Dio non accetta un servizio riluttante da nessuno. “Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini” (Colossesi 3:23 - CEI). “Di cuore” significa con tutto il tuo cuore, tutta la tua forza, tutto ciò che è dentro di te.

Paolo scrive: “Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso” (2 Corinzi 9:7). L'apostolo fa una duplice applicazione di questa questione del dono; ha a che fare con le nostre offerte finanziarie e il dono della nostra stessa vita all'opera di Dio.

Lo Spirito di Cristo vive in noi e la potenza di Dio opera attraverso di noi anche nelle nostre tentazioni. Lo sappiamo perché la Bibbia afferma chiaramente: “Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare” (1 Corinzi 10:13).

Amo ciò che Paolo dice qui, che Dio fornirà la via di fuga.

Un passaggio molto importante della Bibbia che spesso confonde i lettori è “Mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si avvicinarono per fargli osservare gli edifici del tempio. Ma egli rispose loro: «Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata». Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?»

Quando Dio ci chiama a un lavoro specifico, ha già provveduto a tutto ciò di cui abbiamo bisogno per realizzarlo. “Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona” (2 Corinzi 9:8).

Questo verso non è solo una speranza; è una promessa! Inizia con le parole: “Dio è potente!” Dio non è interessato solo a soddisfare i tuoi bisogni. Vuole sempre darti più del necessario. Questo è ciò che significa “abbondare”, un'offerta sempre crescente e super abbondante.

Recentemente mi sono rivolto al Signore in preghiera con il cuore molto pesante, carico di molte preoccupazioni. Cominciai a perorare la mia causa davanti a lui: “Oh, Signore, non sono mai stato così stanco in tutta la mia vita. Riesco a malapena ad andare avanti”. Ero così esausto che mi sono letteralmente esplose le lacrime. Mentre giacevo piangendo, ho pensato: “Sicuramente le mie lacrime commuoveranno il cuore del Signore”.

Devi imparare a combattere le tue battaglie se vuoi diventare un credente maturo. Non puoi sempre dipendere da qualcun altro per la tua liberazione. Forse hai un amico guerriero della preghiera che puoi chiamare e dire: “Ho una battaglia davanti a me. Pregherai per me? So che hai potere con Dio!”

Questo è scritturale, ma non è la completa volontà di Dio per te. Dio vuole che tu diventi un guerriero. Vuole che tu sia in grado di resistere al diavolo.

Con tutti i discorsi in corso nella chiesa sulla guerra spirituale, i cristiani non hanno ancora imparato a resistere al nemico. Siamo delle nullità per il diavolo!

Non credo che ogni disgrazia che capita a un cristiano provenga dal diavolo. Lo incolpiamo erroneamente per gran parte della nostra negligenza, disobbedienza e pigrizia. È facile incolpare il diavolo per la nostra follia. In questo modo, non dobbiamo affrontarlo. C'è un vero diavolo presente nel mondo oggi, però, ed è impegnato al lavoro.

Sono cresciuto in una chiesa pentecostale dove ogni domenica il predicatore inveiva contro di noi sui vari peccati che avevamo commesso o che pensavamo di commettere o che molto presto avremmo commesso. Ci ha insegnato che ogni volta che commetti un peccato, hai perso la tua salvezza; quindi dovevi venire all'altare e ridare la tua vita a Gesù Cristo ancora una volta.

Questo si chiama predicare la legge, ed era pieno di doveri. Dovresti. Dovresti fare questo. Dovresti fare quello. Non dovresti fare questo. Non dovresti fare quello.

Un anno, abbiamo avuto un’evangelizzazione di Pasqua. Avevamo tre servizi e le file erano intorno all'edificio; è stata una lunga giornata. In seguito, mi sono seduto sul bordo della piattaforma vicino al pulpito e le persone vengono ministrate all'altare. Alzo lo sguardo e vedo questo tizio con il berretto in mano, che ha un brutto aspetto. Sembrava avere 50 anni; in realtà ne aveva 32. Mi lancia uno sguardo imbarazzato come per dire: “Posso avvicinarmi a te?”

Hai sentito parlare della preghiera della fede. Credo che ci sia un'immagine speculare di questa preghiera, una preghiera basata sulla carne. Io la chiamo la preghiera dell'incredulità.

Il Signore rivolse queste stesse parole a Mosè: “Il SIGNORE disse a Mosè: «Perché gridi a me? Di' ai figli d'Israele che si mettano in marcia»” (Esodo 14:15). In sostanza, questo versetto in ebraico avrebbe significato qualcosa come “Perché strilli contro di me? Perché tutte queste suppliche rumorose nelle mie orecchie?”