Una manifestazione di Gesù

“Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo; al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.” (2Corinzi 4:1-2). L’apostolo Paolo afferma che noi siamo chiamati ad essere una manifestazione della verità. Naturalmente sappiamo che Gesù è la verità; quindi Paolo cosa vuole significare dicendo, in sintesi, che dobbiamo manifestare Gesù?

Paolo sta parlando qui, di una espressione visibile. Una manifestazione è un “bagliore” che rende qualcosa chiaro e comprensibile. In breve Paolo sta dicendo che siamo chiamati a far conoscere e comprendere Gesù ad ogni gente. In ognuna delle nostre vite ci dovrebbe essere un bagliore della natura e della somiglianza di Cristo.

Paolo rende questo concetto del manifestare Cristo ancora più profondo. Dice che siamo realmente delle lettere di Dio al mondo: “ La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini; è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.” (2Corinzi 3:2-3). Le nostre vite sono epistole scritte dallo Spirito Santo ed inviate a questo mondo perduto; e siamo continuamente letti da coloro che ci circondano.

La realtà è che Dio sa che questo mondo malvagio non vuole leggere o comprendere la sua Parola scritta. La mente carnale non può comprendere le cose spirituali, le considera folli; quindi Dio ha mandato delle lettere personali ad una umanità inconvertita. Ma queste lettere non sono scritte con l’inchiostro o rilegate in pelle. Sono Scritture viventi, respirano, camminano ed incorporano l’Evangelo di Cristo, che è “… perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco” (Romani 1:16).

Vedete, il vero motivo per cui Dio ha mandato il Spirito Santo era per manifestare Gesù al mondo. Lo Spirito parla costantemente di Cristo, rendendolo chiaramente conosciuto alla comprensione umana; Egli manifesta Gesù in molti modi. Ma Dio ha scelto di far conoscere il Suo Figliolo ai peccatori in un modo molto efficace: rivelandoLo tramite epistole in carne ed ossa, messaggi viventi che possono essere letti da chiunque.

Ma, esattamente, come diventiamo delle lettere di Dio al mondo? Accade solo attraverso l’opera dello Spirito. Nel momento in cui veniamo salvati, lo Spirito Santo imprime in noi un’immagine di Cristo che è così veritiera ed accurata che trafigge le coscienze delle persone.

Lo Spirito Santo realizza tutto questo prendendo il nostro cuore redento ed i nostri corpi arresi, portandoli continuamente davanti alla presenza di Gesù. Davanti al nostro Signore veniamo trasformati; siamo forzati ad una vita santa, conversazioni sante, un santo stile di vita.

Più tempo spendiamo con Lui, più la Sua immagine in noi diventa forte. Alla fine le nostre vite diventano una tale potente manifestazione di Gesù, che coloro che ci circondano ne sono toccati e commossi.

Che incredibile parola ci ha dato qui Paolo. Egli sta dicendo che per noi è possibile diventare come luci risplendenti di Cristo che danno impatto letteralmente sulle coscienze. “ … ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.” (2Corinzi 4:2). Assomiglieremo a Gesù tramite la persona dello Spirito Santo, riflettendo la Sua purezza, perché altri siano aiutati ad essere convinti di peccato. L’immagine di Cristo in noi attraversa qualunque muro eretto, qualunque idolo, peccato o malvagità, e tocca le coscienze.

Qui Paolo non sta parlando del predicare o del testimoniare. Non fa menzione della distribuzione di trattati religiosi oppure del tenere riunioni di risveglio; certamente tutti questi sforzi nell’evangelizzazione sono importanti. Eppure nessuno di questi strumenti per se stesso può toccare le indurite coscienze dei peccatori incalliti. È possibile usare queste cose per l’evangelizzazione e non riuscire ancora a mostrare una penetrante manifestazione di Cristo.

Considerate le parole di Gesù su questo soggetto. Egli dice che è possibile prendere parte in manifestazioni miracolose che non sono vere manifestazioni di Lui: “Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7:22-23).

