Il Tribunale di Cristo
Paolo ci ammonisce a non lasciarci sviare dall'odio che Dio nutre per il peccato nella Sua casa. Quale avvertimento potrebbe essere più chiaro di questo: "Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio" (1 Corinzi 6:9, 10)?
Paolo si stava rivolgendo alla chiesa di Corinto, e aggiunse inoltre: "Voi sapete che quando eravate pagani eravate trascinati dietro agli idoli muti secondo come vi si conduceva" (1 Corinzi 12:2). Da ciò si intuisce che essi un tempo erano stati resi schiavi da un peccato che li aveva dominati, e che erano stati sviati da una qualche forma di idolatria.
Poi Paolo aggiunge queste parole di speranza: "E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio" (1 Corinzi 6:11).
La Chiesa di oggi sembra impotente, incapace di giudicare con un metro adeguato - e questo avviene perché non riusciamo più a capire quanto l'empietà possa contaminarci. Così, molte persone hanno creato degli angoli bui nella propria vita, e per questo non possono fare altro che perdonare anche i peccati altrui. La richiesta di tolleranza proviene spesso da una carne che non è stata giudicata. C'è un solo modo per combattere il peccato all'interno della Chiesa: una predicazione profetica, come quella di Elia, condotta da uomini di Dio che hanno già giudicato i propri peccati e se li sono lasciati alle spalle. Si sente la mancanza di profeti coraggiosi, come Nathan, incorruttibili, che hanno ancora il fegato di puntare santamente il dito e gridare: "Tu sei quell'uomo!".
Paolo disse: "Tali eravate alcuni di voi; ma...." In questa occasione egli si stava rivolgendo a dei fratelli e a delle sorelle nel Signore che un tempo avevano indugiato nella carne, alcuni anche dopo la conversione (vedi 1 Corinzi 5:1-7). Costoro avevano ricevuto quello che io chiamo l'amorevole ultimatum del Signore! Lo Spirito Santo viene su quel figliolo di Dio che indugia nel peccato e lo convince, lo ammonisce, sopporta pazientemente errore dopo errore. Manda la Parola, manda profeti e sentinelle, gli parla in mille modi, e gli ordina con amore: "Allontanati dal tuo peccato! Bandisci la morte ed il pericolo! Se rifiuti di crocifiggere tutto questo, dovrò abbandonarti, dovrò punirti duramente".
Quel servo del Signore che odia il peccato che lo opprime - che grida per esserne liberato - che prega di essere salvo, santo e puro - si troverà a dover affrontare l'ultimatum finale da parte del Signore. Dio catturerà la sua attenzione in un modo sovrannaturale; gli parlerà in termini chiari e dirà all'uomo interiore: "È giunto il momento di prendere una decisione: se persisti nel tuo peccato, allora dovrai affrontare le conseguenze - il giudizio - la condanna - subirai una grande rovina! Arrenditi e guarda la mia gloria! Arrenditi nell'amore e nel mio santo timore, ed Io ti proteggerò, ti perdonerò, ti nasconderò dai nemici nella Mia tenda segreta".
Ritroviamo l'ultimatum del Signore anche negli ammonimenti di Pietro. Scrivendo a quei "carissimi", ricorda loro ciò che i profeti predissero riguardo gli ultimi giorni. Sarebbero venuti degli "schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi" (2 Pietro 3:1-3). Costoro avrebbero dimenticato "volontariamente... la promessa della sua venuta... dicendo che... tutte le cose continuano come dal principio della creazione" (2 Pietro 3:4,5). Pietro avvertì che si avvicinava un olocausto di fuoco a causa del quale "... i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate... i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno" (2 Pietro 3:10-12). Segue quindi questo amorevole ultimatum: "Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza" (2 Pietro 3:17).
Riuscite a distinguere la voce dello Spirito Santo in questo ammonimento, cari santi? Lo Spirito dice: "Avete udito gli avvertimenti dei profeti! Voi vedete meglio, avete una conoscenza migliore. Siete stati avvisati! Fate attenzione a non essere trascinati dall'idolatria, dal compromesso - così da cadere! Guardate di non cambiare e di non essere induriti nel cuore dall'ignoranza e dagli errori dei malvagi - così da non restare più fermi nel Signore e nella Sua santità!"
