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Siate Santi!

Tre mesi dopo aver lasciato l'Egitto, il popolo d'Israele arrivò alla base del monte Sinai e qui si accampò. Mosè salì sopra quell'aspra montagna per poter comunicare con il Signore. Dio lo chiamò e disse:

DIO NON TI ABBANDONERA’

Abbraccia la sua amorevole bontà nella prova

Il Salmo 107 è stato definito “festa d’amore del Vecchio Testamento”. E’ uno dei passi più incoraggianti di tutta la Parola di Dio ed è rivolto soprattutto a chi ha bisogno di perdono, di liberazione o di restaurazione. Il versetto finale promette al lettore una comprensione di chi sia veramente Dio. “Chi è saggio osservi queste cose e consideri la bontà del Signore” (Salmo 107:43).

Aspettando che Dio agisca

Io credo che pochi cristiani si considerano impazienti; molti veri seguaci di Gesù ammetteranno di non essere arrivati, che non sono all'immagine di cristo come vorrebbero. Vi diranno che ci sono aree nelle loro vite che hanno bisogno di grande miglioramento. Ma pochi cristiani riconoscono in se stessi una qualche forma di impazienza di natura spirituale.

Quando gli uomini gridano pace e sicurezza

“Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro” (1 Tessalonicesi 5:3–4).

Proprio in questo momento il mondo è in subbuglio e la gente si chiede: “Stiamo vedendo il ripetersi della storia? Ci stiamo forse avviando verso un olocausto nucleare? Il mondo sta correndo fuori dal controllo?”.

Qui c’è uno più grande di Salomone

Secondo Gesù, nel Giorno del Giudizio apparirà una certa testimone che darà una testimonianza schiacciante contro la presente generazione. La Regina di Sceba prenderà la parola, e le sue accuse saranno riprovanti: “La regina del mezzogiorno risusciterà nel giudizio con questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui c'è uno più grande di Salomone” (Matteo 12:42).

Il giorno delle locuste

In Apocalisse 8 leggiamo di sette angeli che suonano sette trombe. Questi potenti squilli avvertono tutta l'umanità di terribili calamità che stanno per riversarsi sulla terra.

I primi quattro squilli avvertono di un incredibile inquinamento che avvelena gli alberi, l'erba, i fiumi ed i mari, ma anche l'aria. Le acque diventano amare, ed i cieli si oscurano su un terzo della terra.

Poi nel capitolo 9, giunge un quinto avvertimento. Descrive un'invasione mondiale di locuste:

La Terribile Voce di Dio

Nel Libro dell'Esodo è narrato uno degli episodi più strani di tutta la Scrittura. Quando Israele si accampò nei pressi del Monte Sinai, il popolo fu sorpreso da una fitta oscurità e da un fuoco ardente. Dal mezzo di questi terribili elementi, Dio parlò: "Queste parole pronunciò il Signore parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nuvola, dall'oscurità, con voce forte" (Deuteronomio 5:22).

Un Luogo Chiamato La Fine Degli Espedienti

"Quelli che scendono in mare sulle navi e che fanno commercio sulle grandi acque vedono le opere dell'Eterno e le sue meraviglie negli abissi del mare. Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta che solleva le onde del mare. Essi salgono fino al cielo e sprofondano negli abissi; la loro anima viene meno per l'angoscia. Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno più che fare [lett. sono alla fine delle loro capacità, dei loro espedienti, RSV]" (Salmi 107:23-27).