Il ritmo della nostra vita moderna è così frenetico! Tra lavoro, scuola, chiesa, lavori domestici, commissioni, compiti a casa, sport, iPad, Instagram, Twitter, Snapchat, Facebook, Netflix, ecc., non c’è mai molto tempo per avere grandi conversazioni in famiglia. Dal lunedì alla domenica, la vita corre a cento miglia all’ora e troppo spesso ci limitiamo a discussioni superficiali con la nostra famiglia, del genere: “Riordina la tua stanza”.

Quando si verifica una crisi, non hai tempo per rafforzarti nella preghiera e nella fede. Coloro che trascorrono il loro tempo nella stanza della preghiera con Gesù, però, sono sempre pronti.

Di recente una coppia ha scritto al nostro ministero con uno spirito che rivelava che erano stati con Gesù. La loro figlia di 24 anni era uscita con un’amica quando un pazzo aveva rapito entrambe le giovani donne. Ha ucciso la loro figlia in modo macabro. La coppia era sotto shock. I loro amici e vicini si chiedevano: “Come può un genitore sopravvivere a questo tipo di tragedia?”

In Atti 3, troviamo Pietro e Giovanni che vanno al tempio per adorare. Appena fuori dal cancello del tempio sedeva un mendicante che era paralizzato dalla nascita. Pietro gli disse di alzarsi e camminare nel nome di Gesù, e l’uomo fu guarito!

Giuseppe ebbe una visione che la sua vita sarebbe stata usata potentemente da Dio, ma quella visione sembrò un sogno irrealizzabile dopo che i suoi fratelli gelosi lo vendettero come schiavo. Gli anni seguenti della vita di Giuseppe furono pieni di difficoltà e ingiustizie. Proprio quando Giuseppe sembrava rimettersi in piedi, fu falsamente accusato di tentato stupro e mandato in prigione. Alla fine, dopo anni di tumulti, Giuseppe finì per servire nella casa del faraone. Il faraone alla fine nominò Giuseppe governatore di tutto l’Egitto.

 Noi che conosciamo la giustizia di Cristo non dobbiamo vivere come coloro che sono senza speranza. Siamo stati benedetti sia dall’amore che dal timore di Dio.

Ci sono almeno sei o sette cose diverse che uno scettico potrebbe dirti quando ricevi una parola da Dio. Diciamo che sei dalla parte sbagliata del Giordano, dalla parte della vita dove si va peregrinando, ma sei stato chiamato ad attraversarlo. Dio è pronto a introdurti in una Terra Promessa. Non ci sarà mai un momento nella tua vita in cui sperimenterai più ansia e incertezza del momento in cui sei proprio sul confine di possedere ciò che Dio ha per la tua vita.

Oggi siamo una nazione che è diretta verso la tragedia, a meno che non trasformiamo la tragedia in trionfo. So che questo è vero, e ho intenzione di condividere ciò che la Scrittura afferma essere la soluzione. A partire dal libro di Geremia; Dio aveva chiamato il profeta al suo servizio e Geremia dovette andare a parlare con una nazione che aveva largamente rifiutato Dio. Avevano reimmaginato Dio in un diverso tipo di divinità e avevano introdotto false religioni e false pratiche.

Non puoi lavorare efficacemente per Cristo se non sei disposto a correre qualche rischio, e Gesù avvertì i suoi seguaci che ci sarebbe stato il rischio di incontrare serpenti.

Penso che sia significativo che la Bibbia chiami Satana “il serpente antico” (Apocalisse 12:9), Gesù disse: “Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena” (Luca 14:23), ma nell’Ecclesiaste siamo avvertiti: “…chi rompe una siepe, un serpente lo morde” (Ecclesiaste 10:8 – trad. da KJV).

“In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Matteo 18:1-3).

Dio vuole farci sapere che, non importa quanto le cose possano essere difficili per noi, sosterrà tutti coloro che confidano in lui con la potenza della sua voce tranquilla e sommessa, che parla quotidianamente al nostro uomo interiore. Ciò è confermato dal profeta Isaia. Bisogna comprendere che Isaia ha rivolto questa parola a Israele nel momento peggiore. La nazione era sotto giudizio e in assoluta rovina con ogni cosa che era crollata.