parabole. La missione di Cristo era di raggiungere una persona, l'indemoniato Geraseno. Il vangelo di Marco ci mostra una scena drammatica:

«Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. Poiché (...) le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo (...) Quando vide Gesù da lontano, corse, gli si prostrò davanti e a gran voce disse, che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi» (Marco 5:2-7).

Per quale ragione l'uomo reagì così? Perché gli spiriti malvagi sono tormentati quando incontrano Cristo. Essi sanno che saranno incatenati e legati per l'eternità!

Gesù rispose direttamente ai demoni tormentatori: «Spirito immondo, esci da quest'uomo!» (Marco 5:8). Fu in quel momento che i duemila spiriti immondi (che si identificarono come “Legione, perché siamo molti”) lasciarono l'indemoniato. Entrarono immediatamente in un branco di porci, che si gettarono a precipizio nel mare, affogando tutti quanti (vedi 5:9, 11-13).

Che scena differente si vedeva ora: l'umo posseduto, che era terribilmente tormentato notte e giorno, sedette calmo di fronte a lui, con la mente risanata. Poi leggiamo qualcosa di straordinario: «Com'egli (Gesù) saliva sulla barca, l'uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui» (5:18). Quest'uomo pregò Gesù di poterlo seguire nel suo viaggio missionario. Voleva essere col Messia che aveva compiuto la sua straordinaria liberazione!

Che meraviglioso miracolo aveva fatto Gesù. Chiaramente, è una storia che vuole insegnarci l'autorità del Signore sopra ogni potenza delle tenebre, non importa quanto minacciosa. Ma c'è di più in questa storia. Credo che ci sia un messaggio importante qui, volto a fortificare l'odierna chiesa di Cristo.

Oggi affrontiamo una oppressione demoniaca dello stesso tipo, poiché un'intera generazione è stata sommersa da legioni di spiriti immondi.

Nell'Apocalisse, la Bibbia parla di un'inondazione di male rilasciata dagli inferi sulla terra. È quello che sta per accadere negli ultimi giorni, mentre il diavolo sa che il suo tempo sta finendo.

Io credo che, proprio adesso, stiamo vedendo l'inizio di tutto questo. Sia i cristiani che i non credenti si chiedono: «Che è successo alla nostra nazione? Non c'è senso di cos'è giusto o sbagliato. La società è impazzita, e ogni uomo è il proprio dio». Perfino i giornalisti scuotono la testa di fronte alla rapida disgregazione di qualunque senso morale.

Amati, questo sono le opere dell'inferno. Satana e le sue orde fanno tutto quello che possono per incatenare le persone nell'oscurità. Viviamo in un'era che dichiara: «Tutto va bene!» E il nemico usa questo modo di pensare per possedere le moltitudini.

Come chiesa di Cristo, dobbiamo essere consci di stare vedendo l'attacco finale di Satana contro il popolo di Dio. Per anni nella città di New York è stata sempre ora di festeggiamenti, senza alcun limite. Eppure tutta questi folli divertimenti finiscono in grida di sofferenza. Alla fine gli alti diventano bassi che non possono essere rialzati. L'alcol, la cocaina e l'erba diventano dipendenze che chiedono sempre di più, di più, di più finché non possiedono la totalità di anima, mente e corpo.

Quando l'uomo Geraseno si percuoteva con le pietre, era spinto dagli spiriti malvagi a distruggere sé stesso. Lo stesso avviene con questa generazione. Nelle ore tarde del mattino a New York, cominci a sentire urla provenire dalle strade cittadine. Sono le urla di anime tormentate che il diavolo ha schiavizzato e posseduto. Nei reparti d'emergenza di ogni ospedale nei venerdì e sabato notte, si possono vedere i risultati del lavoro di Satana: orrende immagini di autodistruzione con droghe e alcol, tentati suicidi falliti.

Eppure, queste grida non si odono solo nelle aree urbane come New York. Nel passato decennio una piaga si è sparsa per l'America, incluse le zone rurali: laboratori di metanfetamine sono apparsi ovunque nella nazione, catturando legioni di tossicodipendenti con le loro droghe a basso prezzo. Satana ha trovato nuovi sistemi per possedere e tormentare su vasta scala.

Oggi le moltitudini vivono nell'autodistuzione, venendo bersagliate e tormentate da spiriti malvagi. Milioni di cuori stanno piangendo tra i tormenti proprio ora. E stanno dicendo le stesse cose che disse il Geraseno: «che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo?» (vedi Marco 5:7).

Come Gesù ha sentito le urla demoniache allora, è certo che sente le grida delle vittime di Satana oggi. Il nostro Signore compassionevole risponde ancora a ogni persona che urla a lui. Le moltitudini in questa generazione stanno per essere liberate attraverso il suo potere.

Credo che Gesù ci stesse dando un sermone pratico per mostrarci come reagire alle grida che provengono dai sepolcri tormentati di oggi.

