Un Luogo Chiamato La Fine Degli Espedienti

"Quelli che scendono in mare sulle navi e che fanno commercio sulle grandi acque vedono le opere dell'Eterno e le sue meraviglie negli abissi del mare. Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta che solleva le onde del mare. Essi salgono fino al cielo e sprofondano negli abissi; la loro anima viene meno per l'angoscia. Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno più che fare [lett. sono alla fine delle loro capacità, dei loro espedienti, RSV]" (Salmi 107:23-27).

In questo salmo, il luogo chiamato "la fine degli espedienti" lo troviamo sul ponte di una nave scossa dal mare in tempesta. Onde gigantesche innalzano la nave fin verso il cielo, poi la lasciano cadere nelle profondità del mare. Venti impetuosi la sballottano avanti e indietro cosicchè nessun marinaio riesce a restare in piedi, ma anzi barcollano come ubriachi.

Le vele dell'imbarcazione sono lacerate e strappate, e le onde si infrangono con potenza l'una dopo l'altra sul ponte della nave. I marinai devono lottare anche solo per riuscire a restare aggrappati. Sembra che sia finita per loro, e sono nella disperazione più totale. Sono inermi - vulnerabili alla furia degli elementi, incapaci di fermare la tempesta, impotenti a salvare se stessi.

Questi marinai sono giunti in un luogo chiamato "la fine degli espedienti". È una condizione che colpisce tutti i Cristiani una volta o l'altra. Questa frase significa semplicemente, "aver perso o esaurito ogni possibilità di scorgere o escogitare una via d'uscita". In breve, è la fine di ogni abilità o risorsa umana. Non c'è uscita - nessun aiuto, né liberazione, all'infuori che in Dio!

Come i marinai sulla nave, ti occupavi del tuo lavoro, e procedevi nel tuo cammino con Gesù. Poi un giorno, improvvisamente, una tempesta ha colpito - e ondate di problemi si sono schiantate su di te da ogni parte!

Le preoccupazioni della vita raramente vengono una alla volta. Sono come le onde durante una tempesta - vengono una dopo l'altra, rapide e furiose, innalzandosi sempre più alte. È come se il sole fosse calato, l'aria fosse diventata fredda, gelida, e i venti delle avversità avessero cominciato ad abbattersi sulla tua vita. Come i marinai di cui è scritto nel Salmo 107, l'"anima viene meno per l'angoscia..." (verso 26).

Devo farvi notare: Dio stesso ha causato questa tempesta! "...Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta..." (verso 25). Egli è Colui che ha condotto quei marinai in quel luogo. È Lui che fa levare il vento, agita le onde, scuotendo la barca. È opera Sua!

Ma questo può essere un grande incoraggiamento alla nostra fede quando i problemi ci colpiscono da ogni parte. Sappiamo che tutti i problemi e le tempeste nella vita di quanti camminano nella giustizia sono stati ordinati da Dio. Non sono causati dal diavolo o da qualche peccato particolare. Anzi, è il Signore che ci porta alla fine dei nostri espedienti - e Egli ha uno scopo in tutto ciò!

"Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare" (1 Pietro 4:12-13, N.R.).

Dio non è sorpreso dalla tua distretta. Infatti, sta accadendo perché Egli vuole produrre qualcosa nel tuo cuore - per rivelare la Sua gloria in te.

Eppure puoi sentire che è in assoluto la peggior tempesta della tua vita! La tua prova può essere un problema finanziario, problemi di lavoro, maldicenze, problemi familiari, o una tragedia personale. Puoi andare a letto la notte con un'irrequietezza dentro, una nuvola sopra di te. Quando ti svegli, quel sordo dolore è ancora in te. E continua a incombere fino a quando un giorno ti svegli gridando: "Dio, quanto ancora devo sopportarlo? Per quanto tempo ancora lascerai che io passi attraverso tutto questo? Quando finirà?"

Quando si placò la tempesta secondo il Salmo 107? Quando avvenne che Dio condusse quei marinai nel porto desiderato? Secondo quanto scrive il salmista, accaddero due cose:

  • Primo, i marinai arrivarono al punto di non sapere più cosa fare, e abbandonarono ogni aiuto o speranza umana. Essi dissero: "Non c'è modo di poterci salvare. Nessuno sulla terra può tirarci fuori da tutto questo!"
  • Secondo, essi gridarono al Signore nel mezzo della loro avversità - volgendosi solo a Lui per ricevere aiuto!

