DIO E’ FEDELE ANCHE QUANDO NOI NON LO SIAMO
In poche occasioni nella mia vita sono stato convinto non che non fosse il caso di tentare di andare avanti.
“Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo … tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito” (1 Corinzi 12:12-13). Questa è un’incredibile visione della chiesa che lavora assieme come un corpo unico. Ma subito dopo aver enfatizzato questi straordinari doni, Paolo aggiunse: “Voi, però, desiderate ardentemente i carismi maggiori!” (1 Corinzi 12:31).
From Adam to this present day, God has been searching for a people who will entrust their lives totally to him. He desires a body of faithful believers who give him their complete trust and confidence and commit themselves wholly to his keeping.
A vida é muito, muito curta. Tiago 4:14 compara-a a um vapor, um sussurro, sua extensão não mais do que a da grama (veja Salmos 103:15), algo que aparece por um breve período e de repente desaparece.
Paolo disse a Timoteo che, negli ultimi tempi, sarebbero sopraggiunti momenti pericolosi sulla faccia della terra. Certamente questo descrive i nostri tempi, con una pandemia globale e tumulti politici in così tanti Paesi. Paolo aggiunse che il cuore degli uomini si sarebbe raffreddato, portandoli ad allontanarsi dalla fede. Tutti gli studi dimostrano che, nel mondo occidentale, i cristiani stanno abbandonando la fede e la chiesa si sta contraendo.
La maggior parte dei cristiani che conosco è gentile, amabile, attenta, premurosa e disponibile. Credo che pochissimi cristiani nella chiesa si considerino sgarbati e non penso che si possa essere un vero cristiano ed essere scortese.
Quando pensiamo a persone cortesi, immaginiamo uomini e donne calmi, che parlano dolcemente e che non sembrano mai dire una parola negativa su nessuno. Sono persone garbate e gentili, sempre desiderose di fare qualcosa per gli altri, sempre con una parola gentile sulle labbra.
Quando Davide scrisse il salmo 3 stava affrontando un momento drammatico e devastante della sua vita. Sopraffatto da prove strazianti, gridò in agonia: “O Signore, quanto sono numerosi i miei nemici! Molti son quelli che insorgono contro di me” (Salmo 3:1).
Credo che la chiesa non capirà mai l’importanza della preghiera fino a quando non afferrerà una verità fondamentale. Molto semplicemente, la preghiera non ha solo lo scopo di arrecare beneficio o sollievo a noi ma piuttosto di far piacere al Signore.
In tutto il Nuovo Testamento ci è detto che, negli ultimi giorni, vi sarà una grande apostasia. Gesù disse che persino alcuni servi devoti - “se fosse possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:24) - avrebbero potuto allontanarsi dalla fede.
Ciò fa sorgere un’ovvia domanda in ogni cristiano serio che vive in questi tempi pericolosi: “Che cosa può portar via la nostra fede e che cosa occorre per aggrapparsi ad essa?”
In Isaia 29, il profeta Isaia era in lacrime di fronte al popolo di Dio a Gerusalemme nel trasmettere un terribile messaggio. Disse che una grande e umiliante prova di fede si delineava davanti a loro. Si sarebbero alzati tutti un giorno, avrebbero guardato dalle mura della città e avrebbero scorto un temibile nemico che li circondava: l’esercito assiro.