Durante ogni viaggio missionario con Gesù, i discepoli erano addestrati. Dopo tutto, questi erano gli uomini che Cristo aveva scelto come pilastri della sua chiesa. Altre dozzine seguivano Cristo a distanza ravvicinata, quindi è probabile che, quando Gesù portò i discepoli con sé oltremare, altre piccole imbarcazioni lo seguirono.

Ricordiamoci che i discepoli e gli altri seguaci furono tutti quanti testimoni dell'incontro a Gerasa. È come se Gesù stesse dicendo ad ogni generazione successiva: «Se mi seguirai, affronterai legioni di spiriti malvagi e seduttori. E il male che Satana rilascerà in questo mondo continuerà a peggiorare sempre di più. Attraverso quest'uomo posseduto voglio mostrarti come ministrare a quelli che sono legati e tormentati dal male. Tu sarai il mezzo della mia potenza liberatrice».

Non sappiamo come questi testimoni reagirono alla vista di quel triste e tormentato uomo, ma sappiamo come lo fece Gesù. Credo che avesse lacrime nei suoi occhi. Quanto il suo cuore deve aver sofferto per questo uomo tormentato oltre l'inimmaginabile. E quanto si dev'essere infuriato vedendo questo esempio dei crudeli tormenti di Satana.

Mentre i tempi vanno peggiorando, vedremo un inenarrabile esplosione di perversione, in grado di superare quella di Sodoma e Gomorra. Già nelle moltitudini dilaga l'illusione provocata da Satana attraverso la potente attrattiva della carnalità. Questo inganno non farà che peggiorare nei giorni a venire. Sembrerà a molti nella chiesa che lo Spirito Santo abbia tolto ogni costrizione alla furia degli inferi.

Ma in questo periodo sempre più privo di speranza e legge, Dio farà qualcosa di splendido nella sua chiesa. Ecco cosa penso che il Signore farà nei giorni a venire.

1. Dio ricorderà ai suoi che hanno il potere di scacciare gli spiriti malvagi.

Molti cristiani hanno permesso a Satana di avanzare incontrastato nelle loro vite e nelle loro case. Gli hanno permesso di infastidirli mentalmente ed emozionalmente. Però, amati, in noi vive lo stesso Gesù che ha scacciato una legione di demoni dall'uomo dei sepolcri. La miracolosa liberazione di Gerasa è il messaggio odierno di Cristo per noi, che dice:

«Non temere Satana e le potenze delle tenebre. Non convincerti che lui sia il vincitore. Ti ho mostrato la mia autorità sopra ogni potenza delle tenebre, ora tocca a te ergerti e annunciare la mia parola. Prendi l'autorità che ti ho dato, metti il diavolo in fuga!»

Infatti, in Luca 9:1-2, Gesù diede ai suoi discepoli autorità e potenza sulle orde demoniache di Satana: «Gesù, convocati i dodici, diede loro l'autorità su tutti i demoni e il potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati». Non è scritto da nessuna parte nella bibbia che abbiamo perso quest'autorità. In altre parole, Gesù vuole che usiamo la sua autorità per liberare gli oppressi e mettere il diavolo in fuga.

È venuto il momento che la chiesa di Cristo torni al ministero che lui le ha dato: “Guarire gli ammalati e scacciare il diavolo”. Urla di disperazione giungono da ogni parte del mondo. E lo Spirito sta spingendo il popolo di Dio a rispondere. Vedo che proprio ora Gesù sta riportando una santa battaglia nella chiesa. È un'opera importante e fatta al momento giusto, perché prevedo che molte chiese guidate dallo Spirito Santo saranno presto sommerse da persone deboli e senza speranza in cerca d'aiuto. Avranno bisogno della liberazione che solo Gesù può dare.

Proprio ora sento lo Spirito che dice al popolo di Dio di tornare a usare i suoi doni. Non dobbiamo temere di pregare per guarigioni e liberazioni. Che ogni pastore, anziano e laico avanzi verso nuove responsabilità nella fede. Secondo Gesù, dobbiamo aspettarci di vedere questi spiriti malvagi fuggire al suo comando.

2. A Gerasa, Gesù ci ha mostrato come affrontare le potenze delle tenebre senza paura, con la sua autorità.

Gesù non ha condannato l'uomo di Gerasa. Non gli ha chiesto come è diventato così legato. Non c'è stato nessun rimprovero, nemmeno una domanda; invece, Cristo operò un meraviglioso miracolo di liberazione per quest'uomo tormentato. Ha mostrato al mondo come Dio abbia autorità su ogni potenza delle tenebre.

In questi tempi oscuri, Cristo ci sta dicendo: «Vai e fai come me». Mentre riceviamo il suo mandato, alziamoci e andiamo, compiendo le opere di liberazione di cui molti hanno bisogno. In questo modo le moltitudini legate da Satana vedranno la profondità dell'amore di Dio, mentre egli opera potentemente per loro. Amen!

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