"Ma nella loro avversità gridano all'Eterno, ed egli li trae fuori dalle loro angosce. Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere. Al loro acquetarsi essi si rallegrano, ed egli li conduce al porto da loro desiderato" (Salmi 107:28-30).

Se sei un vero figlio di Dio - se sei deciso a permettere a Lui di modellarti a immagine del Suo Figlio Gesù - allora la tua battaglia non finirà fino a quando non smetterai di cercare di capire tutto e ti affiderai completamente alla cura di Dio. Fino a quando Egli non avrà ottenuto il Suo scopo eterno in te, le tue distrette continueranno a infierire!

Proprio ora, potresti star facendo infuriare la tua tempesta, e accumulare i tuoi problemi. Potresti star mancando la calma che Dio vuole darti. Come può accadere questo?

Succede quando continui a dubitare del Signore nel mezzo delle tue crisi; quando continui a mormorare e a lamentarti; quando telefoni a un amico che credi possa avere la risposta al tuo problema; quando ti rivolgi a consiglieri, psicologi, avvocati, esperti; quando vai in una libreria Cristiana e compri mucchi di libri e cassette per aiutarti da solo; quando continui a cercare quel segreto, quel piano, che possa liberarti dai tuoi problemi.

Diletto, stai solo prolungando la tua prova! Può sembrare semplicistico, ma fin dall'inizio Dio ha voluto la nostra fiducia infantile e confidenza in Lui. E stai solamente continuando a far infuriare la tempesta e accavallare le onde quando rifiuti di gridare: "Signore, sono nei pasticci - e l'unica via d'uscita sei Tu!"

Vediamo succedere questo volta dopo volta con il popolo d'Israele nel deserto. Dio li portò ripetutamente alla fine degli espedienti - per provarli, per vedere se avrebbero avuto fiducia in Lui. Ma ogni volta essi rifiutarono!

Prima il Signore li portò in un luogo chiamato Pi-Achirot, tra Migdol e il mare. Egli praticamente li chiuse dentro - il mare davanti, la montagne da entrambi i lati, e Faraone alle spalle. Dio li aveva davvero portati in una condizione che era umanamente senza via d'uscita - la fine degli espedienti!

Se gli Israeliti avessero semplicemente creduto una promessa che Dio aveva fatto loro, sarebbero stati liberi da ogni preoccupazione e paura. Dio gli aveva detto:

"...l'Eterno, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta il proprio figlio... andava davanti a voi nel cammino per cercarvi un luogo dove piantare le tende... per mostrarvi per quale via dovevate andare..." (Deuteronomio 1:31-33).

Dio stava dicendo, in altre parole: "Verrò con voi! Vi porterò come un uomo porta suo figlio. Camminerò davanti a voi e troverò dei luoghi dove potrete piantare le vostre tende. Quando la nuvola con la quale vi guiderò si fermerà, quello sarà il luogo dove dovrete fermarvi".

Avvenne che la nuvola si fermò tra Migdol e il mare - un luogo di totale stordimento, la fine di ogni espediente! Non c'era alcun modo in cui Israele potesse riuscire a trovare un modo di attraversare il Mar Rosso. E ora l'esercito di Faraone li stava raggiungendo velocemente.

Sei in un luogo simile proprio ora, mentre la tempesta si sta preparando? Ti chiedo: come ci sei arrivato? Credi che il diavolo ti ci abbia portato? La risposta che ti do è questa: "I passi dell'onesto sono guidati dal Signore..." (Salmi 37:23, N.R.). Non importa quale tempesta stai attraversando, non importa quanto nere sembrino le cose, Dio ti ha messo in quel luogo - alla fine degli espedienti!

Vi prego di comprendere che Dio non è mai colto di sorpresa. Egli non deve darci immediatamente un'indicazione divina ogni qualvolta ci troviamo nei problemi. Egli non lancia una moneta per decidere come comportarsi nei nostri confronti. No - molto tempo prima che Israele lasciasse l'Egitto e arrivasse a Migdol, il piano di Dio per loro era già stabilito. Egli aveva già comandato ai venti di soffiare a una certa ora, dividendo il Mar Rosso. Egli sapeva esattamente fin dall'inizio cosa stava per fare!

Allo stesso modo oggi, Dio ha un piano per portarti fuori dalla tua tempesta. Infatti, Egli ha progettato un piano già molto tempo prima che la tua distretta iniziasse. Eppure Egli non lo metterà in atto fino all'ultimo momento, attendendo che tu confidi in Lui. Egli desidera vedere se metterai la tua vita nelle Sue mani e dirai: "Vivo o morto, confiderò nel Signore!"