Questo prova che ai tempi di Gesù, il popolo vide una grande manifestazione: uomini che cacciavano demoni, che guarivano ammalati, compivano miracoli. Le folle si riunivano ed erano testimoni di queste cose, eppure tali manifestazioni non toccavano in alcun modo le coscienze. Perché? Coloro che compivano tali cose non assomigliavano affatto a Gesù; perciò essi non potevano affatto rispondere alle più profonde necessità dei cuori della gente. Le manifestazioni che queste persone davano non erano di Cristo, ma miracoli e manifestazioni carnali.

Mi chiederete: “Tu vuoi farci credere che Dio non poteva raggiungere le coscienze dei non salvati attraverso la predicazione e l’evangelismo?”. Ovviamente non sto dicendo questo. Il nostro Dio può raggiungere qualunque persona, attraverso i mezzi che Lui sceglie. Ma può farlo ad una sola condizione: che coloro i quali diffondono il Suo evangelo vivano come una manifestazione della verità. Una persona può essere un eloquente oratore, oppure uno dei più sapienti predicatori biblici sulla terra. Ma queste cose con contano nulla se non ha un intimo cammino con Gesù, se la presenza di Cristo non ci ha cambiato a Sua immagine, siamo solo dei risonanti cembali.

In tutta questa nazione i cristiani stanno pregando per un risveglio, molti aspettano che lo Spirito Santo cada sopra la loro comunità e converta le moltitudini. Vorrebbero che Dio infili i peccatori nelle loro chiese per riempire i banchi. Ma questa preghiera è una specie di scusa, spesso quando il risveglio non arriva le prsone dicono: “Non è colpa nostra. Abbiamo digiunato e pregato; abbiamo fatto inviti, ma sembra che Dio non voglia mandare il risveglio. È un Suo problema, non nostro”. Essi gettano la responsabilità completamente sul Signore.

Credo che Dio risponda a ciò: “Oh no, non sto al vostro gioco; dovete prendervi la responsabilità di testimoniare di Me, voglio che ogni membro del mio corpo sia una chiara manifestazione del mio Figliolo. Sei responsabile di come mi fai conoscere alla tua famiglia, amici, vicini e colleghi”.

In parole povere, il risveglio comincia quando coloro che ti sono intorno vedono che c’è Gesù in te. Questo è esattamente quello che Dio sta cercando. Puoi trascorrere ore in preghiera per unrisveglio nella tua chiesa, ma nel frattempo tu permetti che i tuoi pensieri, il modo di essere e la conversazione ti tradiscano,se fallisci nel manifestare pienamente Gesù, ogni altra cosa è vana.

Come possiamo brillare sempre di più per diventare una manifestazione della verità? Come possiamo rendere le nostre vite delle chiare immagini di Gesù che possano produrre negli altri la convinzione di peccato ed una fame di Dio?

Troviamo il modo in Ezechiele 44. Mentre lui guardava profeticamente verso gli ultimi giorni, vedeva due tipi di sacerdozio esistenti nella chiesa. Uno di essi era il giusto sacerdote Sadoc. Questi era un pio ministro che serviva Israele durante il regno di Davide e che gli rimase fedele sia in tempi buoni che in quelli cattivi. L’onesta vita di Sadoc fu un giusto esempio per tutti gli altri sacerdoti. Ho predicato sul sacerdozio di Sadoc per circa venti anni.

L’altro sacerdozio che Ezechiele vide negli ultimi tempi fu quello di Eli. Esso fu un sacerdote infedele che permise alla corruzione di penetrare nella casa di Dio, era disobbediente alla Parola di Dio, condiscendente al peccato, pigro verso la santità, tutti i sacerdoti che erano sotto di lui erano corrotti dalla sensualità e dall’amore per il mondo. Lo stile di vita di tali sacerdoti fece si che i viziosi avessero in orrore le cose di Dio e deridessero la vera adorazione. Il Signore disse a proposito di questo sacerdozio corrotto: “Inoltre, i Leviti che si sono allontanati da me quando Israele si sviava, e si sono sviati da me per seguire i loro idoli, porteranno la pena della loro iniquità” (Ezechiele 44:10).