Paolo disse: "Tali eravate alcuni di voi...ma...." Ma dal momento che vi siete allontanati dal vostro peccato, che lo avete odiato, che avete rinunciato ad esso, che siete morti alla Croce, che avete crocifisso la carne e siete ritornati al santo timore di Dio - ora siete puri, santificati e giustificati! E se continuerete a camminare nell'umiltà e nel timore di Dio, non avrete mai nulla da temere dei peccati del passato. "Chi vi farà del male, se siete zelanti nel bene?" (1 Pietro 3:13). Dio non giudica i vecchi peccati che sono stati perdonati ed abbandonati sul serio. Ciò che fa inciampare gli uomini e le donne di Dio è l'orgoglio. Questo precede tutto il resto - uno spirito altero! "La superbia precede la rovina, e lo spirito altero precede la caduta" (Proverbi 16:18). Quando i peccati del passato ritornano alla luce, ciò avviene perché, a causa di essi, non si è mai provato un dolore sincero o una pia afflizione capaci di operare un vero pentimento. E il solo tipo di pia afflizione capace di condurre ad un vero pentimento è quella che ci spezza il cuore per il fatto di aver gettato vergogna e disonore su Cristo e sulla Sua causa.Dio sta abbattendo anche dei ministri e dei ministeri che hanno "devastato la vigna... con le spoglie del povero nelle loro case... che opprimono il popolo di Dio e pestano la faccia agli indifesi" (Cfr. Isaia 3:14, 15).
Quanto temiamo una condanna qui in terra! Com'è terribile il pensiero di avere la reputazione rovinata agli occhi degli uomini! Ma in questi ultimi tempi non dovrebbero essere queste le nostre preoccupazioni maggiori. Ultimamente ho pensato molto al giorno in cui dovrò presentarmi dinanzi al tribunale di Cristo. Allora non sarà agli uomini che dovremo rispondere - ma a Dio!
Come credenti, tutti noi un giorno dovremo comparire davanti al tribunale del Signore Gesù Cristo per rendere conto di ogni nostro gesto, di ogni nostra parola e di ogni nostro pensiero. Ci riporta decisamente con i pedi per terra sapere che "ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio" (Romani 14:12).
Paolo avvertì: "...tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; infatti sta scritto: Come è vero che vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, e ogni lingua darà gloria a Dio" (Romani 14:10, 11).
Pochi Cristiani oggigiorno si rendono conto di cosa significhi stare davanti a Cristo giudice, da soli, faccia a faccia con Colui la cui santità è come un fuoco divorante. I Suoi occhi ardono e la Sua purezza brilla di uno splendore indescrivibile - ebbene, Egli chiamerà davanti a Sé tutti coloro che hanno preso il Suo nome e che Lo hanno confessato come proprio Signore.
Giovanni Lo vide in tutta la Sua terribile potenza di giudizio. E disse di Lui: "Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque" (Apocalisse 1:14,15).
Pensate a tutte le frivolezze e a tutte le leggerezze della Chiesa d'oggi. Pensate a tutte le sciocchezze, a tutti i giochi, a tutti gli spettacoli e a tutto l'intrattenimento, a tutto l'insieme di cose del mondo, a tutta l'ostentazione di carne e alla glorificazione dell'uomo. Considerate tutte le nuove dottrine di demoni, le seduzioni delle moderne Iezabel, la derisione nei confronti di chi cerca la rettitudine, lo scherno verso i profeti e le sentinelle di Dio, la caccia al denaro e al successo. Nemmeno il ricordo di tutto questo potrà resistere alla Sua presenza, nel giorno della resa dei conti!
Giovanni disse: "Il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza" (Apocalisse 1:16). Che confusione ci sarà, quando tutti i redenti attenderanno ciascuno il suo momento della verità. Finché non sarà il momento, il tempo di questo giorno di giudizio non potrà essere stabilito. Ma Paolo afferma molto chiaramente che TUTTI dovremo passare davanti al Suo tribunale; tutti noi dovremo piegare le nostre ginocchia, tutti noi dovremo rispondere dei nostri gesti. Alcuni di quelli che hanno compiuto delle grandi opere nel Suo nome saranno condannati per non aver mai abbandonato la propria iniquità. Il Signore dirà: "Andate via da Me, Io non vi conosco". Essi un giorno dovranno comparire dinanzi a quello che la Bibbia chiama il Grande Trono Bianco del giudizio.Se non riusciamo a fissare il sole nemmeno per un istante - come potremo fissare per l'eternità gli occhi di Colui il cui splendore è come il sole in tutta la sua forza? Che cosa potrebbe stare faccia a faccia col Figliolo della giustizia, che cosa potrebbe resistergli, quale segreto potrebbe rimanere nascosto? Lì, nel fulgore della Sua santità - Cristo giudicherà ogni segreto del cuore, ogni moto interiore, ogni azione. Paolo scrisse: "Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo" (Romani 2:16).