Israele fallì questa prova. Questo popolo divenne spaventato, venendo meno alla fine degli espedienti. Eppure Dio fece per loro quello che aveva deciso fin dall'inizio. Egli liberò Israele con un miracolo potente. Ma il risultato fu che quelle persone cantarono il loro cantico di fede sul lato sbagliato del Mar Rosso. Se avessero semplicemente creduto nella promessa di Dio - "Vi porterò come un uomo porta suo figlio" - avrebbero superato la prova!

Se ti fai prendere dal panico alla fine degli espedienti, come fece Israele - venendo meno, accusando Dio di non importarsene - ciononostante Egli all'ultimo momento interverrà e ti libererà. Ma, in seguito, Egli ti condurrà nuovamente alla fine degli espedienti - perché l'ultima volta non ne sei uscito confidando in Lui!

Infatti, solo tre giorni dopo la loro liberazione al Mar Rosso, il popolo di Israele si ritrovò in un'altra grave crisi. La gente era accaldata, esausta, vinta dalla sete. I loro esploratori tornarono gridando: "C'è acqua a Mara, ma non possiamo berla. È troppo amara!"

La Scrittura lo afferma molto chiaramente: non era stato il diavolo a condurre Israele in quel luogo di prova. Era la nuvola che li aveva condotti lì. Ancora una volta, il popolo era giunto alla fine dei propri espedienti. E quale lamento si innalzò dal campo - che terribili accuse contro Mosè e Dio: "Ci avete portati qui per morire!"

Dio sapeva che le acque di Mara erano amare? Certamente! Ma Egli aveva un piano. C'era un certo albero vicino a quella sorgente, e Dio se ne sarebbe servito per rendere pura l'acqua per Israele.

Mi chiedo - quanti anni prima Dio aveva piantato lì quell'albero? E quante volte il sole deve aver cercato di inaridirlo? Quante volte i vermi avranno tentato di divorarlo? Quanti viandanti avranno cercato di tagliare quel legno? Nessuno poteva toccarlo - perché Dio aveva un piano per esso! Egli disse: "Un giorno i Miei figli verranno qui, e queste acque dovranno essere purificate. Ho un piano per farlo, mediante questo legno!"

Naturalmente, quel legno nel deserto rappresenta la Croce. E, amati, Dio ha già piantato l'albero della liberazione anche per voi! Egli conosce esattamente come intervenire nel tuo problema, e l'ora esatta in cui Egli opererà. Tutto ciò che Egli vuole da te è una calma fiducia. Egli vuole che tu possa dire: "Il mio Dio è con me. Egli sa come farmi venir fuori dal mio problema!"

Vediamo questo illustrato nell'esperienza di Israele a Refidim:

"Poi tutta l'assemblea dei figli d'Israele partì dal deserto di Sin... secondo gli ordini dell'Eterno, e si accampò a Redifim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo...

Allora il popolo... mormorò contro Mosè, dicendo: 'Perché ci hai fatti salire dall'Egitto per farci morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?'. Così Mosè gridò all'Eterno, dicendo: 'Che farò io per questo popolo? Ancora un po' ed essi mi lapideranno'." (Esodo 17:1-4).

Dio aveva condotto Israele al luogo più arido di tutto quel deserto. Era un luogo di prova - senza sorgenti, né pozzi, neanche una goccia d'acqua. Più sconcertante ancora, era il fatto che Israele era stato condotto lì "...secondo gli ordini dell'Eterno..." (verso 1).

Dio stesso aveva permesso che il Suo popolo patisse la sete: "Lì il popolo patì la sete..." (verso 3, N.R.). I bambini piangevano e si lamentavano, gli anziani soffrivano a causa della gola asciutta. I genitori guardavano le loro famiglie e pensavano: "Tra pochi giorni saremo tutti morti". Così si rivoltarono con ira contro Mosè, gridando: "Dacci dell'acqua da bere!" Essi dipendevano ancora dall'uomo - dalla carne!

Voglio fermarmi qui per indicare una cosa. Prima, Dio aveva portato Israele a Migdol vicino al mare, per provarli - ed essi avevano mancato di aver fiducia in Lui in quel luogo. Poi, Egli li aveva portati a Mara, dove aveva un altro piano per liberarli - ma essi fallirono nuovamente la prova. Ora Egli li aveva portati a Refidim per provarli un'altra volta.