Il sacerdozio di Eli rappresenta i cristiani che fanno compromessi in questi ultimi tempi, che non hanno la potenza per toccare la coscienza delle persone, il loro stile di vita provoca nei viziosi il loro volgere le spalle al Signore: “ … e sono stati per la casa d'Israele un'occasione di caduta nell'iniquità…” ( Ezechiele 44:12). Questi credenti guidati dalla carne vanno in chiesa e proclamano di essere seguaci di Cristo; credono persino di far parte di un santo sacerdozio. Ma la loro conversazione ed il loro modo di vivere dissoluto sono spregevoli agli occhi di Dio.

Queste persone sono una sudicia manifestazione di chi sia Gesù. I peccatori dicono di loro: “ Quella persona dice di essere cristiano, ma ogni volta che gli sto vicino lo sento raccontare storielle sporche. Vuole sempre parlare dei film osceni e violenti che ha visto. Come può essere veramente un cristiano? Non assomiglia affatto a Gesù”.

Ricordatevi: Gesù ci chiama “re e sacerdoti a Dio e Padre Suo” (Apocalisse 1:6). L’apostolo Pietro ci ricorda: “Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa…” ( 1Pietro 2:9 ). Vi domando: quale sacerdozio descrive meglio la vostra vita: quello del giusto Sadoc o quello del corrotto Eli? Questi due ministri rappresentano due tipi di manifestazione, essi rappresentano Gesù verso il mondo in due modi differenti.

Paolo ci avvisa di due differenti evangeli: l’evangelo di Cristo ed “un altro evangelo”. Dice anche che coloro che manifestano questo “altro evangelo” sono stati ammaliati; da qualche parte lungo il cammino si sono allontanati dalla verità. Può darsi che si siano avvinghiati ad un idolo oppure che si siano attaccati ad un peccato nascosto. Ed ora essi hanno compromesso le loro vite permettendo che le persone rigettino la sua testimonianza.

È triste ma è vero: molti genitori cristiani stanno mettendo i loro figli dritti sulla strada dell’inferno. Papà deve essere il sacerdote dentro casa, anche mamma è un membro del reale sacerdozio di Dio. Quindi quale di questi due sacerdoti stai mostrando: Sadoc o Eli?

Per anni sono stato un giovane evangelista, ho viaggiato per la mia nazione, ministrando a migliaia di giovani. Durante quel tempo ho avuto modo di conversare con molti adolescenti travagliati all’interno della loro famiglia cristiana. Questi ragazzi avevano smesso di andare in chiesa. Non volevano avere nulla a che fare con la religione dei loro genitori; parlavano dei loro papà e delle loro mamme e delle loro collere, delle evidenti ipocrisie, del loro terribile pettegolezzo, i loro peccati nascosti. Udivano costanti lamentele e lagnanze a proposito dei pastori, dei membri di chiesa e degli amici di famiglia.

In alcuni casi il padre era un membro attivo di chiesa. La gente lo vedeva come consacrato e ripieno di Gesù. Ma i suoi figli sapevano come procedeva realmente la sua vita e lo vedevano per quello che era: un falso. Insultava la madre con parole offensive, oppure aveva una pila di giornali pornografici nascosti da qualche parte, od ancora vedeva film indecenti.

Un padre di questo genere officia nel sacerdozio di Eli, non ha alcuna autorità spirituale ed a sua volta non ottiene alcun rispetto. Può fare qualunque predica ai propri figli o minacciarli, cercando di ottenere obbedienza, ma perderà il proprio tempo e non ne ricaverà alcun vantaggio.

Possiamo vedere illustrato tutto questo nella vita di Eli. Egli aveva due figli: Ofni e Fineas, che erano essi stessi sacerdoti. Dio chiamò questi uomini “figli di Belial”, figli del diavolo. Avevano l’audacia di fornicare con donne, proprio davanti all’entrata del tempio, portavano persino delle prostitute dentro la casa di Dio. Eppure Eli non mise mai i propri figli di fronte ai loro peccati; non gli rivolse più che una vuota ammonizione. Dopotutto sapeva che qualunque cosa avesse detto, sarebbe stato vano a causa della sua pigrizia spirituale.

