Se desideriamo ottenere il favore di Dio, non dobbiamo mai dimenticare che Satana cercherà costantemente di rubarcelo. Infatti, il nemico delle nostre anime attacca con più ferocia quando siamo nella prova. Ma la Bibbia ci dice in molti modi che Dio ci restituisce ciò che Satana ci ruba e non solo, lo moltiplica.

Le esperienze di conversione sono spesso emozionali perché sono nuove ed incredibilmente speciali. Com'è meraviglioso essere liberati dal peccato e dalla schiavitù ed essere catapultati verso una vita nuova in Cristo.

I cristiani che non pregano non comprendono il pericolo in cui si trovano. Potresti chiederti: “Quindi, se i cristiani non pregano? Sono ancora dei credenti, perdonati e che andranno in cielo?”

Il nostro Padre Celeste sa bene che viviamo in un'epoca piena di impegni in cui ogni cosa richiede il nostro tempo e le nostre energie ed i cristiani si ritrovano in mezzo a questi impegni ed attività come chiunque altro. Ma, non posso credere che Dio prenda con leggerezza il fatto che ci rifiutiamo di andare davanti a Lui, perché la vita del Suo unico figlio gli costò davvero tanto.

Quando Gesù camminava sulla terra, era disponibile a tutti. Insegnava nelle sinagoghe, sulle colline e sulle barche, guariva l'ammalato e faceva miracoli. Alzava la sua voce alle feste, gridando: “Io sono l'acqua della vita! Venite a me ed io soddisferò le vostre anime assetate”. Chiunque poteva avvicinarsi a lui ed essere soddisfatto. Ma l'invito del nostro Signore veniva spesso ignorato.

Questo verso sarà familiare a molti cristiani: “Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (Ebrei 4:15). Qui vediamo che il nostro sommo sacerdote, Gesù, prova insieme a noi le nostre sofferenze. In altre parole, il Signore è personalmente toccato da tutto il dolore, dalla confusione e dalla disperazione che proviamo. Non c'è niente di ciò che sperimentiamo che lui non abbia già provato in un modo o nell'altro.

“Propose loro [ancora] una parabola per mostrare che dovevano pregare sempre e non stancarsi: «In una certa città vi era un giudice, che non temeva Dio e non aveva rispetto per nessuno; e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui e diceva: “Rendimi giustizia sul mio avversario”. Egli per qualche tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: ´Benché io non tema Dio e non abbia rispetto per nessuno, pure, poiché questa vedova continua a importunarmi, le renderò giustizia, perché, venendo a insistere, non finisca per rompermi la testa`»”.

Molti credenti dicono di vivere per fede e non di emozioni, ma quotidianamente nel concreto, molti misurano le loro vite spirituali dal modo in cui si sentono. Probabilmente fai tutto ciò che è giusto, leggi la Bibbia regolarmente e preghi, ma senti che non stai crescendo nel Signore.

Non è peccato per un credente chiedere perché; anche il nostro Signore fece questa domanda mentre si trovava appeso sulla croce (leggere Matteo 27:46). A volte gridiamo: “Signore, perché mi stai facendo passare tutto questo? So che non viene dalla tua mano, ma permetterai ancora al diavolo di infastidirmi. Quando finirà?”

Il profeta Isaia disse ad Israele: “Guai, dice il Signore, ai figli ribelli che formano dei disegni, ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio Spirito, per accumulare peccato su peccato” (Isaia 30:1). La parola Ebraica guai qui vuol dire profonda sofferenza e dolore su ciò che Dio descrive come ribellione, intesa come peccato, cocciutaggine ed allontanamento.

Il Signore si sta preparando a versare il suo Spirito sul suo popolo in questi ultimi giorni e so che anche tu vuoi farne parte. Per far sì che questo accada, dobbiamo avvicinarci sempre di più a lui, nella lode, nell’ubbidienza e nell’impegno. “Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi” (Giacomo 4:8).