Vedete il filo comune in queste prove? Se non imparate a confidare nel Signore con una fede semplice, infantile, quando siete provati, Egli vi porterà in un altro luogo di prova. Passerete da una prova all'altra!

Israele si trovava nuovamente in un luogo simile. Erano accaldati, assetati, affamati. Ma Dio aveva già un piano per loro! Egli non li avrebbe lasciati morire. Aveva scelto già da tempo di farli andare al monte Oreb, dove aveva preparato per loro una riserva d'acqua. E quella fonte non sarebbe durata solo un giorno, una settimana o un mese - ma trentotto anni!

Però Dio stava aspettando una risposta di fede da Israele. Egli stava dicendo: "Vi ho portato attraverso tutte queste cose, e avete rifiutati di imparare. Avrete fiducia in Me adesso? Quanti problemi ancora dovrò permettere nella vostra vita prima che abbiate fiducia in Me?"

Molti Cristiani sono provati proprio ora mediante la disoccupazione. Hanno inviato curriculum ovunque, ma le settimane passano e non accade niente. Hanno speso tutti i loro risparmi, e ora sono attorniati da creditori. La loro situazione sembra del tutto senza speranza. C'è dolore e sofferenza; non è mai facile.

Altri hanno un lavoro ma sono sottoccupati. Non guadagnano abbastanza per vivere. Molti giovani lavoratori sono dovuti tornare a casa dai loro genitori. E migliaia di madri sole vanno avanti a fatica con un piccolo stipendio.

Numerosi uomini d'affari sopravvivono appena. Molti non riescono a dormire la notte a causa dell'imprevedibilità del mondo degli affari, dell'aumento di tasse e regolamentazioni, dei profitti traballanti. La competizione è crescente, ed essi hanno esaurito ogni loro idea o alternativa. Ora aspettano preoccupati di cosa poter fare.

Queste persone oppresse dall'ansietà e sofferenti vengono in chiesa e alzano le loro mani lodando il Signore. Sorridono e si abbracciano l'un l'altro. Eppure essi stanno attraversando un periodo di terribile angoscia e insicurezza. Sono turbati - si trovano alla fine degli espedienti!

Vi chiedo: come figli di Dio, non abbiamo altra scelta che preoccuparci - notti insonni, innumerevoli giorni passati dubitando di Dio, vivendo nel disordine più completo? Considerate Israele: i loro lamenti e mormorii erano l'unica risposta possibile? Dovevano considerarsi semplicemente umane le loro reazioni, come se causate da preoccupazione per le loro famiglie?

Lasciate che vi ponga un'altra domanda: Dio non ha sempre saputo cosa Egli stava per fare in ciascuno di quei casi? Non ha sempre avuto un piano preciso?

Pensateci: Dio non aveva già deciso di far soffiare i venti per dividere il Mar Rosso? Non aveva già preservato un legno a Mara che avrebbe purificato le acque? Non aveva Egli già scelto una roccia sul monte Oreb, dalla quale sarebbe sgorgata acqua per dissetare Israele per decadi?

Il nostro amorevole Padre celeste non condurrebbe mai i Suoi figli in un arido deserto per lasciarli morire di sete - specialmente quando ha preparato una riserva d'acqua a poca distanza da lì! Dio ha sempre un piano per il Suo popolo. Ed Egli ha un piano per te proprio ora, per liberarti dalla tua attuale distretta.

Non c'è problema che Egli non possa sbrogliare!

Lasciate che vi mostri per quale motivo Dio dovette portare Israele sull'orlo del disastro prima di venire miracolosamente incontro ai loro bisogni:

Voglio parlarvi delle limitazioni del miracoloso. Molti Cristiani viaggiano per migliaia di miglia ogni anno per vedere opere soprannaturali - miracoli, manifestazioni, segni, meraviglie. Ma, ironicamente, questi "miracolodipendenti" non sviluppano mai una fede durevole - perché raramente i miracoli riescono a produrla. Anzi, queste persone hanno bisogno di vedere miracoli sempre più grandi, più spettacolari.

Nessuno oltre a Israele è stato testimone di così tante opere soprannaturali. Dio compì miracolo dopo miracolo per essi - eppure ogni opera lasciava la gente incredula e senza fede come prima! Pensereste che le dieci piaghe sull'Egitto avrebbero prodotto fede negli Israeliti. Quando l'Egitto fu castigato con le mosche, non ce n'era nessuna nei campi degli Israeliti. Quando sull'Egitto piombò un'oscurità totale, non c'era ombra in Israele. Eppure nessuna di queste piaghe miracolose produsse alcun tipo di fede!