Al giorno d’oggi più che mai prima, molti giovani cristiani sono diventati alcolisti. Alcuni genitori li hanno portati da me in cerca d’aiuto; troppo spesso quando parlavo con questi giovani in privato deridevano la preoccupazione dei loro genitori a proposito del loro modo di bere. “I miei genitori hanno sempre del vino di riserva” mi hanno detto “essi bevono e poi pregano. Loro stessi mi hanno abituato a questo problema, non ho cominciato a bere a causa dello stress sociale, ma sono diventato alcolizzato dentro casa”. Altri mi hanno raccontato: “Mio padre mi ha sempre rimproverato sul fatto che fumassi marijuana, ma lui sta sempre a bere; è come avesse della marijuana liquida”.

Ma molto più tragicamente rispetto a questo, io vedo in loro una forte passività verso Gesù. Quando lo Spirito si muove durante i servizi di culto, rimangono seduti indifferenti; i sermoni possono convincere di peccato, ma i giovani rimangono freddi. Mi domando: cosa li rende così duri? Perché rimangono così disinteressati alle cose di Dio? Non sono giovani profondamente corrotti oppure atei totali; infatti sono d’animo buono e gentile. Ma, tristemente, le loro vite sono completamente vuote spiritualmente. Posso solo arrivare alla conclusione che non hanno visto una manifestazione di Gesù nelle loro case.

Ezechiele racconta come i sacerdoti del ministerio di Eli permisero alla corruzione di fare il proprio ingresso nella casa di Dio (vedi Ezechiele 44:7). “Stranieri incorconcisi nel cuore” avevano portato idoli abominevoli dentro il tempio ed i sacerdoti “… hanno servito il popolo davanti ai suoi idoli…” ( Ezechiele 44:12). Ciò significa che i sacerdoti approvavano l’idolatria del popolo; essi in effetti lasciavano tranquillo il popolo nel loro peccato.

Questo problema di “servire davanti agli idoli” può colpire qualunque famiglia cristiana. Vedete, le nostre case dovrebbero essere dei templi santi, dove il Signore viene esaltato e nessun idolo o abominio dovrebbe esservi permesso. “ Non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché saresti votato allo sterminio come quella cosa; dovrai detestarla e aborrirla, perché è cosa votata allo sterminio.” (Deuteronomio 7:26).

Questo è il versetto che Dio mi dette quando mi comandò anni fa di liberare la mia famiglia dalla TV. Lo Spirito Santo mi aveva rivelato che se avessi voluto esperimentare la pienezza in Cristo e continuare a parlare profeticamente, dovevo spezzare quell’idolo. In fin dei conti non avrei potuto ministrare alla mia famiglia se fossi stato attaccato a qualunque cosa abominevole; e questo mi fece realizzare che la televisione sarebbe potuto diventare un arma potente nelle mani del nemico; Satana la può usare per offuscare la luce dello Spirito di Dio nei cuori e nelle menti di moltitudini di cristiani.

E questo è avvenuto quando ancora la televisione era di contenuti migliori rispetto allo standard odierno. Gli spettacoli più popolari erano: "I Love Lucy", "The Honeymooners", "The Andy Griffith Show ". la parola “sesso” non era neanche accennata. Coloro che guardavano la TV in quel tempo non avrebbero mai potuto immaginare i contenuti dei programmi di questi giorni: nudità appariscenti, violenza sanguinosa, sesso sbattuto in faccia, la glorificazione dell’adulterio e dell’omosessualità, il sarcasmo sugli evangelici.

Ed ora voglio sollevare un argomento altrettanto importante: la stanza dei vostri figli è un covo d’iniquità? Negli scaffali vi si trovano solo CD di musica sensuale e video voluttuosi? Sapete che tipo di musica stanno scaricando sul loro computer? Siete certi che non navighino in internet, dentro siti pornografici o che non stiano conversando in qualche chat-room con degli adulti pervertiti?

