Amare gli altri non è possibile in senso umano. È possibile solo quando impariamo a cercare ciò che Dio sta facendo nella vita degli altri. Si tratta di vedere me stesso e gli altri alla luce di Gesù Cristo.

Molti di noi sono colpevoli della madre di tutti i peccati e non ne abbiamo paura. Viviamo infatti come se Dio vincesse sulla nostra incredulità, ma è il peccato che apre il nostro spirito ad ogni altro peccato.

I credenti che desiderano avere saggezza dovrebbero prima desiderare di conoscere il Signore ed essere completamente in sintonia con la sua voce. Solo allora potremo davvero lasciarci alle spalle il fallimento e vivere in modo piacevole davanti al Signore.

Dio è in grado di rispondere alle preghiere dei suoi figli, ma vuole fare per noi molto di più di quanto possiamo immaginare. Vuole risponderci secondo la sua ricchezza e la sua potenza.

Quando Israele pregava solo per una singola vittoria, Dio aveva in mente qualcosa di più. Ha riversato su di loro la sua benedizione e vuole fare lo stesso per il suo popolo oggi.

L’amore in ogni circostanza è un rischio, ma prendersi cura di un tenero bambino la cui intera vita è stata consumata dalla semplice sopravvivenza richiede un impegno verso quell’amore.

Gesù parlò specificamente di tre discipline personali che dovrebbero far parte della vita di ogni cristiano: dare, pregare e digiuno.

Tutto ciò che i credenti spesso chiedono è misericordia, perdono e accettazione. Invece, Dio vuole aprire le cateratte del cielo e riversare benedizioni oltre le nostre più rosee speranze.

La chiesa di Gesù Cristo non vedrà mai ciò che Dio ha per il suo corpo finché non ci vedrà cercarlo seriamente, quindi avanziamo con zelo verso il Signore.

Questa poesia e questi versetti ricordano insieme il profondo amore di Dio e le promesse specifiche fatte ai suoi amati figli.