Anche dopo che Dio ebbe diviso il Mar Rosso, la fede di Israele durò soltanto tre giorni. La Scrittura dice:

"...non ricordarono le tue numerose benedizioni, e si ribellarono presso il mare, il Mar Rosso" (Salmi 106:7, N.R.).

Il salmista qui sta dicendo: "Essi dubitarono di Dio anche presso il Mar Rosso - il luogo dove Egli compì il più maestoso dei Suoi miracoli!"

Gli anziani che videro Mosè colpire la roccia a Mara, videro l'acqua sgorgare da essa. E anzi, tutto Israele bevve a sazietà - eppure quel miracolo non produsse alcuna fede! Allora Dio mandò orde di quaglie per nutrire Israele. Centinaia di migliaia di uccelli caddero dal cielo nel mezzo del campo, e la gente li cucinò per cibarsene. Eppure ancora non avevano alcuna fede! Il mattino seguente, quando gli Israeliti uscirono dalle loro tende, il suolo era coperto di manna, un cibo miracolosamente inviato dal cielo. Eppure neanche ciò produsse fede!

Al contrario, dopo tutti questi gloriosi miracoli, i figli di Dio scossero la testa gridando: "...È l'Eterno in mezzo a noi, o no?" (Esodo 17:7). In altre parole: "È con noi Dio? Come potrebbe starci guidando Lui se abbiamo tutti questi problemi?"

Israele aveva ricevuto quarant'anni di cibo miracoloso, acqua miracolosa, una nuvola miracolosa che li guidava di giorno, un fuoco miracoloso di notte, protezione miracolosa, abiti miracolosi che non si consumavano mai. Mosè disse loro:

"...L'Eterno, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla" (Deuteronomio 2:7).

Eppure essi dubitavano ancora di Lui. Infatti, tranne due persone che avevano riconosciuto quei miracoli, morirono tutti nel deserto - nell'incredulità più totale!

Siamo così simili a Israele. Vogliamo che Dio dica una parola, ci dia una liberazione miracolosa, risponda velocemente ai nostri bisogni, rimuova tutte le nostre angosce e sofferenze. Certo puoi dire anche ora: "Se soltanto Dio mi liberasse da questa situazione - se Egli mi desse solo questo miracolo - non dubiterei di Lui mai più!" Ma che mi dici di tutti i miracoli che Egli ha già compiuto per te? Non hanno prodotto in te alcuna fede per aiutarti nella presente distretta?

Recentemente, due preziosi uomini di Dio appartenenti alla tribù degli Zulu, in Africa, visitarono la nostra chiesa a Times Square. Un incredibile risveglio sta avendo luogo tra gli 8 milioni di Zulu oggi, e Dio sta compiendo opere miracolose tra di essi. Ad esempio, sono stati documentati più di dieci casi di morti che sono risorti.

Eppure non è di questo che quei due uomini volevano parlare. Piuttosto, ciò che li aveva colpiti maggiormente erano gli Zulu "vincitori" - quelle persone che avevano preso posizione per Cristo, bruciando i libri di stregoneria e testimoniando con coraggio anche quando erano duramente provati. Queste persone una volta erano malvagie, guidate da uno spirito omicida - e ora sono trasformati a immagine di Gesù!

Credo che il segno o la meraviglia più grande in questo mondo negli ultimi giorni non sia una persona risorta dai morti. No, ciò che davvero colpisce la mente e lo spirito dei non credenti, sono quei Cristiani che superano ogni prova, tempesta, dolore e sofferenza con una fede sicura, fiduciosa. Un tale credente emerge dai suoi problemi più forte nel carattere, più forte nella fede, più forte in Cristo.

Recentemente ho letto di una piccola cittadina nebbiosa di 4000 persone in Ungheria, dove il numero dei suicidi sta aumentando in modo allarmante. Il titolo di un giornale riporta: "Suicidio Dilaga In Villaggio Isolato". I residenti hanno provato a suicidarsi in ogni modo possibile. Un uomo si è gettato in un pozzo abbandonato. Un altro si è impiccato. Alcuni sono morti per overdose. Altri si sono tagliati le vene, hanno ingoiato pesticidi, sono saltati davanti ai treni in corsa. Intere famiglie si sono tolte la vita, dagli adolescenti agli anziani.

La città è Asotthalom, cento miglia a sud di Budapest, ed è un luogo solitario e desolato. Un dottore di nome Ulloh ha una clinica psichiatrica lì, e ha raccontato a un reporter: "Alcune persone chiamano questa strada la 'via angusta al luogo maledetto'. ...Nella mente delle persone è radicata l'idea che a Dio non piaciamo molto".