Giovanni era un santo apostolo, un fedele ed obbediente servo del Signore Gesù Cristo. Era colui che Gesù amava, colui che posò il capo sul petto del Maestro. Ma ora, nella rivelazione di Patmos, Cristo gli appare come il giudice delle chiese, con gli occhi in fiamme e con una voce come un tuono. E Giovanni scrive che, quando vide Cristo in questo terribile ruolo di giudice, "cadde ai suoi piedi come morto" (Apocalisse 1:17).
Che sollievo, che gioia deve aver provato Giovanni quando Cristo pose la sua mano destra su di lui e furono pronunciate queste parole amorevoli: "Non temere... ero morto, ma ecco sono vivo... tengo le chiavi della morte e dell'Ades" (Apocalisse 1:17, 18).
Dobbiamo camminare nel Suo amore adesso, e così "renderemo sicuri i nostri cuoi davanti a lui" (1 Giovanni 3:19). Il Signore ha preparato per noi una vita vittoriosa, "affinché, quando Egli apparirà, possiamo aver fiducia e alla sua venuta non siamo costretti a ritirarci da lui, coperti di vergogna" (1 Giovanni 2:28). Ma il cuore di Giovanni non aveva forse fiducia in Lui? Non viveva egli nella sicurezza davanti al suo Signore? Non gli sarebbe stata affidata la rivelazione di Gesù Cristo, se non fosse stato un vaso puro e santo. Non fu il peccato che lo gettò in terra - ma la visione dell'indicibile santità e purezza di Cristo. Giovanni fu pienamente giustificato dal sangue dell'Agnello - egli non stava dinanzi a Cristo come chi si riveste della sua propria giustizia, ma come chi Gli appartiene per fede. Ciononostante, egli cadde come morto alla Sua santa presenza.
Giovanni era un uomo giusto, fu esiliato sull'isola di Patmos a causa della sua fede incrollabile e della sua testimonianza incessante, fu obbediente fino alla morte, e infatti, per conoscere Cristo, come Paolo, aveva rinunciato a tutto ciò che appartiene al mondo - ebbene, proprio lui, alla accecante presenza di Cristo giudice, crollò. Come si troveranno allora i Cristiani moderni, con quel loro fetore d'idolatria, dinanzi alla Sua ardente presenza? Nessuno potrà presentarsi con la lussuria che gli si avvinghia addosso come una vite ben radicata e dirGli: "Oh, mio Salvatore, non guardare la mia ribellione, i miei compromessi, il mio amore per il piacere - e non giudicarmi in base alla mia giustizia, ma in base alla Tua - perché io credo di essere giustificato per fede". Mettetevi bene in testa che la morte non possiede alcun potere santificante. La morte non cambia il carattere. Chi si rifiuta di abbandonare i propri peccati non è davvero salvato. Noi siamo chiamati a "confessare e ad abbandonare le nostre colpe" (cfr. Proverbi 28:13).
Alcuni credenti negligenti, pensando di essere pronti per quell'ora e di riuscire a resistere al Suo sguardo di fuoco e allo splendore della Sua santità, si inginocchieranno dinanzi al nostro Salvatore, in cui non c'è ombra di peccato - soltanto per scoprire che in realtà non hanno mai rinnegato la carne e non hanno mai preso su di loro la Croce per seguirLo sulla via della risurrezione.Nessuno resterà in piedi, poiché sta scritto: "Ogni ginocchio si piegherà..." In preghiera, ripensate a Daniele che, quando vide Cristo nella Sua gloria, perse tutte le sue forze e cadde nella polvere. Chiedete al santo profeta Isaia che cosa si prova a vederLo sollevato in alto, mentre la Sua gloria riempie tutte le cose - poiché quando egli vide il Re di gloria non poté fare altro che gridare: "Guai a me... io sono impuro" (Isaia 6:5). E questo, dopo che era stato potentemente usato da Dio per proclamare la Sua Parola profetica!
Paolo avvertì: "L'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvato; però come attraverso il fuoco" (1 Corinzi 3:13-15).
