IL SIGNORE È IL SALVATORE DEL SUO POPOLO
Leggendo il Nuovo Testamento la mia fede viene grandemente incoraggiata dall'esempio di Davide. Sono sbalordito dalla Sua determinazione ad ascoltare Dio anche in mezzo alle tribolazioni.
Leggendo il Nuovo Testamento la mia fede viene grandemente incoraggiata dall'esempio di Davide. Sono sbalordito dalla Sua determinazione ad ascoltare Dio anche in mezzo alle tribolazioni.
Isaia gridò: “Signore, tu sei nostro Padre e tutti noi siamo il Tuo popolo! Rivelati e toccaci ancora una volta” (leggere Isaia 64:8-9).
Secoli dopo, lo stesso grido si udì in mezzo ad un altro residuo, i 120 credenti che avevano preso in affitto una stanza a Gerusalemme. Era un periodo simile a quello vissuto da Isaia, giorni di grande osservanza religiosa, con moltitudini che si ammassavano al tempio da ogni parte di Israele. C'era molto sfarzo e le sinagoghe brulicavano di persone religiose. La gente faceva ogni cosa in modo meccanico, osservando solo dei rituali.
In un periodo in cui il grande giudizio stava cadendo sulle nazioni intorno a lui, Isaia testimoniò di avere una doppia porzione di pace.
La stessa meravigliosa prospettiva che Isaia ebbe nei periodi difficili del suo tempo è disponibile anche per noi. Questa promessa di riposo si applica a tutti: “A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida” (leggere Isaia 26:3).
Anche se Isaia era sopraffatto da ciò che vedeva accadere intorno a sé, la Scrittura ci rivela che Lui godeva di una grande serenità. C'erano due ragioni per questo:
L'Apostolo Paolo descrive proprio i nostri tempi quando scrive: “Negli ultimi giorni verranno tempi difficili... Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati” (2 Timoteo 3:1, 13). Penso agli anni 90 quando le grandi compagnie bancarie sedussero e ingannarono la povera gente, la gente ignorante e i disoccupati con tassi d'interesse elevatissimi. Queste persone del tutto inconsapevoli vennero indotti a firmare e pagare mutui che non avrebbero mai potuto pagare, e quando arrivò il momento di pagare vennero lasciati senza case.
Noi non apparteniamo a noi stessi, ma a Dio! Tutto ebbe inizio quando diventammo nuove creature in Cristo smettendo di vivere per noi stessi. La nostra testimonianza divenne: “Mi ero smarrito ma ora ho ritrovato me stesso. Sottomettendo la mia vita a Lui continuamente”.
Quando scegli di camminare con Dio, tutto ciò che una volta aveva il potere di ostacolarti non ti sarà più di impedimento. Ed ecco la buona notizia! “Allora Labano e Betuel risposero: «La cosa procede dal Signore; noi non possiamo dirti né male né bene. Ecco, Rebecca ti sta davanti: prendila, va’, e sia moglie del figlio del tuo signore, come il Signore ha detto»” (Genesi 24:50-51).
“Ricordati di tutto il cammino che il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto... Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del Signore” (Deuteronomio 8:2-3).
Ripeto queste parole durante il corso della mia giornata: “Vivo per ogni singola parola che procede dalla bocca di Dio”.
Il sentiero che porta alla speranza è un sentiero di sofferenza, tristezza e dolore. Non importa quanto tu sia devoto, amorevole o buono, se Cristo è in te, diventerai compartecipe con le Sue sofferenze.
“Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo” (1 Pietro 4:13, corsivo mio). Pietro ce lo dice apertamente: “Rallegratevi nella vostra sofferenza”. Mentre Paolo dice qualcosa di simile: “...ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio” (Romani 5:2).
Paolo conferma la nostra riconciliazione con Dio mediante Cristo: “Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione” (Romani 5:10-11).
“Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo (Romani 15:13, corsivo mio).