Amati, questo è il potere distruttivo dell'incredulità! Non c'è disperazione peggiore che credere che Dio ce l'abbia con te. Questo era il problema di Israele, e troppo spesso è anche il nostro. Abbiamo una sensazione inespressa che tutte le nostre sofferenze e problemi siano il risultato del dispiacere che Dio prova verso di noi!

Ogni Cristiano emerge dalla fine degli espedienti o confidando nell'uomo, o confidando pienamente in Dio - cioè, o maledetto o benedetto. In che modo risponderai nel momento dell'avversità?

Geremia scrive:

"Così dice l'Eterno: 'Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno! Egli sarà come un tamerisco nel deserto; quando viene il bene non lo vedrà. Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra salata senza abitanti.

"Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno! Egli sarà come un albero piantato presso l'acqua, che distende le sue radici lungo il fiume. Non si accorgerà quando viene il caldo e le sue foglie rimarranno verdi, nell'anno di siccità non avrà alcuna preoccupazione e non cesserà di portare frutto" (Geremia 17:5-8).

La prima persona di cui Geremia parla qui, non aspetta che Dio agisca. Anzi, prende i problemi nelle sue mani - fa i suoi piani, si rivolge a persone che ritiene possano rattoppare il problema, prende delle scorciatoie. Sta sempre a pensare, progettare, manipolare. La sua filosofia è: "Non conta cosa conosci, ma chi conosci". E cerca in continuazione quel "chi" particolare che dovrebbe risolvere i suoi problemi!

La Scrittura dice che un'aridità spirituale si instaura nella vita di questa persona:

"...egli sarà come un tamerisco [un arbusto] nel deserto..." (verso 6).

Sembra vivo a stento - senza alcun frutto, né sorgente di vita. È sempre sul punto di morire!

"...quando viene il bene non lo vedrà..." (stesso verso).

Non è mai partecipe della gioia di essere liberato mediante l'intervento di Dio. E ogni cosa che ritiene buona si volge in misera. È isolato, esiste solo in "...luoghi aridi..." (stesso verso). Continua a inaridirsi - dandoci dentro cercando freneticamente.

Ma considerate la persona che quando è nei luoghi aridi confida in Dio, alla fine degli espedienti:

"Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno!" (verso 7).

Questo Cristiano è "piantato". Ha radici, stabilità, una riserva di Acqua Viva. "Distende le sue radici" in continuazione, portando frutto e restando verde, rigoglioso di vita autentica. La Scrittura afferma:

"Egli... non si accorgerà quando viene il caldo..." (verso 8).

Quando le situazioni saranno difficili, egli non avrà paura!

Questa persona dice: "Gesù, smetto di cercare persone che mi tirino fuori dalla mia prova. Vengo a Te solo! Sei il mio solo protettore, la mia sola speranza. Guardo a Te per essere tirato fuori da tutto questo!" Il Signore desidera questo tipo di fede da noi nelle questioni di tutti i giorni. Puoi obiettare: "Ma, fratello David, sono ancora disoccupato, ho ancora problemi". Eppure devi credere alla Parola di Dio: "Credi in Me, e sarai benedetto!"

Puoi rispondere: "Ma non so cosa fare. La tempesta sta ancora infuriando. Sembra non esserci via d'uscita. Non vedo alcun segno di aiuto o di liberazione!" A tutte queste cose Dio risponde ancora: "Abbi fiducia in Me, figlio Mio - e ti benedirò!"

Non importa se la tua prova riguarda la tua famiglia, il tuo lavoro, o il trovare cibo da mettere in tavola. Se metti la tua totale fiducia nella Sua Parola e nella Sua fedeltà, Dio ha promesso di benedirti - e Lui non può mentire! Quando verrà il caldo della prova, non ne sarai turbato. Quando soffierà il vento, rimarrai saldo - perché hai imparato ad aver fede in Lui nonostante le difficoltà svigorenti. Sarai come un albero verdeggiante che porta il frutto abbondante della fiducia - e ognuno intorno a te riceverà speranza e incoraggiamento nel vedere la tua fede calma.

Dio, aiutaci tutti ad arrendere le nostre volontà, le nostre decisioni personali, quando arriviamo in questo luogo chiamato la fine degli espedienti. Possa diventare un luogo di rinnovata fede e fiducia nel nostro amorevole Padre. Amen!

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