Può darsi che i vostri figli stiano guardando delle immondizie a luci rosse sulla TV via cavo, nel vostro salotto. E vi dite da soli: “Abbiamo sottoscritto un contratto solo per le notizie della CNN e per il canale scientifico Discovery channel”. Ma se non mantenete l’ordine nelle cose che i vostri figli ricevono, non state manifestando Cristo in loro. Un rapporto di una agenzia governativa suggerisce che ai genitori di tenere i computer dei loro figli nel salotto. Questo diminuirebbe le possibilità di essere contattati da un pedofilo, questo non è l’avvertimento di un predicatore, ma è emanato dal governo.

Non comprendetemi male: l’argomento non è di ritirarsi dalla società, anzi è proprio l’opposto: di essere, cioè, la manifestazione della verità di Gesù in ogni area della nostra vita. Il nostro Dio vuole che siamo delle Bibbie viventi verso questo mondo; quindi come potremo stare seduti dentro una sala cinematografica, sorbendoci spettacoli che glorificano la violenza, un peccato che Dio odia? Come possiamo sopportare di sentir bestemmiare il nome del nostro Salvatore? Come possiamo assistere passivamente davanti ad immagini sensuali e seduttrici che vengono ostentate davanti ai nostri occhi? Come può qualunque cristiano credere di poter emergere dalla sedia dell’empio con un cuore puro, potendo mostrarsi come una manifestazione di Cristo?

Questo non è legalismo, è manifestare Cristo. È voler evitare di diventare un Eli, che era così morbido verso il peccato. Dio disse di questo sacerdozio: “ Non si accosteranno più a me per esercitare il sacerdozio; non si accosteranno a nessuna delle mie cose sante, alle cose che sono santissime…” (Ezechiele 44:13).

“Ma i sacerdoti leviti, figli di Sadoc, i quali hanno mantenuto l'incarico che avevano del mio santuario quando i figli d'Israele si sviavano da me, saranno quelli che si accosteranno a me per fare il mio servizio, e che si terranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue, dice DIO, il Signore.

Essi entreranno nel mio santuario, essi si accosteranno alla mia tavola per servirmi, e compiranno tutto il mio servizio.” (Ezechiele 44:15-16). Dio sta essenzialmente dicendo: “Negli ultimi giorni avrò un ministerio come quello di Sadoc, composto da servitori secondo il Mio cuore, non paragonabile a quello di Eli; essi staranno accanto a Me e mi serviranno”.

Paolo scrive: “Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo; al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.” (2Corinzi 4:1-2). Paolo dice che manifestare Cristo, significa rinunciare a qualunque disonestà nascosta ed ai peccati segreti. In breve, queste cose riflettono la profezia di Ezechiele: “ I ministri di Dio che seguivano Sadoc, avevano rigettato i modi di fare di Eli, rinunciando agli idoli, rivolgendosi a Dio con rinnovata passione, diventando sempre più separati per Dio e determinati a riflettere la Sua gloria.

Potreste chiedervi: dove hanno trovato i sacerdoti che seguivano Sadoc la forza per fare questo? Come hanno chiamato a raccolta le abilità per sbarazzarsi completamente dalle abominazioni, mentre i sacerdoti che seguivano Eli bevevano liberamente da questa fonte velenosa? Cosa è accaduto a questi veri servitori, per dargli forza di seguire Gesù in mezzo a tali compromessi?

Detto in modo semplice, i sacerdoti del gruppo di Sadoc erano stati cambiati e rinforzati dal fatto di stare vicini a Cristo. Avevano speso del tempo di qualità alla Sua presenza e come risultato avevano udito la loro chiamata: stare vicini a Gesù ed essere al Suo servizio, alla Sua presenza. Come svolgevano il loro ministerio al Signore? La parola che usa Ezechiele è: sharath (vedi Ezechiele 44: 15-16). Essa significa servire, o anche officiare ed adorare. In breve questo ci parla di una devozione gelosa.

Ho letto di una siffatta devozione recentemente sul New York Times. Un cronista fu mandato in un nuovo tempio Hindu a Pomona, nello stato di New York; esso era stato costruito per il dio Vishnu, il quale viene adorato da molti immigrati asiatici. Il cronista descrisse di aver visto un sacerdote Hindu officiare a questo dio. Per prima cosa questo sacerdote entrò nel santuario interno, o luogo santo; dopo di ciò rimase in ginocchio per ore di fronte ad una statua in granito di Vishnu. Tale dio si trovava adagiato tra le spire di un cobra a cinque teste ed era protetto dai cappucci formati dalle teste del serpente. Il cronista scrisse: “Il sacerdote venne fuori da quel luogo santo diverse ore dopo, disfatto ma beato, come un guerriero vittorioso; era ricoperto di sudore e portava sotto il braccio un’appassita ghirlanda di fiori”.