A tutti quelli che possono umilmente affermare che "tale ero io... ma sono stato lavato, sono stato santificato, sono stato giustificato nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio" (cfr. 1 Corinzi 6:11) vorrei parlare della verità nell'amore. Chi sono questi che si inchinano dinanzi al tribunale di Cristo, che guardano le loro opere bruciare, che soffrono per la perdita, ma che sono salvati attraverso il fuoco?
Possono i peccati già confessati essere portati allo scoperto davanti al tribunale di Cristo? Io credo di sì. "Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male" (Ecclesiaste 12:16). In quel giorno ogni cosa sarà svelata non solo per mostrare la misericordia di Dio, ma anche per rendere manifesto come la nostra accidia spirituale ci abbia privati delle Sue benedizioni divine.
Quel giorno non servirà assolutamente per la remissione, bensì per rivelarci la gloriosa santità e la grazia di Dio. Verrà portata allo scoperto ogni cosa, non per propositi di giudizio, ma per una proclamazione. In altre parole, ci sarà mostrata l'intera storia della grazia, donata sia a noi individualmente che a tutta l'umanità, e si vedrà come abbiamo risposto ad essa. "Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio" (1 Corinzi 4:5).
Ciò che non avevamo compreso, sarà allora rivelato; riusciremo a scorgere i nostri errori in ogni aspetto del nostro rapporto con Dio e li vedremo nella loro vera luce - come li vede il Signore. Il nostro odio per il peccato sembrerà davvero molto superficiale, quando sarà misurato alla presenza della Sua gloria. Ci renderemo finalmente conto che ci siamo preoccupati più di starcene sicuri e tranquilli che di conformarci alla Sua santità. In quel tribunale ogni cosa emergerà nella sua completezza, che è un presupposto necessario affinché ci possa essere presentato il conto pieno dell'opera di Dio e della gloria della Sua grazia.
Io credo che se anche l'opera di qualcuno resisterà al fuoco della Sua santa presenza, quella stessa persona ne avrà comunque delle altre che invece quel fuoco non potranno sopportarlo, e quindi subirà anche lui una qualche perdita. Tutte le nostre opere saranno provate dal fuoco della Sua presenza.
Il nostro Signore Gesù Cristo porterà alla luce ogni nostro istinto, ogni nostro desiderio nascosto, qualsiasi gesto che abbiamo compiuto per noi stessi o per cercare il consenso - e li misurerà in rapporto alla Sua stessa purezza e alla Sua assoluta santità, per mostrare tutta la gloria della Sua grazia. Che esperienza sarà, quando avremo la rivelazione e la visione completa della santità di Cristo e la retta giustizia di Dio ci cadrà addosso in tutta la sua schiacciante potenza! Dinanzi all'eternità e alla luce di ciò che Egli è nel Suo santo splendore e nella Sua potenza - quanto dovranno apparire interessate, transitorie, sciocche ed insignificanti la maggior parte delle nostre opere e delle nostre azioni.
Come possiamo perdere, sapendo che saremo salvati, anche se attraverso il fuoco della santità di Cristo? Che sofferenza è? Non sta forse scritto: "Egli subirà una perdita"? Oh, miei cari - sarà davvero una grande perdita, quando ci verrà mostrato QUELLO CHE AVREMMO POTUTO AVERE! Oltre alla perdita delle ricompense eterne, ci sarà rivelato anche tutto quello che abbiamo perso qui in terra vivendo al di fuori del potere della Sua Parola. Allora comprenderemo quanto amore e quanta fiducia Gli abbiamo negato - quanto abbiamo vissuto superficialmente - quanto poco della Sua gloria e della Sua presenza abbiamo desiderato.
Io credo che la maggior parte delle cose, se non proprio tutte, subirà una dura prova del fuoco, quando si troverà sotto lo sguardo dei Suoi terribili occhi di fiamma - mentre noi verremo a sapere quanto avremmo potuto approfondire il nostro rapporto col Signore, quanta parte della Sua rivelazione, di cui non ci siamo appropriati, avremmo invece potuto gustare. Oh, che strazio dover vedere davanti ai nostri occhi tutto il tempo perso, tutti gli inutili fardelli della depressione e della paura che ci siamo portati appresso, tutti i timori infondati derivati dal non aver confidato nelle Sue promesse!
Quanti grideranno ad alta voce: "Oh, benedetto Salvatore, avrei potuto vivere una vita molto più vittoriosa! Avrei potuto conoscerTi in modo più intimo. Avrei dovuto credere alla Tua Parola, a proposito dello scarso valore delle cose di questa terra! Ho così trascurato la Tua Parola - ho pregato così poco - sono stato tiepido così spesso. Non mi sono preoccupato del perduto e del bisognoso come avrei dovuto. Ho trascurato l'ignudo, il povero, l'affamato, il prigioniero!"
Soltanto allora, noi e tutti gli angeli e gli esseri creati che dimorano alla Sua presenza, comprenderemo la gloria della Sua grazia. Anche se perdonati, tutti gli istinti sbagliati, tutti i gesti ispirati dalla carne, tutto ciò che non è stato all'altezza della santità di Dio sarà consumato dal Suo fuoco. Allora, Colui che era morto e che adesso è vivo, che tiene le chiavi dell'inferno e della morte, poserà affettuosamente la Sua mano su di noi e dirà: "Non temere" (Apocalisse 1:17).
Che cosa gloriosa sarà passare attraverso il fuoco della Sua santità, nelle gioie eterne preparate da tempo. Con la nostra mente limitata non possiamo comprendere quanta pace, quanta gioia e quanta gloria inonderanno tutto il nostro essere, quando Cristo ci toccherà, noi verremo per ricevere il Suo abbraccio ed Egli sussurrerà amorevolmente: "Siamo uno - per l'eternità!"Il nostro Signore mostrerà la gloria della Sua grazia - gli angeli comprenderanno - noi comprenderemo. Saremo gli invitati con la veste bianca e potremo cantare: "Tali eravamo... ma... grazia immeritata... amore senza fine, misericordia... e gloria! Non è stato davvero in virtù delle mie opere - ma in virtù della Sua grazia!"
Quanti di quei Cristiani che si nutrono per ore di TV sensuale ed erotica - con tutti i suoi luridi balzi in camera da letto, le semi nudità, le infedeltà, gli ammiccamenti - ammetterebbero che uno spirito d'adulterio si è impadronito di loro? Gesù ha detto che guardare è come concupire e che il pensiero stesso equivale all'adulterio: "Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore" (Matteo 5:27,28).
Ci sono dei Cristiani oggi, tra cui anche dei ministri di culto, che si struggono in un'agonia spirituale per dei peccati appariscenti come l'adulterio, la fornicazione o l'omosessualità, quando questi vengono pubblicamente smascherati. Mai prima d'ora così tanti ministri rinomati sono caduti in rovina. Il nome di Gesù non è mai stato più infangato agli occhi del mondo. Tuttavia, quelli che prima piagnucolano: "Io non sono come lui - io non ho mai commesso peccati così orribili", magari poi se ne stanno seduti per ore davanti a programmi televisivi così spregevoli che allo Spirito Santo non risultano meno abietti di quegli altri peccati che invece vengono condannati pubblicamente. Un numero sempre crescente di Cristiani oggi affitta delle videocassette che sembrano venute direttamente dall'inferno, piene come sono di sesso sporco, di violenza, di bestemmie e di disprezzo nei confronti di Dio.
Figliolo, vorrei essere amorevole, ma parlerò con chiarezza e con decisione - moltissimi Cristiani si sono trasformati in prostitute spirituali - in adulteri! Milioni di persone che testimoniano di amare Cristo e che Egli è il loro Signore, in questo esatto momento stanno guardando una robaccia per cui fino a cinque anni fa avrebbero pianto. Come è possibile che la mente di Cristo sia in te, se poi permetti che Satana riempia i tuoi occhi con della diabolica immondizia carnale? Chiamatemi fanatico, dite pure che sono un legalista - resta il fatto che milioni di credenti, un tempo infiammati dalla potenza della santità di Cristo, adesso sono mentalmente sfiniti ed hanno perso ogni discernimento spirituale a causa di questa idolatria. Sarà incredibile vedere quanti credenti "che vivono tranquilli a Sion", nell'ultima ora, quando la tromba di Dio suonerà, si ritroveranno a bighellonare spensieratamente dietro a questo idolo, ebbri di corruzione.