Spesso mi chiedo se Dio non sia geloso di tali tipi di devozione. Mentre i sacerdoti di altre religioni officiano verso idoli senza vita, la maggioranza del popolo di Dio è preoccupata delle cose di questo mondo. Gli diamo solo briciole del nostro tempo, nei nostri frettolosi, avanzanti, momenti.

“Ma i sacerdoti leviti, figli di Sadoc… saranno quelli che si accosteranno a me per fare il mio servizio, e che si terranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue, dice DIO, il Signore.” ( Ezechiele 44:15).

1. Il “grasso” rappresenta la parte migliore dell’offerta; si riferisce al sacrificio dell’animale da parte del sacerdote: “Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo di profumo soave, consumato dal fuoco. Tutto il grasso appartiene al SIGNORE. Questa è una legge perenne per tutte le vostre generazioni. In tutti i luoghi dove abiterete non mangerete né grasso né sangue.” ( Levitico 3:16-17). Il grasso era considerato la parte più eccellente del sacrificio dell’animale. Dio stava dicendo al Suo popolo: “Voglio che mi date il meglio che avete da offrirmi”.

Al giorno d’oggi le nostre offerte sacrificali sono la nostra adorazione e la consacrazione al Signore. Dio ci dice come fece ad Israele: “Io voglio il meglio della vostra vita, non voglio che mi diate solo le vostre ore più stanche ed annoiate. Voglio la vostra adorazione ed il vostro servizio quando la vostra mente ed il vostro corpo sono al meglio; voglio il meglio di quanto avete da offrirmi”.

In breve, noi serviamo il Signore ogni volta che lo mettiamo al primo posto; serviamo Lui ogni volta che ci allontaniamo da attività, desideri e problemi per poterGli stare vicino, ogni volta che smettiamo di fare qualcosa di importante per adorarLo, ogni volta che mettiamo da parte ogni pensiero e guardiamo verso Lui soltanto. Questo è portarGli il “grasso” la parte migliore di noi. La Bibbia chiama questo grasso: “il pane di Dio”. In altre parole noi cibiamo il Signore ogni qualvolta che Gli diamo più importanza rispetto a qualunque altra cosa.

2. Il “sangue” di cui parla Ezechiele, rappresenta una vita che è appartata per Dio, ha il significato di una consacrazione incondizionata, l’arrendimento di tutta la nostra vita. Fondamentalmente serviamo il Signore ogni volta che confidiamo sulla potenza del sangue di Cristo e dobbiamo farlo in qualunque situazione o crisi. Fare affidamento sul sangue di Gesù non è una singola esperienza, è un bisogno giornaliero; dobbiamo contare sulla potenza del Suo sangue tutte le volte che abbiamo bisogno di guarigione, pace, perdono dal peccato. In tutte queste circostanze dobbiamo stare certi nelle promesse che Dio ci ha fatto attraverso il Suo sangue sparso per noi dal Suo Figliolo. Dobbiamo stare fermi in ciò che ha detto, nettati, redenti ed incrollabili.

Il Signore chiama queste offerte di grasso e sangue “un odor soave” (Levitino 3:16), volendo significare un buon sapore alle Sue labbra, Egli assapora questo soave odore ogni qualvolta offriamo a Gesù il “grasso” ed il “sangue” della nostra vita; offrendo la nostra vita come un sacrificio vivente e contando sul sangue di Cristo per la nostra vittoria. In tal modo daremo a Dio qualcosa di dolce da assaporare.

Solo se noi faremo tutto questo, potremo manifestare Gesù completamente, solo allora le nostre vite saranno ripiene della potenza dello Spirito Santo, toccando le coscienze di tutti coloro che ci stanno intorno.