Per quanto mi riguarda, so quanto lo Spirito Santo è stato paziente nei miei confronti e verso la mia famiglia. Sapevo bene che Dio era addolorato per la mia mancanza di discernimento, per le mie scuse, per le mie sciocche giustificazioni - e alla fine giunse il momento in cui compresi che sarebbe stato impossibile ministrare ancora l'unzione dello Spirito, continuando a bere da una cisterna così immonda. Non riuscivo ad abituarmi a tutte quelle oscenità, e ogni volta, dopo aver guardato un film del canale a luci rosse, arrossivo di vergogna. Per la nostra famiglia c'era un'unica soluzione: liberare completamente la nostra casa dalla televisione. Lo Spirito di Dio è stato molto paziente col corpo di Cristo a questo riguardo - ma ora, mentre ci appressiamo così tanto al ritorno di Cristo, lo Spirito Santo sta invitando la sposa a prepararsi e ad abbellirsi in santità. La pula viene arsa; il giudizio è iniziato nella casa di Dio; il calice dell'iniquità sta traboccando; i veri profeti e le vere sentinelle danno voce all'odio di Dio contro ogni idolatria; il male peggiora sempre più; si porgono inviti incalzanti ad uscire da Babilonia e a non partecipare più ai suoi peccati. La televisione è divenuta estremamente spregevole ed è degenerata in una forma di pornografia "leggera" accettata da tutti - ebbene, non credete che sia giunto il momento di dare finalmente ascolto a ciò che lo Spirito ci sta dicendo e di spezzare l'influenza che esercita sulle nostre famiglie? Perché è così difficile per un amante di Gesù Cristo abbattere questo idolo?
Mi spezza il cuore dover ascoltare le scuse di quei cristiani che dicono di essere affamati di Dio e che hanno effettivamente conseguito dei reali progressi spirituali - ma nonostante questo, costoro non riusciranno ad abbattere quest'ultima roccaforte. Quello che voglio dirvi, con le lacrime agli occhi, è che nessuno di coloro che affermano di essere devoti di Gesù Cristo potranno mai raggiungere la Sua pienezza e la gloria che Egli sta riversando sul Suo santo residuo, se lasciano in piedi anche un solo idolo o un'unica roccaforte diabolica.
Cari santi - perché, perché, oh perché non riusciamo a capire che la televisione è diventata il più potente avamposto satanico, la sua arma più efficace contro il popolo di Dio, il suo cantuccio sicuro e mai giudicato nel cuore e nella casa di chi testimonia di essere sotto la signoria di Cristo? Perfino più tragico è poi il fatto di allontanare lo Spirito Santo dalla nostra vita e dalla nostra casa. Se stai cercando una via più breve per arrivare a Dio , alla verità e alla santità - non prendere alla leggera questi avvertimenti! Cessa di mettere delle scuse e prostrati dinanzi a Dio chiedendo che lo Spirito Santo ti liberi.
La maggior parte dei Cristiani non ha alcun diritto di addolorarsi per il fatto che l'empio prova un sadico piacere quando il peccato viene smascherato tra i pastori del Signore. Dovremmo invece procedere ad un giudizio di noi stessi, supplicando che Dio ci faccia esaminare seriamente il cuore, affinché non accada che noi stessi cadiamo sotto il giudizio divino per aver rimproverato gli altri continuando a fare la stessa cosa. Come lo Spirito di Dio sta giudicando il peccato nella Sua casa, così Egli giudicherà il peccato anche nella tua e nella mia casa. Come Isaia, io ho pregato: "Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure" (Isaia 6:5).
Più Egli ci mostra la Sua misericordia ed il Suo amore rivelato in noi, più noi dovremmo gridare ad alta voce: "Oh Cristo, prezioso Signore - quanto tempo abbiamo sprecato! Quanto siamo diventati ciechi! Quanto siamo incapaci di discernere la Tua santità e i Tuoi giudizi! Oh, se solo non Ti avessimo ferito così! Oh, se soltanto avessimo conservato mani pulite e cuori puri dinanzi a Te! Mio Gesù - perché Ti abbiamo addolorato così - e come hai potuto amarci così tanto da liberarci dalla trappola di Satana?" Non dobbiamo mettere scuse o biasimare gli altri, ma giudicare il nostro stesso peccato e abbandonarlo una volta per tutte.
In verità, se avessimo avuto quello che ci saremmo meritati, avremmo tutti dovuto essere condannati davanti al mondo per i peccati del passato, per la nostra idolatria, per il nostro orgoglio, per la nostra lussuria e per la nostra ipocrisia. Tutti noi dobbiamo camminare davanti al nostro santo Dio con il giusto timore e tremore. Dovremmo tremare alla Sua presenza per aver esteso anche a noi una tale grazia e misericordia e per averci nascosto dal potere delle tenebre sotto la Sua protezione. Dio ci aiuti a sbriciolare tutti i nostri idoli e a camminare dinanzi a Lui in santità!